Ascom: Monti ha riconosciuto il valore del terziario di mercato
Da VicenzaPiù n. 231
Di Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di VicenzaConfcommercio, come le altre organizzazioni di categoria dei vari settori, vuole una buona riforma del mercato del lavoro - dice Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza - che possa davvero divenire una leva significativa della ripresa economica del Paese e che sappia rispondere ai bisogni delle imprese. Continua a leggere
Confartigianato e i giovani. Anche i meno volenterosi
Da VicenzaPiù n. 231
Di Agostino Bonomo, Presidente Confartigianato Vicenza
L'articolo 18 riguarda aziende di dimensioni più ampie rispetto a quelle artigiane. Ma colgo l'occasione per ricordare che proprio nell'artigianato, e segnatamente nell'artigianato veneto, da un trentennio vige il principio della "bilateralità " tra le rappresentanze delle imprese e i sindacati dei lavoratori. Un tavolo comune, che si concretizza nell'EBAV (Ente Bilaterale dell'Artigianato Veneto), che utilizza i fondi versati sia dagli imprenditori che dai lavoratori per varie iniziative di sostegno e sviluppo dirette agli uni e agli altri.
Continua a leggereL'esito del negoziato sul lavoro per la Cisl è positivo
Da VicenzaPiù n. 231
Necessario un ulteriore lavoro di miglioramento su alcuni aspetti dei provvedimenti
Di Gianfranco Refosco, Segretario Generale provinciale Cisl Vicenza
La Cisl ritiene che l'Italia abbia bisogno di una riforma del mercato del lavoro. Soprattutto in una fase di crisi come questa, e nell'ottica di costruire un futuro di maggiore occupazione. Riteniamo necessario che si intervenga per ridurre il fenomeno della precarietà e degli abusi, da parte delle imprese, dei contratti flessibili, rilanciando forme contrattuali stabili.
Continua a leggereCna: passi positivi del governo verso le Pmi
Da VicenzaPiù n. 231
Di Silvano Scandian, Presidente Provinciale CNA Vicenza
La realtà delle quasi 3000 piccole imprese, artigiane e non, rappresentate da CNA Vicenza è ben diversa, come si può intuire, da quella della grande impresa industriale e dal mondo rappresentato da Confindustria. La pesante crisi degli ultimi anni e l'evoluzione di un mercato globale dove cambiano rapidamente equilibri e regole, ha colpito profondamente il nostro modello imprenditoriale.
La Cgil decide per la mobilitazione
Il governo Monti non da alcun valore alla coesione sociale
Di Marina Bergamin, Segretario generale provinciale Cgil Vicenza
Il Paese precipita nella recessione, una larga parte dei cittadini vede peggiorare di giorno in giorno le proprie condizioni materiali, eppure, in totale allineamento con le politiche di un'Europa conservatrice, il Governo Monti continua a rispondere prima di tutto ai mercati finanziari, non dando alcun valore né alla concertazione con le parti sociali, né alla coesione sociale.
Continua a leggereAffari a 360 gradi
Nella trattativa col comune di Vicenza per la vendita della caserma alla "Rocchetta" spuntano i nomi di Pablito, Salvi e soprattutto della famiglia Pigato la quale in sala Bernarda ha un consigliere comunale nella civica di Claudio Cicero che sostiene la maggioranza di centrosinistra. E sul possibile conflitto di interessi la giunta intanto tace
«L'ex caserma della Guardia di Finanza si tinge di giallo. Non è il nuovo colore delle pareti, ma la descrizione della situazione che sta coinvolgendo l'edificio che sorge in contrà Mure della Rocchetta. La struttura sulla carta è stata venduta dal comune di Vicenza all'immobiliare Gorizia lo scorso anno per una cifra di circa due milioni di euro.
Continua a leggereArcheologia industriale, modernità sociale
Da VicenzaPiù n. 231
Giorgio Pizzolato. «scelte condivise con i cittadini per il restauro e il riuso degli edifici industriali storici»
Negli ultimi anni il Comune di Schio è impegnato attivamente in un importante progetto di recupero del patrimonio di archeologia industriale con interventi che, oltre al restauro, hanno puntato al riuso degli immobili. Questi antichi edifici - spiega Giorgio Pizzolato, vicesindaco della città - hanno avuto un ruolo centrale nella vita della comunità di un tempo. Qui hanno lavorato fianco a fianco, sullo stesso telaio, generazioni di operai. Si sono sviluppate le prime associazioni di mutuo soccorso.
Continua a leggereTornano a respirare i gioielli del passato industriale, l'esempio di Schio
I luoghi dell'alto vicentino sono ricchi di testimonianze di archeologia industriale che, conservate e riutilizzate, restituiscono al territorio un valore aggiunto inestimabile
In tempi relativamente recenti si è diffuso l'interesse per l'archeologia industriale, per quei luoghi produttivi che hanno scritto la storia della nostra realtà economica. Nata in Inghilterra intorno agli anni Cinquanta, in Italia è verso la fine degli anni Settanta che si inizia a parlare di archeologia legata all'industria, anni dell'abbandono da parte dei monopoli industriali dei grandi complessi di tipo ottocentesco, del rifiuto operaio e del tramonto della catena di montaggio, del passaggio dello scettro dalla vecchia industria meccanica a quella dell'elettronica e dell'informatica.
Continua a leggereLe aree ex industriali e la qualità della vita
Le città che hanno visto intensificare la loro dimensione territoriale e rafforzare la propria immagine economica devono questo all'impronta che l'industria ha assunto nella sua espansione ed integrazione nel tessuto urbano. L'affermazione del sistema industriale parte dall'Inghilterra, paese guida di un processo che nell'arco di un breve lasso di tempo ha coinvolto l'intera Europa, compreso, quindi, il neo costituito Regno d'Italia. La sfuggente meccanizzazione di un sistema, che va dal vapore al motore elettrico, è stata artefice di un passaggio che ha radicalmente trasformato il volto delle nostre città che vivevano su un'economia prevalentemente rurale e sul commercio.
Continua a leggereDismissioni e lavoro, la fabbrica cambia
Da VicenzaPiù n. 231
All'inizio fu la protoindustria. Si sviluppò in Europa tra il XVI e il XVII secolo: l'attività manifatturiera si svolgeva nelle botteghe artigiane e nelle stesse case dei contadini con la crescita dell'industria a domicilio, il settore più dinamico nell'Europa seicentesca dato che la produzione artigianale era ostacolata e limitata da regolamenti corporativi (nella foto l'area dell'ex complesso Rossi, zona Ferrovieri).
Continua a leggere