Inchieste

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Doppia sim, mezzo costo

Domenica 8 Novembre 2009 alle 17:41

Articolo tratto dalla rubrica, curata settimanalmente da Marco Milioni, ViPiù Tecnologia del numero 170 di VicenzaPiù, in edicola e in distribuzione in città nei Punti di distribuzione elencati a destra e scaricabile in pdf dal box sempre a destra.


Offerte Dual Sim su EbayQuanti di voi vanno in giro con due cellulari? Magari un per il lavoro e un altro personale. Quanti di voi migrano costantemente da una sim card ad un'altra usando lo stesso apparecchio? Quanti di voi hanno almeno un paio di sim che vorrebbero usare alla bisogna, magari per pagare meno le chiamate? Magari per tacitare un secondo l'operatore collegato al telefono di lavoro lasciando "libero" quello personale. Un telefonino con doppia sim potrebbe fare al caso nostro. La soluzione, assai gettonata in Asia, è molto boicottata in Italia dagli operatori che hanno convinto i costruttori a non uscire allo scoperto sul mercato del Belpaese. Ma su Ebay si è scatenata la febbre.

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Le morti "nere": processo al Nordest

Domenica 1 Novembre 2009 alle 08:00

 Articolo pubblicato sul n. 169 di VicenzaPiù da ieri, sabato, in edicola a 50 cent e da oggi, domenica, in distribuzione gratuita in numerose punti cittadini (vedi elenco dei principali su Punti di distribuzione nel box a destra) e scaricabile in pdf sempre dal box qui a destra. 

 

Dalla Calabria al bassanese, due indagini della magistratura
si concentrano sui possibili legami tra lavoro in fabbrica e decessi di operai

 

La Marlane di Praia a Mare (www.sciroccorosso.org)

Due storie lontane centinaia di chilometri, eppure unite da una sottile linea nera. Nera come il colore della morte. Perché quello che accomuna Praia a Mare, piccolo paese affacciato sul mare di Calabria, e Tezze sul Brenta, sono due indagini sulle storie di operai che sarebbero morti a causa delle condizioni in cui erano costretti a lavorare. Due esempi di "miracolo industriale" che si trasforma, nel silenzio e nell'indifferenza generali, in incubo. Il primo è il caso della fabbrica calabrese della Marlane, che a fine settembre ha portato ad una serie di avvisi di reato per omicidio colposo e disastro ambientale per quattordici persone; il secondo è quello della ex Tricom Galvanica di Tezze, da anni al centro di indagini per l'inquinamento delle falde acquifere e per i decessi di alcuni lavoratori. In tutti e due i casi ci sono di mezzo veleni, tumori e complicati percorsi giudiziari. E in tutti e due i casi c'è qualcosa di vicentino.

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Contractors Usa, la Vicenza Connection

Domenica 25 Ottobre 2009 alle 08:00

Articolo pubblicato sul numero 168 di VicenzaPiù, da sabato in edicola a 50 cent e da oggi, domenica, in distribuzione gratuita in numerosi locali cittadini (vedi l'elenco dei principali su Punti di distribuzione nel box a destra) e scaricabile in pdf dal box sempre qui a destra

 

Approfondimento dei legami fra il Pentagono e l'economia locale
Secondo i dati trovati da un ricercatore siciliano, Antonio Mazzeo

 

I lavori nella nuova base americanaDire che industrie ed enti di Vicenza abbiano consolidati rapporti d'affari con l'esercito Usa è scoprire l'acqua calda. E in questi anni di roventi polemiche sulla nuova base americana al Dal Molin sono stati versati fiumi d'inchiostro sull'indotto, gli "schei" che i militari del Pentagono farebbero piovere attraverso appalti, subappalti e affitti. A tutt'oggi, la fetta più grossa (245 milioni di euro per la costruzione degli edifici) se la sono aggiudicata la Cmc di Ravenna e la Ccc di Bologna, le due maggiori cooperative (ex) rosse legate al Partito Democratico. Per i subappalti finora si sa solo della Isnardo Carta di Montecchio Precalcino, impresa di impiantistica che sta lavorando a preparare il terreno per l'edificazione. Quanto alla ricaduta immobiliare, proprio in questi giorni gli Americani stanno cercando casa attraverso banali inserzioni sul giornale, dopo il no del Comune di Quinto ad un nuovo villaggio a Quintarello, fra il fiume Tesina e l'autostrada Valdastico. Resta da vedere, infine, quante imprese locali saranno coinvolte nei servizi interni alla nuova caserma: alla Ederle i lavoratori civili italiani si aggirano sulle 700 e più unità.

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Concia, la fine dell'Eldorado

Domenica 18 Ottobre 2009 alle 08:00

Articolo pubblicato su VicenzaPiù, da oggi in distribuzione in città oppure in edicola a 50 centesimi.


Esterno di una conceria della ValchiampoNella Valle del Chiampo continua il periodo no del distretto conciario
Le inchieste della guardia di finanza sono l'ultimo episodio
di un malessere che ha origini lontane. E tutte interne al sistema

 

"È un'enclave strana, un sistema produttivo originale, con poche similitudini con altri settori come quello dell'oro o della ceramica, che pure erano articolati attorno alle piccole aziende". Fernando Dal Zovo, ma tutti lo chiamano Nando, ha cominciato a lavorare con le concerie nel 1966. Ha smesso nel 1997, e da allora le segue a livello sindacale (è responsabile del settore per conto della Cgil) e politico (è stato consigliere comunale ad Arzignano). In pochi, probabilmente, possono vantare la sua conoscenza della storia, dello sviluppo e, adesso, della crisi del distretto produttivo della vallata del Chiampo. Un piccolo Eldorado costruito sulla lavorazione delle pelli che per decenni ha distribuito stipendi generosi ai lavoratori e profitti consistenti per gli imprenditori, e che adesso arranca. Piegato dalla concorrenza internazionale e dalla crisi generale, certo, ma soprattutto dalle proprie contraddizioni interne. Last but not least, l'elaborato sistema che una serie di aziende aveva escogitato per evadere l'Iva e che è stato scoperchiato dalle recenti indagini delle guardia di finanza.

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Identità, il Veneto è Serenissimo. Non leghista

Domenica 11 Ottobre 2009 alle 12:00

Potete leggere questo articolo sul numero 166 di VicenzaPiù, da ieri in edicola a 50 centesimi e da oggi in distribuzione gratuita in città oppure scaricabile dal sito 


Il leone alato, simbolo dell'antica Repubblica di VeneziaDalla polemica di Zanzotto contro la Lega un'occasione per riflettere su cosa vuol dire essere veneti. Cioè né italiani, né padani


Non abbiamo letto mai una riga del poeta Andrea Zanzotto nato a Pieve di Soligo, eppure ci sentiamo veneti almeno quanto lui. Non ne facciamo un vanto, quel che vogliamo dire è che la polemica innescata dalle sua invettiva contro la Lega Nord («È come una peste, quella... ») nel salotto televisivo dell'Infedele racchiude un problema ben più importante della schermaglia politica abilmente pianificata dal trombettiere prodiano Gad Lerner: cosa vuol dire essere veneto.

Chiagnere e fottere
Lungi da noi fare gli avvocati difensori del Carroccio. I leghisti, che vanno avanti da più di vent'anni a protestare col miraggio della "libertà" dei Veneti, sono da quindici anni al governo di questa regione e alla loro terza prova come ministri di un esecutivo a Roma, che evidentemente tanto ladrona per loro non è. A Napoli, quando uno si lamenta ma campa alla grande, si dice che "chiagne e fotte".

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Il triangolo rosso

Sabato 3 Ottobre 2009 alle 23:12

Questo articolo è estratto dal numero 165 di VicenzaPiù, da oggi in edicola a 50 centesimi e da domani in distribuzione gratuita in città e scaricabile in pdf da questo sito


Viaggio tra via Torino, Viale Milano, via Napoli. Tra residenti che denunciano i problemi di sempre (lo spaccio, la prostituzione, il degrado) e immigrati che ribattono: "Si usano due pesi e due misure". Ma si intravedono anche segnali di rinascita, in un'area che avrebbe tutto per diventare il cuore pulsante della città

 

Viale Milano, grattacieloViale Milano, via Torino, via Napoli, corso San Felice, Campo Marzo. Su quanto succede in questo quadrilatero sono puntati, da anni, i riflettori della cronaca, i lampeggianti delle volanti e le schermaglie della politica. È lì che si materializzano molte delle contraddizioni, e delle tensioni, della città: gli appartamenti di pregio accanto a quelli sovraffollati di stranieri, il via vai degli uffici pubblici di giorno e quello delle prostitute di notte, condomini che erano di lusso accanto ad aree dismesse abbandonate al degrado e ad una concentrazione senza uguali di bar e negozi etnici, le telecamere di sorveglianza e lo spaccio fatto alla luce del sole, o quasi. Gli uni a fianco agli altri, senza soluzione di continuità. Con tutto quello che ne deriva. Per provare a capire come stanno le cose, dopo anni di interventi, dibattiti, blitz e pattugliamenti, siamo andati a fare un giro in zona, accompagnati da due che hanno vissuto da vicino tutto l'evolversi della vicenda: Florio Cappon, voce storica dei residenti di viale Milano e viale Torino, e Morteza Nirou, a lungo rappresentante dei migranti della città. Ecco cosa ne è venuto fuori.

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Serenissima a rischio svendita, galeotta fu Infracom

Giovedi 1 Ottobre 2009 alle 19:46

Foto: Ambrosiana Pictures (G)Il debito della società è alle stelle, e gli enti locali, Provincia di Vicenza in testa, sono stufi di pagarne gli oneri. All'origine c'è il finanziamento del gruppo partecipato dal bresciano Gambari


Serenissima di nome ma non di fatto. I 182 km lungo i quali si snoda la concessione della società autostradale Brescia-Padova sono lastricati di problemi finanziari. Già, perché ormai da anni sulle autostrade italiane corre un groviglio di interessi pubblici e privati che ha perso di vista l'originaria mission per farne oggetti d'investimento, con banche, fondi e imprese che sgomitano per spartirsi la torta d'asfalto.

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Nuova Valsugana, un affare per pochi

Domenica 27 Settembre 2009 alle 08:00

Articolo estratto dal numero 164 di VicenzaPiù, che potete trovare in edicola a 50 centesimi e, da oggi, in distribuzione gratuita in diversi locali ed esercizi pubblici cittadini o scaricabile in pdf da questo sito.

 

 

Bassano, foto di Loris MelingaAnalisi del progetto della nuova superstrada tra Marostica e la Valbrenta: l'impatto ambientale, gli intrecci tra politica e imprenditoria, le preoccupazioni per il pedaggio, l'allarme dei residenti


Con una similitudine ardita quanto efficace, il sindaco di Bassano Stefano Cimatti l'ha paragonata ad una ipotetica strada che si proponesse di collegare Mestre con il Lido, passando sopra alla laguna e al centro storico di Venezia, con tanto di piloni piazzati nel cuore di piazza San Marco. Fuor di metafora, e trasportando tutto nel bassanese, il punto di partenza diventa la splendida zona collinare attorno a Marostica, il punto di arrivo il cuore della Valsugana, e il "mostro" il viadotto alto più di trenta metri sopra il Brenta. Il progetto è ovviamente quello della nuova superstrada della Valsugana, un'ipotesi di project financing spuntata a cavallo tra luglio e agosto nei corridoi della regione e che ha messo in allarme tutti gli amministratori della zona, riaprendo una questione che si trascina da decenni.

 

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La crisi, mannaia sullo sport vicentino

Mercoledi 26 Agosto 2009 alle 12:23
Sport e crisi economicaTutti parlano (e soffrono) di crisi economica, pochi ne stanno evidenziando gli effetti sui club e sulle associazioni sportive vicentine, quest'anno, poi, in certi casi, provenienti da stagioni non esaltanti, che ora ne complicano ancora di più la ‘vendibilità' ai, comunque, da tempo pochi e scarsamente sensibili sponsor locali.
E' notoria, infatti, la storicamente scarsa attenzione delle aziende vicentine a promuovere il proprio marchio con azioni basate sul marketing e sulla comunicazione, abituate come erano, le più grandi e note a parte (Marzotto, Diesel, Arc Linea, Dainese, per citarne alcune) a promuoversi con la il basso costo dei propri prodotti, spesso senza una specifica identità in quanto nati da lavorazioni effettuate per conto terzi, i detentori dei marchi e del relativo maggiore valore aggiunto.
Anni fa, a cominciare del mondo orafo locale (noto per il catename), di fronte al mercato globale e alla concorrenza di paesi (asiatici, arabi e indiani) che nel prezzo erano imbattibili, il mondo produttivo locale ha spesso risposto con la famigerata delocalizzazione a caccia di costi del lavoro bassi e poche volte con un approccio al marketing qualificando i suoi prodotti con la qualità e il marchio.

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Giulietto Chiesa, la sinistra e il ruolo delle analisi

Lunedi 10 Agosto 2009 alle 08:00

 

Pubblichiamo qui di seguito nuove adesioni all’Appello per la dignità di Vicenza. In coda, una risposta al lettore Maino e una riflessione che trae spunto dall’appoggio di Giulietto Chiesa, a firma Alessio Mannino.

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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