A nessuno piace digiunare: pace senza sosta
Mercoledi 19 Agosto 2009 alle 10:08Riprendiamo da Grillo News www.grillonews.it le dichiarazioni di Don Albino Bizzotto*, alla cui iniziativa di sciopero della fame, che inizia oggi contro la costruzione del Dal Molin come base militare, abbiamo dato evidenza già ieri dal questo sito (versione on line del settimanale VicenzaPiù), ancora di più incoraggiato dall'azione non violenta di Don Bizzotto a raccogliere adesioni all'Appello per la Dignità di Vicenza (in basso a destra o via mail a [email protected])
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di don Albino Bizzotto
A nessuno piace digiunare, neanche a me. Quando ci troviamo davanti a situazioni particolarmente gravi, dobbiamo accettare anche comportamenti più impegnativi. Quanto sta avvenendo al Dal Molin è molto grave. In pieno Ferragosto, senza le normali interruzioni per ferie, nella nuova base al Dal Molin continuano a ritmo accelerato i lavori delle imprese che si sono aggiudicate gli appalti con lo scopo di produrre irreversibili fatti compiuti già prima del prossimo autunno.
Finora i cittadini di Vicenza con creatività , determinazione e continuità hanno messo in piedi una ininterrotta serie di iniziative per opporsi alla costruzione della nuova base statunitense. Ma il problema non riguarda solo Vicenza, riguarda tutti noi come italiani. Questo digiuno a sola acqua, a tempo indeterminato, desidera attirare attenzione sulla nostra responsabilità comune. Non possiamo solo rispondere ai vicentini quando ci invitano a partecipare alle loro iniziative; dobbiamo attivarci là dove ci troviamo perché il nostro impegno per la pace non si riduca a semplici parole, abbandonando gli obiettivi concreti che ci siamo dati.
Continua a leggereDon Albino Bizzotto digiuna per fermare il Dal Molin
Martedi 18 Agosto 2009 alle 08:00Pubblichiamo una nota che arriva da Beati i Costruttori di Pace, in sintonia con ns. iniziativa Firma per la Dignità di Vicenza, a destra
Pace senza sosta: da mercoledì 19 agosto all'incrocio tra Viale Del Verme e Viale Ferrarin a Vicenza don Albino Bizzotto* digiuna a tempo indeterminato a sola acqua per fermare la costruzione della Base Dal Molin a Vicenza.
D'agosto può succedere di tutto. Possono passare senza alcuna reazione le peggiori scelte dei governi. Possono continuare i lavori senza ferie per gli operai che stanno costruendo la nuova base al Dal Molin, mentre gli altri sono a casa, in ferie obbligatorie e prolungate a causa della crisi, se non licenziati.
Ma d'agosto anche la pace può non andare in ferie.
Abbiamo appena concluso "Pace in Bici", l'impegno contro il nucleare collegando Ghedi e Aviano dentro la memoria di Hiroshima e Nagasaki, uscendone rinforzati nel rapporto con i movimenti per la pace e con le Amministrazioni locali.
La costruzione della base al Dal Molin non può costituire un problema soltanto per i vicentini che in questi anni con grande creatività , continuità e determinazione stanno lottando, chiedendo la nostra partecipazione. Ci riguarda tutti.
Per questo motivo parte mercoledì 19 agosto un digiuno a sola acqua, a tempo indeterminato di don Albino Bizzotto, proprio per condividere una responsabilità che è di tutti gli italiani.
I lavori alla base al Dal Molin fervono senza sosta. Il digiuno vuole porsi come presa di coscienza dell'impegno che dobbiamo sviluppare insieme, oltre Vicenza.
Don Bizzotto digiuna per stop al Dal Molin
Lunedi 17 Agosto 2009 alle 17:57
Pace senza sosta: da mercoledì 19 agosto all'incrocio tra Viale Del Verme e Viale Ferrarin a Vicenza don Albino Bizzotto digiuna a tempo indeterminato a sola acqua per fermare la costruzione della Base Dal Molin a Vicenza.
Conferenza stampa a Padova, martedì 18 agosto, ore 11,30, presso la Sede di Beati i Costruttori di Pace in via Antonio da Tempo, 2.
D'agosto può succedere di tutto. Possono passare senza alcuna reazione le peggiori scelte dei governi. Possono continuare i lavori senza ferie per gli operai che stanno costruendo la nuova base al Dal Molin, mentre gli altri sono a casa, in ferie obbligatorie e prolungate a causa della crisi, se non licenziati. Ma d'agosto anche la pace può non andare in ferie. Abbiamo appena concluso "Pace in Bici", l'impegno contro il nucleare collegando Ghedi e Aviano dentro la memoria di Hiroshima e Nagasaki, uscendone rinforzati nel rapporto con i movimenti per la pace e con le Amministrazioni locali. La costruzione della base al Dal Molin non può costituire problema soltanto per i vicentini che in questi anni con grande creatività , continuità e determinazione stanno lottando, chiedendo la nostra partecipazione. Ci riguarda tutti.
Per questo motivo parte mercoledì 19 agosto un digiuno a sola acqua, a tempo indeterminato di don Albino Bizzotto, proprio per condividere una responsabilità che è di tutti gli italiani.
I lavori alla base al Dal Molin fervono senza sosta. Il digiuno vuole porsi come presa di coscienza dell'impegno che dobbiamo sviluppare insieme, oltre Vicenza. Non vuole essere il protagonismo di una persona, ma l'invito a partecipare e a fare informazione. E' un'azione che ha bisogno di solidarietà . Le forme potranno essere le più diverse e le più impreviste, tutte capaci di esprimere la nostra determinazione a non rinunciare all'obiettivo di fermare la costruzione di questa base, nata nell'illegalità , nella menzogna e in spregio della volontà e della partecipazione popolare.
Il luogo scelto sarà una roulotte all'incrocio tra Viale Del Verme e Viale Ferrarin a partire da mercoledì 19 agosto.
Martedì 18 agosto, alle 11.30, conferenza stampa per il lancio dell'iniziativa, alla sede di Beati i costruttori di pace, Via Antonio da Tempo 2, Padova.
Patto per Vicenza, un nuovo inizio? No
Giovedi 13 Agosto 2009 alle 08:00Gentile direttore,
ho letto l'articolo sul vostro giornale del 18 luglio riguardo al Dal Molin ed al patto per Vicenza con il suo commento. Se mi è concesso di poter esprimere una mia opinione, non mi trovo d'accordo con i suoi colleghi quando affermano "americani padri padroni", che è una base di guerra e ci viene imposta. Premettendo che già dalla prima amministrazione c'è stata, purtroppo, poca informazione e quella poca non è stata adeguatamente spiegata come giusto che fosse per capire a fondo come stanno realmente le cose, perché la gente potesse capire senza fare giri e raggiri o dare delle informazioni distorte come si è potuto verificare in questi tre anni.
Se non erro il progetto è stato presentato sia al sindaco che al prefetto dall'on. Costa, dove spiega dove, come e in che modo verrà costruito; e da quel che mi ricordo (se non erro), non mi sembra ci siano palazzi a nove piani ed un ammassamento di cemento con fondamenta profonde da provocare lo tsunami o un effetto Vajont, ma invece (se mi è concesso), quasi un complesso residenziale (come quello del Villaggio), con abitazioni non più alte di quattro piani se non anche meno, ospedale, università e tanto verde per il ricongiungimento della 173 brigata; e sono tremila (faccio presente che l'allora aeroporto ne conteneva cinquemila e chissà come mai l'impatto ambientale o la falda acquifera non passavano neanche per l'anticamera del cervello).
Sinistra e Libertà solidale con Cattaneo
Martedi 11 Agosto 2009 alle 12:15
"Sinistra e Libertà " della provincia di Vicenza condanna l'atto di intimidazione perpetrato nei confronti del Consigliere provinciale Cattaneo ed esprime convinta solidarietà . Si tratta di un atto vile ed ingiustificabile, un'azione che segue con logica perversa quelle attuate nei confronti del Consigliere comunale Bottene e del presidio permanente contrario alla nuova base in zona Dal Molin.
"Sinistra e Libertà " è preoccupata per quella che sembra essere una deriva violenta determinata da atteggiamenti di scarso rispetto nei confronti della popolazione vicentina che spesso in passato è stata ignorata al momento di prendere decisioni che riguardavano la città .
"Sinistra e Libertà " auspica quindi che le parti coinvolte riflettano e rivedano quei comportamenti che tendono a contrapporre piuttosto che a sintetizzare. Si tratta di comportamenti non utili al bene della comunità e che sembrano uniformarsi a quella ricerca della contrapposizione tra italiani che in tutto il territorio nazionale alcune forze politiche cercano di fomentare per scopi meramente elettorali.
Ciro Asproso
Esecutivo dei Verdi Vicenza
Luca Fantò
Segretario provinciale Partito Socialista Vicenza
Tomaso Rebesani
Segretario provinciale Sinistra Democratica Vicenza
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Giulietto Chiesa, la sinistra e il ruolo delle analisi
Lunedi 10 Agosto 2009 alle 08:00Â
Pubblichiamo qui di seguito nuove adesioni all’Appello per la dignità di Vicenza. In coda, una risposta al lettore Maino e una riflessione che trae spunto dall’appoggio di Giulietto Chiesa, a firma Alessio Mannino.
Zero contatti per Festival No Dal Molin
Martedi 4 Agosto 2009 alle 10:22Comune di Caldogno. 4 agosto 2009Â Â
Marcello Vezzaro, sindaco del Comune di Caldogno, esprime il proprio rammarico per non essere stato interpellato in merito all'organizzazione del "Festival No Dal Molin" che si svolgerà dal 2 al 13 settembre 2009 nell'area comunale di via Madre Teresa di Calcutta in località Lobbia. La richiesta è pervenuta all'amministrazione tardivamente e a programma già definito dall'associazione "Mettiamo Radici al Dal Molin" che, per il terzo anno consecutivo, non ha lasciato alcuna possibilità di scelta al Comune stesso.
«Per l'ennesima volta - sottolinea il sindaco a nome di tutta la maggioranza - il Comune di Caldogno si trova a prendere atto di decisioni stabilite da altri, e realizzate sul proprio territorio, che possono determinare numerosi disagi per la popolazione residente nei quartieri di Lobbia e Rettorgole. Manifestare le proprie opinioni, così come costruire momenti conviviali e di festa, sono atti che hanno il diritto di trovare spazi opportuni, ma anche il dovere di ascoltare chi vuole passare tranquillamente le giornate in casa propria. Per questo avremmo sperato di essere informati con un po' di anticipo, in modo da poter studiare e suggerire molteplici soluzioni. E inoltre per allargare la gestione dell'evento anche a tutti gli attori interessati, compresi quelli mai coinvolti come i comitati dei quartieri Lobbia e Rettorgole che, a suo tempo, hanno accolto altre richieste per garantire il diritto a manifestare le proprie opinioni e che, in questi giorni, ci hanno espresso molte preoccupazioni per le difficoltà che si vanno accentuando. L'organizzazione del "Festival No Dal Molin" avrebbe dovuto essere gestita anche dal Comune di Vicenza, che ha sul suo territorio l'area destinata all'ampliamento della base e che è il principale interessato alla manifestazione e al suo messaggio. E infine dai proprietari del terreno stesso, poco sensibili invece al disagio arrecato ai residenti e alle possibili conseguenze di una non opportuna informazione nei confronti dell'amministrazione locale; senza nessuna preoccupazione, infatti, questi ultimi hanno concesso in comodato un terreno privato per una festa privata, che privata alla fine non è».
Il Comune di Caldogno, poi, si chiede se anche quest'anno la Questura riterrà opportuno assecondare la legittima richiesta del comitato organizzativo soprattutto perché l'area in cui si svolgerà il Festival è lontana dal centro cittadino, ben delimitata e facilmente controllabile o se, invece, potrà valutare altre proposte. Il sindaco, comunque, intende rassicurare i propri cittadini: «L'amministrazione garantirà a tutti i residenti dei quartieri di Lobbia e Rettorgole il rispetto delle indicazioni di Prefettura e Questura e di quanto di propria competenza e vigilerà sul regolare svolgimento dell'evento con particolare attenzione al "rumore", alla viabilità e al rispetto degli orari stabiliti».
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Sogni (e incubi) d'estate
Sabato 1 Agosto 2009 alle 09:17 Oggi esce in edicola VicenzaPiù n.160, l'ultimo prima della chiusura estiva. Il prossimo numero uscira, migliorato e rinnovato, il 4 settembre, mentre la versione online www.vicenzapiu.com verrà aggiornata quotidianamente da noi e dai vostri commenti.
Il n. odierno sarà scaricabile in versione pdf domani e poi sarà , come al solito, distribuito come free press in 150 punti della città . Buona lettura del n. 160 e buone vacanze a chi le fa e buon agosto a chi non va in vacanza: www.vicenzapiu.com sarà sempre con voi.
Ecco ora l'editoriale di oggi del direttore Luca Matteazzi
Dall'inceneritore al Dal Molin, bilancio paradossale dell'ultimo anno di VicenzaPiù. Contro speculazioni e smanie di costruzione
Ci siamo sbagliati, lo ammettiamo. Un paio di settimane fa abbiamo pubblicato un appello, firmato dal nostro redattore Alessio Mannino e dal blogger Marco Milioni, in cui si sosteneva che la questione Dal Molin fosse l'occasione per rimettere al centro del dibattito civico e della discussione politica una visione del mondo, un'idea di società , una prospettiva verso cui muoversi, dei valori. Per tornare a ragionare sulle famose grandi domande dell'uomo - sempre quelle, cosa ci facciamo qui? dove vogliamo andare? -, e non solo sulla gestione miope e senza slanci dell'ordinaria amministrazione.
Beh, facciamo mea culpa. Al di là dei toni in alcuni punti discutibili, è proprio il ragionamento di fondo che è alla base dell'appello ad essere sbagliato, come alcuni ci hanno bonariamente fatto notare. E siccome siamo persone ragionevoli, non ci resta che ravvederci.
Appello ai lettori. Non a lorsignori
Sabato 25 Luglio 2009 alle 07:03I primi commenti al Contro-Patto per Vicenza (provocazione democratica di Mannino e Milioni) compaiono in Home Page dal 25 luglio, sul n. 159 in edicola da sabato 25 luglio, in distribuzione free da domenica 26 oltre che scaricabile da questo sito.
I commenti, quando rimossi dall'Home Page per fare spazio ad altri articoli, rimarranno poi nella sezione Ultimi inserimenti del 25 luglio
Di seguito il pezzo di Alessio Mannino
Non c'eravamo messi in testa chissacchè, Marco Milioni ed io, quando abbiamo deciso di appellarci alla nostra amata-odiata Vicenza per ricordarle che c'è un bene superiore a tutto, anche agli schei: la dignità . Di sicuro non pretendevamo di ricevere risposta da coloro che contano in città , gli Zuccato di Confindustria, i Variati di un Comune ufficialmente contrario al Dal Molin americano, i Nosiglia di una diocesi che confonde la pace con la pacificazione dei sensi. Per non dire, va da sé, della stragrande maggioranza dei pochi intellettuali, imboscati a farsi gli affari propri, così come ogni buon vicentino medio che si rispetti. Più modestamente, il nostro intento era lanciare un sasso nello stagno senza l'ambizione di adesioni eccellenti, fornendo una chiave di lettura più ampia di quella, da orto chiuso, del Patto proposto dal trio Alifuoco, Giulianati e Figoli, tutto teso a cavar un piatto di lenticchie da un esproprio di sovranità , democrazia e, ribadisco, dignità . Chi scrive, scrive per i lettori, soprattutto quelli il cui nome non fa notizia.
Eppure, nel nostro piccolo qualcosa abbiamo pur smosso, se è vero che si è scomodato persino il potente direttore del Giornale di Vicenza, Giulio Antonacci. Il quale, nell'editoriale di domenica 19 luglio, ha lanciato il suo anatema contro di noi e contro Giuliano Zoso, opinionista del Corriere del Veneto che in un gustoso corsivo aveva infilzato i sottoscrittori del documento del power trio canzonandoli come dei "senzatetto", marginali comprimari della politica berica alla disperata caccia di visibilità . Antonacci ci accusa di amare lo scontro per lo scontro, ci addita come volgari sobillatori, ci fa passare come inconcludenti mestatori che non conoscono l'abc del "confronto democratico". Indegni, di conseguenza, di una replica diretta. A parte l'ineducazione di non citare mai per nome e cognome chi si sta liquidando senza entrare nel merito (non sia mai!), l'augusto collega ha proprio un bel dire: ci taccia di non avere dimestichezza con le regole del confronto, salvo sottrarsi ad esso lui per primo negandoci la credibilità di interlocutori. Curioso concetto di dialogo, davvero.
Qualcuno potrebbe ribattere: avete attaccato frontalmente i suoi beniamini, mica potete accampare diritti per un dibattito con persone definite "pacificatori alle vongole" (giudizio che confermiamo). Ma infatti, lo ripeto, non ci aspettavamo nulla di serio, significativo, pregnante. Non da Antonacci, quanto meno. Forse un po' di più da Luca Ancetti, che presentando sulla Domenica di Vicenza lo scritto dei tre moschettieri aveva invocato proprio un libero e aperto confronto. Ancetti: siamo qua. La morale finale è che da queste parti la vis polemica è scambiata per violenza, osare parlar forte e chiaro porta a essere trattati come innominabili appestati, e che soprattutto non si hanno gli attributi per ribattere sul punto, contrapponendo argomenti agli argomenti. Forse perché, semplicemente, non se ne hanno. Sicuramente, perché equivarrebbe a scendere dal piedistallo di chi è abituato a considerare le critiche come delitti di lesa maestà .
Visioni del mondo diverse, si dirà . Intanto, qualche idealista che crede ancora che le idee non debbano per forza tramutarsi in affari c'è. Potete rendervene conto qui affianco. Ci fanno piacere le illustri firme, almeno per chi li conosce, del teorico italiano della decrescita, Pallante, e del sociologo romano Gambescia (che per inciso proviene da un'area di destra democratica e sociale, un po' la stessa del "nostro" Belloni). Altrettanta soddisfazione, consentitecela, è quella di aver visto segnalato il nostro appello sul sito di Marco Travaglio (in data 21 luglio scorso), da sempre al fianco del no alla base pur essendo un montanelliano di ferro, perciò al riparo dalla trita accusa di antiamericanismo. Di Emilio Franzina e della Equizi non ci stupiamo, data la carica di principio che mettono nella lotta politica. Meno scontati i commenti di condivisione di una Dovigo, ambientalista doc ma moderata per carattere e convinzione, o di un Asproso, di cui è anche apprezzabile la presa di distanza dai toni: significa che non partecipa per lisciare il pelo (ma Ciro: è manicheo dire tutta quanta la verità che nessuno dice mai? vabbè giudicare col metro del politico, qui e ora, ma la sinistra rimarrà nelle catacombe in eterno, se non ricomincia a volare alto - e difatti un Giuliano Corà ha abbandonato il campo rosso proprio per questo). Molto gradito, infine, il contributo della segretaria Cgil, Marina Bergamin, a cui però chiederemmo di far seguire le parole ai fatti, discostandosi nettamente dall'amore per lo status quo che contraddistingue i suoi omologhi della Triplice - in questo assimilabili al Pd, che a Vicenza, eccezion fatta per sparuti singoli, fluttua nel vuoto pneumatico.
Ci piacerebbe sapere, però, dove sono i cattolici, i pacifisti senza se e senza ma. E gli ultradestri, che una pur minima sensibilità alla dignità nazionale, se non umana e politica, dovrebbero ancora conservarla? Quanto al Presidio, per dovere di cronaca rendiamo noto che sia la Bottene che Marco Palma, addetto alla comunicazione, erano in ferie. Non avendo la possibilità né l'obbligo di rincorrere tutti i suoi esponenti abbiamo rinunciato a inseguire un loro parere, oltremodo a fagiolo in quanto fondato su un No più vasto rispetto alla pochezza dei rilievi urbanistici (e tuttavia insudiciato da rigurgiti di guerriglia tafazziana: 4 luglio docet?). Idem per i comitati di Giancarlo Albera. Aspettiamo fiduciosi.
Alessio Mannino
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Appello per Vicenza, commenti
Sabato 25 Luglio 2009 alle 06:59Da sabato 25, è in edicola VicenzaPiù n. 159 (scaricabile da domenica 26 dal sito se non acquistato in edicola o non ritirato in omaggio nei punti di distribuzione free da domenica) con i commenti al Contro-Patto anticipati qui di sotto .
Alla voce Ultimi inserimenti (del 25 luglio), riportiamo, a completamento, il pezzo con le relative opinioni di Alessio Mannino, che con Marco Milioni ha dato inizio nel numero scorso di VicenzaPiù al confronto democratico e libero sulla Dignità di Vicenza e sulla Libertà .
Dopo la pubblicazione, sul numero della settimana scorsa, dell'appello alla dignità di Vicenza, ecco le prime reazioni arrivate in redazione e sul sito web
La vicenda Dal Molin, indipendentemente dal suo esito finale, ci ha resi coscienti dell'appartenenza a un territorio e della responsabilità di preservarlo, ci ha instillato il desiderio di esprimere opinioni e di partecipare ai processi di costruzione delle scelte. Ma ci ha aperto gli occhi anche sul mondo globalizzato. I conflitti innescati per il controllo delle risorse, la crescente militarizzazione delle società occidentali, l'ossessione per il mantenimento dell'ordine e della sicurezza, ci interrogano nel profondo e mettono in discussione il nostro attuale modello di vita e di sviluppo.