Cibic e la bella addormentata: "Largo ai giovani"
Articolo pubblicato sul numero 171 di VicenzaPiù, in edicola da ieri e da oggi in distribuzione gratuita in diversi punti della città indicati nel box a destra oltre che scaricabile sempre dal box a destra.
Al primo posto i giovani. E, subito dopo, la necessità di rianimare una città un po' troppo sonnacchiosa e un po' troppo poco convinta delle proprie possibilità . Quando parla di Vicenza Aldo Cibic, designer di fama internazionale e con un lunghissimo curriculum di progetti e realizzazioni (dalla nuova sede della Cisl di Vicenza alla Rinascente di Milano, passando per Shanghai), ha le idee chiare. Ma per arrivare al nocciolo della questione bisogna partire da lontano, e cioè dalle premesse generali che stanno alla base del suo lavoro e della sua idea di design. Che non è solo quello del "semplice" ideatore di oggetti dalla linee accattivanti o di gadget avveniristici da esporre in mostra nelle vetrine di mezzo mondo. Anzi. "Il design inteso nell'accezione comune, cioè come design di prodotto, non mi interessa particolarmente - spiega -. In questo momento storico, in cui assistiamo alla fine di un modello di sviluppo, quello basato sul produrre per produrre e sullo sfornare un numero enorme di prodotti, credo sia più interessante sviluppare un altro tipo di riflessione, che vada al di là del dare risposte al mondo produttivo. Quello che abbiamo cercato di fare, è porre il design come un attore creativo nella società . L'approccio non è più solo saper fare le cose, ma prendere spunto dalla realtà circostante per creare nuove storie: uno guarda cosa ha intorno e pensa a cosa vorrebbe cambiare, e ai processi che vorrebbe mettere in moto. In altre parole, dobbiamo pensare a cosa ha senso fare rispetto al futuro che ci viene incontro".
Le piccole cose
Continua a leggereCosì lontana, così vicina
Vi regaliamo in anteprima le "ciacole" che trovate sul numero 171 di VicenzaPiù, da oggi in edicola a 1 euro.
Quando sono bravi, gli scrittori hanno la capacità di fotografare la realtà con più profondità di giornalisti, sociologi ed altri osservatori. Massimo Carlotto, sulla cui bravura c'è poco da aggiungere, da almeno una decina d'anni racconta il retrobottega meno piacevole del luccicante Nordest. Un retroscena fatto di affari ai confini del lecito (e spesso ben oltre quel confine), di contatti sistematici con la criminalità organizzata, di affari rispettabili finanziati con fiumi di denaro dalla provenienza quantomeno dubbia.
Per chi segue con un po' di attenzione le cronache giudiziarie, non è una novità che anche il territorio del Veneto sia diventato terreno d'azione per le varie mafie, e non solo per quello che riguarda la gestione dello spaccio, della prostituzione o dell'usura. Diverse inchieste hanno portato allo scoperto zone d'ombra anche nella gestione di alcuni appalti o nello smaltimento dei rifiuti. Del resto la logica non fa una piega: se qualcuno ha soldi da investire, lo fa dove l'economia gira. La criminalità organizzata ha denari in abbondanza, e il Veneto era, ed in parte ancora è, uno dei motori della crescita italiana. Ora, complice lo scudo fiscale, da più parti si vocifera di capitali in rientro alla ricerca di sbocchi in cui essere investiti. Prima scelta, l'immarcescibile mattone. Per cui ci sarebbe all'orizzonte l'ennesimo assedio ai piani urbanistici dei comuni. Ci piacerebbe che fossero le solite leggende metropolitane. Temiamo, invece, che dietro le cià cole ci sia il classico fondo di verità . E forse anche qualcosa di più.
Doppia sim, mezzo costo
Articolo tratto dalla rubrica, curata settimanalmente da Marco Milioni, ViPiù Tecnologia del numero 170 di VicenzaPiù, in edicola e in distribuzione in città nei Punti di distribuzione elencati a destra e scaricabile in pdf dal box sempre a destra.
Quanti di voi vanno in giro con due cellulari? Magari un per il lavoro e un altro personale. Quanti di voi migrano costantemente da una sim card ad un'altra usando lo stesso apparecchio? Quanti di voi hanno almeno un paio di sim che vorrebbero usare alla bisogna, magari per pagare meno le chiamate? Magari per tacitare un secondo l'operatore collegato al telefono di lavoro lasciando "libero" quello personale. Un telefonino con doppia sim potrebbe fare al caso nostro. La soluzione, assai gettonata in Asia, è molto boicottata in Italia dagli operatori che hanno convinto i costruttori a non uscire allo scoperto sul mercato del Belpaese. Ma su Ebay si è scatenata la febbre.
Bottene: "Nessuno sconto a Variati"
Articolo tratto dal numero 170 di VicenzaPiù, in edicola e da oggi in distribuzione in città nei Punti di distribuzione elencati a destra e scaricabile in pdf dal box sempre a destra.Â
La consigliere dei No Dal Molin accusa la maggioranza: "Troppi compromessi"
E sui poteri forti: "Non vorrei cambiassero solo i referenti"
Agli esordi dell'amministrazione di centrosinistra che governa la città , la consigliere comunale di Vicenza Libera-No Dal Molin, pur se fuori dalla maggioranza, sembrava fiancheggiarla. Quanto meno sul punto decisivo che accomunava il no-base Achille Variati e il Presidio di cui lei è il braccio istituzionale, e cioè la lotta alla Ederle 2. Oggi che il sindaco vi ha desistito, ogni legame è stato reciso e la Bottene fa opposizione. «Costruttiva», tiene subito a precisare.
In che senso?
Nel senso che rifiuto quella pregiudiziale, ideologica. Io non ho un partito alle spalle, non ho l'obbligo di fare un'opposizione strumentale, preconcetta. Valuto caso per caso.
Cos'è che impedisce ai contrari alla base, che l'anno scorso hanno fatto vincere Variati, di riconoscersi nella sua giunta, e a lei di entrare nella maggioranza?
Il fatto che non accetterò mai di fare continui compromessi andando contro le mie convinzioni e gli interessi della gente che mi ha votato. Un detto dice che un politico non può mai essere del tutto innocente. Ecco, io invece voglio restare innocente.
Il ritorno di Noaro
Articolo pubblicato su VicenzaPiù n.170, da oggi in edicola a 1 euro con, tra le altre, le rubriche VicenzaPiù Fiabe, ViPiù Economia e Mercati e ViPiù Tecnologia
Il popolare telecronista ha aperto un bar dove si respira calcio in ogni centimetro quadrato.
Schiettezza e sincerità sono quelle di sempre: "Ho votato Variati, ma adesso lo vedo confuso. Vicenza? E' un paesotto"
Due grandi palloni da calcio gonfiabili dondolano appesi sopra al bancone dove si servono caffè, spritz e tramezzini. Siamo a Ponte degli Angeli; si respira calcio in ogni centimetro quadrato tra i tavolini e le sedie di questo bar, ma non come in qualsiasi altro locale della città . Qui il padrone di casa è uno dei simboli dello sport nostrano, voce e volto televisivo noto a tutti all'ombra dei Colli Berici. "Fatti, personaggi e vita vicentina", sta scritto sotto il nome della nostra testata. A chi più di Fabio Noaro può spettare di diritto il titolo di personaggio vicentino? Intemperanze verbali, schiettezza tutta "pan e sopressa" e un fiume di parole che ti travolge. E così basta fare quattro chiacchiere con il nostro seduti di fronte ad un bicchiere di vino (lui beve rigorosamente aranciata) per registrare sulla carta perle di Noaro-pensiero a 360 gradi. Ce n'è per tutti, ovviamente.
Crisi verso la fine. I Trucchi e i ritardi
Il dr. Giancarlo Marcotti* cura la rubrica ViPiù Economia&Mercati sul nostro settimanale
Ecco il suo intervento sul n. 170 di VicenzaPiù da oggi in edicola a 1 euro
Nel terzo trimestre il Pil statunitense è cresciuto del 3,5 per cento: un dato da paese emergente che ha scatenato un'ondata di entusiasmo.
E' presto per festeggiare, visto che la ripresa è alimentata da fondi statali.
Ma si va verso un ritorno alla normalità . Qualche consiglio per la ritardataria Italia.
New York: giovedì 29 ottobre ore 8 e 30 (le 13:30 in Italia) tutto il mondo sta attendendo un numero, gli Stati Uniti comunicano il dato preliminare del GDP (Gross Domestic Product) il Prodotto Interno Lordo, del terzo trimestre.
Tutti i traders del mondo accarezzano nervosamente il loro mouse come fosse il grilletto di una pistola, pronti a cliccare su "Buy" se il dato risulterà soddisfacente oppure "Sell" se deludente.
Esce il dato: +3,5% ... le Borse festeggiano. La recessione è finita, almeno negli Stati Uniti.Il dato è davvero incoraggiante, una crescita quasi da paese emergente. Il Presidente Obama si mostra particolarmente euforico, anche se il ruolo gli impone di ricordare che "c'è ancora una lunga strada da percorrere" poi, però, aggiunge con una punta di orgoglio "è certamente un segno che ci stiamo muovendo nella giusta direzione".
Il fu modello Nordest
'Cià cole' pubblicate sul n. 169 di VicenzaPiù da ieri, sabato, in edicola a 50 cent e da oggi, domenica, in distribuzione gratuita in numerose punti cittadini (vedi elenco dei principali su Punti di distribuzione nel box a destra) e scaricabile in pdf sempre dal box qui a destra.
C'era una volta il modello Nordest, studiato nelle università e portato in palmo di mano da politici ed economisti. Non è passato molto tempo, ma rischiamo che di quel sistema non resti che qualche brandello di muro. Ci hanno pensato prima la globalizzazione e poi la crisi, a incrinare un modello in realtà cresciuto in modo caotico, disorganico e confusionario. E basato soprattutto sul lavoro e sulla competizione a basso costo. Infine si sono aggiunte le indagini della magistratura.
I casi di inquinamento di cui parliamo in questo numero sono solo un esempio, perché gli ultimi mesi non ci hanno fatto mancare nulla: grazie al lavoro delle forze dell'ordine sono venute a galla presunte frodi in settori trainanti come quello della concia e delle costruzioni, a cui si aggiungono adesso gli arresti eccellenti di questi giorni relativi al fallimento Ristocenter o alla compravendita del casale di Longara, casale già finito al centro della bufera politica sull'Ipab - una vicenda, sia detto tra parentesi, che ha ancora molti punti da chiarire.
Sarà sicuramente vero che la gran parte degli imprenditori opera in modo corretto, mettendo in quel che fa anema 'e core. Fino a prova contraria, tra l'altro, pure gli indagati sono tutti innocenti. Però, in tante discussioni su come rilanciare l'economia del mitico Nordest, accanto a parole d'ordine ormai abusate come ricerca, innovazione, sinergie e fare squadra, bisognerebbe forse inserire anche una seria riflessione sul nostro concetto di legalità .
Le morti "nere": processo al Nordest
 Articolo pubblicato sul n. 169 di VicenzaPiù da ieri, sabato, in edicola a 50 cent e da oggi, domenica, in distribuzione gratuita in numerose punti cittadini (vedi elenco dei principali su Punti di distribuzione nel box a destra) e scaricabile in pdf sempre dal box qui a destra.Â
Dalla Calabria al bassanese, due indagini della magistratura
si concentrano sui possibili legami tra lavoro in fabbrica e decessi di operai
Due storie lontane centinaia di chilometri, eppure unite da una sottile linea nera. Nera come il colore della morte. Perché quello che accomuna Praia a Mare, piccolo paese affacciato sul mare di Calabria, e Tezze sul Brenta, sono due indagini sulle storie di operai che sarebbero morti a causa delle condizioni in cui erano costretti a lavorare. Due esempi di "miracolo industriale" che si trasforma, nel silenzio e nell'indifferenza generali, in incubo. Il primo è il caso della fabbrica calabrese della Marlane, che a fine settembre ha portato ad una serie di avvisi di reato per omicidio colposo e disastro ambientale per quattordici persone; il secondo è quello della ex Tricom Galvanica di Tezze, da anni al centro di indagini per l'inquinamento delle falde acquifere e per i decessi di alcuni lavoratori. In tutti e due i casi ci sono di mezzo veleni, tumori e complicati percorsi giudiziari. E in tutti e due i casi c'è qualcosa di vicentino.
Continua a leggereBretella, l'alternativa c'è
Fra le 700 e più osservazioni respinte in blocco dal Comune ce n'era una particolare:
un progetto meno invasivo ed economicamente conveniente (sponsor: Italia Nostra)
Perché rifiutarlo a priori?
Si è perso il conto degli anni in cui si è parlato della bretella Ponte Alto-Isola Vicentina alternativa alla strada provinciale 46 Pasubio fra l'Albera e Costabissara. Venti tutti, forse anche trenta: una generazione. Solo nel 2001 si è entrarti nel vivo col raggiungimento di accordi preliminari fra Provincia (che sgancia i soldi del finanziamento), Regione Veneto, Autostrada Brescia-Padova e Comune di Vicenza nel cui territorio la nuova variante di collegamento si estenderà nella sua gran parte. Per il capoluogo, infatti, il passaggio di tir nella zona di viale del Sole, con l'inquinamento atmosferico e acustico che vi viaggia sopra, è stato uno dei problemi più arroventati dell'ultimo decennio. Il plurisindaco forzista di Costabissara, Giovanni Maria Forte (che è anche consigliere provinciale) è sempre stato contrario al progetto elaborato a partire dal 2001 (denominato Da Rios dal nome del progettista), perché prevedeva il taglio del suo paese in più punti. La sua opposizione diede vita ad un epico duello con l'allora presidente della Provincia, la leghista Manuela Dal Lago, con l'uno che rinfacciava all'altra la responsabilità dell'eterno stallo. Alla svolta si è giunti solo nel gennaio di quest'anno, quando Forte e la Provincia presentano la nuova variante, che evita di tagliare a fette Costabissara circumnavigandola attraverso zone agricole e naturali fino al Moracchino. Il Comune berico l'ha approvata a fine ottobre cestinando in blocco una montagna di osservazioni (758, per l'esattezza). Fra queste, però, ce n'è una che merita di essere dissepolta da un precoce oblio.
Si tratta di un progetto completamente diverso, ideato sette anni fa da un ex tecnico della Provincia oggi in pensione, il geometra Giuseppe Mattiello. Una volta diventato socio di Italia Nostra, l'associazione ambientalista guidata dalla professoressa Giovanna Dalla Pozza Peruffo ha fatto suo il piano, seguita da Sinistra e Libertà . Dal confronto con questo, la variante ufficiale ne esce, sotto tutti i profili (invasività , impatto ambientale, copertura economica, logistica) con le ossa rotte. Il tracciato di Provincia e Comune è lungo 5 km e 300 metri. Quello di Mattiello 3 km e mezzo.Â
Finanza ed economia reale, un mondo a due velocità
Il dr. Giancarlo Marcotti* dal numero 169 di VicenzaPiù, da oggi in edicola, cura la rubrica ViPiù Economia&Mercati sul nostro settimanale e periodicamente farà interventi su www.vicenzapiu.com
Ecco il suo primo intervento sul nostro settimanale.
Come mai, nel pieno della crisi più grande del dopoguerra, i titoli delle Borse volano?
Dal fattore b (di barometro) all'effetto elastico, ecco i perché di uno dei paradossi dell'economia moderna
di Giancarlo Marcotti
Quella che stiamo vivendo è la più grande crisi economico/finanziaria del dopoguerra, una affermazione che vede concordi, praticamente all'unanimità , gli economisti dei cinque continenti.
Sulle motivazioni che hanno portato al disastro globale, che è sotto gli occhi di tutti, sono stati usati fiumi di inchiostro e non vogliamo aggiungere anche il nostro.
Sono diventati così di uso comune termini assolutamente sconosciuti soltanto un anno fa, dagli ormai celeberrimi Mutui subprime, agli oscuri CDO (Collateralized Debt Obligations) per non parlare poi dei misteriosi, e per questo ancor più pericolosi, CDS (Credit Default Swaps).
La crisi ha portato alla ribalta anche nuovi personaggi che sono diventati molto popolari. Uno su tutti il Professore della New York University, Nouriel Roubini, Bocconiano doc, al quale viene generalmente riconosciuto il merito di essere stato il primo ad aver previsto, più di due anni fa, l'attuale crisi.
Roubini è diventato così una specie di "Guru", conteso a suon di migliaia di dollari dalle TV di tutto il mondo.
Peccato che da allora non ne abbia più azzeccata una.
Non intendiamo dilungarci in questa sede, ma dei sedicenti Guru che ciclicamente emergono in campo finanziario (anche in possesso di titoli accademici), vorremmo tornare a trattare più diffusamente in una prossima occasione.