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Carnevale è finito: giù la maschera. La Banca Popolare di Vicenza risponda a otto domande

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 9 Febbraio 2016 alle 23:28 | 1 commenti

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Se le borse straniere piangono la Borsa italiana... non ha più gli occhi per farlo: il suo meno 25% dal 1° gennaio ad oggi, che significa 150 miliardi volatilizzati, è un dramma, tanto per non girargli intorno, non solo per gli investitori di professione ma anche per milioni di italiani che lì avevano messo i propri risparmi e che oggi vedono ridotto di un pari importo le proprie capacità di spesa con riflessi sull'economia reale che sono sotto gli occhi di tutti e che trovano un moltiplicatore nella salita dello spread in pochi giorni di oltre il 40% con sovracosti miliardari per lo Stato per finanziare il proprio  debito che già è a livelli da iperuranio.

In questo quadro, in cui proprio le banche sono le maggiori responsabili del crollo borsistico, si inseriscono nel nostro territorio i risultati consolidati preliminari 2015 di Veneto Banca (riassunti da un comunque previsto risultato netto negativo di 882 milioni) e della più vicina a noi Banca Popolare di Vicenza (il cui "rosso" sale a 1,4 miliardi).

Ma se la Veneto Banca dell'Ad Cristiano Carrus procede spedita, dopo l'assemblea del 19 dicembre scorso, verso il suo triplice obiettivo obbligato (trasformazione in Spa, quotazione nella pur asfittica Borsa e aumento di capitale di un miliardo) la BPVi dell'omologo Francesco Iorio, dopo gli strombazzamenti iniziali di primato sui montebellunesi, rincorre per gli stessi passi da compiere gli odiati cugini con un'assemblea ancora da celebrare il 5 marzo, un tempo che appare tremendamente lontano e che sta acuendo i due problemi a cui ieri un preoccupato anche se "controllato" Iorio ha fatto riferimento: la fuga dei clienti con i relativi capitali da una banca che di suo aveva già una raccolta inferiore agli impieghi e l'ancora insufficiente adesione di investitori all'aumento di capitale.

A questi due problemi ne aggiungiamo tre noi perchè influiscono non poco sui primi due: le guerre di potere e di posizione (e posizioni) dei vecchi notabili e dei loro apparentemente nuovi portavoce, la coltre di nebbia su questioni vitali su cui poniamo da tempo domande senza risposte e, terzo problema coperto dalla nebbia ma che cova sotto la cenere, gli incroci tra le azioni di responsabilità non ancora avviate contro il vecchio Cda e Zonin, come d'altronde anche in Veneto Banca, e i probabilmente elevati affidamenti concessi alle sue attività garantiti dalle proprietà che potrebbero servire a rifondere i danni r non a garantire i prestiti.

In questo caso, problema che non ha la Veneto Banca con il suo ex presidente, crescerebbero i crediti della Popolare di Vicenza di non... facile gestione, che avrebbero le conseguenze del caso sui "soldi" che servirebbero in più per la ricapitalizzazione o che renderebbero più basso il valore dell'Istituto per i nuovi soci (e, quindi, per i vecchi) se questi possibili bad credits rimanessero in pancia alla nuova BPVi.

Ecco perchè rispettiamo l'impegno da noi preso con i nostri lettori (molti dei quali anche soci della banca e per i quali, a differenza della stampa amica locale, ci preoccupiamo da sempre) e ripetiamo ogni giorno, come oggi ancora, le domande fatte e ancora senza risposta.

Per stimolare ulteriormente la trasparenza promessa per salvare la BPVi da Francesco Iorio, che ieri abbiamo paragonato, fatte salve le proporzioni e, speriamo, con sua soddisfazione, a Steve Jobs che prese una Apple di fatto fallita per rilanciarla nell'Olimpo delle più grandi aziende del mondo, riecco le domande, tre delle quali, quelle comuni alle due situazioni, le avevamo fatte anche alla banca di Carrus & c. che ha risposto a quelle e a un'altra diversa e molto delicata, prima della risposta data:

1 - Gianni Zonin e i suoi "possedimenti" non sono ancora "aggrediti" dalla Popolare di Vicenza per gli affidamenti concessi e garantiti dalle sue proprietà, che svanirebbero se dovesse con quelle risarcire i danni? 

2 - nei documenti camerali visionati risultano partecipazioni o quote assunte in pegno di società apparentemente riconducibili ad ambienti vicini al dr. Matteo Marzotto, membro del Cda della BPVi, come ad esempio il 9,8% posseduto della Marzotto Società di intermediazione mobiliare spa (Marzotto SIM) e il 30% in pegno della Zignago Holding spa. Sono partecipazioni e pegni per finanziamenti compatibili con i sacrifici chiesti ai soci che in quelle partecipazioni e in quei pegni potrebbero vedere operazioni non esenti da conflitti di interessi?.
3 - per la chiusura delle filiali preventivate nel piano industriale quale era il valore patrimoniale iscritto a bilancio per le stesse filiali o, se non il dato non è disponibile o calcolabile, o mediamente il valore patrimoniale iscritto a bilancio per singola filiale di proprietà?
4 - destano preoccupazione i pegni al 100% di quote ad esempio di Grotto spa, Boscolo Hotels spa, Stroili Spa, Pittarosso, che, in molti casi, hanno conferito le loro quote in pegno anche ad altra primaria popolare veneta?
5 - Sono di sicuro attenzionate situazioni di quote in pegno di società in amministrazione straordinaria o in liquidazione che lascerebbero presumere difficoltà di recupero dei relativi crediti. Le chiediamo anche al riguardo se tali situazioni destano preoccupazione
6 - tra le partecipazioni della BPVi spicca, anche se finanziariamente marginale, quella nel Centro studi economici Nomisma, che fa riferimento all'ex premier Romano Prodi ed è presieduta dall'ex ministro Piero Gnudi. La partecipazione in Nomisma... ha motivazioni "politiche", essendo difficile immaginarne di reddituali, oppure era (è?) finalizzata a un migliore accesso ai suoi studi? In questa ultima ipotesi BPVi si è mai avvalsa e come degli scenari economici prospettati da Nomisma?
7 - farete in modo e quando che un'azienda che utilizzi carte aziendali prepagate, per seguire le spese di chi le abbia in dotazione, ne possa controllare saldi e movimenti in tempo reale (cosa che d'altronde avviene per le carte prepagate BPVi personali)?
8 - quando, disposto un bonifico, se ne potrà avere subito il CRO online (nelle altre banche in un quarto d'ora appare nella schermata di home banking)?

 

Una fatto positivo ci dà la fiducia che, insistendo, l'Ad Iorio capirà che i suoi soci attuali e quelli futuri lo apprezzeranno tanto più quanto più non si comporterà come chi ha sostituito.

Il 22 gennaio scrivevamo "Voi super manager in campo per dare nuova luce alla banca vicentina, vi siete accorti che da mesi le lampade della scritta Direzione Generale sono spente? A volte guardare bene, intanto, vicino aiuta a vedere meglio, poi, lontano".
A Via Btg Framarin ci leggono e, quindi, ora le lampade della scritta Direzione generale sono state riparate... e ben illuminate anche stasera mentre ai piani alti si approvava il profondo rosso.

Che, ci si augura, non vada rivisto in peggio una volta costretti a buttare giù la maschera.

Oggi, infatti, il Carnevale è finito e comincia la Quaresima.


Commenti

Inviato Mercoledi 10 Febbraio 2016 alle 11:34

Dopo il carnevale, comincia la quaresima e poi il calvario, per i poveracci dei risparmiatori che avevano Lì riposto fiducia e schei. Possibile che non se ne possa mai venir fuori! Hanno sempre ragione loro. Ma i "manager" man ager erano incompetenti o "furbi" come i compagni di merenda? Mai ci sarà giustizia! Mala tempora currunt. Poi se ti ...arrabbi, sei omofobo:
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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