Archeologia industriale, modernità sociale
Domenica 1 Aprile 2012 alle 17:45 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 231
Giorgio Pizzolato. «scelte condivise con i cittadini per il restauro e il riuso degli edifici industriali storici»
Negli ultimi anni il Comune di Schio è impegnato attivamente in un importante progetto di recupero del patrimonio di archeologia industriale con interventi che, oltre al restauro, hanno puntato al riuso degli immobili. Questi antichi edifici - spiega Giorgio Pizzolato, vicesindaco della città - hanno avuto un ruolo centrale nella vita della comunità di un tempo. Qui hanno lavorato fianco a fianco, sullo stesso telaio, generazioni di operai. Si sono sviluppate le prime associazioni di mutuo soccorso.
L'obiettivo del nostro intervento è di far rivivere questi edifici con un ruolo diverso, ancora centrale, ma adatto ad una città cambiata, con abitanti che vivono in modo nuovo le relazioni sociali e le aspirazioni per il futuro, che richiedono altre tipologie di spazi per realizzare aspettative e desideri».
Le difficoltà e le dinamiche che si incontrano nel recupero di questi luoghi storici sono numerose, a partire dall'onerosità degli interventi e dallo studio progettuale che, se da una parte intende rispettare la struttura architettonica originaria, dall'altra esige l'adeguamento alle normative vigenti e un'impiantistica in linea con le richieste attuali. «La vera scommessa è trovare per questi immobili una nuova funzione propria, adatta e significativa, ricreando le condizioni perché ritornino ad essere abitati dalla comunità . E' molto importante confrontarsi e condividere con i cittadini le scelte progettuali e renderli partecipi alle fasi di ristrutturazione. Questo percorso ha sempre garantito sensibilità e apprezzamento».
Per quanto riguarda gli interventi finora svolti, la filanda Bressan a Magrè è stata la prima ad essere riconvertita per ospitare un centro diurno e residence per anziani. «L'ex Lanificio Conte - prosegue Pizzolato - è diventato centro di trasferimento tecnologico università -impresa: lo scorso anno la sala espositiva al primo piano è stata il centro del Festival delle Città Impresa e di altre importanti manifestazioni; la sede del Demotech ha realizzato 31 seminari e 9 corsi di formazione; mentre al piano terra si ritrova settimanalmente l'associazione del software libero. Nello stesso edificio stiamo ora ristrutturando l'ex tessitura. Sempre inerenti alla fabbrica laniera di Alessandro Rossi sono altri gli edifici il cui restauro si è appena concluso, come la casa del custode di villa Rossi, ora sede del Laboratorio di educazione ambientale provinciale, e la scuola di pomologia nel quartiere operaio che è ora Casa della Montagna (sede del CAI). Altri spazi sono in fase di recupero: l'ex asilo d'infanzia (Asilo Rossi) per i figli degli operai sarà presto il nuovo palazzo della musica e il Teatro Civico (voluto dal Rossi insieme ad altri imprenditori) sarà restaurato, mantenendo la stessa funzione, ma proponendosi come spazio di grande suggestione adatto ad ogni forma di teatro antico e moderno. La riflessione è ora aperta sul futuro del Teatro e del Giardino Jacquard da poco di proprietà comunale».
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