Veneto Banca, presidente Bolla emozionato risponde agli interventi: "Carrus e io non siamo il passato"
Sabato 19 Dicembre 2015 alle 16:17 | 0 commenti
Visibilmente emozionato, con la voce quasi strozzata nel trattenere le lacrime, il presidente di Veneto Banca Pierluigi Bolla ha risposto agli interventi dei soci, sottolineando che le accuse rivolte al nuovo Cda di essere in difetto sono infondate: "Non abbiamo motivo di sentirci in difetto e non difenderemo le poltrone, ad aprile decideranno i soci". E l'Ad Cristiano Carrus gli fa eco: "Con la Borsa, trasparenza al 120%". Appelli perfettamente riusciti visto il voto quasi plebiscitario (97%) su trasformazione in S.p.A, aumento di capitale e entrata in Borsa, avvenuto subito dopo.
Il primo annuncio è stato quello di un  nuovo codice etico a gennaio ma anche la risposta secca alle accuse: "Carrus e io non siamo il passato", ha specificato Bolla, spiegando: "Respingo le scuse di non aver fatto nulla in termini di verifiche di responsabilità di chi ha gestito la Banca e sottoporremmo all'assemblea i risultati del caso". A quel punto, con la voce rotta dall'emozione, ha aggiunto: "Il mio è un compito ingrato e coraggioso, la lucidità di molte analisi hanno colpito tutto il Cda. Oggi, credo che tutti siano emozionati dalle parole di incoraggiamento. Con questo patrimonio di valori non ho dubbi che Veneto banca saprà risollevarsi ed essere quella che Veneto Banca è: la banca di riferimento del territorio".
Altrettanto risoluto è stato Cristiano Carrus: "Sono il primo a dire che ho bisogno di funzioni di controllo indipendenti centrali non italiane ma anche tedesche che non vengono a portarci il teutonico. Voglio essere chiaro: non abbiamo ancora l'autorizzazione della consob né della borsa italiana, questi vogliono vedere trasparenza. Non andiamo in borsa come una piccola società ". E sul criticato accordo di pre-garanzia di Banca Imi: "Nessuno a Francoforte avrebbe accettati un rischio da un miliardo senza garanzia, nessuna speculazione. Ma credo  che da lunedì dobbiamo tutti riportare i soldi in Veneto Banca con la raccolta diretta".
Infine, la conferma che forse ha pesato sul voto bulgaro: "Metteremo a disposizione un fondo di solidarietà , ma limpido, senza sorpassi, queste cose non le vogliamo più. Andare in borsa ci costringe al 120% della trasparenza".
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