Un indice di liquidità (Lcr) che, nonostate si sia attestato al 53% il 31 dicembre scorso rispetto all'89% di settembre, è destinato a raggiungere e oltrepassare a fine febbraio il 70%, quota base obbligatoria secondo i dettami della Bce; la decisione di non rinnovare i prestiti obbligazionari alla clientela retail; l'aumento di capitale confermato fino a 1 miliardo e non di più (probabilmente si farà la seconda metà di aprile), senza ulteriori quote o corsie preferenziali per grandi clienti («L'aumento di capitale sarà uguale per tutti», conferma Carrus in riferimento a quanto ha deciso di fare Bpvi martedì scorso); l'intenzione di arrivare «molto velocemente» ad un matrimonio.
Continua a leggere
Se le borse straniere piangono la Borsa italiana... non ha più gli occhi per farlo: il suo meno 25% dal 1° gennaio ad oggi, che significa 150 miliardi volatilizzati, è un dramma, tanto per non girargli intorno, non solo per gli investitori di professione ma anche per milioni di italiani che lì avevano messo i propri risparmi e che oggi vedono ridotto di un pari importo le proprie capacità di spesa con riflessi sull'economia reale che sono sotto gli occhi di tutti e che trovano un moltiplicatore nella salita dello spread in pochi giorni di oltre il 40% con sovracosti miliardari per lo Stato per finanziare il proprio debito che già è a livelli da iperuranio.
Continua a leggere
Il Gruppo Veneto Banca comunica che il Consiglio di Amministrazione riunitosi in data 9 febbraio 2016 sotto la presidenza di Pierluigi Bolla ha dato mandato al CEO Cristiano Carrus di conferire incarico alla banca d’affari UBS Investment Bank quale advisor - congiuntamente a Rothschild, già nominata in precedenza -, per lo studio e la definizione delle future opzioni strategiche del Gruppo, in particolare a valle del già approvato progetto di aumento di capitale e contestuale quotazione in Borsa (Progetto Serenissima).
Continua a leggere
Veneto Banca passo successivo della fusione Banco popolare-Popolare di Milano? «La ritengo un'operazione fattibile, ma percentualmente molto difficile da eseguire. Vedremo. Io non lascio chiusa alcuna porta». Se la fusione Verona-Milano pare fatta, per le altre banche venete è già ora di guardare a cosa succederà dopo. Lo sa bene anche Cristiano Carrus, amministratore delegato di Veneto Banca, al rientro da Torino, dal convegno del Forex, l'appuntamento clou dei banchieri a gennaio, in origine previsto a Vicenza per festeggiare i 150 anni di Bpvi e poi emigrato a Torino per la crisi della popolare.
Continua a leggere
Gruppo Veneto Banca L’Amministratore Delegato di Veneto Banca, Cristiano Carrus, anche a nome del Consiglio di Amministrazione della stessa, interviene per ribadire la situazione e le prospettive economico finanziarie del Gruppo. Con l’approvazione da parte dell’ultima Assemblea dei Soci del 19 dicembre 2015 del progetto di trasformazione, quotazione e Aumento di Capitale, Veneto Banca ha avviato con determinazione il più ampio piano di rilancio che consentirà alla Banca di tornare a svolgere un ruolo da protagonista del mercato.
Continua a leggere
Dopo la lunga conta della serie di voti da "maggioranza bulgara", ottenuta anche grazie al processo di trasparenza in corso e promesso e che ha sorpreso anche il presidente Pierluigi Bolla, lui stesso e il nuovo Ad di Veneto banca, Cristiano Carrus, si godono lo scampato pericolo di un fallimento dell'azione di rfondazione intrapresa per l'Istituto di Montebelluna e rilasciano dichiarazioni ottimistiche, anche se improntate a un sano realismo che si misura con la realtà dei tempi e con gli errori del passato, esaltati dalle nuove regole della Bce. Carrus vede bene "il futuro del rapporto della banca col territorio e la maggiore forza ora a disposizione per possibili trattative" per l'ingresso di nuovi soci o per l'adesione a progetti che ne prevedano l'accorpamento con altre realtà . E Pierluigi Bolla, dopo aver espresso la sua meraviglia per il consenso plebiscitario e dopo aver confermato che "ora ci sono gli elementi per impostare un'azione di responsabilitù verso i vecchi vertici", aggiunge in maniera significativa: "oggi si è rafforzato non solo il nostro Istituto ma anche tutto il sistema bancario italiano".Â
Una lunga assemblea straordinaria, quella di Veneto Banca, chiusa con un voto Bulgaro sulla trasformazione societaria, l'aumento di capitale e l'ok del varo verso la Borsa. Una assemblea la cui sintesi e soprattutto i programmi futuri sono stati sintetizzati a margine dall'Ad Cristiano Carrus e dal presidente Pierluigi Bolla. "Questo voto è stata una sorprsa, non me l'aspettavo, adesso ne usciamo rafforzati per poter lavorare per gli azionisti delusi". E Carrus ha aggiunto: "Ora zero sprechi e si punta sulla raccolta". E sula Popolare di Vicenza: "vediamo cosa fare prima di decidere".
Visibilmente emozionato, con la voce quasi strozzata nel trattenere le lacrime, il presidente di Veneto Banca Pierluigi Bolla ha risposto agli interventi dei soci, sottolineando che le accuse rivolte al nuovo Cda di essere in difetto sono infondate: "Non abbiamo motivo di sentirci in difetto e non difenderemo le poltrone, ad aprile decideranno i soci". E l'Ad Cristiano Carrus gli fa eco: "Con la Borsa, trasparenza al 120%". Appelli perfettamente riusciti visto il voto quasi plebiscitario (97%) su trasformazione in S.p.A, aumento di capitale e entrata in Borsa, avvenuto subito dopo.
"Il primo nodo è la trasformazione di una società cooperativa che ha i requisiti per diventare società per azioni". Con queste parole l'Ad di Veneto Banca Cristiano Carrus ha aperto la sua relazione di fronte alla folta platea di azionisti. "Bisogna buttare acqua sul fuoco. Una liquidazione coatta significa sbaraccare".
E spiegando il piano industriale ha annunciato i numeri della crisi dell'Istituto: 7,5 miliardi di euro di crediti deteriorati a fine anno e 3 miliardi di euro di perdite sui crediti.
La fissazione per il 19 dicembre dell'Assemblea di Veneto Banca per decidere (formalizzare?) la trasformazione in Società per Azioni, la quotazione in Borsa e l'aumento di capitale (tre punti che verranno votati singolarmente ma che fanno parte di un piano strategico unico) segna un punto a vantaggio del gruppo di Montebelluna rispetto ai cugini della Banca Popolare di Vicenza, che fino a pochi giorni fa, ai piani alti di Via Btg Framarin, sorridevano delle indecisioni nella nomina del nuovo presidente in casa trevigiana dopo nomine e dimissioni varie e sottolineavano con orgoglio il proprio percorso deciso e netto.
Continua a leggere