Opinioni | Categorie: Politica

A nessuno piace digiunare: pace senza sosta

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 19 Agosto 2009 alle 10:08 | 0 commenti

Riprendiamo da Grillo News www.grillonews.it le dichiarazioni di Don Albino Bizzotto*, alla cui iniziativa di sciopero della fame, che inizia oggi contro la costruzione del Dal Molin come base militare, abbiamo dato evidenza già ieri dal questo sito (versione on line del settimanale VicenzaPiù), ancora di più incoraggiato dall'azione non violenta di Don Bizzotto a raccogliere adesioni all'Appello per la Dignità di Vicenza (in basso a destra o via mail a [email protected])
 

di don Albino Bizzotto

Don Albino Bizzotto, sciopero della fame contro il Dal Molin militare (Flickr)A nessuno piace digiunare, neanche a me. Quando ci troviamo davanti a situazioni particolarmente gravi, dobbiamo accettare anche comportamenti più impegnativi. Quanto sta avvenendo al Dal Molin è molto grave. In pieno Ferragosto, senza le normali interruzioni per ferie, nella nuova base al Dal Molin continuano a ritmo accelerato i lavori delle imprese che si sono aggiudicate gli appalti con lo scopo di produrre irreversibili fatti compiuti già prima del prossimo autunno.

Finora i cittadini di Vicenza con creatività, determinazione e continuità hanno messo in piedi una ininterrotta serie di iniziative per opporsi alla costruzione della nuova base statunitense. Ma il problema non riguarda solo Vicenza, riguarda tutti noi come italiani. Questo digiuno a sola acqua, a tempo indeterminato, desidera attirare attenzione sulla nostra responsabilità comune. Non possiamo solo rispondere ai vicentini quando ci invitano a partecipare alle loro iniziative; dobbiamo attivarci là dove ci troviamo perché il nostro impegno per la pace non si riduca a semplici parole, abbandonando gli obiettivi concreti che ci siamo dati.

 

Don Albino Bizzotto (vicenza.com)Non so quanto il mio fisico regga, ma sarebbe bello riuscire a mettere in piedi una catena di solidarietà per attivare una sensibilizzazione a tutto campo, riaccendendo l'opinione pubblica.

C'è fretta nel progredire nei lavori della base perché anche a livello istituzionale c'è molto da nascondere. Stiamo vivendo un periodo di degrado aggressivo non solo nella vita pubblica, ma anche e soprattutto nella assuefazione della società.

Non è una pretesa, è una proposta. Che ne dite se riuscissimo a costruire un piccolo evento ogni giorno, dandoci appuntamento, anche in pochi, e lanciare assieme qualche messaggio sui temi attinenti al Dal Molin? Potrebbero riguardare gli insediamenti militari e le città, l'aumento della produzione e il commercio delle armi e il legame con l'attuale crisi, la risorsa acqua e gli insediamenti e le attività militari, la militarizzazione dei territori e le relazioni tra popoli...

don Albino Bizzotto Info: www.beati.org 


*Don Albino Bizzotto

Nasce a Vicenza nel 1939 e viene ordinato sacerdote nel 1963. La sua vita prende una svolta radicale nel 1980: in quell'anno gli viene regalato un viaggio in America Latina. Visita il Brasile e l'Ecuador. «In quel continente - ricorda -, sono venuto a conoscenza di una realtà diversa dalla nostra e al tempo stesso drammatica. Da quel momento non ho più potuto dire: non so, non ho visto. E per me la pace è diventata una missione». Tornato in Italia, scosso da quell'esperienza al tempo stesso traumatica e illuminante, don Albino diventa promotore di una serie di attività rivolte alla solidarietà tra i popoli e allo sviluppo. Nel 1981 organizza, nella Padova appena uscita dagli "anni di piombo" che l'hanno colpita duramente, un'imponente manifestazione di solidarietà a favore del Salvador. Negli anni seguenti prende contatto con altri sacerdoti per dar vita a un progetto nuovo che coinvolgesse tutta la Chiesa. Dopo le prime difficoltà, riesce a trovare la solidarietà di alcuni membri della gerarchia ecclesiastica del Triveneto. Nel 1985, a vent'anni dalla fine del Concilio Vaticano II, con il comboniano Alex Zanotelli (il direttore di "Nigrizia" che aveva puntato l'indice su Craxi e Spadolini) e il saveriano Eugenio Melandri lancia un appello dal titolo significativo: "Beati i costruttori di pace". Un appello nato "dalla coscienza che la pace come obiettivo, compito e impegno è centrale per la Chiesa, se vuole essere fedele a Cristo dentro la storia". Il documento suscita una notevole eco nell'opinione pubblica italiana. Sono in 15mila a firmarlo, tra di essi 5mila religiosi. Nasce in questo modo l'associazione "Beati i Costruttori di Pace", un'organizzazione per la pace ed il disarmo nel mondo di cui don Bazzotto è tutt'ora presidente carismatico. È anche sua l'iniziativa di fondare e dirigere la locale trasmittente radiofonica "Radio Cooperativa" che trasmette da Padova coprendo quasi tutto il NordEst, definendosi come una radio di "contro informazione". Bizzotto collabora saltuariamente con vari quotidiani nazionali. Don Albino Bizzotto, impegnato in molte iniziative di pace e di solidarietà, è una delle figure più vive della nonviolenza in Italia.

Leggi tutti gli articoli su: No Dal Molin, Don Albino Bizzotto

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network