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BPVi: dopo il flop dei titoli per 118.000 soci 3.000 di loro ai tavoli di confronto. La Banca si concentra sull'aumento

Di Rassegna Stampa Martedi 8 Marzo 2016 alle 12:27 | 0 commenti

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Popolare di Vicenza, riguarda quasi tremila soci l’apertura dei tavoli di confronto annunciata in assemblea. Mentre la partita in banca si sposta già sull’aumento di capitale. Ha già voltato pagina Bpvi, all’indomani dell’assemblea dei soci che sabato ha dato il via libera, con oltre l’80% dei voti, a trasformazione in spa, aumento di capitale da un miliardo e mezzo e quotazione in Borsa a metà aprile. Una corsa contro il tempo, per cui resta a questo punto un mese.

Portato a casa il passo decisivo per il salvataggio, evitando i rischi del commissariamento messi nero su bianco dalla lettera della Bce, il presidente Stefano Dolcetta e l’amministratore delegato Francesco Iorio saranno domani a Roma in Banca d’Italia, per il vertice con Bce per fare il punto dopo l’assemblea.
Bpvi prova nel frattempo a capitalizzare sul successo dell’assemblea di sabato. Il primo è la dichiarata volontà di Iorio di avviare, dopo l’aumento di capitale, i tavoli di confronto con le associazioni dei consumatori sui reclami dei piccoli soci legati alla compravendita delle azioni, per i quali sono stati messi in bilancio 136 milioni di azioni. Iorio si è riferito in assemblea in particolare a quelli trovatisi scavalcati nelle richieste di vendita: «Abbiamo già ricostruito l’ordine cronologico - ha affermato Iorio -. Chi è stato scavalcato sarà risarcito». Una promessa che strappa addirittura una mezza indicazione positiva dal coordinamento delle associazioni «Don Enrico Torta», che dice di attendere con fiducia «che Banca popolare di Vicenza mantenga le promesse». «È positivo che la banca ci abbia convocati e sia disponibile a parlarne - dice Valter Rigobon, di Adiconsum -. Io resto cauto: vedremo. Anche perché, come avvertiamo sempre i risparmiatori, non c’è da attendersi di poter riportare a casa tutti i soldi». E poi i singoli casi andranno vagliati uno ad uno. Ad esempio, nel caso dei soci scavalcati nelle vendite, i risarcimenti non potranno essere automatici, ma andranno valutati in rapporto alla capienza del fondo acquisto azioni proprie, nel momento in cui la vendita era stata bloccata. Se nel momento in cui si poteva vendere il fondo riacquisto azioni disponeva di fondi, allora ci sarà possibilità di vedere risarcimenti.
Fin qui il tema soci. In parallelo intanto la banca dovrà confrontarsi con il nuovo assetto da spa. Il primo test di verifica sarà l’assemblea del 26 marzo in cui andrà approvato il bilancio 2015. Ma il punto centrale resta l’aumento di capitale da un miliardo e mezzo. Anche di fronte alle assenze di sabato in assemblea. Da un lato quelle del cda, con 13 dei 18 consiglieri a disertare l’assise, e solo tre presentatisi, Paolo Angius, Giorgio Colutta e Alessandro Pansa. «Personalmente ho sentito come un dovere andarci: lo dovevo ai dipendenti e ai mille soci giunti da Sicilia e Calabria», dice l’avvocato Angius.
L’altro tema è ora la presa dell’aumento di capitale tra i soci locali (ai vecchi azionisti è riservata una tranche dell’aumento del 45%), di fronte alle assenze dei nomi che contano in assemblea sabato. Un segnale di disinteresse verso i destini della banca? «Non la metterei così: chiaro che il clima di un passaggio difficile come quello non invoglia a presentarsi - sostiene Silvio Fortuna, l’imprenditore di Arc Linea presidente di «Futuro 150», l’associazione che fa capo agli imprenditori che punta a raggiungere il 10% del capitale sociale -. Ma passato il colpo, sento crescere il ragionamento molto razionale, tra chi ovviamente potrà permettersi di sostenerlo, che l’aumento potrà essere un’opportunità ai prezzi che si vedranno. Noi lo sosterremo convinti: prima usciamo da questa palude e meglio è». «Chiaro che sabato era un momento scomodo per esserci. A differenza di Confindustria, io ho preferito andare anche a nome della mia associazione in cui i doppi ruoli con la banca non sono mai stati permessi - punge Flavio Lorenzin, presidente di Apindustria Vicenza -. Non possiamo pensare di sacrificare Popolare di Vicenza, visto il ruolo nell’economia locale». «Non mi pronuncio ancora: stiamo a vedere il piano», dice sull’aumento di capitale l’imprenditore calzaturiero Fernando Caovilla, tra i maggiori soci dell’ex popolare. Che però si dice fiducioso sulla presenza dei soci locali nel futuro assetto di spa: «Vedrete, le cose si sistemeranno».
di Federico Nicoletti, Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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