Sul caso Pfas un fatto, che nessuno sottolinea perchè tragicamente tipico in questa Italia in dissoluzione se non nei proclami che ci dispensano "ogni altro giorno" i premier rottamandi e post Dalema alla Matteo Renzi, i governatori di regione scivolosi e post Galan alla Luca Zaia e i sindaci e presidenti di provincia "ignoranti" (del flop BPVi, del fumo di Matteo Quero e dei silenzi omertosi di Antonio Bortoli) e post Hüllweck e Schneck alla Achille Variati, è l'assenza di una voce forte e attendibile, quella delle Istituzioni, che dicono, blaterano e si rimbalzano le responsabilità , se ne hanno, o amplificano i timori della gente, se ce ne fosse motivo. Premier, governatori e presidenti di provincia non fanno nulla o non fanno abbastanza in base a dati scientifici e a leggi certe per evitare o gestire i problemi, se ci sono, per smentirli, se non ci sono, per zittire, se sbagliano, o dar voce, se hanno ragione, ai loro colleghi politici, esperti in tutto, dalla finanza all'inquinamento, ma, comunque, sempre in ritardo sui fatti e sempre all'inseguimento della pancia della gente.
Diciamolo subito: se il governo Renzi e la sua maggioranza avessero voluto davvero una commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, avrebbero potuto crearla tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, quando l’ex premier e il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta, facevano a gara su chi la voleva di più, mentre il Movimento 5 Stelle aveva già presentato nel 2013 una proposta di legge alla quale si sarebbero aggiunte quelle della Lega, di Forza Italia, di Scelta Civica, e degli altri, Pd compreso, fino ad avere ben 13 proposte che ora il relatore Mauro Marino promette di tradurre in un testo unico.
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Le ex popolari accelerano sul warrant. Mentre sul fronte Bcc lo scontro tra i due gruppi contrapposti intorno a Iccrea e Cassa centrale banca si sposta sul livello politico di Federcasse, con il Veneto ancora in prima linea. Non trova posa il nodo bancario a Nordest. Il tema rovente restano le ex popolari. L’attesa ruota intorno ai bilanci 2016, che Popolare di Vicenza e Veneto Banca approveranno il 21 febbraio, con l’attesa di un nuovo maxi-passivo che insieme supererà abbondantemente i 2 miliardi. Tema strettamente intrecciato, a partire dalle perdite per le ulteriori maxi-svalutazioni sui crediti, alle previsioni del piano industriale per la fusione, con la vendita delle sofferenze e la dimensione del nuovo aumento di capitale.
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Italicum: martedì è attesa l'udienza e la parola, come noto, è alla Consulta la cui decisione, attesa in tempi brevissimi, avrà influenza, di conseguenza, su ballottaggio, capilista, multicandidatura e data delle elezioni politiche nazionali come illustra il servizio video Ansa per VicenzaPiu.tv. Nel frattempo Romano Prodi rilancia l'Ulivo e, come trapelato sabato, Matteo Renzi prepara la partita elettorale mentre nel Pd aumentano i "frenatori" proprio sulle elezioni a breve. In attesa della Consulta e anche in considerazione dei nuovi fatti calamitosi sarebbero state, quindi, rinviate le iniziative dei circoli Dem e gli annunci del segretario del partito sulle nuove cariche nella segreteria politica del Partito democratico della quale, però, sarebbe certo che faranno parte Fassino e l'emiliano Rossi come evidenza il servizio dell'Ansa. La data delle potrebbe avere influenze anche sulla politica regionale e di Vicenza capoluogo con mosse e contromosse da parte degli attuali vertici locali, tra cui Achille Variati e Luca Zaia, visto che il mandato del primo come sindaco scade naturalmente nel 2018 e quello del governatore nel 2020, salvo....
Fino a 20 miliardi di debito pubblico in più. E’ il regalo del governo che gli italiani troveranno sotto l’albero di Natale: e poco importa che per l’ex premier, Matteo Renzi, Mps fosse una banca risanata. Adesso il rischio è che i venti miliardi in più possano tradursi in minor spesa pubblica (se dovessero venire tagliate le emissioni di titoli di Stato) o in maggiori imposte straordinarie (a meno che il Tesoro non riesca a dare un’accelerata alle privatizzazioni che fino ad oggi hanno faticato). L’operazione Salva Risparmio, con cui il governo cercherà di mettere in sicurezza il sistema bancario italiano a cominciare da Mps, potrebbe anche essere un successo, ma in caso di fallimento complicherebbe non poco la situazione dei conti pubblici tricolori.
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Sergio Berlato, Consigliere regionale del Veneto e Coordinatore regionale di Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale
Renzi ha dato in prestito la sua poltrona, ma non ha perso il vizio di prendere in giro gli italiani. Le ultime dichiarazioni di Renzi in merito alla possibilità di andare al voto già in primavera con il sistema elettorale denominato Mattarellum. Dopo aver messo un suo prestanome a capo dell’ennesimo Governo abusivo non legittimato dal voto popolare e composto dai suoi fedelissimi ora ha il coraggio di scaricare sulle opposizioni la responsabilità della mancata volontà di andare al voto con il Mattarellum.
Perquisizioni a tappeto nelle tre sedi principali della Banca popolare di Bari: la direzione generale di corso Cavour e gli uffici amministrativi di via Cairoli, e di piazza Massari. Gli accessi sono stati effettuati dagli uomini del Nucleo barese di polizia tributaria, insieme ai colleghi del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, su richiesta del procuratore Giuseppe Volpe e dei sostituti Federico Perrone Capano e Lidia Giorgio della Dda. Il fatto che a indagare sia la direzione distrettuale antimafia non è tuttavia da mettere in relazione con l’attività della banca ma con la presenza, sullo sfondo delle indagini, di fatti connessi.
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Non aver capito quanto fosse urgente dare stabilità alle nostre banche è stato forse il maggior limite del governo di Matteo Renzi. Quanti voti ha perso, un anno fa, quando il Consiglio dei ministri approvò il decreto — proposto da Bankitalia e ministero dell’Economia — per salvare quattro banche del Centro Italia azzerando, oltre al valore delle azioni, anche i titoli subordinati detenuti da oltre 10 mila piccoli risparmiatori in molti casi raggirati da quelle banche? È stata singolare e ben poco lungimirante la scelta dei governi degli ultimi anni di lasciare macerare i problemi delle nostre banche. Certo, affrontarli significava stanziare cifre importanti che avrebbero fatto lievitare il debito pubblico. Continua a leggere
Negli anni Settanta del secolo scorso Giovanni Leone, divenne famoso non per le sue competenze in campo giuridico, nel quale eccelleva, ma perchè era chiamato a gestire governi che duravano per l'intera estate. Così tutti facevano le ferie in pace e poi si sarebbe fatto sul serio. Da anni mancavano governi di questo tipo, oggi invece viene riproposto e guarda caso proprio da ex democristiani (il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il neo premier Paolo Gentiloni, con la compiacenza certa di Rosy Bindi): il Partito Democratico ne ha sempre bisogno per vivere, Prodi docet! Un governo, quello che vagisce e non raggiungerà certo la maturità , nel quale rimane addirittura come potente Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio anche chi ha maggiormente contribuito alla sconfitta di Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, che fu autrice della riforma, un po' pasticciata almeno, della Costituzione.
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“Vicenza. La città sbancataâ€, dopo essere arrivato sulla scrivania dell'ex premier Matteo Renzi ed essere stato consegnato personalmente anche nella mani del viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini e del sottosegretario all'economia Pierpaolo Baretta, entrambi componenti del governo recentemente caduto, entra anche nei palazzi della Biblioteca Bertoliana in contrà Riale: il direttore della storica istituzione culturale cittadina Giorgio Lotto ha inviato una lettera di ringraziamento al direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello: “Ringraziando per la donazione che andrà ad arricchire il patrimonio della Biblioteca civica Bertoliana, cogliamo l'occasione per inviare un cordiale salutoâ€.Continua a leggere