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Gheddafi andava processato e condannato. Ma no agli assassini e ai voltagabbana

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 22 Ottobre 2011 alle 18:13 | 0 commenti

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Invio riflessione sui fatti riguardanti la morte di Gheddafi. Sicuramente non sarà attinente allo scopo del Comitato C.R.E.D.I.C.I. ma pensavo di esternare in prima persona qualche sentimento forse comune a tante altre persone. Nicola Giangrgorio, Comitato C.R.E.D.I.C.I.
Gheddafi è morto. In questi giorni ho visto e rivisto le immagini della cattura e dell'uccisione del leader libico, pensavo di provare un senso di liberazione, di soddisfazione, ma invece quelle immagini mi hanno lasciato un senso di amarezza, paradossalmente mi hanno fatto provare un senso di pena che non avrei mai dovuto provare per un uomo crudele e senza scrupoli.

Mi sono chiesto cosa mi spingesse a rattristarmi, cosa mi spingesse nel provare sentimenti di cui a volte mi sono vergognato, poichè provati per un uomo che non meritava, senza trovare una risposta. Poi ho smesso di "guardare" ed ho cominciato ad osservare quelle facce felici di uomini che si reputano
diversi, che hanno lottato per la libertà e la democrazia e nel frattempo infierivano su un corpo stanco, ferito ed inerme. Erano quelle facce sorridenti e felici nel trascinare un uomo ormai nudo della sua forza, quelle facce soddisfatte dall'oltraggio perpetrato su un corpo senza più anima, che mi hanno fatto dimenticare chi fosse Gheddafi. Sono stati loro, quella gente, a farmi sentire inadeguato con lo spirito per cui diverse nazioni, tra cui la nostra, ed a cui appartengo, si sono unite. Avrei voluto un processo giusto, una pena dura e giusta, lo avrei voluto vedere con la sua arroganza e saperlo in un carcere a vita e senza più nulla, facendo lavori faticosi ed affrontando la sua vecchiaia in una cella fredda e scura, lontana anni luce dalle sue stanze dorate. Non so chi legge cosa possa pensare di queste mie parole, ma spero che si riguardi quelle facce e vedrà che nei loro sguardi, nelle loro azioni non c'è nulla di quello che abbiamo voluto affermare con la guerra a Gheddafi, non c'è nulla di democratico, non c'è nulla di buono. Io non riesco a gioire, quando penso che anche nella guerra ci sono dei limiti che non si possono superare e che nel nome della libertà li si supera. Se gli americani, liberando l'Europa dai Tedeschi, avessero bruciato i loro prigionieri nei forni crematori quale messaggio sarebbe arrivato?
Forse lo stesso messaggio che oggi arriva quando si parla della chiesa che da perseguitata divenne persecutoria, oppure quando si ricordano le Foibe in cui portatori di libertà uccidevano famiglie intere per un semplice moto di vendetta e rivalsa.
Io non mi rivedo nella gioia inaccettabile degli assassini di Gheddafi e non mi rivedo nemmeno nei
voltagabbana che solo qualche anno fa onoravano il leader libico ed oggi fanno il verso a gente che non lo ha ucciso in battaglia, ma solo dopo averlo reso innocuo. E per non dimenticare, vi lascio alle dichiarazioni rese durante la visita a Roma di Gheddafi, per capire meglio quanto non possa sentirmi rappresentato da chi si è mostrato opportunista e sleale.

«L'ospite è sempre sacro», disse il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, mentre il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri sottolinea i «vantaggi» per le imprese italiane dopo gli accordi con la Libia e la maggiore sicurezza vista «la riduzione degli ingressi di clandestini»
Berlusconi, afferma: ''Gheddafi è un leader di grande saggezza'' Frattini dichiarava: "Chi non capisce l'importanza di questa alleanza è prigioniero del passato. Noi guardiamo al futuro".

Leggi tutti gli articoli su: Muammar Gheddafi, Comitato CREDICI, icola Giangrgorio

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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