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Barbara Ceschi nipote del marchese Giuseppe Roi fa domande su mancata discontinuità cda della Fondazione Roi e su bilanci dell'era Zonin: le sveliamo noi chi è il nuovo dominus Andrea Valmarana e conti Roi dal 2009 in poi

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 5 Luglio 2017 alle 23:30 | 0 commenti

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In un'intervista concessa a Francesco Brasco direttore di Radio Vicenza e riportata sul suo blog da Marco Milioni, che l'ha poi allargata anche a questioni riguardanti la Banca Popolare di Vicenza, fa alcune osservazioni con annesse domande sulla Fondazione Roi Barbara Ceschi a Santacroce, nipote del marchese Giuseppe Roi a cui si deve l'omonima Fondazione, nata in funzione di Palazzo Chiericati con un centinaio di milioni di euro, tra beni mobili e immobili, in dote e poi "demolita" (cfr. "Roi. La Fondazione demolita", dalla gestione del suo ex presidente Gianni Zonin, che in contemporanea era a capo della BPVi dei cui fatui titoli, oltre che dell'abbandonato ex Cinema Corso, ha infarcito la Onlus di contrà S. Marco 37 che ha visto così crollare il suo patrimonio.

I nostri lettori conoscono bene la triste vicenda a cui non ha messo fine il Cda rinnovato parzialmente sulla carta ma, lo dubitavamo da tempo e lo sosteniamo da ieri, di "comprovata" fede zoniniana ma concentriamoci su due punti evidenziati da Barbara Ceschi che pensiamo di poter chiarire stasera per poi tornare sui dettagli.

Alla domanda se per la Fondazione Roi sia cambiato qualcosa con l'uscita di Gianni Zonin e con l'arrivo del presidente Ilvo Diamanti, che è entrato, lo ha detto lui, per "amicizia con Achille Variati" accompagnato, aggiungiamo noi, dalla mite Giovanna Grossato e guidato, lo diciamo sempre noi, da Andrea Valmarana l'imprenditrice agricola, appredendiamo della sua attività dal collega Milioni, dice: «Per quanto ne so io non è cambiato sostanzialmente nulla... Anzi, a confermare che non è avvenuto nulla di fatto, la fondazione ha pensato bene di tenersi anche Enrico Ambrosetti quale legale di fiducia dell'ex presidente oggi inquisito per l'affaire Popolare Vicenza. Non so che dire».

Noi, lo dicevamo, lo abbiamo sostenuto fin dall'inizio che la maggioranza del Cda fosse ancora in mano alla vecchia gestione, ma, come anticipato ieri sul nostro TgPiù e poi qui stesso, non eravamo arrivati a pensare (e abbiamo fatto male a non controllare subito fino in fondo, ce ne scusiamo con i lettori) che tra Andrea Valmarana e Gianni Zonin ci fosse un legame simile a quello, già condannato almeno dai media indipendenti e dalla pubblica opinione, con cui l'ex pluripresidente (di BPVi, Cantine Zonin spa, o come si chiamano, e Roi) ha tenuto "accanto a sè" ex procuratori della Repubblica, uomini di peso e professionsti con incarichi in banca e/o nelle sue aziende (qui uno degli articoli de Il Sole 24 Ore al riguardo oltre a quelli da noi pubblicati).

Ebbene se ora tutti si scandalizzano per l'ex pm comprensivo Antonio Fojadelli, ne citiamo uno per tutti, che ha arricchito la sua carriera in magistratura con ruoli nelle aziende di Zonin, ebbene Andrea Valmarana, cara signora Barbara Ceschi, ha ricoperto cariche sia nelle società della Banca Popolare di Vicenza, sia nelle società di Zonin.

Eccone una sintesi, magari incompleta ma sufficinte a fotografare quello che sta denunciando anche la nipote del marchese Roi.

Il dr. Valmarana, il vice presidente della (dis)continuità, è stato, tra l'altro, sindaco supplente fino al 2013 della controllata Banca di Nord est merchant SPA  e fino al 2016 Presidente del collegio sindacale della Monforte 19 srl, società immobilare del gruppo BPVi...

Ma non finisce qui, perchè Andrea Valmarana, che vanta anche un, recente, passato nel cda della potente Palladio Finanziaria, per le aziende della famiglia Zonin è stato sindaco fino al 2016 della Tenuta Rocca di Montemassi, sindaco supplente di Acta spa addirittura fino a maggio 2017 e sindaco sempre fino a ottobre 2016 della Mobiliare Montebello spa...

E poi bingo!

Il dr. Valmarana, l'uomo scelto da Gianni Mion per assicurare discontinuità nello sfascio della Fondazione Roi, nel suo utilizzo per favori a tutto un sottobosco vicentino e non solo e, comunque, per tutto ma il meno possibile per l'unico scopo statutario che aveva, supportare il Museo Civco di Vicenza, il dr. Andrea Valmarana, dicevamo, è stato sindaco proprio della Zonin spa , l'azienda faro del gruppo, e fino a quando?

Fino al 16 ottobre 2016, il giorno prima del 17 ottobre 2016 quando lo confermava nella terna del Cda della Roi Gianni Mion, che, pure, doveva ben conoscere i suoi legami col passato, che mai è divenato tale, visto che il professionsta è stato anche sindaco di 21 Investimenti, la finanziaria Benetton in cui il trevigiano Mion era di casa...

Cara signora barbara Ceschi, capisce ora perchè anche il nuovo cda, a trazione Valmarana, non si mostri magnanimo con lei, a differenza di quanto promesso dal Ilvo Diamanti che è caduto in una buca più grande di lui, e perchè mantenga in piedi la causa intimidatoria contro di lei e contro alcuni giornalisti (per un milione di euro siamo citati noi e il fatto sta mettendo in difficoltà il nsotro editore ma moltiplica i nostri sforzi contro ogni tipo di piovra)?

E capisce anche perchè non le siano stati dati i bilanci, vecchi e quello nuovo, che andrebbe accampognato da un esposto in procura in autotutela e da una'zione di responsabiltà contro i precedenti, in aprte attuali, amminsitratori?

Ma domani o giù di lì (qualche ritardo è legato alle nostre non infinite risorse) li illustreremo a lei e ai nostri lettori grazei anche all'aiuto di Manuel Brusco, consigliere regionale di M5S, che intervisteremo anche per il nostro TgPiù e di Liliana Zaltron, capogruppo pentastellato a Vicenza e da sempre impeganta su questo fronte.

Perchà "la cupola, se la conosci la demolisci!".

 

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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