Bretella, l'alternativa c'è
Sabato 31 Ottobre 2009 alle 15:00 | 0 commenti
Articolo pubblicato sul numero 169 di VicenzaPiù, da oggi in edicola a 50 centesimi
Fra le 700 e più osservazioni respinte in blocco dal Comune ce n'era una particolare:
un progetto meno invasivo ed economicamente conveniente (sponsor: Italia Nostra)
Perché rifiutarlo a priori?
Si è perso il conto degli anni in cui si è parlato della bretella Ponte Alto-Isola Vicentina alternativa alla strada provinciale 46 Pasubio fra l'Albera e Costabissara. Venti tutti, forse anche trenta: una generazione. Solo nel 2001 si è entrarti nel vivo col raggiungimento di accordi preliminari fra Provincia (che sgancia i soldi del finanziamento), Regione Veneto, Autostrada Brescia-Padova e Comune di Vicenza nel cui territorio la nuova variante di collegamento si estenderà nella sua gran parte. Per il capoluogo, infatti, il passaggio di tir nella zona di viale del Sole, con l'inquinamento atmosferico e acustico che vi viaggia sopra, è stato uno dei problemi più arroventati dell'ultimo decennio. Il plurisindaco forzista di Costabissara, Giovanni Maria Forte (che è anche consigliere provinciale) è sempre stato contrario al progetto elaborato a partire dal 2001 (denominato Da Rios dal nome del progettista), perché prevedeva il taglio del suo paese in più punti. La sua opposizione diede vita ad un epico duello con l'allora presidente della Provincia, la leghista Manuela Dal Lago, con l'uno che rinfacciava all'altra la responsabilità dell'eterno stallo. Alla svolta si è giunti solo nel gennaio di quest'anno, quando Forte e la Provincia presentano la nuova variante, che evita di tagliare a fette Costabissara circumnavigandola attraverso zone agricole e naturali fino al Moracchino. Il Comune berico l'ha approvata a fine ottobre cestinando in blocco una montagna di osservazioni (758, per l'esattezza). Fra queste, però, ce n'è una che merita di essere dissepolta da un precoce oblio.
Si tratta di un progetto completamente diverso, ideato sette anni fa da un ex tecnico della Provincia oggi in pensione, il geometra Giuseppe Mattiello. Una volta diventato socio di Italia Nostra, l'associazione ambientalista guidata dalla professoressa Giovanna Dalla Pozza Peruffo ha fatto suo il piano, seguita da Sinistra e Libertà . Dal confronto con questo, la variante ufficiale ne esce, sotto tutti i profili (invasività , impatto ambientale, copertura economica, logistica) con le ossa rotte. Il tracciato di Provincia e Comune è lungo 5 km e 300 metri. Quello di Mattiello 3 km e mezzo.Â
Il primo intercetta solo il traffico proveniente da sud-ovest, cioè da viale del Sole, mentre il secondo anche quello da Vicenza est perché invece di passare dove scorre la Dioma, vicino ai Colli Lessini e insomma più a ovest possibile, solca una linea che costeggia i fiumi Bacchiglione ed Orolo arrivando a 70 metri dall'aeroporto Dal Molin, finendo per collegarsi alla futura tangenziale nord. Per far ciò, tuttavia, si prevede una galleria artificiale di 800 metri lungo viale del Sole che inizierebbe dopo l'incrocio delle Cattane per riemergere in viale Diaz. L'idea troverebbe immediato riscontro nel Pat presentato di fresco, che proprio lì segna una galleria.
Capitolo finanziamenti. La variante Mattiello costerebbe quanto quella approvata: intorno ai 30 milioni di euro. Con la differenza, però, che mentre per la galleria inserita nel Pat il Comune difficilmente disporrà dei 20 milioni necessari, con quella di Mattiello si potrà chiederli alla Provincia. Se non addirittura, come ci dice lo stesso geometra, «si potrebbe farla rientrare fra i costi di compensazione per la tangenziale nord, visto che il mio tracciato ci si ricollegherebbe, rendendo tra l'altro superflua l'ulteriore "bretellina" necessaria per consentire l'accesso al Dal Molin dalla futura complanare nord». Ma andiamo avanti. Mentre la strada pensata in Provincia attraverserebbe zone densamente abitate (Fornaci a Costabissara e San Giovanni a Vicenza, dove si stanno infatti formando due comitati contrari) e insisterebbe su aree verdi con dentro Villa Zileri, il complesso monumentale e il bosco delle Maddalene e le risorgive della Seriola, quella sponsorizzata da Italia Nostra invaderebbe una porzione molto meno problematica, secondo la logica, spiega Mattiello, «di seguire i corridoi già presenti, come i fiumi o le strade presenti, come la complanare sud». Inoltre, e non è un particolare di poco conto sotto l'aspetto dei tempi di costruzione, nella soluzione alternativa, che consuma meno territorio, bisognerebbe mettere in conto meno espropri. Cioè, presumibilmente, meno ricorsi al Tar (ai quali alcuni residenti investiti dalla variante stanno già pensando).
«Il mio progetto è nelle mani di Gianni Rolando e dell'assessore Tosetto, che è mio amico, da almeno quattro anni, e in passato lo proposi ai Ds», rivela Mattiello. Si vede che non li ha convinti. In realtà il Comune, ritengono quelli di Italia Nostra, ha fretta di far andare in porto la variante in Regione prima del semestre bianco, ovvero i sei mesi che precedono il rinnovo elettorale del consiglio regionale e del presidente che succederà a Giancarlo Galan. Un periodo nel quale si blocca tutto. Loro, in ogni caso, promettono di continuare a dar battaglia.
Alessio Mannino
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