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Bpvi e Veneto Banca, il fondo Atlante vede prezzi-obiettivo per le azioni intorno ai 4 euro. L’indicazione emerge dai dettagli che escono dall’operazione per mettere in sicurezza gli aumenti di capitale delle due ex popolari e ad alleggerire le banche italiane dai crediti deteriorati. Un’operazione di «sistema», che intanto ieri ha rilanciato in Borsa i titoli delle banche italiane (il solo Banco Popolare, il cui rating è stato messo sotto osservazione da Moody’s in vista della fusione con Bpm, ha guadagnato ieri il 7,79% a 5,74 euro, recuperando il 31% in soli quattro giorni). Ma che, secondo i tecnici che l’hanno costruita, farà anche i sottoscrittori (tra questi, in Veneto, Fondazione Cariparo, che impegna 40 milioni e il fronte Banco-Bpm che dovrebbe intervenire con 200, mentre ieri il tema è finito sul tavolo del cda di Cattolica).
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Fondo Atlante stima i prezzi delle azioni di BPVi e Veneto Banca attorno ai 4 euro

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Il primo closing del fondo Atlante scatterà al 28 aprile, ed entro quella data si punta a raccogliere una cifra compresa tra i 4 e i 5 miliardi. Per lo meno era questa la sensazione di ieri sera, al termine di una giornata finita male sui mercati proprio per le perplessità sul capitolo-risorse e mentre i potenziali investitori si interrogano se e quanto impegnarsi. Ma intanto l’attualità preme: la Popolare di Vicenza, priorità vera del piano con il suo aumento ormai alle porte, lunedì riunirà il cda per fissare la forchetta di prezzo a cui avverrà la ricapitalizzazione, e così oggi - secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore - Quaestio Sgr, in qualità del gestore del fondo Atlante, depositerà in Bankitalia la richiesta di autorizzazione ad acquistare una quota fino alla maggioranza della banca.
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Atlante deve salvare per prima BPVi. Quaestio Sgr domanderà a Bankitalia e Bce di acquistare quota di maggioranza

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La Cassa depositi e prestiti è una società per azioni per l'80% circa del Ministero dell'Economia e delle Finanze e per il resto di Fondazioni bancarie, che gestisce, tra l'altro, una parte consistente del risparmio nazionale, quell postale, è l'azionista principale di Eni, Terna e Snam, eroga finanziamenti alle opere infrastrutturali pubbliche e, da "braccio armato" del Mef, ora guida anche il salvataggio di varie banche a partire dalle due popolari di casa nostra, la Vicentina e Veneto Banca. Il sindaco di Vicenza, Achille Variati, appena entrato a far parte del suo Consiglio di amministrazione composto da 13 membri, su nomina diretta del ministro Padoan su indicazione unanime dell'UPI (Unione delle Province d'Italia), ha concesso al direttore di VicenzaPiu.tv l'intervista video che qui vi proponiamo. Continua a leggere
Il vicentino Variati è l'unico veneto nella finanza che conta: è nel Cda di Cdp che salva anche le banche
La Cassa depositi e prestiti è una società per azioni per l'80% circa del Ministero dell'Economia e delle Finanze e per il resto di Fondazioni bancarie, che gestisce, tra l'altro, una parte consistente del risparmio nazionale, quell postale, è l'azionista principale di Eni, Terna e Snam, eroga finanziamenti alle opere infrastrutturali pubbliche e, da "braccio armato" del Mef, ora guida anche il salvataggio di varie banche a partire dalle due popolari di casa nostra, la Vicentina e Veneto Banca. Il sindaco di Vicenza, Achille Variati, appena entrato a far parte del suo Consiglio di amministrazione composto da 13 membri, su nomina diretta del ministro Padoan su indicazione unanime dell'UPI (Unione delle Province d'Italia), ha concesso al direttore di VicenzaPiu.tv l'intervista video che qui vi proponiamo. Continua a leggere
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L’annuncio non c’è stato, ma il traguardo è vicino. È pronto il veicolo “salva bancheâ€, partecipato dagli istituti, dalla Cassa depositi e prestiti, dalle fondazioni e altri avventizi vari, che dovrebbe soccorrere il settore in difficoltà . L’ultima tornata di contatti si è svolta ieri con una girandola di riunioni al Tesoro con i vertici delle grandi e medie banche italiane e di Cdp. Oggi verranno inviati i dettagli finali ai protagonisti. L’annuncio è imminente. Al centro ci sarà una Società di gestione del risparmio privata già esistente, la Quaestio Capital Magement. Questa Sgr gestisce fondi per 9 miliardi (e incassa commissioni per 9 milioni), è guidata da Rinaldo Petrignani, già celebre ambasciatore italiano negli Usa che fu sfiorato dalle vicende Enimont e presieduta dall’economista Alessandro Penati, puntuto editorialista di Repubblica (ruolo che ieri ha lasciato). (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)
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Il Fatto: come ti salvo BPVi e Veneto Banca con la Cdp e d'accordo con la UE

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L’annuncio non c’è stato, ma il traguardo è vicino. È pronto il veicolo “salva bancheâ€, partecipato dagli istituti, dalla Cassa depositi e prestiti, dalle fondazioni e altri avventizi vari, che dovrebbe soccorrere il settore in difficoltà . L’ultima tornata di contatti si è svolta ieri con una girandola di riunioni al Tesoro con i vertici delle grandi e medie banche italiane e di Cdp. Oggi verranno inviati i dettagli finali ai protagonisti. L’annuncio è imminente. Al centro ci sarà una Società di gestione del risparmio privata già esistente, la Quaestio Capital Magement. Questa Sgr gestisce fondi per 9 miliardi (e incassa commissioni per 9 milioni), è guidata da Rinaldo Petrignani, già celebre ambasciatore italiano negli Usa che fu sfiorato dalle vicende Enimont e presieduta dall’economista Alessandro Penati, puntuto editorialista di Repubblica (ruolo che ieri ha lasciato).
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Il Fatto: come ti salvo BPVi e Veneto Banca con la Cdp e d'accordo con la UE

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A volte si prova orgoglio per le proprie "creature", a volte ci si chiede perchè col tempo si rovinino. Ebbene ieri sera, domenica 10 aprile, chi vi scrive ha gioito per aver lanciato nel 2004 nella Minetti Vicenza di volley femminile di A1 Valentina Tirozzi allora non ancora diciottenne e che ieri, appunto, da capitana della Pomì Casalmaggiore ha riportato in Italia dopo 6 anni la Volleyball Champions League. Non sempre, però, i talenti, per lo meno quelli da me lanciati, hanno mantenuto fino in fondo le promesse.
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Sulla BPVi ancora lucciole per lanterne dei talenti del web che non imparano da Tirozzi. Con valori e liquidità giù, Iorio e Dolcetta guardano alla Cdp con Variati nel Cda

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Grande ingorgo a Nordest. Entro l’estate le tre grandi (ex) popolari del Veneto dovranno raccogliere tra i loro soci-azionisti 3,763 miliardi di euro che risultano essenziali per la continuità stessa della loro attività . Banco Popolare e Veneto Banca si apprestano a chiedere un miliardo, la Popolare di Vicenza arriva a 1,763: quasi 4 miliardi di euro che andranno raccolti coinvolgendo per l’80 per cento azionisti che insistono sul medesimo territorio e che, in numerosi casi, si trovano ad aver investito in due delle tre banche protagoniste, talvolta in tre. (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)
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BPVi, Veneto Banca e Banco, un aumento di capitale da 3,763 miliardi per salvarle

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Grande ingorgo a Nordest. Entro l’estate le tre grandi (ex) popolari del Veneto dovranno raccogliere tra i loro soci-azionisti 3,763 miliardi di euro che risultano essenziali per la continuità stessa della loro attività . Banco Popolare e Veneto Banca si apprestano a chiedere un miliardo, la Popolare di Vicenza arriva a 1,763: quasi 4 miliardi di euro che andranno raccolti coinvolgendo per l’80 per cento azionisti che insistono sul medesimo territorio e che, in numerosi casi, si trovano ad aver investito in due delle tre banche protagoniste, talvolta in tre.
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BPVi, Veneto Banca e Banco, un aumento di capitale da 3,763 miliardi per salvarle

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Tra volantinaggi, polemiche e scambi d'accuse 8mila azionisti il 5 ammgio 2001 partecipavano al rinnovo dei vertici della Banca Popolare vicentina con Vicenza divisa e Zonin che vinceva l'assemblea facendo gioire con lui Giuseppe Roi, marchese sì ma non preveggente di quello che sarebbe successo nei giorni nostri alla sua disossata Fondazione, Massimo Calearo, l'onorevole giravolta, Franco Gemmo e tanti altri imprenditori ancora oggi sulla cresta dell'onda sia pur affievolita. Perdevano Aronne Miola, Franco Masello e chi combatteva già allora "l'avventurismo finanziario" di Zonin che anche in quell'occasione schierò a sua difesa truppe di dipendenti e voti "controllati".
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Era '68 alla vicentina anche quando la BPVi di Zonin, già indagato e col marchese Roi vivo, non aveva addomesticato Confindustria di Ziche e GdV: lo scrive l'Unità il 6 maggio 2001

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Questa sera, 10 aprile 2015, è andato in onda, su Rai3, Report, il programma condotto da Milena Gabanelli. Una puntata incentrata sulla crisi delle banche popolari, soprattutto le venete Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza (qui la risposta della Gabanelli anche alla lettera BPVi). Una ricostruzione dei fatti a partire da molti anni fa, quando il valore delle azioni è stato "gonfiato" fino a farne valere una addirittura 62,50 € (caso della Banca Popolare di Vicenza). Insomma, acque tranquille, soprattutto per la dirigenza che ha, ovviamente, tratto beneficio da tale situazione, soprattutto perché le azioni venivano "rifilate" a inconsapevoli azionisti che, per fiducia, le compravano, ignari della crisi che si sarebbe abbattuta sugli istituti di credito.
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Milena Gabanelli ricostruisce, a Report, la vicenda della bolla (scoppiata) di BPVi e Veneto Banca
