Festa della Donna, è allarme mobbing. I sindacati: una vicentina su dieci ne è vittima
Martedi 8 Marzo 2016 alle 16:40 | 0 commenti
L'8 marzo ricorre la Festa della Donna, che più che come festa sarebbe giusto ricordare come la Giornata internazionale della donna per "ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora, in tutte le parti del mondo" (cfr Wikipedia). Una ricorrenza femminile, quindi, dedicata alle donne e occasione di confronti e riflessioni non solo sull'importanza della donna nella vita domestica e in quella di ogni giorno, ma in altri ambiti dove spesso è dimenticata e sottovalutata.
Se nella politica la donna sembra sdoganata, anche se ancora troppo spesso è più esibita per quello che appare che non per quello che è (e qualche donna, purtroppo, contribuisce di suo a questa immagine) il lavoro manageriale, per esempio, sembra ancora un "feudo" di appartenenza maschile. Quando si pensa a un dirigente di azienda si pensa a un uomo. Perché? Perché solo l'uomo rappresenta forza, coraggio e fermezza? Anche le donne sono ricche di queste caratteristiche. E molte le mettono in campo ogni giorno. Il problema è che se ne parla poco, o, meglio, si parla (ma forse è utile farlo) di ciò che di negativo succede a una donna in ambiente lavorativo.
Vi proponiamo, quindi, un articolo apparso sul Corriere del Veneto oggi, 8 marzo, che analizza, grazie all'aiuto dei sindacati che hanno lanciato l'allarme, la situazione delle lavoratrici vicentine, spesso vittime (lo è una su dieci) di molestie, ricatti e mobbing.
Una donna vicentina su dieci ricattata in azienda Patto industriali e sindacati contro le discriminazioni
«Molestie o ricatti sul lavoro a una donna vicentina, e veneta, su dieci». A lanciare l’allarme sono i sindacati vicentini Cgil, Cisl e Uil che ieri, alla vigilia della Festa della donna, hanno sottoscritto un documento comune sul tema con Confindustria. «Mettiamo nero su bianco alcuni principi fondamentali - concorda il presidente degli industriali Giuseppe Zigliotto. - L’intesa può anche costituire una maggiore tutela per le aziende nel caso di lavoratori che dovessero utilizzare il mobbing per propri fini strumentali». Con la firma viene recepito anche nel Vicentino un accordo-quadro europeo già esistente, contro i casi di violenza o minaccia dentro le aziende. Lo scopo principale dell’accordo, è «di aumentare la consapevolezza dei datori di lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici e dei loro rappresentanti sulle molestie nei luoghi di lavoro – spiegano i firmatari - e fornire un quadro di azione concrete per individuare, prevenire e gestire problemi di questo tipo». Per Marina Bergamin, numero uno della Cgil, «quando si ribellano le vittime subiscono esiti sfavorevoli: cambi di lavoro, trasferimenti, licenziamenti. Solo nell’1,2% dei casi viene allontanato il colpevole, e sono nello 0,8% c’è una vera e propria denuncia». E anche «il clima aziendale e la produttività ne risultano compromessi» aggiunge Lorenza Leonardi, segretario confederale Cisl. «È nostra intenzione dare una formazione specifica alle nostre strutture, dai delegati agli uffici legali, affinché prendano in carico le problematiche poste dalle vittime – conclude Grazia Chisin - L’approccio deve essere multidisciplinare. Così, crediamo di onorare questo 8 marzo, che dedichiamo a tutte le donne vicentine».
Di A.Al., dal Corriere del Veneto
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