La liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca è un tema molto discusso in questi giorni. Tra i dettagli della cessione c'è la stipula entro i prossimi dieci giorni di un contratto di servicing, a condizioni di mercato, tra Intesa SanPaolo e le banche in liquidazione per la gestione dei crediti non trasferiti. Il contratto di cessione dettaglia anche le modalità di trasferimento da Intesa alle due banche in "lca" dei crediti in bonis ad alto rischio (ce ne sono per oltre 3 miliardi) che dovessero deteriorarsi nei tre anni previsti dall'accordo con il Tesoro. Un mese prima ciascun trimestre Intesa avrà diritto di inviare ai commissari liquidatori una comunicazione scritta con l'individuazione dei singoli crediti high risk riclassificati.Continua a leggere
Il Governo non ha salvato due banche come Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca "che non stavano in piedi. Abbiamo invece liquidato le banche e salvato lavoratori, risparmiatori e imprese. Cioè l'economia del territorio". Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in un intervento pubblicato oggi su il Foglio. Padoan spiega che l'Italia non ha "ucciso l'Unione bancaria" e violato le regole con l'operazione. "Leggendo i commenti si intuisce che qualcuno vorrebbe finalmente far fallire una banca in crisi giusto per vedere che effetto fa, laddove altri vorrebbero che il Governo nazionalizzasse gli istituti problematici. Mi pare che nessuna delle due posizioni sia razionale".
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Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono in liquidazione coatta amministrativa e sulla questione e sulle sue implicazioni, dopoLuigi Ugone, presidente di "Noi che credevamo nella BPVi", abbiamo intervistato per voi su analisi generali e su consigli pratici anche Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti, e Fabrizio Zampieri, economista dell'associazione. Il premier Paolo Gentiloni ha affermato che il disastro delle banche è nato ancora prima delle crisi e a tal proposito Paccagnella dice: "Questa denuncia è fondamentale per i soci ingannati dai vecchi amministratori che sono incoraggiati a far valere i propri diritti ma è anche vero ora che il crack è stato voluto dalla BCE, la fusione è stata respinta e ci ha portato a questa situazione. La politica non era interessata a salvare le banche".
Sarà anche vero che nessun pasto è gratis. Ma qualcuno, tra gli investitori che nei mesi scorsi hanno puntato sui bond t fallita invece la speculazione suibond subordinati: i loro corsi, di pari passo, si sono azzerati. Le obbligazioni ordinarie delle due ex Popolari venete ieri hanno messo a segno un rimbalzo di una quindicina di figure, tornando anche sopra la parità . I corsi dei subordinati, che ormai viaggiavano a prezzi da default, si sono azzerati. Ora però migliaia di persone fisiche, imprenditori individuali, imprenditori agricoli o coltivatori diretti (e i loro eredi o coniugi, conviventi more uxorio e parenti entro il secondo grado che abbiano ibond per trasferimenti tra vivi) che avevano in portafoglio bond junior delle due senior di Popolare Vicenza e Veneto Banca, ieri ha stappato lo champagne.
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La scena ha del surreale, non foss'altro per gli importi giganteschi. Centinaia di pagine, 17 miliardi di euro pubblici, 50 miliardi di valore trasferito: tutto è stato firmato in 5 minuti. In questo arco di tempo si è formalmente svolta la partita della cessione della polpa delle banche venete a Intesa Sanpaolo. Uno dei più costosi salvataggi pubblici di sempre. La scena s'è svolta a Milano, dove l'ad di Popolare di VicenzaFabrizio Viola ha lavorato per tutta la notte di domenica con gli uomini di Intesa per chiudere il contratto di cessione degli asset di valore delle due popolari. Poche ore prima, nel pomeriggio, il governo aveva approvato il decreto che le mandava in liquidazione coatta amministrativa a spese dello Stato (in concorso con azionisti e obbligazionisti subordinati) e all'interno del quale viene addirittura spiegato al commissario liquidatore come fare la cessione.
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"Tutto è stato fatto secondo le regole", ha scandito ieri il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Ma si riferiva alle regole europee, le uniche che gli interessano. Per non irritare le autorità di Bruxelles e di Francoforte il governo italiano ha fatto però ricorso a una mossa che potremmo definire di "costituzionalismo creativo": ha sospeso la validità di ogni legge italiana che potesse risultare di ostacolo alla cessione a Intesa Sanpaolo delle parti sane di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha applicato il principio del marchese del Grillo: io so' il governo e le leggi non sono un cazzo.
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Luigi Ugone, presidente dell'associazione Noi che credevamo nella BPVi & in Veneto Banca ha analizzato in un'intervista esclusiva concessa al nostro direttore Giovanni Coviello quello che sta succedendo e quello che succederà dopo la messa in "liquidazione coatta amministrativa", cioè in fallimento, della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. "Gentiloni, riconoscendo che la cause del disastro nascono prima della crisi economica dice cose che la Procura non ha ancora detto - dice Ugone tra le molte altre cose denunciate nel video - e questo è gravissimo. Il dissesto della banca ha creato più danni economici della seconda Guerra Mondiale. La banca è in liquidazione e non si sa per colpa di chi, questo è inaccettabile". Infine Ugone ha invitato tuti i risparmiatori a partecipare alla manifestazione organizzata insieme al Coordinamento banche di Don Enrico Torta e altre associazioni e in programma in piazza di Signori venerdì 30 giugno alle 20 con l'obiettivo di far saltare l'accordo: "È arrivata l'ora di contarci!".
Oggi, a dispetto di quanto ci si aspettava dopo la cessione per un euro a Intesa Sanpaolo della non poca "ciccia" residua di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, poste in "liquidazione coatta amministrativa" con tanto di tre commissari liquidatori a testa, e che cioè "tutto" nelle loro ex filiali fosse made in Intesa, se si andava in una sede qualunque o se si prelevava ad un bancomat le relative operazioni erano tutte ancora targate con i nomi e i codici delle banche "liquidate". Normale e/o lecito? In Italia tutto è possibile ritardi ed errori compresi. Anzi in quelli non ci batte nessuno come dimostra il disastro dei due Istituti nato prima della crisi, come ha confermato domenica Paolo Gentiloni, ma moltiplicato da anni di decisioni in ritardo oltre che da "decisioni" errate e/o a dir poco sospette di Ad di razza come Francesco Iorio e Cristiano Carrus.
Il CdA della Banca Popolare di Vicenza, riunitosi d'urgenza venerdì 23 giugno, nel prendere «atto della decisione della Commissione Europea di non ammetterla alla "Ricapitalizzazione Precauzionale" richiesta al MEF il 17 marzo scorso» e che il Single Resolution Board della Banca Centrale Europea aveva deciso che la Banca era «a rischio di dissesto, attivando il processo previsto dall'art. 19 del Decreto 180/2015» aveva ripercorso l'attività svolta «a partire dall'insediamento, il 13 luglio scorso, per far fronte alla gravissima perdita di reputazione subìta dal Gruppo a causa dei ben noti eventi, e al conseguente calo della sua operatività , adoperandosi anche per ridurre i connessi rischi legali».
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