Ascom: Monti ha riconosciuto il valore del terziario di mercato
Lunedi 2 Aprile 2012 alle 17:41 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 231
Di Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di VicenzaConfcommercio, come le altre organizzazioni di categoria dei vari settori, vuole una buona riforma del mercato del lavoro - dice Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza - che possa davvero divenire una leva significativa della ripresa economica del Paese e che sappia rispondere ai bisogni delle imprese.
In questa fase di forte criticità , l'evidenza è data da un costo del lavoro eccessivo per cui è altrettanto scontato che ci sia bisogno di un alleggerimento di oneri e contributi a carico delle imprese e dei lavoratori. Dopo un avvio molto difficile della trattativa, in cui Confcommercio nazionale ha portato avanti con forza posizioni finalizzate ad evitare penalizzazioni dei nostri settori, con ricadute molto gravi sulle imprese, il Governo ha accolto alcune proposte, riconoscendo il valore del terziario di mercato, un settore che negli ultimi dieci anni ha creato quasi 900 mila posti di lavoro e le cui specificità vanno pertanto salvaguardate. Come le necessità occupazionali legate a fattori temporanei e non stagionali, ma riferibili ai picchi di attività , a promozioni commerciali, all'avvio di nuove attività .
No, quindi, a contratti "rigidi", che si basano sulla logica di una soluzione buona per tutti, e sì all'auspicio che non si ingessino con nuova burocrazia e rigidità istituti di flessibilità efficaci, indispensabili e già ampiamente regolati dai contratti collettivi, perché questo, in una fase di recessione piena, ricadrebbe negativamente sulle imprese che operano nel rispetto della legge e dei contratti. E', invece, necessario intervenire sul sistema degli ammortizzatori sociali, ma senza scaricare compiti impropri sulle aziende. E' importante che le misure di sostegno al reddito siano distinte per settore economico e tipologie di impresa e collegate a percorsi di ricollocamento accompagnati da formazione continua; che si intervenga per favorire l'occupazione dei giovani e delle donne con sgravi contributivi e fiscali certi e strutturati. Apprendistato, flessibilità in entrata ed uscita sono gli altri temi prioritari. In particolare sulla flessibilità è da tenere presente la positiva esperienza maturata nei CCNL, la capacità delle parti sociali di trovare soluzioni e buoni equilibri per imprese e lavoratori.
In ogni caso, aggiornamento delle competenze acquisite e capacità del lavoratore di adeguarsi alle nuove realtà saranno le leve per sviluppare un mercato del lavoro meno rigido e con più opportunità in imprese che devono necessariamente tenere il passo delle dinamiche di un mercato sempre più competitivo.
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