Crac bancari, Vittorio Malagutti "malizioso" su l'Espresso: procura di Treviso per Veneto Banca ha passato la mano a Roma, per BPVi Gianni Zonin "continua a giocare in casa"
Giovedi 18 Agosto 2016 alle 11:43 Vittorio Malagutti su l'Espresso sotto un titolo lucido come "Crac bancari, giustizia non è fatta: quelle indagini fra sospetti e conflitti di interesse" parla di ritardi, rinvii, polemiche e sospetti in tutti i casi giudiziari che riguardino le banche, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza in primis e avanza un'ipotesi inquietante su una sorta di "inquinamento ambientale" che avvolgerebbe il lavoro di Antonino Cappelleri che continua a svolgere a Vicenza le indagini sulla BPVi di Gianni Zonin & c. mentre la Procura di Treviso per Veneto Banca ha ceduto il passo a quella di Roma, che ora, per gli stessi reati avvenuti presumibilmente negli stessi tempi, ha messo ai domiciliari Vincenzo Consoli. Leggiamo insieme l'articolo, pubblicato a seguire, anche se siamo convinti che il Procuratore capo di Vicenza saprà rispondere, a breve, con i fatti e gli atti allo stimolo critico del collega de l'Espresso. 			
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			Vittorio Malagutti su l'Espresso sotto un titolo lucido come "Crac bancari, giustizia non è fatta: quelle indagini fra sospetti e conflitti di interesse" parla di ritardi, rinvii, polemiche e sospetti in tutti i casi giudiziari che riguardino le banche, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza in primis e avanza un'ipotesi inquietante su una sorta di "inquinamento ambientale" che avvolgerebbe il lavoro di Antonino Cappelleri che continua a svolgere a Vicenza le indagini sulla BPVi di Gianni Zonin & c. mentre la Procura di Treviso per Veneto Banca ha ceduto il passo a quella di Roma, che ora, per gli stessi reati avvenuti presumibilmente negli stessi tempi, ha messo ai domiciliari Vincenzo Consoli. Leggiamo insieme l'articolo, pubblicato a seguire, anche se siamo convinti che il Procuratore capo di Vicenza saprà rispondere, a breve, con i fatti e gli atti allo stimolo critico del collega de l'Espresso. 			
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			Baita, la cena da 150 mila euro e quella lite tra Galan e Destro a casa Zonin
Giovedi 18 Agosto 2016 alle 09:55 di Marco Bonet, da Il Corriere del Veneto
				
			
			
			di Marco Bonet, da Il Corriere del VenetoTutti a cena da Giancarlo Galan. Ma Piergiorgio Baita non è tra gli invitati. E si preoccupa. «Perché?», chiede al telefono a Romeo Chiarotto. Il patron della Mantovani a Villa Rodella ci sarà e con lui buona parte del gotha industriale del Veneto. Perché Baita (e Mazzacurati) invece no? Siamo nel dicembre del 2011, il governo Berlusconi è caduto un mese prima e l'ex presidente della Regione, che in quel governo sedeva come ministro della Cultura, «è disoccupato» sibila Baita a Mazzacurati. «Hai notizie della cena di ieri sera?» chiede Baita a Claudia Minutillo, l'ex segretaria di Galan assurta proprio con Baita a nuova vita come imprenditrice nel campo delle infrastrutture: «No». «Galan mi ha chiamato due volte, erano le 22, ma io non gli ho risposto» sbotta Baita che poi chiede a Minutillo di informarsi se a Villa Rodella ci fossero il presidente di Save Enrico Marchi e l'ex presidente della Provincia di Padova (ora sottosegretario all'Ambiente) Barbara Degani. Continua a leggere
Luigi Camporesi e gli incroci "bui" Vicenza - Rimini sull'asse fiere e BPVi: prime conferme su vicentini come Eugenia e Alvise Rossi di Schio e Umberto Lago. Sullo sfondo anche l'omicidio dell'avv. Pierangelo Fioretto
Mercoledi 17 Agosto 2016 alle 16:51 
				
			
			
			Ieri davamo notizia in anteprima locale (a Rimini ne aveva parlato solo la Voce di Romagna con gli altri media silenti a mo' di un certo quotidiano nostrano stavolta, però, costretto, dal nostro lancio?, a scrivere due righette all'interno) dell'interrogazione di un consigliere d'opposizione di Rimini su certe "coincidenze" sull'asse politico-economico tra il centro adriatico e la nostra città , la cui Fiera starebbe finendo nelle mani di quella riminese che, a detta dell'interrogante, non sarebbe poi così solida come si vorrebbe far credere e la cui ex banca avrebbe finanziato "a rischio" anche la Rimini Congressi Srl mentre Matteo Marzotto, indicato come futuro vice presidente delle due fiere unite, era ancora nel Cda della Banca Popolare di Vicenza.
Continua a leggereCsm indaga sul procuratore di Treviso Dalla Costa per "incompatibilità ambientale" per Veneto Banca. E per la vecchia Procura di Vicenza con la Banca Popolare di Vicenza?
Mercoledi 17 Agosto 2016 alle 10:29 Leggendo un articolo di Federico de Wolanski, che, su La Tribuna di Treviso col titolo "Il Csm apre un fascicolo su Dalla Costa", riferisce che la prima commissione del Consiglio superiore della magistratura ha aperto un fascicolo sul procuratore di Treviso Michele Dalla Costa per una possibile "incompatibilità ambientale" del procuratore della Repubblica di Treviso nello scandalo Veneto Banca nell'ambito dell'inchiesta condotta come noto dalla Procura di Roma. Questioni analoghe, c'è da dire, sono state poste anche a Vicenza dove dubbi sono emersi in passato  sull'operato della Procura di Vicenza, per lo meno prima che ad assumerne la guida fosse l'attuale procuratore capo Antonino Cappelleri, dubbi poi rafforzati dai vari incarichi conferiti a un ex procuratore capo, Antonio Fojadelli, e a familiari di Pm ora non più in servizio nella galassia di Gianni Zonin (Banca Popolare di Vicenza, sue controllate e aziende della sua, ex?, casa vinicola).			
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			Leggendo un articolo di Federico de Wolanski, che, su La Tribuna di Treviso col titolo "Il Csm apre un fascicolo su Dalla Costa", riferisce che la prima commissione del Consiglio superiore della magistratura ha aperto un fascicolo sul procuratore di Treviso Michele Dalla Costa per una possibile "incompatibilità ambientale" del procuratore della Repubblica di Treviso nello scandalo Veneto Banca nell'ambito dell'inchiesta condotta come noto dalla Procura di Roma. Questioni analoghe, c'è da dire, sono state poste anche a Vicenza dove dubbi sono emersi in passato  sull'operato della Procura di Vicenza, per lo meno prima che ad assumerne la guida fosse l'attuale procuratore capo Antonino Cappelleri, dubbi poi rafforzati dai vari incarichi conferiti a un ex procuratore capo, Antonio Fojadelli, e a familiari di Pm ora non più in servizio nella galassia di Gianni Zonin (Banca Popolare di Vicenza, sue controllate e aziende della sua, ex?, casa vinicola).			
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			Veneto Banca e BpVi fanno gruppo in nome di Atlante? Stefano Righi di CorSera: è prematuro. E 10 cent per due non fanno neanche 20 centesimi per una banca unica
Venerdi 12 Agosto 2016 alle 17:02 Mentre il Cda di Veneto Banca si è riunito ieri a Milano, fatto storico e significativo per l'Istituto montebellunese la cui proprietà quasi totalitaria, dopo l'azzeramento di fatto dei suoi precedenti 80.000 soci e dei 5 milardi  di fanta valore delle azioni da loro possedute e ridotte a bricole, fa ora capo al Fondo Atlante 1 della milanesissima Quaestio Sgr di Alessandro Penati, si fa un gran discutere (blaterare) di fusione di Veneto Banca con l'altra banca acquistata da Atlante, la Banca Popolare di Vicenza, che ha lasciato col cerino acceso, e il corpo ustionato, 118.000 soci le cui fanta azioni sono passate da 62,50 euro a 10 centesimi l'una. Forse andando ben al di là dell'indirizzo espresso dal neo presidente di Veneto Banca, Beniamino Anselmi, condiviso dal suo omologo di Vicenza, Gianni Mion, e che pensa a integrazioni operative e commerciali alcuni, i soliti, commentatori locali si sono buttati a pesce morto sull'ipotesi della banca unica veneta, che, poi, tutto sarebbe fuorchè veneta.			
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			Mentre il Cda di Veneto Banca si è riunito ieri a Milano, fatto storico e significativo per l'Istituto montebellunese la cui proprietà quasi totalitaria, dopo l'azzeramento di fatto dei suoi precedenti 80.000 soci e dei 5 milardi  di fanta valore delle azioni da loro possedute e ridotte a bricole, fa ora capo al Fondo Atlante 1 della milanesissima Quaestio Sgr di Alessandro Penati, si fa un gran discutere (blaterare) di fusione di Veneto Banca con l'altra banca acquistata da Atlante, la Banca Popolare di Vicenza, che ha lasciato col cerino acceso, e il corpo ustionato, 118.000 soci le cui fanta azioni sono passate da 62,50 euro a 10 centesimi l'una. Forse andando ben al di là dell'indirizzo espresso dal neo presidente di Veneto Banca, Beniamino Anselmi, condiviso dal suo omologo di Vicenza, Gianni Mion, e che pensa a integrazioni operative e commerciali alcuni, i soliti, commentatori locali si sono buttati a pesce morto sull'ipotesi della banca unica veneta, che, poi, tutto sarebbe fuorchè veneta.			
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			Il Giornale di Vescovi nel DNA ha il "filtro" dei vicentini: oggi "smussa" le valutazioni di Lucangeli su Dalla Pozza, ieri ha "gestito" quelle di Zonin & c. sulle azioni della BPVi
Giovedi 11 Agosto 2016 alle 20:35 «Rifiuti e multe. Io non uso la chiavetta», pubblichiamo a seguire una delle lettere al direttore del 6 agosto 2016 sul GdV, detto Il Giornale di Vescovi, dal nome di Luciano Vescovi, il nuovo presidente della sua proprietà, Confindustria Vicenza, che ne detta più che la linea editoriale, in ciò anche seguendo il predecessore Giuseppe Zigliotto, ora indagato con Gianni Zonin e Roberto Zuccato per il disastro della BPVi di cui è stato membro del Cda fin dal 2003 mentre Luciano Vescovi fino alla sua elezione assindustriale è stato, tra le altre cose, vice presidente di Banca Nuova, la banca siciliana controllata al 100% da quella vicentina, ancora presieduta dal braccio destro di Zonin, Marino Breganze, e il cui dg ha ricevuto l'ex presidente della BPVi solo un mese fa.... Ecco la lettera.
				
			
			
			«Rifiuti e multe. Io non uso la chiavetta», pubblichiamo a seguire una delle lettere al direttore del 6 agosto 2016 sul GdV, detto Il Giornale di Vescovi, dal nome di Luciano Vescovi, il nuovo presidente della sua proprietà, Confindustria Vicenza, che ne detta più che la linea editoriale, in ciò anche seguendo il predecessore Giuseppe Zigliotto, ora indagato con Gianni Zonin e Roberto Zuccato per il disastro della BPVi di cui è stato membro del Cda fin dal 2003 mentre Luciano Vescovi fino alla sua elezione assindustriale è stato, tra le altre cose, vice presidente di Banca Nuova, la banca siciliana controllata al 100% da quella vicentina, ancora presieduta dal braccio destro di Zonin, Marino Breganze, e il cui dg ha ricevuto l'ex presidente della BPVi solo un mese fa.... Ecco la lettera."Dal Giornale di Vicenza del 1° agosto ho appreso l'incredibile notizia che sarei sotto "investigazione" dell'assessore Antonio Dalla Pozza perché rientro in quel 20% di utenti che non usano la chiave magnetica per gettare nel cassonetto il rifiuto secco indifferenziato... Continua a leggere
Sequestrati beni milionari a rom, un nostro lettore: a Gianni Zonin se non ora, quando?
Giovedi 11 Agosto 2016 alle 14:53 Ci è arrivata una mail con questo cortissimo ma significativo testo: «Ho letto sull'Ansa.it questa notizia: "GdF di Pordenone sequestra beni per 2,5 milioni a rom". Quando, secondo lei, si potrà leggere un titolo analogo riguardante Gianni Zonin?». La notizia in dettaglio riferiva che la Guardia di Finanza di Pordenone ha sequestrato 12 ville di pregio, 3 terreni edificabili, un appartamento e un locale commerciale per un valore di 2,5 milioni di euro nella disponibilità di due famiglie rom, residenti tra la provincia pordenonese e quella veneziana, che al fisco risultavano nullatenenti. Ora, a parte la coincidenza col fatto che anche Gianni Zonin, ex presidente della Banca Popolare di Vicenza, è nullatenente o quasi avendo "donato", da grande e affettuoso padre di famiglia, i suoi beni ai suoi tre figli, che li custidiscono e li amministrano con pari affetto, la nostra risposta è stata questa: «Mai leggeremo, o ci converrà leggere, una così malvagia notizia di sequestro a Gianni Zonin, perchè, caso mai lo disponessero, poi il titolo sul probabile e riparatorio dissequestro sarà molto più grande». Come è già avvenuto per le indagini sul suo conto ad inizio millennio, almeno chez nous (a casa nostra, sui media indigeni, cioè, ndr)			
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			Ci è arrivata una mail con questo cortissimo ma significativo testo: «Ho letto sull'Ansa.it questa notizia: "GdF di Pordenone sequestra beni per 2,5 milioni a rom". Quando, secondo lei, si potrà leggere un titolo analogo riguardante Gianni Zonin?». La notizia in dettaglio riferiva che la Guardia di Finanza di Pordenone ha sequestrato 12 ville di pregio, 3 terreni edificabili, un appartamento e un locale commerciale per un valore di 2,5 milioni di euro nella disponibilità di due famiglie rom, residenti tra la provincia pordenonese e quella veneziana, che al fisco risultavano nullatenenti. Ora, a parte la coincidenza col fatto che anche Gianni Zonin, ex presidente della Banca Popolare di Vicenza, è nullatenente o quasi avendo "donato", da grande e affettuoso padre di famiglia, i suoi beni ai suoi tre figli, che li custidiscono e li amministrano con pari affetto, la nostra risposta è stata questa: «Mai leggeremo, o ci converrà leggere, una così malvagia notizia di sequestro a Gianni Zonin, perchè, caso mai lo disponessero, poi il titolo sul probabile e riparatorio dissequestro sarà molto più grande». Come è già avvenuto per le indagini sul suo conto ad inizio millennio, almeno chez nous (a casa nostra, sui media indigeni, cioè, ndr)			
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			Sbrollini e i dem ci prendono gusto: dopo aver "cacciato" il direttore di QS per le arciere "cicciottelle", alzano il tiro contro Marco Travaglio de Il Fatto per le "cosce" di Boschi. BPVi, MPS e Banca Etruria? Quisquilie!
Mercoledi 10 Agosto 2016 alle 23:05 Stamattina («QS caccia il direttore, Libero: Arcieri con la pancetta si può dire, Cicciottelle no. Dedicato a Daniela Sbrollini: da noi Viva Zonin si può dire, abbasso Gianni no. E Marco Travaglio trema per le cos(c)e della Boschi») abbiamo commentato la polemica scatenata sul qualificativo "cicciottelle" attribuito su QS alle tre arciere arrivate quarte alle Olimpiadi, alimentata dalle nostre parti dalla deputata dem Daniela Sbrollini, pugliese di nascita, vicentina politicamente, e fatua almeno quanto fatue sono state le sue prese di posizione sui comportamenti di Gianni Zonin anche nei nostri confronti oltre che in quelli a danno di oltre 118.000 soci della "sua" Banca Popolare di Vicenza. Nel commento paventavamo, convinti di scherzare, che oggi avrebbe rischiato il licenziamento anche Marco Travaglio, il direttore e socio fondatore della società editrice de Il Fatto Quotidiano.			
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			Stamattina («QS caccia il direttore, Libero: Arcieri con la pancetta si può dire, Cicciottelle no. Dedicato a Daniela Sbrollini: da noi Viva Zonin si può dire, abbasso Gianni no. E Marco Travaglio trema per le cos(c)e della Boschi») abbiamo commentato la polemica scatenata sul qualificativo "cicciottelle" attribuito su QS alle tre arciere arrivate quarte alle Olimpiadi, alimentata dalle nostre parti dalla deputata dem Daniela Sbrollini, pugliese di nascita, vicentina politicamente, e fatua almeno quanto fatue sono state le sue prese di posizione sui comportamenti di Gianni Zonin anche nei nostri confronti oltre che in quelli a danno di oltre 118.000 soci della "sua" Banca Popolare di Vicenza. Nel commento paventavamo, convinti di scherzare, che oggi avrebbe rischiato il licenziamento anche Marco Travaglio, il direttore e socio fondatore della società editrice de Il Fatto Quotidiano.			
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			QS caccia il direttore, Libero: Arcieri con la pancetta si può dire, Cicciottelle no. Dedicato a Daniela Sbrollini: da noi Viva Zonin si può dire, abbasso Gianni no. E Marco Travaglio trema per le cos(c)e della Boschi
Mercoledi 10 Agosto 2016 alle 10:14 Lunedì 8 agosto titolavamo così: «"Cicciottelle" alle Olimpiadi: Daniela Sbrollini censura da Ponza il titolo de Il Resto del Carlino. VicenzaPiù: da censurare è il silenzio dei politici sulla citazione milionaria di Gianni Zonin contro la stampa libera». E commentavamo il clamore suscitato per un titolo "Tiro con l'arco. Il trio delle cicciottelel sfiora il miracolo olimpico") che non ci pareva così ferale e irrispettoso delle donne se 4 anni fa il trio maschile, per giunta vincitore dell'oro, fu definito da tutti come quello dei "Robin Hood con la pancetta" senza che nessuno, neanche il "ben tirato" compagno della deputatessa "dem", si scandalizzassae per questo. Oggi, dopo la comunicazione che il direttore di QS, per giunta vicino alla pensione, è stata esonerato, come Roberto Mancini?, dal "sensibilissimo" editore di QN, il gruppo di giornali di cui fa parte QS la testata giornalistica comune a Il Resto del carlino, La Nazione e Il Giorno, non possiamo non condividere il titolo odierno di Libero: Che orrore cacciare il direttore che titola «arciere cicciottelle». 			
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			Lunedì 8 agosto titolavamo così: «"Cicciottelle" alle Olimpiadi: Daniela Sbrollini censura da Ponza il titolo de Il Resto del Carlino. VicenzaPiù: da censurare è il silenzio dei politici sulla citazione milionaria di Gianni Zonin contro la stampa libera». E commentavamo il clamore suscitato per un titolo "Tiro con l'arco. Il trio delle cicciottelel sfiora il miracolo olimpico") che non ci pareva così ferale e irrispettoso delle donne se 4 anni fa il trio maschile, per giunta vincitore dell'oro, fu definito da tutti come quello dei "Robin Hood con la pancetta" senza che nessuno, neanche il "ben tirato" compagno della deputatessa "dem", si scandalizzassae per questo. Oggi, dopo la comunicazione che il direttore di QS, per giunta vicino alla pensione, è stata esonerato, come Roberto Mancini?, dal "sensibilissimo" editore di QN, il gruppo di giornali di cui fa parte QS la testata giornalistica comune a Il Resto del carlino, La Nazione e Il Giorno, non possiamo non condividere il titolo odierno di Libero: Che orrore cacciare il direttore che titola «arciere cicciottelle». 			
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			Un legale: "Vicenza. La città sbancata" da leggere, ora ai soci BPVi "traditi" servono altre informazioni, come l'elenco soci. Lo chiediamo, ma a entrambe le due ex Popolari venete
Martedi 9 Agosto 2016 alle 19:34 Uno stimato avvocato di Vicenza, di cui non riportiamo il nome per motivi di riservatezza professionale, ci scrive una lettera che pubblichiamo volentieri perchè dà alla nostra redazione un riconoscimento per la pubblicazione di “Vicenza. La città sbancata†che compensa e supera di gran lunga omertà, ostracismi, censure e minacce altrui, una su tutte la citazione dell'ex presidente della Fondazione Roi, tal Gianni Zonin, per danni milionari credibili e  gonfiati come il valore della azioni della BPVi piazzate a decine di miglaia di risparmiatori a 62,50 euro durante la gestione sua e del suo Cda della Banca Popolare di Vicenza per poi rivelarsi pezzi di carta da 10 centesimi e forse meno. Pubblichiamo la lettera anche perchè, a tutela dei diritti alla conoscenza dei suoi rappresentati, pone altre domande alla gestione attuale, a cui le giriamo, dopo un nostro contributo informativo in fondo alla lettera stessa, anche se nella prima fase la triade Gianni Mion, Salvatore Bragantini e Francesco Iorio non sembra molto ricettiva nel dare trasparenza su certe informazioni. Di seguito lettera, domande e una prima nostra documentazione sulle questioni poste dal legale vicentino.			
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			Uno stimato avvocato di Vicenza, di cui non riportiamo il nome per motivi di riservatezza professionale, ci scrive una lettera che pubblichiamo volentieri perchè dà alla nostra redazione un riconoscimento per la pubblicazione di “Vicenza. La città sbancata†che compensa e supera di gran lunga omertà, ostracismi, censure e minacce altrui, una su tutte la citazione dell'ex presidente della Fondazione Roi, tal Gianni Zonin, per danni milionari credibili e  gonfiati come il valore della azioni della BPVi piazzate a decine di miglaia di risparmiatori a 62,50 euro durante la gestione sua e del suo Cda della Banca Popolare di Vicenza per poi rivelarsi pezzi di carta da 10 centesimi e forse meno. Pubblichiamo la lettera anche perchè, a tutela dei diritti alla conoscenza dei suoi rappresentati, pone altre domande alla gestione attuale, a cui le giriamo, dopo un nostro contributo informativo in fondo alla lettera stessa, anche se nella prima fase la triade Gianni Mion, Salvatore Bragantini e Francesco Iorio non sembra molto ricettiva nel dare trasparenza su certe informazioni. Di seguito lettera, domande e una prima nostra documentazione sulle questioni poste dal legale vicentino.			
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