Marlane Marzotto, ieri sera a Valdagno: continuare la lotta. Appello a Giuliano Pisapia
Sabato 20 Novembre 2010 alle 10:07 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella (FdS, PdCi, Prc) e pubblichiamo
Finalmente, dopo tanti appelli, lettere e tutti i tentativi di rendere pubblico il caso che come comunisti vicentini portiamo avanti ormai da oltre un anno, ieri a Valdagno ha avuto luogo un'assemblea pubblica su quanto successo alla Marlane Marzotto di Praia a Mare. Con il coordinamento dell'organizzazione Primomaggio di Schio, sono intervenuti il vicedirettore di Medicina Democratica Fulvio Aurora, Daniele Faccin (RSU-LRS USB della Marzotto), Alberto Cunto (SLAI Cobas di Praia a Mare ed ex operaio della Marlane) e Mara Malavenda (coord. naz. Slai Cobas).
Una serata importante che ha contribuito a squarciare il velo di omertà che ha nascosto e, se non vigiliamo, continuerà a coprire uno dei casi più drammatici di insicurezza nel lavoro, di malattie professionali e disastro ambientale che ha investito il mondo del lavoro italiano.
Nonostante il silenziatore che i principali organi di informazione vicentini (solo Vicenzapiù si è distinto, al solito, per un'informazione corretta e puntuale) hanno messo all'iniziativa di ieri la partecipazione dei cittadini è stata numerosa e attenta.
Come è stato evidenziato, alla Marlane di Praia a Mare i lavoratori morti sono ben 107, altre decine si sono ammalati di cancro e, nei pressi dello stabilimento, sono stati interrati rifiuti tossici e pericolosi.
Il 19 aprile 2011 inizierà il processo che vede imputati con le accuse di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro ambientale i massimi dirigenti della ex Lanerossi e della Marzotto che furono proprietarie della fabbrica tessile calabrese.
Numerose le critiche all'indifferenza che, in questi lunghi anni di lotta, hanno dimostrato le principali forze politiche e sindacali nazionali e locali, le istituzioni, gli organi di informazione. Critiche giuste e doverose perché è gravissimo abbandonare i lavoratori e le loro famiglie di fronte all'arroganza e al potere dei padroni. Padroni che hanno anteposto il profitto personale a qualsiasi cosa, al diritto di lavorare e non morire. Una critica severa e netta è stata fatta al coinvolgimento dell'avvocato Pisapia (che, dalla settimana scorsa, è candidato sindaco del centro-sinistra a Milano) nella difesa degli imputati. Il suo coinvolgimento nella difesa degli interessi padronali è una cosa grave che, come comunisti vicentini, avevano già denunciato da tempo. Oggi, come è stato riferito nell'assemblea di ieri, risulta che Pisapia ha personalmente rinunciato alla difesa ma che il suo studio è ancora coinvolto. Speriamo che l'avvocato Pisapia chiarisca questa situazione e che possa confermare una coerenza di comportamento che dovrebbe portare ogni persona di sinistra a difendere sempre e comunque gli interessi dei lavoratori.
Chiediamo a Pisapia, di cui abbiamo sempre apprezzato le posizioni politiche, un atteggiamento chiaro che possa cancellare qualsiasi dubbio su un suo coinvolgimento diretto o indiretto nella difesa degli imputati nel processo Marlane, seguendo una prassi che noi comunisti abbiamo sempre tenuto.
Il processo inizierà il 19 aprile 2011. Una data storica per Valdagno e per la nostra provincia: nel 1968 fu abbattuta dai lavoratori la statua di Gaetano Marzotto (nella foto). Questo fatto fu un anticipo di una stagione di mobilitazione e lotta che portò il movimento dei lavoratori e degli studenti a tante conquiste. Ricordiamo lo Statuto dei Lavoratori che oggi si vuole cancellare con un pericoloso "statuto dei lavori" che, in nome del "dio mercato" e del profitto a qualsiasi costo, toglie diritti, aumenta il precariato e non garantisce alcuna sicurezza del lavoro e nel lavoro. Se saremo uniti (i lavoratori e le loro organizzazioni, le forze politiche democratiche, i comitati di cittadini che agiscono in ogni parte d'Italia) e riusciremo a coordinare le lotte, sarà possibile ricordare la vicenda della Marlane come una tappa fondamentale per la costruzione e l'organizzazione di un movimento che possa realmente cambiare un modello di sviluppo che si rivela sempre di più iniquo e devastante. Se saremo capaci di non abbassare la testa davanti ai padroni potremo pretendere quei diritti e quella giustizia che per troppi anni sono stati negati alla Marlane come in tante altre fabbriche anche nel nostro territorio.
Noi abbiamo speranza e, ricordando i versi di una canzone di qualche anno fa lotteremo sempre perché "vogliamo che il futuro sia migliore del nostro sogno più bello".
Giorgio Langella
segr. prov. Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della Sinistra Vicenza
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