Berlusconi si faccia da parte. Prima che Sirte sia circondata
Venerdi 21 Ottobre 2011 alle 16:00 | 1 commenti
"Sic transit gloria mundi", così passa la gloria del mondo: questo ieri il triste e preoccupato commento di Silvio Berlusconi sulla morte violenta dell'amico Muammar Gheddafi, abbandonato per pudore di Stato. Forse l'unica volta che il premier ha finora dimostrato di averne verso le istituzioni che pure dovrebbe rappresentare. E nella sua testa non poteva non esserci una considerazione.
Se lui stesso ha ripudiato chi fino a pochi mesi fa riceveva il suo baciamani e se il culto della personalità è degenerato in odio omicida, in Libia verso il raìs oppressore come ovunque verso ogni "uomo forte" (o moderno dittatore), perchè dovrebbe essere diverso in Italia, dove esiste anche un piazzale Loreto? I suoi amici più interessati come quelli più sodali da tempo stanno preparando le loro vie di fuga per quando (non si sa l'ora esatta, ma è sicuro che scoccherà ) Berlusconi sarà solo un simbolo del passato e non l'incarnazione vivente del potere. Ecco perchè il raìs dell'Italia, che per lui è solo una provincia del suo impero, dovrebbe riflettere sulla sua stessa frase: "sic transit gloria mundi". E tanto più che gloria non è stata quella di Gheddafi, come non lo è la sua, che il Cavaliere sia almeno manager di sè stesso, facendosi da parte prima che Sirte sia circondata dai nemici. E più ancora dai precedenti amici.
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Lei sa che il Presidente Silvio Berlusconi è nato il 29 settembre 1936 e quindi, suo malgrado sarà egli stesso costretto a farsi da parte. Non credo però sia il caso di rammentare la vergogna di Piazzale Loreto, un'umiliazione per la civiltà millenaria di un popolo che ha rappresentato per secoli la civiltà del mondo. Non mi pare il caso neanche di ipotizzare nuovi possibili paventati, nell'articolo, "Piazzali Loreto"; non è più il tempo di tali barbarie se veramente ci ritieniamo figli di una tradizione democratica insegnataci dalla Costituzione pluralista italiana. O vogliamo solo intendere la scelta democratica del popolo italiano di scegliere quale Primo Ministro Silvio Berlusconi come un plagio di massa? Non è questa una pura follia? Non è forse il caso di abbassare i toni (come si fa a definire Berlusconi un "rais"???) invece di sobillare situazioni analoghe alla Sirte di Gheddafi? Non sarebbe forse il caso di attaccare chi, distrugge, disonora il nostro Paese nella manifestazioni di piazza come quella di Roma? Non sarebbe anche il caso di riflettere seriemente sulla matrice di quelle manifestazioni? E ultimo, non sarebbe il caso di riflettere su come in Italia una casta di uomini vecchi, di ambo gli schieramenti, non riesca più a generare idee e forze nuove per rilanciare un Paese sempre più in crisi?
E comunque paragonare Berlusconi a Gheddafi o a qualsiasi altro "uomo forte" del XX° secolo non solo è un'assurdità, ma in chiave storica o politica è semplicemente ridicolo.