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La morte di Gheddafi e la manifestazione del 15 ottobre: no alla violenza

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 21 Ottobre 2011 alle 15:19 | 0 commenti

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Tommaso Simionato, Associazione Civica Vicenza Capoluogo - Dopo l'uccisione di Gheddafi ho ascoltato l'intervento del nostro ministro Frattini: "la morte di Gheddafi - diceva - è una grande vittoria del popolo libico". E la sera, nei vari Tg ed approfondimenti, tutti i commenti dal mondo (ad eccezione delle follie di Chavez...) erano di soddisfazione per la conclusione della dittatura e di speranza o preoccupazione per le sorti della nuova Libia. Nessun cenno alla morte di una persona (per quanto sanguinario, ingiusto e crudele egli fosse).

Male, quello che penso è che la morte (estrema declinazione della violenza) non possa essere in alcun modo giustificata. La "cattura" sì, poteva essere una grande vittoria. Non l'esecuzione, caro ministro Frattini. La morte e la violenza vanno sempre condannate.
Da questo fatto di cronaca vogliamo prendere spunto per gridare a gran voce la nostra posizione. Noi ripudiamo ogni forma di violenza. Ed è necessario condannarla sempre e comunque. Il solo fatto di giustificarne un aspetto significa permetterne anche le manifestazioni più efferate. Condannarla, invece, e praticare dichiaratamente la nonviolenza, è l'unico modo che abbiamo per far funzionare manifestazioni importanti come quella di Roma del 15 ottobre scorso. Per dare la vera luce al movimento degli indignati. Per dare senso a tutte le nostre azioni politiche.
E' giusto far sentire la nostra voce per condannare i colpevoli della crisi economica che stiamo vivendo; è giusto manifestare la nostra indignazione per decisioni, a nostro parere ingiuste, calate dall'alto senza la condivisione con i cittadini; è giusto esprimere in modo propositivo il nostro punto di vista su questioni importanti (base Dal Molin, TAV, discariche...). Ma è altrettanto giusto condannare e denunciare chiunque pianifichi o compia azioni violente ed illegali. Non farlo significa esserne complici.
E' compito nostro individuare le forme corrette per raggiungere i nostri obiettivi. E la nonviolenza e la legalità sono valori imprescindibili, necessario punto di partenza per qualsiasi nostra azione.
Chiediamo a tutti di ripartire da questo presupposto, per ricostruire insieme la piattaforma che ci ha portati alla manifestazione di Roma. Ripartiamo dal confronto civile, dal coinvolgimento dei cittadini, dei comitati, delle associazioni e dai movimenti per i referendum, per non perdere quanto di buono si è costruito fino ad ora.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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