Film Il Colore delle Parole, lunedi alle 21
Cgil VicenzaProiezione film     Â
Il Colore delle Parole
di Marco Simon Puccioni
Lunedì 22 Marzo ore 21.00
Cinema Ekuò Patronato Leone XIII
Via Vittorio Veneto, 3 Vicenza
Film/Documentario
Produzione: Blue Film e Intelfilm Durata: 65' Anno: 2009
Formato: Digitale
In concorso alla 66ª Mostra del Cinema di Venezia alla sezione Orizzonti Anteprima mondiale
L'Italia tra passato e presente, tra integrazione, razzismo, multiculturalità , e senso di autorappresentazione delle seconde generazioni - le così dette G2 - che non sanno a quale radice appartenere.
Teodoro, da trenta anni in Italia, è poeta e mediatore culturale, Martin è informatico, Justin sindacalista e Steve avvocato.
Tutti vivono e lavorano in Italia da oltre trenta anni, sono africani e non sono ancora cittadini italiani. Questo documentario esplora il loro mondo e la condizione di chi si batte per il diritto
all'integrazione perché "migrare non è un reato!"
Seguirà dibattito con testimonianze sul lavoro migrante
Il Colore delle Parole, proiezione lunedì
Cgil VicenzaProiezione film   Â
Il Colore delle Parole
di Marco Simon Puccioni
Lunedì 22 Marzo ore 21.00
Cinema Ekuò Patronato Leone XIII
Via Vittorio Veneto, 3 Vicenza
Film/Documentario
Produzione: Blue Film e Intelfilm Durata: 65' Anno: 2009
Formato: Digitale
In concorso alla 66ª Mostra del Cinema di Venezia alla sezione Orizzonti Anteprima mondiale
L'Italia tra passato e presente, tra integrazione, razzismo, multiculturalità , e senso di autorappresentazione delle seconde generazioni - le così dette G2 - che non sanno a quale radice appartenere.
Teodoro, da trenta anni in Italia, è poeta e mediatore culturale, Martin è informatico, Justin sindacalista e Steve avvocato.
Tutti vivono e lavorano in Italia da oltre trenta anni, sono africani e non sono ancora cittadini italiani. Questo documentario esplora il loro mondo e la condizione di chi si batte per il diritto
all'integrazione perché "migrare non è un reato!"
Seguirà dibattito con testimonianze sul lavoro migrante
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"Il mio primo schiaffo", proiezione ufficiale
Provincia di Vicenza     Â
Proiettato in Sala Giunta il film vicentino "Il mio primo schiaffo"
La Sala Giunta della Provincia di Vicenza è diventata questa mattina sala cinematografica per la proiezione ufficiale del film "Il mio primo schiaffo", vincitore del Premio "Action for Women" e grazie a ciò protagonista della Mostra del Cinema di Venezia edizione 2010.
Per l'occasione c'erano tutti: il regista Corrado Ceron, l'attrice protagonista adulta Miriam Marini, gli attori bambini Iulia Pavel, Maria Brazzale, Andrea Sperotto, Nikita Saugo, Alberto Moresco e Giovanni Moro. Tutti rigorosamente vicentini, come vicentina, nello specifico maladense, è la location dove è stato girato il film. Vicentino è anche il concorso in occasione del quale per la prima volta è stato visionato il film. Si tratta del festival Cinema d'Arte Provincia di Vicenza ideato da Mira Topcieva Pozzato e Piergiorgio Piccoli e sostenuto dall'Assessore Provinciale alle Politiche Giovanili Andrea Pellizzari nell'ambito delle iniziative per la promozione dei giovani talenti.
"Nel Piano Provinciale Giovani -afferma l'Assessore Pellizzari- abbiamo inserito un'apposita sezione dedicata all'arte. Vogliamo sfatare il pensiero comune che i grandi artisti, protagonisti del mondo dello spettacolo, del cinema e del teatro, siano di provenienza o di formazione romana o milanese. La vittoria di questo film vicentino è la dimostrazione che i talenti li abbiamo anche noi: ci manca, a volte, la voglia o il coraggio di valorizzarli. In questo senso, un grande aiuto ci viene oggi dalla tecnologia, da internet, da youtube, che permettono a tutti di farsi apprezzare da un ampio pubblico e di ottenere, come nel caso de "Il mio primo schiaffo", il successo meritato."
Il cortometraggio dura, nella versione originale, 8 minuti.
In questi giorni è stato ridotto a 5 minuti per partecipare al concorso Ciak Junior di Treviso. Nella nuova versione, riservata ai più giovani, le violenze sono velate, non esplicite, si intuiscono dentro a sguardi spenti e a corpi feriti.
La trama
Il film sviluppa in parallelo la storia di una donna adulta (Miriam Marini), vittima di violenza domestica da parte del marito, e di una bambina (Iulia Pavel) che, per un innocente bacio ad un amico, viene punita da un compagno di classe con uno schiaffo.
Non è chiaro quale sia il rapporto tra le due donne: potrebbero essere madre e figlia, potrebbe trattarsi di una stessa persona che ricorda il passato, o forse, più semplicemente, sono due donne legate dal sottile ma pesante filo della violenza subita per mano di un uomo.
La differenza tra le due è però enorme: lo sguardo sofferente e arrendevole di Miriam tratteggia un carattere debole, una persona prigioniera di una situazione a cui non può o non vuole ribellarsi. Iulia è invece una bambina forte, in grado di farsi rispettare e di tener testa ai maschi. Non, però, al bullo che, fisicamente più forte di lei, la colpisce e la rinchiude in un capanno. Ma la storia non finisce qui: Iulia verrà liberata dall'amico che aveva baciato e tornerà con lui a correre sui prati. Una corsa che significa libertà , riscatto. Un messaggio di speranza per tutte le donne: scegliere si può. Anzi, si deve, per uscire dalla prigionia della violenza e della prepotenza.
Il cast
Oltre al regista vicentino Corrado Ceron, il film conta su un cast in gran parte vicentino: accanto a Miriam Marini e Giuseppe Li Vecchi, attore di Rai Fiction, si distinguono alcuni allievi di Mira e Alessandro Pozzato: Maria Brazzale, Andrea Sperotto e Nikita Saugo di Sandrigo, Alberto Moresco di Dueville, Iulia Pavel di Schio e Giovanni Moro di Vicenza. Tutta vicentina è stata anche la selezione del casting, a cura del Centro Teatrale Mira, che ha fornito attori e comparse sia per "Bakhita" di Rai Fiction, sia per Kambakht Ishq, produzione indiana di Bollywood ospite di Vicenza Fim Commission qualche mese fa. Direttore della fotografia è Alberto Marchiori, originario di Dueville, impegnato come assistente alla fotografia sui set di Pupi Avati e altri registi di fama nazionale. Scenografia di Fabio Dalla Valle, architetto e designer d'interni, audio di Andrea Rigoni, fonico e mixatore.
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Al via domenica il 1° Ph. videofestival
Progetto La Soglia     Â
PH. VIDEOFESTIVAL: I GIOVANI RACCONTANO LA LORO CITTA'
AL VIA IL 1° CONCORSO DI CORTI REALIZZATI COL TELEFONINO PER GLI UNDER 20 VICENTINI
Domenica 21 marzo il lancio del bando di concorso. Il festival invita i giovani a raccontare il loro modo di abitare Vicenza. In palio smartphone di ultima generazione per i migliori video
È conto alla rovescia a Vicenza per il lancio di Ph. videofestival, il 1° concorso di cortometraggi realizzati con il telefono cellulare e rivolto ai ragazzi di età compresa tra i 14 e i 20 anni.
I giovani partecipanti saranno chiamati a raccontare la loro città , dalla vita quotidiana nei quartieri alle sottoculture giovanili, dai personaggi ai racconti nati all'ombra della Torre Bissara fino al libero sfogo di fantasia e creatività "made in Vicenza".
Tutto questo attraverso le immagini in movimento catturate con la videocamera del telefonino.
L'iniziativa, promossa dall'associazione Progetto Sulla Soglia, con l'art direction di sacrocuoreconnection, avrà la sua presentazione ufficiale, con il lancio del relativo bando di concorso, domenica 21 marzo nell'ambito del tradizionale incontro formativo promosso da Rete Famiglie Aperte, con il contributo del Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia di Vicenza e in collaborazione con Progetto Sulla Soglia.
L'incontro quest'anno dedicato a "Come i giovani abitano la città ", avrà luogo nella sede della Cooperativa Sociale Insieme, in Via B. Dalla Scola 255 a partire dalle ore 9.
I ragazzi che intendono partecipare a Ph. videofestival avranno tempo fino al 1° giugno per inviare le loro opere. Il festival sarà anche un'occasione di confronto e di festa, grazie ai workshop gratuiti sull'abc del videomaking previsti in aprile e in maggio e alla serata finale con premiazione dei vincitori che andrà in scena il 30 giugno nel sottoportico della Basilica Palladiana.
Il festival è curato nei suoi aspetti tecnici e creativi dallo studio di graphic design e installazioni multimediali sacrocuoreconnection di Vicenza che ha dato vita al caleidoscopico logo (si riferisce all'obiettivo incorporato nella maggior parte dei telefonini di ultima generazione per fare foto e video digitali).
Ph. videofestival è un'iniziativa organizzata con il sostegno di SCHIAVOTTO che mette a disposizione gli smartphone in palio per i vincitori e IT'SCOOL by Atena che offre il materiale di stampa e gli album fotografici a fine concorso.
Tutte le informazioni e il bando di concorso sono disponibili sul sito www.phvideofestival.itÂ
tel. 338-8943997 Segreteria organizzativa di Ph. videofestival
c/o progetto Sulla Soglia, via B. Dalla Scola 255 36100 Vicenza
Gli organizzatori
Ph. videofestival si inserisce all'interno di un percorso intrapreso dal Progetto Sulla Soglia assieme alle realtà aderenti - Coop. Insieme, Rete Famiglie Aperte e Coop. Tangram - il cui obiettivo è quello di coinvolgere il mondo giovanile per promuovere altre modalità di dialogo con le nuove generazioni, di cui si intende stimolare la partecipazione.
Tale percorso ha la sua prima tappa nell'incontro formativo di domenica 21 marzo nel quale saranno invitati ad intervenire il prof. Carlo Buzzi, sociologo e docente alla facoltà di
Sociologia dell'Università degli studi di Trento e la dott.ssa Eloisa Stella, consulente di
comunicazione sociale.
Parteciperanno anche due studenti impegnati in movimenti giovanili per raccontare il loro rapporto con la città e i coetanei attraverso Internet e Social network.
Ulteriore fase del percorso sarà il Social Day del 17 aprile: evento che per la sua quarta
edizione avrà portata provinciale e vedrà la partecipazione della Cooperativa Insieme per le attivita sul territorio di Vicenza ed Arzignano. L'iniziativa coinvolgerà i giovani dai 14 ai 19 anni delle scuole superiori della città e dai 14 ai 30 per i gruppi dell'informalità in percorsi di formazione al volontariato sui temi quali l'ambiente, la giustizia, la pace e la legalità .
Il progetto culminerà il 17 aprile, giornata in cui tutti i gruppi coinvolti si attiveranno in forme di cittadinanza attiva (per es. disegni murales su commissione di spazi pubblici e privati, sgombero delle cantine dell'edificio scolastico, lavori presso aziende private, ecc.).
I fondi raccolti verranno destinati a tre progetti di cooperazione e sviluppo nazionali ed internazionali.
Le tappe del concorso
Dopo il lancio del sito www.ph-videofestival.it e della pagina facebook prende il via il concorso che darà anche l'occasione ai giovani di partecipare a due workshop gratuiti sull'abc del videomaking, previsti il 16 aprile e il 14 maggio.
I concorrenti potranno ispirarsi a quattro temi che definiscono le altrettante categorie del
concorso: "Volti ed eventi in città ", "Le strade di Vicenza", "C'era una volta...urban style" e
"La città come musa".
I cortometraggi dovranno pervenire entro e non oltre martedì 1° giugno 2010 all'indirizzo email [email protected] oppure su supporto dvd all'indirizzo: Segreteria
organizzativa Ph. Videofestival - c/o progetto Sulla Soglia, via B. Dalla Scola 255, 36100
Vicenza.
Le votazioni offline e online dei cortometraggi in concorso avverranno in due successive fasi: nella prima i video pervenuti saranno esaminati da una giuria di esperti che selezionerà le migliori opere.
Nella seconda fase, prevista nel periodo dal 15 al 25 giugno, i cortometraggi selezionati saranno sottoposti a votazione popolare online attraverso il sito ufficiale del festival.
Per concludere in bellezza, mercoledì 30 giugno, sotto le volte della Basilica Palladiana, andrà in scena la serata finale del festival con la premiazione dei vincitori di ogni
categoria cui sarà assegnato uno smartphone di ultima generazione.
Nel caso di partecipazione di gruppo, sarà invece assegnato il valore corrispettivo in denaro e un album fotografico che raccoglierà i momenti e protagonisti del festival.
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Film I cento passi, il 20 per Avviso Pubblico
Comune di Valdagno       Â
Xv giornata della Memoria e dell'Impegno: proiezione del film "I cento passi"
La Città di Valdagno ha da poco aderito all'associazione Avviso Pubblico, rete di Amministratori di Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane nata nel 1996 per promuovere azioni di prevenzione e contrasto all'infiltrazione mafiosa nel governo degli enti locali e per aggregare, tra questi ultimi, quelli che hanno manifestato o manifestano il loro interesse verso percorsi di educazione alla legalità democratica.
In occasione della XV "Giornata della Memoria e delle Impegno", l'Amministrazione Comunale (referente presso l'associazione è l'assessore Michele Vencato) ha organizzato la proiezione pubblica del film "I Cento Passi", di Marco Tullio Giordana, che racconta la drammatica e allo stesso tempo eroica vicenda biografica di Peppino Impastato, giornalista, politico e attivista assassinato dalla mafia nel 1978.
Il film sarà proiettato, a ingresso libero, sabato 20 marzo, inizio ore 16.00, in Sala Soster di Palazzo Festari.
La proiezione del film si inserisce nel percorso culturale ed educativo sulla legalità , rivolto particolarmente ai giovani, che l'Amministrazione Comunale intende perseguire per dare seguito all'adesione all'associazione Avviso Pubblico.
La "Giornata della memoria e dell'impegno" è un'iniziativa promossa da Libera con "Avviso Pubblico", il 21 marzo di ogni anno, primo giorno di primavera, per ricordare tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata e rinnovare l'impegno per il contrasto alle mafie.
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A regola d'arte, 16-18 aprile a Villa Caldogno
A regola d'arte    Â
Il piacere di saper fare tra scienza, tecnologia e cultura
Umberto Curi, Cristina Donà , Pia Pera, Massimo Piattelli Palmarini, Silver, Paolo Ulian
Dialoghi, Musica, Danza, Cinema, Degustazioni, Laboratori
tra scienza, design, filosofia e musica
16 - 18 aprile 2010, Villa Caldogno (Vicenza)
www.aregoladiarte.it
Che cos'hanno in comune Lupo Alberto e la cura del giardino? La filosofia dell'amore e la musica rock? La forma degli oggetti e il linguaggio della scienza?
Scienza, Design, Giardino e Amore: dal 16 al 18 aprile, nella palladiana Villa Caldogno a Vicenza, si terrà la Rassegna A Regola d'Arte. Il piacere di saper fare tra scienza, tecnologia e cultura.
Tema della Rassegna la riscoperta dell'incontro tra sapere e saper fare, tra cultura e competenza manuale.
Scienziati, designer, filosofi, autori di fumetti, musicisti e scrittori saranno chiamati a coppie a dialogare tra loro e con il pubblico; concerti, danza e proiezioni cinematografiche animeranno Villa Caldogno nelle varie serate; ‘laboratori aperti' offriranno a grandi e piccini la possibilità di esplorare il ‘piacere di far bene le cose' sotto la guida di maestri autorevoli; e per concludere dolci degustazioni.
Ospiti: inaugureranno la Rassegna dialogando su Scienza e Design a Regola d'Arte il fisico e scienziato cognitivo Massimo Piattelli Palmarini e il designer Paolo Ulian; si confronteranno su Il Giardino a Regola d'Arte la scrittrice ed esperta di giardini Pia Pera e Silver, creatore di Lupo Alberto; concluderanno Umberto Curi, Storico della filosofia e la cantautrice Cristina Donà con l'incontro L'Amore a Regola d'Arte.
In apertura alla Rassegna, venerdì 16 aprile Danza a Regola d'Arte con la Compagnia Blu mentre la serata si concluderà con A Regola DJ, DJ night in Villa con Enea DJ.
Sabato 17 aprile grandi e piccini potranno partecipare ai Laboratori a Regola d'Arte: giardinaggio, fumetti, biologia e sculture con i tappi per sperimentare in prima persona il gusto di saper fare. Sempre sabato 17 aprile ad introdurre il dialogo sul Giardino, il quartetto di violoncelli Tetrachordcelloquartet eseguirà musiche di Battisti, Čajkovskij, Beatles, Bach, Bizet ne Il Giardino della Musica.
Domenica 18 aprile sarà dedicata al Gusto e all'Amore con la proiezione di Totalmente, teneramente, tragicamente, le più belle scene d'amore della storia del cinema a cura di Alberto Brodesco. Dopo l'incontro sul tema dell'Amore la Rassegna si chiude in dolcezza con L'Amore per il Gusto laboratorio-degustazione di cacao a cura dell'Università del Caffè di Trieste.
In occasione della Rassegna sarà inoltre organizzata la mostra Il Vivaio a Regola d'Arte: cataloghi e medaglie tra ‘800 e ‘900, a cura di Elena Macellari e Federico Maniero. Inaugurazione giovedì 15 aprile ore 18.00, con una conversazione sul collezionismo botanico, Biblioteca Internazionale La Vigna, contrà Porta Santa Croce 3, Vicenza.
Mostra visitabile fino al 14 maggio negli orari di apertura della Biblioteca: www.lavigna.it
La rassegna vuole concentrare l'attenzione sulla riscoperta dei saperi pratici, sul loro rapporto con la cultura ed il territorio, sul 'gusto di far bene le cose' in ogni campo, dalla tecnologia fino agli affetti familiari.
Le discussioni sullo sviluppo e l'innovazione rischiano talvolta di rimanere astratte, trascurando la dimensione del rapporto tra ‘sapere' e ‘saper fare', tra conoscenza e abilità manuale. Un tema di particolare rilevanza per il territorio e la sua ricca tradizione, fatta anche di saperi pratici e incorporati in manufatti conosciuti a livello internazionale. Basti ricordare quanto fu prezioso, per uno scienziato come Galileo, attingere all'esperienza manuale dei ‘peritissimi artefici' (come lui li chiamava) dell'Arsenale di Venezia.
La gratificazione di una ‘cosa ben fatta' ("a regola d'arte", si dice non a caso), come ben sa chiunque si sia cimentato in un'attività manuale, è fonte di soddisfazione che va al di là della stessa ricompensa monetaria.
Programma e informazioni dettagliate sul sito www.aregoladiarte.it .
Per ogni altra informazione l'Ufficio Stampa è a vostra disposizione ai recapiti tel e fax
0444 305454 oppure via email all'indirizzo [email protected] Â
L'iniziativa è promossa dal Comune di Caldogno e dall'associazione Observa - Science in Society, con Biblioteca Internazionale La Vigna, Università del Caffè di Trieste, CNA Vicenza e Provincia di Vicenza, Abaco Architettura e Associazione Giovani Architetti Provincia di Vicenza (VAGA), con il contributo di Palladio Industrie Grafiche Cartotecniche e Istituto Regionale Ville Venete e la partecipazione di Librerie Galla, Hotel Vergilius, Tipografie Campisi, Corriere del Veneto, Loison Pasticcieri, AutoTransfer, Falkensteiner Hotel and Resort.
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Academy awards: la notte degli Oscar live
Segui la notte degli Oscar cliccando qui:
immagini in diretta e tutto quello che vuoi sapere, vedere e sentire sull'evento principe del Cinema mondiale, che si sta svolgendo a Las Vegas, comodamente dal tuo computer o dal tuo terminale mobile.
Buon divertimento da VicenzaPiù, il settimanale di fatti, personaggi e vita vicentina, il cui numero 185 è da sabato in edicola a 1 euro, in distribuzione nel punti della città elencati e scaricabile dal sito.
E buon divertimento anche da www.vicenzapiu.com, questa testata on line che è sempre di più al vostro servizio, con servizi, opinioni, interviste e news quotidiane.
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Continua a leggereFilm Corrado Ceron a 67ma Mostra Cinema
Un film vicentino dal Premio Cinema d'Arte Provincia di Vicenza alla Mostra del Cinema di Venezia
Passando attraverso "Action for Women" dedicato alla violenza sulle donne
La 67esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia parlerà vicentino.
A ridosso dell'8 marzo, giornata dedicata alle donne, è stato infatti reso noto che il cortometraggio dal titolo "Il mio primo schiaffo" del regista vicentino Corrado Ceron si è aggiudicato la vittoria al concorso internazionale "Action for Women" che metteva in palio la partecipazione alla kermesse veneziana il prossimo settembre 2010.
"Il mio primo schiaffo" affronta il tema della violenza domestica alle donne.
La trama sviluppa in parallelo la storia di due donne, un'adulta e una bambina, vittime del medesimo dramma.
Ma partiamo dall'inizio e andiamo indietro quasi di un anno. Lo scorso aprile 2009 Provincia di Vicenza e Theama Teatro hanno organizzato, in collaborazione con Asolo Art film festival,
la prima edizione del festival Cinema d'Arte Provincia di Vicenza, ideato da Mira Topcieva Pozzato e Piergiorgio Piccoli e sostenuto dall'Assessore Provinciale alle Politiche Giovanili Andrea Pellizzari nell'ambito delle iniziative per la promozione dei giovani talenti.
In quell'occasione, in anteprima assoluta, è stato proiettato "Il mio primo schiaffo"che, oltre al regista vicentino, conta anche su un cast in gran parte vicentino.
Vista la particolare tematica e valutato soprattutto l'apprezzamento da parte del pubblico durante la prima proiezione, "Il mio primo schiaffo" è stato iscritto a "Action for Women", concorso per giovani aspiranti registi dedicato al tema della violenza sulle donne, indetto dall'Istituto Luce di Cinecittà e promosso dalla Camera dei Deputati, dal Consiglio d'Europa e da YouTube.
Una giuria composta, tra gli altri, da Giuseppe Tornatore, Francesca Comencini e Deborah Bergamini, ha selezionato 10 cortometraggi tra le centinaia che si sono presentati, tra cui il film vicentino. A decretare il vincitore sono stati invece i voti del pubblico che su Youtube ha potuto visionare i 10 film rimasti in gara e votare il preferito.
"Il mio primo schiaffo" è quindi piaciuto sia alla giuria tecnica che a quella popolare e per questo si aggiudica la possibilità di essere presente al Festival del Cinema di Venezia.
Ricordando la prima proiezione allo Spazio Bixio di Vicenza, l'Assessore Provinciale Andrea Pellizzari non nasconde la soddisfazione e l'orgoglio. "Offrire opportunità formative e promozionali a favore dei giovani che operano nel campo della creatività , delle arti e dello spettacolo è uno degli obiettivi della programmazione contenuta nel Piano Provinciale Giovani adottato dalla Giunta provinciale, condiviso con i Comuni e pronto per l'approvazione in Consiglio. Il successo di un film vicentino a livello internazionale dimostra che i talenti nella nostra terra non mancano, ma sono spesso poco valorizzati. E' anche compito degli enti locali, Provincia in primis, far sì che gli artisti trovino palcoscenici per farsi conoscere. In questo senso trova conferma la bontà del festival Cinema d'Arte che abbiamo organizzato a Vicenza e la stessa vittoria di Corrado Ceron ci dà stimolo per continuare sulla strada tracciata."
Il cast de "Il mio primo schiaffo"
Oltre al regista vicentino Corrado Ceron, il film conta su un cast in gran parte vicentino: accanto a Miriam Marini e Giuseppe Li Vecchi, attore di Rai Fiction, si distinguono alcuni allievi di Mira e Alessandro Pozzato: Maria Brazzale, Andrea Sperotto e Nikita Saugo di Sandrigo, Alberto Moresco di Dueville, Iulia Pavel di Schio e Giovanni Moro di Vicenza. Tutta vicentina è stata anche la selezione del casting, a cura del Centro Teatrale Mira, che ha fornito attori e comparse sia per "Bakhita" di Rai Fiction, sia per Kambakht Ishq, produzione indiana di Bollywood ospite di Vicenza Fim Commission qualche mese fa. Direttore della fotografia è Alberto Marchiori, originario di Dueville, impegnato come assistente alla fotografia sui set di Pupi Avati e altri registi di fama nazionale. Scenografia di Fabio Dalla Valle, architetto e designer d'interni, audio di Andrea Rigoni, fonico e mixatore.
Nei prossimi giorni l'Assessore Andrea Pellizzari incontrerà in Provincia il regista Corrado Ceron e parte del cast per congratularsi di persona. In quell'occasione verrà invitata la stampa e sarà illustrato il film vincitore.
L'Agnese va a morire, l'8 a Montecchio Pr.
di Gìuliano Corà     Â
Varie ed interessanti iniziative per l'8 marzo, tra cui - assolutissimamente imperdibile! - la proiezione, alle 20,30 presso Centro Socio Culturale Comunale - Preara di Montecchio Precalcino, de L'Agnese va a morire, di Giuliano Montaldo, splendido film, che il regista trasse dal romanzo omonimo di Renata Vigano (Einaudi Ed.), interpretato da una grande Ingrid Thulin: per me, il più bel film italiano in assoluto sulla Resistenza, meravigliosamente 'elementare' e semplice, rigorosamente antiretorico e 'vero'.
La storia è appunto la stessa. Una contadina analfabeta della Bassa si vede uccidere dai nazisti il marito comunista. Entrerà nella Resistenza come staffetta, emancipandosi come cittadina e come donna. Nella scena dei soldati tedeschi che rovesciano nel fango la carriola col bucato appena lavato con fatica al fiume, ci sono tutta la violenza, l'arroganza e la stupidità del fascismo, ed anche il suo stolido maschilismo. Un film scomparso nel nulla, come spessissimo accade ai bei film (se invece vi stuzzica rivedere i rutti di Boldi e De Sica, l'offerta è ampia).
Nei principali siti Internet di vendita di DVD il titolo è inesistente. Non vi resta che affidarvi al mercato 'clandestino' dei VHS, e che San Méliès vi aiuti. Oppure andare lunedì a Dueville, appunto.
di Giuliano CorÃ
L'AGNESE VA A MORIRE*
Il film, tratto dal romanzo di Renata Viganò e ambientato nel delta del Po (Valli di Comacchio), narra una vicenda che si svolge dall'8 settembre 1943 all'inverno 1944-1945. La guerra che le immagini ci documentano avviene nelle campagne dell'Italia del Nord, strette tra la Resistenza, la repubblica di Salò e l'occupazione nazista.
L'irruzione della guerra all'interno della comunità rurale si alimenta di un incontro-scontro con i "diversi" (soldati meridionali sbandati, ex prigionieri alleati fuggiti dai campi di concentramento dopo l'8 settembre) e con gli "estranei" (gli sfollati) e dove il rapporto mondo contadino-resistenza non fu facile né lineare.
Proprio nel biennio 1943-45, infatti, il tradizionale vantaggio della città sulle campagne si è parzialmente invertito; con il crollo del sistema degli ammassi, il contadino che dispone di prodotti eccedenti i propri bisogni familiari è in grado di procurarsi un reddito in contanti, vendendoli a borsa nera, molto maggiore di quello effettivo.
E' questo il riferimento oggettivo di quanti insistono sulle meschinità , le chiusure avide e rivendicative dei contadini quasi come se, nemmeno in questi momenti, essi riescano a sottrarsi alla tradizionale ossessione per "la roba". In realtà non si tratta solamente di avidità ; in quell'attaccamento c'è la condizione necessaria per perseguire una strategia della sopravvivenza che è la vera ed unica scelta di massa delle campagne italiane.
La guerra è ovviamente interpretata come una calamità ; bisogna aspettarne la fine e, nell'attesa, attutirne gli effetti con iniziative di dissimulazione, lasciando trasparire all'esterno quella che sembra fatalistica rassegnazione ed è invece una lucida lotta difensiva.
IL FASCISMO E LE DONNE*
Per tante donne come per l'Agnese la Resistenza è l'occasione di una complessiva "promozione" umana, sociale e politica. Le comuni condizioni di pericolo, i rischi corsi insieme, quella specie di fratellanza che si stabilisce quando si impugnano le stesse armi, riescono ad infrangere molti stereotipi ideologici e culturali.
Ma non bisogna pensare che la donna goda, nell'epoca partigiana e quindi durante il governo fascista, di una condizione favorevole. L'ideologia fascista ha inquadrato le donne in una visione gerarchica del rapporto fra i sessi, dovuta all'enfatizzato culto della virilità , proprio della mentalità .
Il regime promuove nuove misure concernenti i rapporti fra i sessi e i rapporti generazionali: cambia così l'intera struttura dei rapporti familiari. La famiglia è incoraggiata ad essere prolifica (secondo una precisa politica di incremento demografico) e ad essere collegata organicamente allo Stato. Il nucleo familiare diventa così la cellula fondamentale dello Stato fascista, e ciò è reso esplicito nel Codice Civile del '42 in cui il giurista Rocco definisce la famiglia "un'istituzione sociale e politica".
Questo nuovo modello di famiglia presuppone un marito lavoratore dipendente il cui salario è integrato dagli aiuti dello Stato accentratore e del lavoro casalingo della moglie. Incubo di quegli anni è la figura della donna spendacciona, irresponsabile o magari sterile (e quindi non in grado di assecondare la politica di crescita demografica). La mentalità fascista, dunque, non innova quei vecchi stereotipi culturali, tipici del mondo contadino (la donna bella è "a rischio" poiché fragile e inadatta sia al lavoro sia alla riproduzione), ma anzi li usa per porre le basi ad un modello di famiglia che continua ben oltre il fascismo stesso. Basti pensare che solo nel 1975 si arriva a considerare reato lo stupro o l'incesto.
La reale conseguenza di questa politica non è però l'aumento delle nascite (che già dagli inizi del ‘900 è in costante diminuzione), bensì la nascita di una particolare struttura e concezione della famiglia, che consiste in "un nuovo patriarcato delle classi urbane".
Seguendo questa politica lo Stato fascista cerca di eliminare tutte quelle attività che possono distrarre le donne dallo sposarsi presto e dall'aver tanti bambini, tra cui la scuola. Ad esempio, le bambine pagano una tassa doppia di quella dei bambini per frequentare le scuole medie.
Quelle poche donne attive all'interno del movimento fascista, costituiscono quindi motivo di imbarazzo, problema da tenere sotto controllo, affinché non diventi un modello di devianza dalla normalità della donna regina del focolare.
Sono accettate dal fascismo solamente le organizzazioni femminili di matrice cattolica, poiché con il Concordato del '29 la Chiesa ha dato il suo sostegno e rafforzamento a un "modello di famiglia unita e fondata su un sistema di potere asimmetrico fra i sessi e le generazioni", modello che presuppone una donna rassegnata, con spirito di sacrificio e umiltà , e che dura molto più a lungo dello stesso fascismo.
Con la caduta del regime e con l'inizio della Resistenza, il ruolo della donna ha incominciato a cambiare. Il ruolo della donna nella Resistenza non è mai stato studiato sufficientemente: la donna della Resistenza è considerata come conseguenza dell'uomo della Resistenza, quando invece molte donne fanno quella scelta radicale da sole, senza essere in qualche modo influenzate dalla scelta dei mariti o dei figli. Anche il loro ruolo nella famiglia cambia molto: la donna della Resistenza è lavoratrice e autonoma. Non per questo però bisogna dimenticare che nella maggioranza dei casi il modello della famiglia fascista persisterà ancora per molto tempo.
*Testi ricevuti dal Comune di Dueville
Continua a leggereSalta incontro di domani con Furio Colombo
Cgil Vicenza  Â
FURIO COLOMBO ci ha comunicato che il voto sul disegno di legge sulla Protezione civile, che si terrà domani nel pomeriggio, lo costringe a trattenersi alla Camera dei Deputati a svolgere fino in fondo il suo ruolo di parlamentare.
Noi siamo dispiaciuti, ma allo stesso tempo apprezziamo che prioritario per lui sia il rispetto per le istituzioni e le loro prerogative, in un momento delicatissimo per la democrazia.
Nei prossimi giorni concorderemo una nuova data, nel mese di marzo.
RESTA CONFERMATO IL FILM "MORIRE DI LAVORO" , lunedì alle ore 21.00 al Patronato Leone XIII, con al presenza del regista DANIELE SEGRE.
Ci scusiamo per il contrattempo.
Arrivederci a lunedì e ai successivi appuntamenti.
La segreteria CGIL Vicenza
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