Archivio per tag: Corriere del Veneto
	
	
Veneto Banca, grandi e piccoli soci frenano l'entrata in Borsa: "Prima vogliamo un bilancio trasparente"
Venerdi 18 Marzo 2016 alle 09:23 Sull’opportunità di anticipare l’assemblea di Veneto  Banca e chiudere il bilancio 2015 in trasparenza, prima di accedere alla  quotazione in Borsa, sono d’accordo tutti, grandi e piccoli azionisti.  Si tratta solo di capire se le richieste saranno accolte, dato che tra  «Per Veneto Banca» e «Associazione degli azionisti di Veneto Banca» il  capitale rappresentato sfiora il 12%, o se la dirigenza di Montebelluna  vorrà tirare dritto per arrivare alla Ipo il prima possibile.			
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			Sull’opportunità di anticipare l’assemblea di Veneto  Banca e chiudere il bilancio 2015 in trasparenza, prima di accedere alla  quotazione in Borsa, sono d’accordo tutti, grandi e piccoli azionisti.  Si tratta solo di capire se le richieste saranno accolte, dato che tra  «Per Veneto Banca» e «Associazione degli azionisti di Veneto Banca» il  capitale rappresentato sfiora il 12%, o se la dirigenza di Montebelluna  vorrà tirare dritto per arrivare alla Ipo il prima possibile.			
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					Categorie: Banche				
			
			
			
							
				 Banca popolare di Vicenza è già spa e adegua il valore delle azioni ai  6,3 euro del recesso. E intanto chiude Bpv Finance, la controllata  irlandese che aveva  gestito anche gli investimenti sui fondi  lussemburghesi, tra le prime operazioni finite nel mirino delle  ispezioni Bce. In parallelo, in Veneto Banca i grandi soci  alzano il  livello dello scontro con il cda guidato da Pierluigi Bolla, minacciando  azioni legali dopo la rottura dei contatti sull’ingresso in cda.			
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			Banca popolare di Vicenza è già spa e adegua il valore delle azioni ai  6,3 euro del recesso. E intanto chiude Bpv Finance, la controllata  irlandese che aveva  gestito anche gli investimenti sui fondi  lussemburghesi, tra le prime operazioni finite nel mirino delle  ispezioni Bce. In parallelo, in Veneto Banca i grandi soci  alzano il  livello dello scontro con il cda guidato da Pierluigi Bolla, minacciando  azioni legali dopo la rottura dei contatti sull’ingresso in cda.			
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		BPVi, ora che è Spa le azioni sono a 6,3 euro e chiude la filiale irlandese
Venerdi 11 Marzo 2016 alle 09:15 Banca popolare di Vicenza è già spa e adegua il valore delle azioni ai  6,3 euro del recesso. E intanto chiude Bpv Finance, la controllata  irlandese che aveva  gestito anche gli investimenti sui fondi  lussemburghesi, tra le prime operazioni finite nel mirino delle  ispezioni Bce. In parallelo, in Veneto Banca i grandi soci  alzano il  livello dello scontro con il cda guidato da Pierluigi Bolla, minacciando  azioni legali dopo la rottura dei contatti sull’ingresso in cda.			
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			Banca popolare di Vicenza è già spa e adegua il valore delle azioni ai  6,3 euro del recesso. E intanto chiude Bpv Finance, la controllata  irlandese che aveva  gestito anche gli investimenti sui fondi  lussemburghesi, tra le prime operazioni finite nel mirino delle  ispezioni Bce. In parallelo, in Veneto Banca i grandi soci  alzano il  livello dello scontro con il cda guidato da Pierluigi Bolla, minacciando  azioni legali dopo la rottura dei contatti sull’ingresso in cda.			
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				 Aumentano i titoli della Banca popolare di Vicenza nel  patrimonio della Fondazione Roi. L’ente di Contra’ San Marco, preso di  mira in queste settimane dalle critiche e oggetto pure di un esposto  consegnato in Procura, ha visto aumentare in un anno il numero delle  azioni dell’ex popolare detenute nel proprio patrimonio: dai 471.026  titoli - secondo il dato registrato dal verbale dell’assemblea 2014 - si  è passati a 510.201 azioni registrate nei verbali di voto  dell’assemblea di sabato scorso a Gambellara, secondo i quali la  Fondazione risulta presente e aver votato a favore della delibera di  trasformazione da popolare a spa.			
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			Aumentano i titoli della Banca popolare di Vicenza nel  patrimonio della Fondazione Roi. L’ente di Contra’ San Marco, preso di  mira in queste settimane dalle critiche e oggetto pure di un esposto  consegnato in Procura, ha visto aumentare in un anno il numero delle  azioni dell’ex popolare detenute nel proprio patrimonio: dai 471.026  titoli - secondo il dato registrato dal verbale dell’assemblea 2014 - si  è passati a 510.201 azioni registrate nei verbali di voto  dell’assemblea di sabato scorso a Gambellara, secondo i quali la  Fondazione risulta presente e aver votato a favore della delibera di  trasformazione da popolare a spa.			
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		Incremento titoli BPVi in fondazione Roi. Variati vuole chiarimenti su situazione patrimoniale
Venerdi 11 Marzo 2016 alle 09:12 Aumentano i titoli della Banca popolare di Vicenza nel  patrimonio della Fondazione Roi. L’ente di Contra’ San Marco, preso di  mira in queste settimane dalle critiche e oggetto pure di un esposto  consegnato in Procura, ha visto aumentare in un anno il numero delle  azioni dell’ex popolare detenute nel proprio patrimonio: dai 471.026  titoli - secondo il dato registrato dal verbale dell’assemblea 2014 - si  è passati a 510.201 azioni registrate nei verbali di voto  dell’assemblea di sabato scorso a Gambellara, secondo i quali la  Fondazione risulta presente e aver votato a favore della delibera di  trasformazione da popolare a spa.			
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			Aumentano i titoli della Banca popolare di Vicenza nel  patrimonio della Fondazione Roi. L’ente di Contra’ San Marco, preso di  mira in queste settimane dalle critiche e oggetto pure di un esposto  consegnato in Procura, ha visto aumentare in un anno il numero delle  azioni dell’ex popolare detenute nel proprio patrimonio: dai 471.026  titoli - secondo il dato registrato dal verbale dell’assemblea 2014 - si  è passati a 510.201 azioni registrate nei verbali di voto  dell’assemblea di sabato scorso a Gambellara, secondo i quali la  Fondazione risulta presente e aver votato a favore della delibera di  trasformazione da popolare a spa.			
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				 La tentata estorsione e la diffamazione a mezzo stampa al patron della  Diesel Renzo Rosso costano il processo a tre persone. Il giudice delle  indagini preliminari di Vicenza Massimo Gerace ieri ha rinviato a  giudizio, al prossimo settembre, i bassanesi Massimo Giacobbo e Sergio  Borsato (già coinvolti nella querelle tra il sindaco di Verona Flavio  Tosi e la trasmissione Report  di Rai 3), per aver cercato di estorcere  soldi al magnate dei jeans. E pure il giornalista vicentino (romano di  nascita) Alessandro Ambrosini per aver pubblicato sul webmagazine «Notte  Criminale» degli articoli considerati diffamatori sul conto  dell’imprenditore dei trasporti Francesco Baggio («iscritto alla Loggia  P2») e di Renzo Rosso.			
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			La tentata estorsione e la diffamazione a mezzo stampa al patron della  Diesel Renzo Rosso costano il processo a tre persone. Il giudice delle  indagini preliminari di Vicenza Massimo Gerace ieri ha rinviato a  giudizio, al prossimo settembre, i bassanesi Massimo Giacobbo e Sergio  Borsato (già coinvolti nella querelle tra il sindaco di Verona Flavio  Tosi e la trasmissione Report  di Rai 3), per aver cercato di estorcere  soldi al magnate dei jeans. E pure il giornalista vicentino (romano di  nascita) Alessandro Ambrosini per aver pubblicato sul webmagazine «Notte  Criminale» degli articoli considerati diffamatori sul conto  dell’imprenditore dei trasporti Francesco Baggio («iscritto alla Loggia  P2») e di Renzo Rosso.			
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		Tentata estorsione a Renzo Rosso, patron di Diesel: a processo Giacobbo, Borsato e Ambrosini
Giovedi 10 Marzo 2016 alle 09:13 La tentata estorsione e la diffamazione a mezzo stampa al patron della  Diesel Renzo Rosso costano il processo a tre persone. Il giudice delle  indagini preliminari di Vicenza Massimo Gerace ieri ha rinviato a  giudizio, al prossimo settembre, i bassanesi Massimo Giacobbo e Sergio  Borsato (già coinvolti nella querelle tra il sindaco di Verona Flavio  Tosi e la trasmissione Report  di Rai 3), per aver cercato di estorcere  soldi al magnate dei jeans. E pure il giornalista vicentino (romano di  nascita) Alessandro Ambrosini per aver pubblicato sul webmagazine «Notte  Criminale» degli articoli considerati diffamatori sul conto  dell’imprenditore dei trasporti Francesco Baggio («iscritto alla Loggia  P2») e di Renzo Rosso.			
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			La tentata estorsione e la diffamazione a mezzo stampa al patron della  Diesel Renzo Rosso costano il processo a tre persone. Il giudice delle  indagini preliminari di Vicenza Massimo Gerace ieri ha rinviato a  giudizio, al prossimo settembre, i bassanesi Massimo Giacobbo e Sergio  Borsato (già coinvolti nella querelle tra il sindaco di Verona Flavio  Tosi e la trasmissione Report  di Rai 3), per aver cercato di estorcere  soldi al magnate dei jeans. E pure il giornalista vicentino (romano di  nascita) Alessandro Ambrosini per aver pubblicato sul webmagazine «Notte  Criminale» degli articoli considerati diffamatori sul conto  dell’imprenditore dei trasporti Francesco Baggio («iscritto alla Loggia  P2») e di Renzo Rosso.			
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			Giancarlo Galan, il verdetto: il deputato decade per ineleggibilità
Mercoledi 9 Marzo 2016 alle 10:11 Alla fine il via libera alla decadenza da deputato di Giancarlo Galan è  arrivato. Ieri la giunta per le elezioni della Camera ha deciso per  l’ineleggibilità dell’ex presidente della commissione Cultura, che il 31  dicembre 2012 aveva patteggiato una pena di 2 anni e 10 mesi di  reclusione e 2,6 milioni di multa (con relativa confisca di Villa  Rodella) per corruzione continuata commessa dal 22 luglio 2008 al primo  gennaio 2012 nell’ambito dell’inchiesta sul Mose. La decadenza, passata  con il solo voto contrario dell’onorevole Gregorio Fontana (FI), è stata  decisa nel rispetto della legge Severino, che il 27 novembre 2013 aveva  già privato del seggio di senatore l’ex premier Silvio Berlusconi.			
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			Alla fine il via libera alla decadenza da deputato di Giancarlo Galan è  arrivato. Ieri la giunta per le elezioni della Camera ha deciso per  l’ineleggibilità dell’ex presidente della commissione Cultura, che il 31  dicembre 2012 aveva patteggiato una pena di 2 anni e 10 mesi di  reclusione e 2,6 milioni di multa (con relativa confisca di Villa  Rodella) per corruzione continuata commessa dal 22 luglio 2008 al primo  gennaio 2012 nell’ambito dell’inchiesta sul Mose. La decadenza, passata  con il solo voto contrario dell’onorevole Gregorio Fontana (FI), è stata  decisa nel rispetto della legge Severino, che il 27 novembre 2013 aveva  già privato del seggio di senatore l’ex premier Silvio Berlusconi.			
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			Festa della Donna, è allarme mobbing. I sindacati: una vicentina su dieci ne è vittima
Martedi 8 Marzo 2016 alle 16:40 L'8 marzo ricorre la Festa della Donna, che più che come festa sarebbe giusto ricordare come la Giornata internazionale della donna per "ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora, in tutte le parti del mondo" (cfr Wikipedia). Una ricorrenza femminile, quindi, dedicata alle donne e occasione di confronti e riflessioni non solo sull'importanza della donna nella vita domestica e in quella di ogni giorno, ma in altri ambiti dove spesso è dimenticata e sottovalutata.			
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			L'8 marzo ricorre la Festa della Donna, che più che come festa sarebbe giusto ricordare come la Giornata internazionale della donna per "ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora, in tutte le parti del mondo" (cfr Wikipedia). Una ricorrenza femminile, quindi, dedicata alle donne e occasione di confronti e riflessioni non solo sull'importanza della donna nella vita domestica e in quella di ogni giorno, ma in altri ambiti dove spesso è dimenticata e sottovalutata.			
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					Categorie: Banche				
			
			
			
							
				 Popolare di Vicenza, riguarda quasi tremila soci l’apertura  dei tavoli di confronto annunciata in assemblea. Mentre la partita in  banca si sposta già sull’aumento di capitale. Ha già voltato pagina  Bpvi, all’indomani dell’assemblea dei soci che sabato ha dato il via  libera, con oltre l’80% dei voti, a trasformazione in spa, aumento di  capitale da un miliardo e mezzo e quotazione in Borsa a metà aprile. Una  corsa contro il tempo, per cui resta a questo punto un mese.			
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			Popolare di Vicenza, riguarda quasi tremila soci l’apertura  dei tavoli di confronto annunciata in assemblea. Mentre la partita in  banca si sposta già sull’aumento di capitale. Ha già voltato pagina  Bpvi, all’indomani dell’assemblea dei soci che sabato ha dato il via  libera, con oltre l’80% dei voti, a trasformazione in spa, aumento di  capitale da un miliardo e mezzo e quotazione in Borsa a metà aprile. Una  corsa contro il tempo, per cui resta a questo punto un mese.			
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		BPVi: dopo il flop dei titoli per 118.000 soci 3.000 di loro ai tavoli di confronto. La Banca si concentra sull'aumento
Martedi 8 Marzo 2016 alle 12:27 Popolare di Vicenza, riguarda quasi tremila soci l’apertura  dei tavoli di confronto annunciata in assemblea. Mentre la partita in  banca si sposta già sull’aumento di capitale. Ha già voltato pagina  Bpvi, all’indomani dell’assemblea dei soci che sabato ha dato il via  libera, con oltre l’80% dei voti, a trasformazione in spa, aumento di  capitale da un miliardo e mezzo e quotazione in Borsa a metà aprile. Una  corsa contro il tempo, per cui resta a questo punto un mese.			
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			Popolare di Vicenza, riguarda quasi tremila soci l’apertura  dei tavoli di confronto annunciata in assemblea. Mentre la partita in  banca si sposta già sull’aumento di capitale. Ha già voltato pagina  Bpvi, all’indomani dell’assemblea dei soci che sabato ha dato il via  libera, con oltre l’80% dei voti, a trasformazione in spa, aumento di  capitale da un miliardo e mezzo e quotazione in Borsa a metà aprile. Una  corsa contro il tempo, per cui resta a questo punto un mese.			
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					Categorie: Informazione				
			
			
			
							
				 Riceviamo da Marco Milioni, nostra precedente e storica firma, che speriamo di poter riaccogliere quanto prima nella redazione che lui ha contribuito a far crescere nell'indipendenza, una nota di solidarietà al nostro Edoardo Andren per l'aggressione censoria subita da Tiziano Bullato di Tva, da noi poi deferito all'Ordine dei Giornalist del Veneto, nota che rende ancora più evidente il silenzio di tutti, specialmente quello, grave, dei colleghi presenti all'episodio che, a parte un accenno di intervento da parte di Paolo Usinabia, nulla hanno fatto a tutela dei diritti del nostro cronista al servizio dei lettori.			
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			Riceviamo da Marco Milioni, nostra precedente e storica firma, che speriamo di poter riaccogliere quanto prima nella redazione che lui ha contribuito a far crescere nell'indipendenza, una nota di solidarietà al nostro Edoardo Andren per l'aggressione censoria subita da Tiziano Bullato di Tva, da noi poi deferito all'Ordine dei Giornalist del Veneto, nota che rende ancora più evidente il silenzio di tutti, specialmente quello, grave, dei colleghi presenti all'episodio che, a parte un accenno di intervento da parte di Paolo Usinabia, nulla hanno fatto a tutela dei diritti del nostro cronista al servizio dei lettori.			
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		"Aggressione" di Bullato di Tva ad Andrein, Milioni: "tira dritto, non farti intimorire"
Domenica 9 Agosto 2015 alle 09:21 Riceviamo da Marco Milioni, nostra precedente e storica firma, che speriamo di poter riaccogliere quanto prima nella redazione che lui ha contribuito a far crescere nell'indipendenza, una nota di solidarietà al nostro Edoardo Andren per l'aggressione censoria subita da Tiziano Bullato di Tva, da noi poi deferito all'Ordine dei Giornalist del Veneto, nota che rende ancora più evidente il silenzio di tutti, specialmente quello, grave, dei colleghi presenti all'episodio che, a parte un accenno di intervento da parte di Paolo Usinabia, nulla hanno fatto a tutela dei diritti del nostro cronista al servizio dei lettori.			
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			Riceviamo da Marco Milioni, nostra precedente e storica firma, che speriamo di poter riaccogliere quanto prima nella redazione che lui ha contribuito a far crescere nell'indipendenza, una nota di solidarietà al nostro Edoardo Andren per l'aggressione censoria subita da Tiziano Bullato di Tva, da noi poi deferito all'Ordine dei Giornalist del Veneto, nota che rende ancora più evidente il silenzio di tutti, specialmente quello, grave, dei colleghi presenti all'episodio che, a parte un accenno di intervento da parte di Paolo Usinabia, nulla hanno fatto a tutela dei diritti del nostro cronista al servizio dei lettori.			
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			Bullato di Tva deferito da VicenzaPiù all'OdG: aveva "espulso" dalla questura suo cronista. Che racconta: profughi di ronda anti criminali
Giovedi 6 Agosto 2015 alle 22:55 Sono già più di tre mesi che VicenzaPiù è entrata, come avviene da tempo per gli altri giornali locali, nella Questura di Vicenza per riferire di qualche storia di cronaca con sfaccettature più interessanti per i nostri lettori ai quali nera e bianca generiche non interessa trovarle sui nostri media. Quella di andare in Questura con uno spirito diverso dal semplice "annotatore" di fatti è stata una intuizione del nostro direttore, che, sebbene sembrasse esulare dal  target dei nostri abituali lettori, in questi mesi è risultata apprezzata da nuovi e vecchi aficionados della nostra testata.			
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			Sono già più di tre mesi che VicenzaPiù è entrata, come avviene da tempo per gli altri giornali locali, nella Questura di Vicenza per riferire di qualche storia di cronaca con sfaccettature più interessanti per i nostri lettori ai quali nera e bianca generiche non interessa trovarle sui nostri media. Quella di andare in Questura con uno spirito diverso dal semplice "annotatore" di fatti è stata una intuizione del nostro direttore, che, sebbene sembrasse esulare dal  target dei nostri abituali lettori, in questi mesi è risultata apprezzata da nuovi e vecchi aficionados della nostra testata.			
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					Categorie: Politica				
			
			
			
							
				 Giancarlo Galan, povero!, ha solo 31.000 e senza lo stipendiuccio da senatore come vivrà? Lo ha detto  La Zanzara ieri su Radio 24 e di seguito pubblichiamo il relativo articolo di oggi sul CorVeneto ripreso anche dal CorSera. Facciamo solo una premessa noi che, per una passione sportiva, forse un po' meno... interessata di quella politica dell'ex Doge, abbiamo perso tutto ma non abbiamo provato a chiedere a chicchessia elemosine. A tanti zeri, per giunta.			
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			Giancarlo Galan, povero!, ha solo 31.000 e senza lo stipendiuccio da senatore come vivrà? Lo ha detto  La Zanzara ieri su Radio 24 e di seguito pubblichiamo il relativo articolo di oggi sul CorVeneto ripreso anche dal CorSera. Facciamo solo una premessa noi che, per una passione sportiva, forse un po' meno... interessata di quella politica dell'ex Doge, abbiamo perso tutto ma non abbiamo provato a chiedere a chicchessia elemosine. A tanti zeri, per giunta.			
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Galan povero e "schifato" dalla politica: non chieda aiuto a Silvio B., venda per VicenzaPiù
Sabato 25 Luglio 2015 alle 12:47 Giancarlo Galan, povero!, ha solo 31.000 e senza lo stipendiuccio da senatore come vivrà? Lo ha detto  La Zanzara ieri su Radio 24 e di seguito pubblichiamo il relativo articolo di oggi sul CorVeneto ripreso anche dal CorSera. Facciamo solo una premessa noi che, per una passione sportiva, forse un po' meno... interessata di quella politica dell'ex Doge, abbiamo perso tutto ma non abbiamo provato a chiedere a chicchessia elemosine. A tanti zeri, per giunta.			
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			Giancarlo Galan, povero!, ha solo 31.000 e senza lo stipendiuccio da senatore come vivrà? Lo ha detto  La Zanzara ieri su Radio 24 e di seguito pubblichiamo il relativo articolo di oggi sul CorVeneto ripreso anche dal CorSera. Facciamo solo una premessa noi che, per una passione sportiva, forse un po' meno... interessata di quella politica dell'ex Doge, abbiamo perso tutto ma non abbiamo provato a chiedere a chicchessia elemosine. A tanti zeri, per giunta.			
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