Rassegna stampa | Categorie: Banche

Il Fatto: come ti salvo BPVi e Veneto Banca con la Cdp e d'accordo con la UE

Di Rassegna Stampa Martedi 12 Aprile 2016 alle 09:31 | 0 commenti

ArticleImage

L’annuncio non c’è stato, ma il traguardo è vicino. È pronto il veicolo “salva banche”, partecipato dagli istituti, dalla Cassa depositi e prestiti, dalle fondazioni e altri avventizi vari, che dovrebbe soccorrere il settore in difficoltà. L’ultima tornata di contatti si è svolta ieri con una girandola di riunioni al Tesoro con i vertici delle grandi e medie banche italiane e di Cdp. Oggi verranno inviati i dettagli finali ai protagonisti. L’annuncio è imminente. Al centro ci sarà una Società di gestione del risparmio privata già esistente, la Quaestio Capital Magement. Questa Sgr gestisce fondi per 9 miliardi (e incassa commissioni per 9 milioni), è guidata da Rinaldo Petrignani, già celebre ambasciatore italiano negli Usa che fu sfiorato dalle vicende Enimont e presieduta dall’economista Alessandro Penati, puntuto editorialista di Repubblica (ruolo che ieri ha lasciato).

Per l’operazione, Quaestio ha lanciato il fondo Atlante - con dotazione da 5 miliardi a salire - che avrà due obiettivi: primo, soccorrere gli aumenti di capitale già fissati (Vicenza e Veneto Banca) ed eventualmente quelli in un futuro non troppo lontano; secondo, aiutare gli istituti a smaltire le sofferenze (i crediti inesigibili) che le zavorrano.
Ieri il mercato ha brindato con i titoli bancari in spolvero. La Ue monitorerà da vicino il dossier, ma al Fatto risulta che - ad oggi - nessun piano è arrivato a Bruxelles, che però non si opporrà se la soluzione sarà completamente privata. Tradotto: la partecipazione di Cdp, controllata dal Tesoro ma fuori dal perimetro pubblico per la presenza delle fondazioni nell’azionariato, dovrà avere una quota ridotta (per tutti non oltre il 20%). “Un’operazione privata utile”, l’ha definita ieri il premier Matteo Renzi. La prima scadenza è vicina: il fondo dovrà di fatto partecipare all’aumento da 1,75 miliardi della Popolare di Vicenza che partirà il 18 aprile. Unicredit si è impegnata a sottoscrivere le azioni che dovessero essere lasciate “inoptate” dagli investitori. I vecchi soci hanno perso quasi tutto e non ne vogliono sapere ma piazza Gae Aulenti non può permettersi di assorbire un nuovo istituto. Poi toccherà a Veneto Banca - un miliardo garantito da Intesa - e al Banco Popolare, che deve raccogliere un miliardo prima della fusione con Bpm.
NIENTE MURO UE

Bruxelles non si oppone. Si parte con Pop Vicenza Il prezzo dei crediti bolliti intorno al 30%

L’operazione sofferenze è più complessa. Le banche italiane hanno crediti deteriorati per 196 miliardi di euro, valutate a bilancio al 41% del loro valore (su 100 euro prestati, pensano di recuperarne 41). Il nuovo veicolo dovrebbe acquistare le sofferenze coordinandosi con le Gacs, le garanzie pubbliche sulle cartolarizzazioni di prestiti decotti appena approvate dal governo dopo un’estenuante trattativa con l’Ue: il sistema bancario l’ha già bocciato.
Il fondo si finanzierebbe cartolarizzando i crediti, cioè trasformandoli in titoli venduti sul mercato in tre tranche: senior, mezzanine ed junior. Solo le prime avrebbero però mercato perché costruite su sofferenze di qualità (garantite da ipoteche immobiliari). Secondo quanto spiega una fonte qualificata al Fatto, l’obiettivo è assorbire le perdite delle junior, le più scadenti. Il problema rimane il prezzo a cui le sofferenze verranno acquistate dal fondo: se fosse il 17,6% fissato per le 4 banche “salvate” a novembre solo Mps, BPop, Carige e Pop Vicenza avrebbero bisogno di 4 miliardi per ripianare le perdite. Il fondo, invece, le acquisterà a prezzi più alti (attorno al 30%).
A oliare il tutto arriverà l’ennesimo taglio per i tempi di recupero degli immobili a garanzia dei crediti. L’obiettivo mascherato è evitare che fondi stranieri possano acquistare il controllo di alcune banche in difficoltà, come stava succedendo col tentativo di Apollo sulla ligure Carige (acquistare i crediti al 20% e poi entrare nel capitale con un aumento riservato per ripianare le perdite). L’aggancio con le Gacs arriverà col decreto allo studio del Tesoro per rimborsare i truffati di Etruria & C.
Di Carlo Di Foggia, da Il Fatto Quotidiano


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network