Libia e Gheddafi: le colpe di Napolitano, Berlusconi, La Russa e Frattini
Sabato 12 Agosto 2017 alle 12:34
Premessa: rivendico, per esser stato uno dei pochissimi a schierarsi, immediatamente e con foga, contro i bombardamenti della Libia, di poter commentare, ed in maniera autorevole, i retroscena svelati di recente dall'ex Presidente della Repubblica sull'adesione del nostro Paese alla guerra contro un Paese sovrano come la Libia. Mi riferisco in particolare a quel "Consiglio di guerra" informale tenutosi il 17 marzo del 2011 al Teatro dell'Opera a margine delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia al quale parteciparono l'ex Presidente Giorgio Napolitano, l'ex Premier Silvio Berlusconi, l'ex Ministro della difesa Ignazio La Russa, l'ex Ministro degli Esteri Franco Frattini oltre al consigliere diplomatico Bruno Archi.
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Gheddafi andava processato e condannato. Ma no agli assassini e ai voltagabbana
Sabato 22 Ottobre 2011 alle 18:13
Invio riflessione sui fatti riguardanti la morte di Gheddafi. Sicuramente non sarà attinente allo scopo del Comitato C.R.E.D.I.C.I. ma pensavo di esternare in prima persona qualche sentimento forse comune a tante altre persone. Nicola Giangrgorio, Comitato C.R.E.D.I.C.I. Gheddafi è morto. In questi giorni ho visto e rivisto le immagini della cattura e dell'uccisione del leader libico, pensavo di provare un senso di liberazione, di soddisfazione, ma invece quelle immagini mi hanno lasciato un senso di amarezza, paradossalmente mi hanno fatto provare un senso di pena che non avrei mai dovuto provare per un uomo crudele e senza scrupoli. Continua a leggere
Berlusconi si faccia da parte. Prima che Sirte sia circondata
Venerdi 21 Ottobre 2011 alle 16:00
"Sic transit gloria mundi", così passa la gloria del mondo: questo ieri il triste e preoccupato commento di Silvio Berlusconi sulla morte violenta dell'amico Muammar Gheddafi, abbandonato per pudore di Stato. Forse l'unica volta che il premier ha finora dimostrato di averne verso le istituzioni che pure dovrebbe rappresentare. E nella sua testa non poteva non esserci una considerazione.
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La morte di Gheddafi e la manifestazione del 15 ottobre: no alla violenza
Venerdi 21 Ottobre 2011 alle 15:19
Tommaso Simionato, Associazione Civica Vicenza Capoluogo - Dopo l'uccisione di Gheddafi ho ascoltato l'intervento del nostro ministro Frattini: "la morte di Gheddafi - diceva - è una grande vittoria del popolo libico". E la sera, nei vari Tg ed approfondimenti, tutti i commenti dal mondo (ad eccezione delle follie di Chavez...) erano di soddisfazione per la conclusione della dittatura e di speranza o preoccupazione per le sorti della nuova Libia. Nessun cenno alla morte di una persona (per quanto sanguinario, ingiusto e crudele egli fosse).
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Gheddafi è morto, la guerra è finita? Non quella vera per il petrolio
Giovedi 20 Ottobre 2011 alle 23:11
Dopo due mesi di assedio, il Consiglio Nazionale di Transizione dà l'annuncio: "Il rais è morto". La tv libica annuncia la cattura e il ferimento in mattinata, poi la notizia della morte. Prima era caduta Sirte, città simbolo dei lealistiMuammar Gheddafi è stato ucciso: la notizia è stata confermata ufficialmente dal Cnt, il governo transitorio libico. Il Cnt riferisce della morte di Gheddafi in seguito alle ferite riportate durante la cattura. Al Jazira, citando sue fonti, riporta che il rais è stato ucciso durante una sparatoria.
Continua a leggereOil e gas libici:il bottino vero. I Paesi amici privilegiati da Consiglio nazionale degli insorti
Venerdi 26 Agosto 2011 alle 01:17
Quanto vale la Libia nello scenario energetico internazionale ora che la Nato ha spinto gli insorti al cuore di Tripoli e la sorte di Muammar Gheddafi sembra segnata? Che la partita in gioco non fossero i destini dei civili, ma le risorse petrolifere, è un dato difficilmente contestabile. Ma quale nuovo quadro emergerà dallo scontro di interessi delle potenze occidentali? Il Consiglio nazionale degli insorti fa sapere che ricompenserà adeguatamente i paesi che lo hanno appoggiato, mentre nei confronti di «Russia, Cina e Brasile, che non hanno appoggiato le sanzioni contro il regime libico» vi saranno «differenze».
Continua a leggereStorico: Tripoli è in mano ai ribelli. Regime di Muammar Gheddafi sembra al capolinea
Lunedi 22 Agosto 2011 alle 12:52
Rassegna.it - Gli insorti sono entrati nella notte nella capitale e hanno preso il controllo dell'85% del territorio. Catturati tre figli del raìs. Anche la Guardia Repubblicana si è arresa. Mistero sulla sorte del colonello. Obama: "E' la fine del tiranno"
Quella di oggi è una giornata storica per la Libia. Il regime di Muammar Gheddafi sembra infatti arrivato davvero al capolinea. Nella notte i ribelli libici sono entrati a Tripoli e attualmente controllerebbero almeno l'85% della città , dopo aver catturato tre figli del colonnello, tra cui Saif al-Islam e Saadi, come confermato dalla Corte penale internazionale dell'Aja
Continua a leggereAttacco a Gheddafi: la Francia cede, ma la coalizione è debole
Martedi 22 Marzo 2011 alle 23:57
Scalo internazionale, Rassegna.it - Parigi accetta il controllo della Nato sulle operazioni militari. Russia e Cina chiedono il cessate il fuoco. Nuove critiche da Lega Araba e Algeria. Ue-27: disponibili solo a missione guidata dall'Onu.Dopo l'ennesima giornata di trattative e tensione, la Francia ha ceduto alle pressioni di Usa, Gran Bretagna e della stessa Italia, e ha accettato di riconoscere alla Nato il coordinamento delle operazioni militari in Libia. Continua a leggere
E' una guerra contro Gheddafi a cui baciavamo la mano o una guerra coloniale per il petrolio?
Domenica 20 Marzo 2011 alle 12:33
Giorgio Langella, PdCI, FdSÂ -Â Siamo in guerra. Una guerra contro Gheddafi, un dittatore al qualche solo qualche mese fa Berlusconi, deferente, baciava la mano. Siamo in guerra con tutto quello che significa: morti di civili, distruzioni, lutti, odio. Una guerra che viene dopo i tentennamenti e il torpore diplomatico dei paesi occidentali che non ha portato a nulla quando era necessario costringere Gheddafi alla trattativa e alla moderazione.
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Un'altra crociata di falsa pace
Sabato 19 Marzo 2011 alle 22:42
Sarebbe interessante sapere quanti, dei migliaia di clandestini che continuano a sbarcare sulle nostre coste, siano effettivamente di nazionalità libica, e non appartengano, invece, ad altri Paesi nord-africani, che in Libia si trovavano solo per necessità lavorative. Un rapporto di indubbio sfruttamento, destinato ad alimentare l'esclusivo benessere del Rais e del suo Popolo, il cui reddito pro-capite pare fosse superiore a quello di molti Paesi europei.
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