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La lezione di Melfi, Marchionne da licenziare

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 24 Agosto 2010 alle 23:23 | 0 commenti

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Giorgio Langella, Federazione della Sinistra, PdCI, Prc  -  Quello che sta succedendo a Melfi non è soltanto una vertenza sindacale. È molto di più. E non c'entra neppure la "produttività" presa a feticcio da tanti imprenditori (o presunti tali). Melfi disegna i "nuovi rapporti" che la FIAT vuole imporre ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali.

Rapporti che, per i Marchionne (in allegato un'istruttiva intervista a Diego Novelli), non possono che essere di sudditanza. E se questi "nuovi rapporti" non vengono accettati dai lavoratori, ecco trovata la scusa per trasferire il lavoro all'estero (che, forse, è proprio quello che vogliono i padroni della FIAT).

Questa folle strategia sta passando impunemente tra l'apparente neutralità del governo (il ministro Sacconi dice di non prendere posizione ma non perde occasione di attaccare FIOM e CGIL), la ben nota posizione "a capo chino e con il cappello in mano" di Bonanni che accetta qualsiasi volontà del padrone, la silenziosa prudenza del PD che deve tener conto di posizioni apertamente anti-FIOM e pro-Marchionne come quelle di Chiamparino (o di Ichino).

Ma quello che sta succedendo a Melfi (e, prima, a Pomigliano o Termini Imerese) è chiaro.

Da una parte ci sono gli operai che, non accettando i capricci dell'azienda, rifiutano di essere ridotti al parassitismo e non accettano di essere pagati senza lavorare.

Dall'altra un'azienda, la FIAT, che vuole imporre la devastante politica del "prendere o lasciare" (quella della cancellazione dei diritti) e che fa di tutto per avere la scusa di portare la produzione dove può sfruttare sempre di più lavoratori e territorio.

I lavoratori di Melfi sono dalla parte della ragione e stanno dando una prova che deve far riflettere. È una vera e propria lezione di dignità e serietà.

Il capitalismo cialtrone che Marchionne e soci vogliono far trionfare è un capitalismo che rifiuta le regole e "se ne frega" delle Costituzione e delle leggi dello Stato. È un progetto di società egoista che deve essere fermato altrimenti ci porterà al disastro.

Se i dirigenti e i padroni della FIAT continuano a sostenere che sono i diritti dei lavoratori a impedire lo sviluppo, è bene ricordare (a loro e a tutto il Paese) che questi "signori" sono gli stessi che, senza incentivi o aiuti statali, non riescono a far quadrare i conti della loro azienda. E che questo succede nonostante un costo del lavoro che incide solo per il 7-8% rispetto al costo totale di produzione di un'automobile. Una miseria di fronte ai stipendi milionari o ai profitti che si spartiscono "lorsignori".

E allora, invece degli operai, perché non licenziare Marchionne e soci per manifesta incapacità?

 

Giorgio Langella
segr. prov. Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della sinistra di Vicenza

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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