Apindustria: no a misure cautelari tributarie
Apindustria Vicenza          Â
Apindustria alza il tono contro le nuove misure cautelari in materia tributaria
Filippo De Marchi tuona contro il legislatore: vergognoso che si arrivi al sequestro cautelare persino dell'azienda anche per i casi dove non si registra grave
comportamento di evasione
Una recente circolare dell'Agenzia delle Entrate ha definitivamente messo in luce il forte inasprimento nell'applicazione della normativa riguardante l'utilizzo delle misure cautelari in ambito tributario.
«Significa che strumenti appositamente istituiti per la tutela del credito erariale, che dovrebbero essere applicati nei casi di rilevanti fenomeni di evasione da riscossione - afferma Filippo De Marchi, Presidente di Apindustria Vicenza - ora riguarderanno una vastissima platea di contribuenti che nulla hanno a che vedere con tali gravi comportamenti di evasione nei confronti del fisco. E così, come al solito, a pagare saranno tutti per colpa di pochi. E' una decisione grave e inaccettabile, anche perché le misure cautelari consistono nella iscrizione di ipoteca e nel sequestro conservativo di tutti i beni del contribuente, mobili e immobili, compresi crediti, depositi bancari, quote sociali, azioni, obbligazioni, titoli, auto, natanti, velivoli, e, per espressa previsione normativa, persino l'azienda».
Il grave pregiudizio per i contribuenti deriva dal fatto che, con l'estensione operata in via legislativa ed interpretativa, le citate misure cautelari possono essere concesse non solo a tutela della riscossione delle sanzioni, irrogate con l'atto impositivo, ma anche a garanzia del debito di imposta e dei relativi interessi connessi ad un atto formale, che può consistere anche in un semplice processo verbale di constatazione, qualora superino l'irrisorio importo di 120.000 euro. «La pericolosità della situazione che viene a determinarsi per i contribuenti imprenditori - continua De Marchi - è dovuta al fatto che i processi verbali di constatazione, con grande frequenza, non riescono a superare la prova del giudizio di primo grado, rivelandosi spesso, parzialmente o totalmente infondati. Si pensi che in passato, nei giudizi dinnanzi alle Commissioni provinciali, risultava perdente soltanto il 25% dei contribuenti ricorrenti, un numero che scendeva poi al 23% per i giudizi presso le Commissioni tributarie regionali. Ma in questo caso, fintanto che si addiviene al giudizio, il contribuente potrebbe aver perso l'azienda oggetto di sequestro conservativo».
«Visto e considerato che i fenomeni di rilevante evasione si attestano su decine o centinaia di milioni, come testimoniano le recenti cronache, sia locali che nazionali, la misura decisa dal legislatore è del tutto sproporzionata ed esorbitante rispetto al fine di tutela erariale che il medesimo si era prefissato», conclude De Marchi. «E le conseguenze che verranno a determinarsi sono similari a quelle conseguenti alla stretta sulle compensazioni dei crediti IVA, che ad oggi ha determinato l'impossibilità per tutti i contribuenti con IVA a credito di recuperare le eccedenze d'imposta superiori a 10.000 euro, a causa della applicazione di un provvedimento emanato per tutelare l'Erario dagli abusi posti in essere da qualche migliaio di soggetti scorretti».
Continua a leggere
Capitali all'estero: 15 vicentini nell'inchiesta
Finiscono nel mirino di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate, dopo quelli di Vaduz (Liechtenstein), oltre 2.000 contribuenti che, tra il 2007 e il 2008, hanno trasferito all'estero, secondo notizie di stampa nazionali e locali (tra cui l'agenzia Ansa , l'agenzia Adnkronos, Il Giornale di Vicenza), oltre 2 miliardi di euro "passando" la frontiera con almeno mezzo milione in tasca.
Saranno gravi le sanzioni (pecuniarie e/o legali) per chi non potrà in grado di dimostrare la regolarità delle operazioni scoperte. In base alle nuove normative spetta, infatti, al contribuente che ha capitali in un paradiso fiscale (come Liechtenstein, Svizzera, Singapore, le Isole del Canale e Panama) provare che non sono frutto di evasione.
La Maggioranza dei sottoposti ad accertamenti sono residenti in Veneto, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Piemonte, mentre solo la Val d'Aosta sarebbe ‘esente' dal fenomeno.
E almeno una quindicina di soggetti, alcuni già coinvolti in altre indagini, sarebbero nel vicentino.
L'inchiesta riguarda imprenditori, liberi professionisti e altri soggetti, che hanno trasferito all'estero capitali superiori a mezzo milione di euro ciascuno attraverso intermediari finanziari e senza darne conto nella dichiarazione dei redditi.
Andrà verificato in ogni caso se si tratta solo di omessa indicazione o se ci sono inadempienze o reati più gravi, come appare probabile in più di un caso.
Rifiuti: meno passaggi ma tassa invariata
Comune di Schio  Â
Per non aumentare la tassa il Comune ha scelto un adeguamento del servizio
Come nei Comuni limitrofi ci saranno 2 passaggi per l'umido e 1 per il secco
Una razionalizzazione del servizio per portarlo in linea con quanto già avviene nei Comuni limitrofi, ma soprattutto una scelta per evitare un aumento della tassa ai cittadini.
È stata questa la scelta fatta dall'amministrazione comunale, che porterà da lunedì 1 marzo ad una diminuzione dei passaggi per la raccolta del secco e dell'umido. In particolare dalla prossima settimana verranno effettuati 2 passaggi per l'umido per tutto l'anno (oggi sono 3 nel periodo giugno-settembre) e uno per il secco (oggi sono 2). Il secco verrà raccolto il martedì, mentre l'umido il martedì e il sabato. Per la zona industriale la raccolta del rifiuto secco è fissata per il martedì e quella della carta il sabato. Nessuna variazione infine per il servizio al Tretto e a Monte Magrè.
«Di fronte alla necessità di contenere i costi e alle minori entrate molti Comuni sembrano intenzionati ad aumentare la tassa - spiega l'assessore Daniela Rader - Noi invece preferiamo procedere a una riorganizzazione senza andare a pesare sulle famiglie. Questa d'altronde era anche l'indicazione che i cittadini ci hanno dato in un recente sondaggio. La riorganizzazione ci mette in linea, come numero di passaggi ai Comuni limitrofi, ma consente sia un risparmio economico che miglioramenti concreti nella riduzione della quantità di rifiuti prodotta e nel livello di differenziazione»
Per maggiori informazioni è possibile contattare il Servizio Ambiente del Comune telefonando allo 0445.691337.
La produzione media di rifiuti a Schio è stata pari a 442 Kg per abitante l'anno nel 2008 (tendenza confermata anche nel primo semestre del 2009) rispetto a una produzione media nazionale pari a 634 Kg/ab/anno registrata nel 2006 nei capoluoghi di provincia (fonte ISTAT) e di una produzione media del Veneto di 495 Kg/ab/anno nel 2006 (fonte ARPAV - Osservatorio Regionale Rifiuti).
Per quanto riguarda la differenziazione dei rifiuti in base al metodo Arpav nel 2008 il livello scledense si è attestato al 59% rispetto a una media nella Regione Veneto che era del 49% nel 2006 (fonte ARPAV - Osservatorio Regionale Rifiuti). La percentuale scledense sale al 67% se consideriamo anche i servizi legati allo spazzamento stradale
Continua a leggere
No a ipoteche Equitalia sotto 8.000 euro
Adico      Â
Class action contro Equitalia: illegittime le ipoteche per debiti inferiori agli 8.000 euro
La Corte di Cassazione ha stabilito - con la sentenza n. 4077 del 22 febbraio 2010 - che sono illegittime le ipoteche iscritte sui beni immobili se il debito reclamato e' inferiore agli 8.000 euro e se non se ne da' preavviso al contribuente.
"Una sentenza che rasserenerà migliaia di italiani alle prese ogni mese con l'insopportabile peso delle rate del mutuo, dell'auto o del televisore e che rischiavano vedersi mettere un'ipoteca sulla casa per poche centinaia di euro non pagati" spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
Una decisone che, tuttavia, non ha affatto convinto Equitalia che si e' rivolta alla Cassazione. La societa' incaricata proprio per la riscossione coatta dei tributi ha, infatti, ritenuto incompetente il giudice di Pace, essendo intervenuta la giurisdizione esclusiva delle commissioni tributarie dl 223/2006 e spiegando che il limite di valore interessa unicamente l'espropriazione immobiliare e non anche l'iscrizione di ipoteca.
Per la suprema Corte e', infatti, nulla l'iscrizione ipotecaria sui debiti di modico valore. Deve sempre superare gli 8 mila euro l'importo della cartella esattoriale sulla base della quale viene esercitata la formalità -ipotecaria prevista dall'art. 77 del dpr a. 602/1973. Ciò in virtù del fatto che "l'iscrizione di ipoteca - si legge nella sentenza - e' un atto preordinato e strumentale all'espropriazione immobiliare e in quanto tale ne eredita le regole operative".
In conseguenza del rigetto del ricorso l'Equitalia e' stata anche condannata al pagamento delle spese del giudizio liquidate.
"Una sentenza clamorosa che ora apre le porte per una class action storica contro Equitalia per la revoca di un milione di ipoteche e il risarcimento danni ad un milione di contribuenti" conclude il presidente dell'ADICO.
Continua a leggere
In arrivo il "nuovo" Cud 2010
Adico  Â
"Tra pochi giorni dipendenti e pensionati riceveranno, in duplice copia dai sostituti d'imposta o degli enti pensionistici, la dichiarazione dei redditi erogati nel corso del 2009" avvertono dalla segreteria dell'ADICO.
Lunedi' 1° marzo è il termine ultimo per rilasciare il Cud attestante le somme erogate, le relative ritenute effettuate e versate all'Erario e i dati previdenziali ed assistenziali relativi ai contributi versati o dovuti all'Inps, all'Inpdap e all'Ipost.
In caso di cessazione del rapporto di lavoro, la certificazione va consegnata entro 12 giorni dalla richiesta del contribuente.
Quest'anno per semplificare le cose, speiga il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, "il Cud, ha una veste grafica più snella non solo dal punto di vista del linguaggio, ma anche per quanto riguarda la compilazione con spazi idonei per indicare, ad esempio, l'ammontare del "bonus famiglia", i contributi versati dai dipendenti alla loro prima occupazione per le forme pensionistiche complementari o la detrazione Irpef sul trattamento economico accessorio del personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico".
Ma la novità principale, aggiunge nella nota Carlo Garofolini "e' rappresentata dall'obbligo di indicare tutti i dati dei familiari per i quali il lavoratore ha goduto durante il periodo di imposta delle detrazioni fiscali utilizzando il codice BO, cosi il lavoratore potrà avere immediata contezza di eventuali detrazioni usufruite in misura maggiore o non godute e procedere al recupero, o alla restituzione, mediante la presentazione del modello 730/2010 o Unico 2010. Nel Cud 2010 il campo "Eventi eccezionali", potrà essere utilizzato dai contribuenti residenti al 6 aprile 2009 nei comuni della provincia dell'Aquila colpiti dal sisma, per i quali sono stati sospesi, fino al 30 giugno 2010, i termini per gli adempimenti e i versamenti fiscali".
Continua a leggere
L'evasione fiscale è una necessità?
Cisl Vicenza, Ust Cisl Vicenza Â
L'evasione fiscale è una necessità ?
Sembra di si se nel 2009 sono state vendute oltre 200mila auto di lusso (prezzo medio oltre 100mila euro) a fronte di "solo" 76mila italiani che hanno dichiarato redditi oltre i 200mila euro.
I capitali rientrati con lo scudo fiscale sono serviti a soddisfare questa necessità ?
Cosa non funziona? Un fisco troppo avido? La scarsa responsabilità civile degli italiani?
La CISL intende porre all'attenzione dell'opinione pubblica la questione FISCALE, per questo è convocata una conferenza stampa, giovedì 25 febbraio prossimo, alle ore 12 presso la sede di Stradella Piancoli 5.
Continua a leggere
Corretti Studi di settore
Risultato importante delle azioni di lobby di Apindustria vicenza
Gli Studi di settore corretti a seguito della "stretta creditizia"
Fin dai tempi della istituzione degli Studi di Settore, Apindustria Vicenza ha sempre segnalato quanto iniqua fosse l'applicazione degli stessi alle piccole e medie imprese del comparto manifatturiero e quanto fosse auspicabile una loro modifica, volta a tenere conto del fatto che nelle transazioni tra operatori non possono essere applicate logiche di accertamento proprie dei soggetti che operano con i privati. Negli ultimi tempi, poi, la forte crisi in atto ha aggravato ulteriormente la situazione a causa della pesante stretta creditizia conseguente alla riduzione del credito concesso dagli istituti bancari, che ha realmente messo in ginocchio molte realtà imprenditoriali - in particolare quelle meno capitalizzate - le quali, senza più la liquidità necessaria per far fronte a ordini e commesse, si ritrovano ad avere costi sempre più alti e meno ricavi e, quindi, non sono più in linea con gli Studi di Settore!
A lanciare un forte campanello d'allarme, già due anni fa, è stata Apindustria Vicenza, la quale si è adoperata fortemente presso i tavoli di discussione e l'Osservatorio Regionale sugli Studi di Settore, all'interno del quale, grazie all'intervento dei funzionari del proprio Ufficio fiscale, agli inizi del 2009 ha ottenuto l'istituzione di uno specifico Gruppo di lavoro dedicato all'analisi degli effetti della "stretta creditizia" in rapporto alla applicazione degli Studi di settore. Finalmente un primo passo è stato raggiunto: è di questi giorni, infatti, la notizia che a seguito delle analisi prodotte dal Gruppo di lavoro, con il contributo dei funzionari dell'Agenzia delle Entrate del Veneto, l'Osservatorio Regionale ha recepito e segnalato alla Direzione Centrale Accertamento la necessità di introdurre degli appositi correttivi agli Studi di settore, per ridurre gli incrementi di ricavi connessi all'aumento degli interessi passivi ed, inoltre, per ridurre gli incrementi di ricavi in funzione del minor accesso al credito nel singolo settore economico.
Continua a leggere
Vaduz, fisco procede. Anche su vicentini?
Redazione di VicenzaPiù  Â
Agenzia Entrate ha messo sotto osservazione 120 italiani incassando già 30 mln
Chiusa quella giudiziaria per vari motivi, tra cui, soprattutto, la prescrizione, va, invece, avanti l'indagine fiscale sui depositi a Vaduz (Liechtenstein) di contribuenti italiani.
Tra questi c'erano alcuni nomi noti (Amenduni, Chimento, etc.) dell'imprenditoria vicentina (su cui riferirono anche Il Giornale di Vicenza e la nostra testata web) ma non si sa al momento se sono attualmente nel mirino degli ‘investigatori fiscali'.
L'Agenzia delle Entrate ha messo sotto osservazione 120 nomi, ha individuato 170 milioni di evasione e richiesto, tra imposta evasa e sanzioni, 240 milioni di euro.
I versamenti già effettuati ammontano a 30 milioni.
Il bilancio - ha spiegato all'ANSA il 'numero 2' dell'Accertamento dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlando - "è, però, provvisorio".