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La crisi, mannaia sullo sport vicentino

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 26 Agosto 2009 alle 12:23 | 0 commenti

Sport e crisi economicaTutti parlano (e soffrono) di crisi economica, pochi ne stanno evidenziando gli effetti sui club e sulle associazioni sportive vicentine, quest'anno, poi, in certi casi, provenienti da stagioni non esaltanti, che ora ne complicano ancora di più la ‘vendibilità' ai, comunque, da tempo pochi e scarsamente sensibili sponsor locali.
E' notoria, infatti, la storicamente scarsa attenzione delle aziende vicentine a promuovere il proprio marchio con azioni basate sul marketing e sulla comunicazione, abituate come erano, le più grandi e note a parte (Marzotto, Diesel, Arc Linea, Dainese, per citarne alcune) a promuoversi con la il basso costo dei propri prodotti, spesso senza una specifica identità in quanto nati da lavorazioni effettuate per conto terzi, i detentori dei marchi e del relativo maggiore valore aggiunto.
Anni fa, a cominciare del mondo orafo locale (noto per il catename), di fronte al mercato globale e alla concorrenza di paesi (asiatici, arabi e indiani) che nel prezzo erano imbattibili, il mondo produttivo locale ha spesso risposto con la famigerata delocalizzazione a caccia di costi del lavoro bassi e poche volte con un approccio al marketing qualificando i suoi prodotti con la qualità e il marchio.


Marcello Cestrao (Famila Basket e Padova Calcio)In questo contesto lo sport, che è moltiplicatore di notorietà dei marchi, ma solo se alla base c'è una politica di comunicazione di marchio, ha sofferto sempre di più e spesso le squadre e i club locali o dovevano cercare ‘fuori casa' gli sponsor principali o dovevano ridimensionare le proprie ambizioni, magari basate su un buon retroterra giovanile, comunque costoso da coltivare, o, addirittura, erano costrette a ‘chiudere bottega', con danni sportivi e sociali, a vari livelli, mai compiutamente calcolati. Salvo far capo, raramente, direttamente o indirettamente a un ‘proprietario azienda'. Se il Vicenza Calcio di Sergio Cassingena e, nel ciclismo, la Diquigiovanni dell'omonimo sponsor e patron sono alcuni esempi di quest'ultima fortunata opzione, il Famila di patron Marcello Cestaro, nel basket femminile, è l'Inter di casa nostra e, soprattutto, l'esempio più significativo e duraturo di questa nicchia fortunata, ma che spesso, a parte casi di passioni certe (come per Cestaro nel basket), vive anche perché lo sponsor padrone tramite lo sport coltiva relazioni e affari, come fa lo stesso Cestaro col Padova Calcio. Queste relazioni di affari lecite (perché su quelle non limpide non siamo noi a doverci soffermare) sono, infatti, uno dei motori possibili delle sponsorizzazioni anche di chi ‘padrone' del club non è. L'incapacità e la pigrizia degli imprenditori locali (e ce ne sono di ben grandi, oltre a una marea di medi e piccoli, che pure potrebbero usare il volano dello sport, visto che Vicenza è la terza provincia industriale d'Italia!) nel vedere e cogliere queste opportunità sono i freni maggiori e storici dell'accoppiata sport vicentino - promozione dell'immagine e del mercato, freni oggi accentuati dalla crisi generale, che potrebbe in parte essere superata decidendosi una volta per tutte a ‘comunicare' i propri valori aziendali, magari anche tramite lo sport.
Oggi alcune squadre, anche per le scarse risorse disponibili, sono reduci da retrocessioni (tra le più note nel volley la Minetti, nel basket il Vicenza Basket Giovane) e fanno ancora più fatica a trovare degli sponsor, altre continuano a vivacchiare senza poter programmare più di tanto, molte chiudono.
Ma queste squadre o, meglio, i club che le gestiscono, talvolta o spesso sono corresponsabili della carenza nel reperimento di risorse perché anche loro antepongono gli aspetti tecnici a quelli promozionali. Quanti presidenti e dirigenti, ai vari livelli, non esitano a spendere, magari indebitandosi, per gli atleti e le atlete e, invece, non investono su comunicazione e marketing? Perché dedicare risorse a questi aspetti, oltre che ad altri trascurati, come l'organizzazione che deve essere simile a quella delle aziende, viene spesso se non sempre associato al concetto di spesa e non a quello di investimento.
A rompere questo circolo non virtuoso oggi a Vicenza non sono in tanti, ma se società come l'Atletica Vicentina (citiamo un esempio per tutti ma altri, come la Pallanuoto Vicenza, ne esistono o cominciano a proporsi) continuano a lavorare con le difficoltà dei tempi, ma ancora con uno sguardo al futuro, un motivo ci sarà. O più d'uno, perché accanto al marketing e alla comunicazione verso l'esterno queste società (... superstiti) sanno comunicare verso l'interno, cioè verso i propri associati, da cui, poi, direttamente o indirettamente arrivano risorse umane e monetarie. Perché anche il passa parola è comunicazione (magari primordiale ma perciò efficace) e perché gli associati, se numerosi, sono un possibile target degli investitori pubblicitari.
Ci sarebbe, quindi, da riflettere molto e trovare urgentemente una strada che incoraggi, in un modo o nell'altro, gli investimenti sullo sport, che, non dimentichiamolo, non è solo il grande calcio alimentato dalle cifre faraoniche delle varie Tv ma anche uno dei pochi ‘fornitori' di valori a una gioventù sempre più orientata, in sua assenza, allo spritz e al ... peggio.

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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