Mons. Francesco Gasparini a Valmarana: "ecco le carte della Fondazione Roi per acquisto del ritratto del vescovo Priuli ora al Museo Diocesano. Mai chieste dimissioni ai 4 membri del Cda scelti da Zonin". ViPiù: dove sono le altre carte?
Martedi 25 Luglio 2017 alle 20:02 | 1 commenti
Il 12 aprile scorso veniva pubblicato su VicenzaPiu.com un articolo il cui titolo recitava "Non c'è traccia chiara del pagamento della Fondazione Roi del quadro del vescovo del '500 Matteo Priuli donato al Museo diocesano: cosa dirà mons. Gasparini ora a mons. Pizziol che già arrossì per il suo ingresso nel Cda Roi?" e in cui si legge: "L'ex numero uno anche della Banca Popolare di Vicenza (Gianni Zonin era presidente della Roi stessa, ndr), infatti, decise di intervenire con la cassa della Fondazione (che, oggi, 12 aprile 2017, lo abbiamo saputo, non ne trova traccia nelle voci di spesa in chiaro...) che dovrebbe essere destinata per statuto solo al Chiericati, ma questa è una cosa stranota, per consentire al direttore del Museo diocesano mons. Francesco Gasparini l'acquisto del ritratto da un privato. Né le cronache di allora né il Museo Diocesano resero noti i costi dell'operazione e avere risposte dalla Roi oggi è un'impresa...".
Mentre ora il Cda della Roi naviga tra la necessità di "rifondarsi" non solo per i buchi creati dalle gestioni precedenti a trazione zoniniana (cfr. "Roi. La Fondazione demolita") ma anche per la necessità di dotarsi di un nuovo statuto (ad opera di chi non si sa) a causa della sparizione della BPVi e tra i salti mortali, i silenzi, gli omissis del vice presidente Andrea Valmarana e le bugie da assegnare come paternità al ballottaggio tra lui, ex sindaco della Cantine Zonin spa, con Jacopo Bulgarini d'Elci, pochi giorni fa, il 19 luglio per la precisione, ci ha chiamato in redazione proprio mons. Francesco Gasparini per chiarirci quanto da mesi Andrea Valmarana diceva di non trovare e non solo quello...
Siamo, quindi, andati volentieri giovedì 20 dal direttore del Museo Diocesano che, premettendo che molte notizie sulla situazione attuale della Roi le ha apprese da noi anche durante la conferenza stampa dell'11 luglio scorso, ci ha tenuto a chiarirci la questione della elargizione da parte della Roi di 7.500 euro (ecco la cifra ed accanto l'assegno!) per mano del suo ex presidente Gianni Zonin che (ecco le carte!), ha inviato il 16 dicembre 2013 la relativa comunicazione su carta intestata della Fondazione con destinatario il vescovo Mons. Beniamino Pizziol, competente per "poteri di cassa" (foto sopra).
Quindi le carte in diocesi ci sono e se non ci sono in Roi, caro Valmarana, chi le ha visto che lei si è lamentato con noi di mancanza di varia documemtazione, ragione in più per presentare un espsoto in magistratura sui vecchi bilanci e non limitarsi col presidente Ilvo Diamanti a chiedere un parere a due studi legali milanesi su una possibile azione civile di responsabilità contro i precedenti amministratori che sa tanto di beffa procedurale bis dopo quella analoga della BPVi?
Ci risponda almeno a questo vicepresidente e senza nuove amnesie o "bugie".
Perchè mons. Gasparin, che ci ha accompagnato anche ad ammirare il pregevole ritratto del vescovo Priuli (foto di copertina col monsignore) pagato, ce lo ha confermato lui, a un privato molto di più di quei 7.500 euro (noi indicavamo una cifra massima di 80.000 euro e ci abbiamo preso), ha risposto in maniera secca alla nostra domanda se fosse vero che Valmarana, come a noi dichiarato, avesse chiesto a lui e agli altri tre membri del cda nominati dall'ultimo Zonin di farsi da parte, per motivi di discontinuità col passato, all'approvazione del bilancio 2016, come anticipato da Diamanti durante la conferenza stampa di presentazione, e, quindi, prima della scadenza statutaria.Â
Quale è stata la risposta "secca" di don, come ama farsi chiamare, Francesco Gasparini?
Questa: "mai Valmarana o altri ci hanno fatto questa richiesta!".
Che ci dice vicepresidente? Conferma la richiesta di discontinutà o, essendo lei stesso protagonsita della continuità col passato, ammette di aver detto una bugia sminuendo l'importanza dell'altra da assegnare a lui o a Bulgarini?
Tante altre ne abbiamo fatte di domande al direttore del Museo Diocesano, anzi più che domande abbiamo dialogato a lungo e amabilmente con lui, ma ve ne relazioneremo in futuro e con lo spazio dovuto alla cortesia del nostro interlocutore che gestisce un bellissimo ma poco conosciuto e valorizzato museo, che, però, per l'attuale statuto, non rientra tra i musei civici a cui il marchese Giuseppe Roi voleva destinare i suoi aiuti postumi e che anche nel 2016 e quest'anno riceverà , anche se in maniera non certo pari al merito, supporti economici superiori a quei "7.500 euro di cui Zonin si è fatta bello mediaticamente ma che coprivano solo una minima parte del ritratto che è stato voluto qui a Vicenza anche da mons. Nosiglia!".
Merito e onore sul serio a mons. Gasparini e alla sua attività museal, ma noi di VicenzaPiù, col supporto di coloro che vorranno, contìnueremo ad alimentare, con notizie e documenti, questa ennesima battaglia contro le nebbie di Vicenza e per una sua nuova vita, fatta di luce e trasparenza.
Tra tra questi "supporter" della verità abbiamo arruolato anche Francesco Rucco ma i più assidui, tra i "politici" sono Liliana Zaltron, Manuel Brusco, Enrico Cappelletti e Sergio Berlato a cui si aggiunge anceh l'associazione Per Vicenza.
A tutti loro e a chi volesse unirsi a noi, anche tra i nostri lettori più attenti e documentati, magari anche grazie al nostro libro "Roi. La Fondazione demolita", diciamo grazie fin da oggi, quando un altro mistero è stato svelato e si è preparata la strada per far luce su altri passaggi oscuri.
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