Martedi 19 Luglio 2016 alle 09:57
Il 13 luglio il giudice per le indagini preliminari di Padova,
Mariella Fino, ha firmato un’ordinanza che, per la prima volta, fissa dei «paletti» non soltanto sulle possibili responsabilità avute dagli ex vertici dell’istituto di credito ma anche sui termini di prescrizione e – più in generale - sulle chance di rivalsa dei soci che hanno visto andare in fumo i loro risparmi, con il crollo del valore dei titoli passato da un massimo di oltre 40 euro ad appena 10 centesimi. La decisione del giudice scaturisce da un’inchiesta, finora rimasta segreta, avviata nel settembre dello scorso anno dal sostituto procuratore di Padova Maria d’Arpa e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex amministratore delegato
Vincenzo Consoli. Per lui, l’ipotesi di reato era quella prevista dall’articolo 640 del codice penale: truffa.
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Domenica 3 Luglio 2016 alle 11:58
Il 24 gennaio, dopo altri e, ovviamente, non solo nostri warning precedenti, pubblicavamo una nota, in cui evidenziavamo come l'iscrizione ai sindacati costasse di più ai disoccupati titolavamo e titolavamo sul fronte finanziario: "
Sofferenze bancarie: i grandi debiti li fanno i grossi, ma li pagano i piccoli...". Oggi in una nota la
CGIA di Mestre aggiorna e ribadisce questa terribile verità :
"L'80% delle sofferenze e' delle grandi imprese". In soldoni i debiti li fanno i grossi che usufruiscono della gran parte del credito bancario, poi non li pagano mettendo in crisi le banche che, a quel punto, stringono i cordoni della borsa, già povera, per il 90% dei clienti. E meno male che i vecchi vertici della
Banca Popolare di Vicenza e della
Veneto Banca, i politici complici, con i loro silenzi se non con le loro coperture e le loro alleanza, e certi colleghi "
smidorlati" oltre a prendersela con la BCE, brutta e cattiva, hanno sostenuto che beh, sì, qualche errore
Gianni Zonin e
Vincenzo Consoli con i loro sodali lo avranno pur pur fatto ma solo per concedere credito ai territori.Â
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Categorie: Banche
Domenica 29 Maggio 2016 alle 15:29
Anche ieri, all'assemblea a Schio dei militanti che puntano alla rinascita del Partito Comunista Italiano, vari esponendi storici ma anche alcuni giovani, non si percepiva la piena consapevolezza del dramma economico e sociale che ha colpito le decine di migliaia di soci vicentini della Banca Popolare di Vicenza e, in meno ma sempre tanti, della Veneto Banca e che farà del male enorme per anni alle attività locali con tutti i problemi indotti che creeranno i flop dei due Istituti veneti, gestiti con una enorme superficialità se non, e sarebbe ora che la magistatura accelerasse, con dolo da Gianni Zonin, Vincenzo Consoli & c. Un'analisi numerica attendibile conferma precedenti valutazioni, che quantizzavano in 20 miliardi, una manovra finanzaria, il danno subito, per non parlare di quello subendo.
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Lunedi 23 Maggio 2016 alle 10:20
Per una sorta di ironia della sorte, postuma ai due personaggi chiave che non l'hanno resa possibile in passato, Gianni Zonin che vedeva la sua ex Banca Popolare di Vicenza come conquistatrice e Vincenzo Consoli che a malincuore avrebbe accettato per la sua Veneto Banca anche un'unione alla pari, oggi sia i vicentini che i trevigiani sono appesi al possibile filo della fusione lacrime e sangue, l'unica però che lascerebbe almeno un'anima veneta ai due istituti. In questa "fusione fredda" sperano i due territori, altrimenti destinati a pagare l'ulteriore prezzo della "esternalizzazione" del supporto alle loro iniziative che si aggiungerà a quello dei fu azionisti, ora senza valore reali delle loro azioni, delle due Popolari diventate Spa e senza soldi.
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Venerdi 6 Maggio 2016 alle 09:58
Con un margine molto più ampio del previsto (il 57,9% dei voti) gli azionisti di Veneto Banca hanno eletto presidente il giurista torinese Stefano Ambrosini e fatto fuori il presidente uscente Pierluigi Bolla e l’amministratore delegato Cristiano Carrus, che entrano in consiglio con i voti della minoranza (Carrus è il nuovo dg). Adesso Ambrosini deve lanciare l’aumento di capitale da un miliardo per salvare la banca. Può finire come alla Pop Vicenza, tutto a carico del fondo Atlante. Ma Ambrosini è legato al mondo di Intesa Sanpaolo che potrebbe decidere di intervenire come garante e prendersi la banca. Sicuramente il voto di ieri è il segno di una rivolta (piena di equivoci) dei piccoli azionisti contro la vigilanza bancaria (Bankitalia e Bce) e contro le “soluzioni di sistemaâ€. È anche il segno che molti di loro non hanno capito l’irreparabilità dei danni fatti dalla gestione di Vincenzo Consoli.
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Venerdi 6 Maggio 2016 alle 09:43
Con un margine molto più ampio del previsto (il 57,9% dei voti) gli azionisti di Veneto Banca hanno eletto presidente il giurista torinese Stefano Ambrosini e fatto fuori il presidente uscente Pierluigi Bolla e l’amministratore delegato Cristiano Carrus, che entrano in consiglio con i voti della minoranza (Carrus è il nuovo dg). Adesso Ambrosini deve lanciare l’aumento di capitale da un miliardo per salvare la banca. Può finire come alla Pop Vicenza, tutto a carico del fondo Atlante. Ma Ambrosini è legato al mondo di Intesa Sanpaolo che potrebbe decidere di intervenire come garante e prendersi la banca. Sicuramente il voto di ieri è il segno di una rivolta (piena di equivoci) dei piccoli azionisti contro la vigilanza bancaria (Bankitalia e Bce) e contro le “soluzioni di sistemaâ€. È anche il segno che molti di loro non hanno capito l’irreparabilità dei danni fatti dalla gestione di Vincenzo Consoli.
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Categorie: Banche
Giovedi 5 Maggio 2016 alle 20:01
Il quarto ordine del giorno, ovvero l'aggiornamento sull'azione di responsabilità verso il vecchio cda, vede come "spettatori" circa cinquecento soci presenti, contro i 7.000 presenti della mattina, e molti altri se ne sono andati mentre il presidente di Veneto Banca,Â
Pier Luigi Bolla, ha parla. Molti sono sembrati disinteressati (causa forse anche la lunghezza della giornata), altri hanno ascoltato attenti. Bolla ha spiegato che sono ancora in corso controlli e accertamenti da parte della Bce, dell'audit control interno di Veneto Banca e di Ernest&Young. La colpa, come è sembrato trapelare dalle parole di Bolla, è parsa ricadere, quasi interamente, sull'ex direttore generale di Veneto Banca, Vincenzo Consoli.Â
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Categorie: Banche
Giovedi 5 Maggio 2016 alle 14:09
Come si poteva prevedere,Â
tra i soci c'è stato chi ha richiesto l'azione di responsabilità contro Vincenzo Consoli e il vecchio cda. Un socio ha interpellato Stefano Ambrosini chiedendogli, nel caso in cui venisse eletto (Ambrosini fa parte della lista presentata da una parte dei soci in alternativa a quella promossa dall'attuale organo amministrativo), se è pronto ad andare avanti in tal senso. Ambrosini, per tutta risposta, ha detto di voler avviare l'azione contro l'attuale cda di cui fanno parte Pier Luigi Bolla e Cristiano Carrus.
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Giovedi 5 Maggio 2016 alle 13:20
"Dittatura", "saremo infangati", "vogliamo risultati non numeri", "mi sembra di essere a Paperissima Sprint", "avete fallito, anche la Bce vi ha detto di andare a casa", "l'avete messa in culo ai soci senza vasellina" (la sala a questa frase si è riempita di risate, probabilmente l'unico momento di ilarità della giornata, ndr), "ci dicono che siamo speculatori, ma noi abbiamo la sola colpa di averci creduto" sono alcune frasi di rabbia dei soci che si sono registrati per intervenire e che hanno a disposizione tre minuti di tempo.
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Giovedi 5 Maggio 2016 alle 09:15
Veneto Banca si prepara per l’assemblea – a Marghera (Venezia) dalle 10 -, ma tra i due schieramenti in gara per la conquista della maggioranza nel prossimo consiglio di amministrazione – quello allestito dal consiglio uscente e guidato da Pierluigi Bolla e da Cristiano Carrus e la «Lista soci» guidata da Stefano Ambrosini e da Carlotta De Franceschi - si fa largo la Consob: conclusa una lunga ispezione, la commissione sembra aver accertato diverse irregolarità e violazioni delle norme di legge. Secondo quanto si apprende da fonti vicine all’istituto di Montebelluna è già arrivata alla sede della banca comunicazione ufficiale che ora dovrebbe venire resa nota al mercato.
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