Langella: da un paese del capitalismo reale
Giovedi 22 Luglio 2010 alle 00:31 | 0 commenti
Giorgio Langella*, Federazione della Sinistra, PdCI, Prc - "La Fiat licenzia un altro operaio a Termoli. Martedì ha ricevuto la lettera di licenziamento un dipendente della Power Train della Fiat di Termoli, che fa parte del coordinamento provinciale dello Slai Cobas di Campobasso. E' stato mandato a casa per avere partecipato alla manifestazione del 22 giugno. Una settimana fa altri quattro licenziati (per motivi politico-sindacali). Venerdì sciopero di due ore indetto dalla Fiom in tutti gli stabilimenti. E ieri si è fermata Termini Imerese per otto ore."
Il "signor" Marchionne (quello che prende ogni anno uno stipendio pari a quello di oltre trecento operai) continua a licenziare i lavoratori che non gli piacciono, quelli che sono "poco rispettosi". I capitalisti, di cui Marchionne è "splendido portavoce", fanno e (soprattutto) disfano. Adesso vogliono disfare la Costituzione e non si fermano. L'arroganza è sempre la stessa, quella da "padrone delle ferriere". I padroni vogliono cancellare i diritti e i lavoratori resistono? "Lorsignori" licenziano. Il governo che fa? Tace, approva, dimostra la sua sudditanza. La Fiat applica il ricatto-accordo di Pomigliano che prevede il licenziamento per chi sciopera o manifesta. Il "signor" Bonanni della CISL che ha firmato pensa ancora di aver fatto il bene dei lavoratori? Da alcune dichiarazioni sembra proprio di si.
Ai tanti leader o sedicenti tali che personalizzano la politica e credono che si faccia fortuna solo apparendo sui giornali o alla televisione, vogliamo ricordare che nel nostro paese è in atto un pesante attacco ai diritti di chi lavora. E che, nel nostro paese, ci sono gravi problemi di democrazia. Di quella democrazia che "lorsignori" vogliono spegnere un poco alla volta. Quello che vogliono i padroni della Fiat e di Confindustria è renderci sudditi. Noi non possiamo arrenderci. Invece di continuare a litigare su chi sarà il futuro candidato del centro-sinistra, noi chiediamo di lottare per contrastare la violenta arroganza della confindustria e del suo governo. Dobbiamo farlo da subito, non possiamo più aspettare.
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Giorgio Langella
Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della sinistra di Vicenza
*Ho scritto queste riflessioni dopo l'ultimo licenziamento alla Fiat e dopo le diatribe su candidati a primarie, eroi di questo e/o di quello ... Penso che gli eroi siano tutti quei lavoratori che hanno sempre lottato per il diritto al lavoro. Un esempio su tutti: quelli che hanno scioperato nel 1943 (bella la foto che li vede a braccia conserte davanti alla fabbrica). Gente di cui non si ricorda il nome ma che hanno costruito l'Italia e la Costituzione.
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