Quotidiano | Rassegna stampa | Categorie: Banche

BPVi, ora che è Spa le azioni sono a 6,3 euro e chiude la filiale irlandese

Di Rassegna Stampa Venerdi 11 Marzo 2016 alle 09:15 | 0 commenti

ArticleImage

Banca popolare di Vicenza è già spa e adegua il valore delle azioni ai 6,3 euro del recesso. E intanto chiude Bpv Finance, la controllata irlandese che aveva gestito anche gli investimenti sui fondi lussemburghesi, tra le prime operazioni finite nel mirino delle ispezioni Bce. In parallelo, in Veneto Banca i grandi soci alzano il livello dello scontro con il cda guidato da Pierluigi Bolla, minacciando azioni legali dopo la rottura dei contatti sull’ingresso in cda.

Continuano le manovre di avvicinamento delle due ex popolari agli aumenti di capitale e alla Borsa, che si chiuderanno in aprile. Ex, perché anche Banca popolare di Vicenza (che manterrà questo nome) è dall’altro ieri una società per azioni, dopo il deposito al Registro imprese, di cui la banca ha dato notizia ieri, della delibera di trasformazione approvata dall’assemblea dei soci di sabato. Il passo spazza via l’ultima incertezza sull’assemblea degli azionisti che approverà il bilancio 2015, convocata sabato 26 marzo alle 9, alla fiera di Vicenza: si voterà contando le azioni e non più le teste. L’avvenuta trasformazione avvia poi la fase del recesso, in capo ai soci astenuti e contrari alla spa, o non presenti in assemblea. Diritto teorico, visto che la banca non comprerà le azioni di chi vorrà venderle a 6,3 euro di fronte alla trasformazione da popolare a spa, e tenterà di collocarle agli altri soci. Il recesso andrà comunicato entro il 24 marzo alla banca (i soci potranno comunque votare in assemblea e partecipare all’aumento di capitale).
Al contrario della vendita, tutt’altro che teorico si sta invece rivelando il prezzo di recesso fissato prima dell’assemblea di sabato a 6,3 euro, l’87% in meno rispetto ai 48 euro dello scorso aprile e un decimo del valore «lunare» di 62,5 a cui era fissato ancora un anno fa. Bpvi sta infatti allineando al valore di recesso il prezzo delle azioni nei dossier titoli dei clienti, tagliandole appunto da 48 a 6,3 euro. E rendendo visibile la perdita ai soci. In attesa del prezzo vero di Borsa, che si vedrà tra un mese, la banca ha agito rispettando le regole che impongono di adeguare il valore dei titoli a quello più aggiornato.
Intanto, su altri fronti, proprio il bilancio 2015, che si approverà tra venti giorni, dà conto di altri passaggi di rilievo nell’operazione di drastica pulizia e trasparenza voluta dall’amministratore delegato Francesco Iorio. Che passa per esempio anche per la «cessazione dell’attività - come si legge nella relazione sulla gestione del bilancio 2015 - attraverso la liquidazione volontaria», che si perfezionerà quest’anno, della controllata irlandese Bpv Finance. In ragione della chiusura, la società, dall’ultimo trimestre 2015, ha iniziato a dismettere gli asset: il portafoglio di proprietà a fine 2015 è già sceso a 441 milioni, rispetto ai 1.099 di un anno prima.
Rilevante, la decisione di dismettere la società finanziaria irlandese (che ha chiuso il 2015 con una perdita di 99,8 milioni di euro), perché anche da lì erano transitati gli investimenti sui fondi lussemburghesi finiti fin da subito nel mirino dell’ispezione Bce sul nodo dell’acquisto finanziato delle azioni, che aveva terremotato lo scorso anno la banca. Fondi come l’Optimum Ms2, costati nel 2015, specifica il bilancio, rettifiche sul bilancio della controllata irlandese, per 60 milioni di euro, al fianco di altri 55 messi in conto per il deterioramento di prestiti, che la capogruppo deve ora acquistare. Nel complesso, specifica il bilancio, gli investimenti sui fondi Athena, Optimum Ms1 ed Ms2, «sui quali - specifica il bilancio - la Bce ha evidenziato profili di criticità», sono costati nel 2015 svalutazioni per 142 milioni: la banca ne aveva investiti 350.
Intanto, sul fronte Veneto Banca, mentre l’istituto replica definendo in sostanza adeguato alle responsabilità di un amministratore delegato e direttore generale lo stipendio dell’Ad Cristiano Carrus, dopo le critiche di Giovanni Schiavon, leader dell’Associazione azionisti, sull’aumento del 50% a 1,2 milioni di euro, ieri sono stati i grandi soci di «Per Veneto Banca» ad alzare la voce. L’associazione che riunisce l’8% del capitale dice di aver affidato all’avvocato Stefano Ambrosini una consulenza su possibili azioni su «eventuali condotte contra legem» o altre «condotte poste in essere» dal cda. L’associazione rialza il tiro, attendendo l’esito della consulenza su possibili azioni, che potrebbero andare dalla convocazione di un’assemblea dei soci alla richiesta di rinviare aumento di capitale da un miliardo e quotazione in Borsa.
Di Federico Nicoletti, dal Corriere del Veneto


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network