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Quotidiano | Categorie: Banche, Economia&Aziende

Un socio tradito dalla BPVi scrive a [email protected]: mi tocca pagare gli interessi anche sulle 100 azioni "piazzatemi" col mutuo e neanche Cappelleri mi risponde!

ArticleImage Salve direttore, mi permetto ancora di disturbarla, sono quel Paolo di Torino di cui lei ha già pubblicato la storia con la Banca Popolare di Vicenza riguardante appunto la truffa del secolo, io la definisco così. Ho letto altri casi da voi pubblicati (scrivete a [email protected], vi risponderemo in privato ma i casi di interesse più generale verranno pubblicati rispettando, se richiesto, l'anonimato per dare consigli tramite associazioni e legalli a chi si trovasse in situazioni simili, ndr) e mi sembra di sognare, ritornare all'epoca del proibizionismo, ad Al Capone e company. Io sono uno dei fortunati, si fa per dire, con in gioco "solo" 100 azioni, 6.250 euro, ma nonostante questo non sono disposto a lasciare a quei delinquenti neppure 1 centesimo. Mi lascia esterefatto che continuiamo a parlare tra noi come deficienti, le associazioni sbraitano, i forum continuano a fare riunioni, ognuno dice la sua e si piange addosso e quelli scusi il termine se ne fottono. Il Procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri sembra non esista e non dà notizie, continuo a mandargli mail e se ne fotte pure lui.

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Quotidiano | Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende

Anche Matteo Renzi ora ha una copia di "Vicenza. La città sbancata"

ArticleImage Se "Vicenza. La città sbancata" è arrivata alla sua seconda edizione vuol dire che moltissimi, tra i soci traditi dalla Banca Popolare di Vicenza e chi solo volesse saperne di più, come il Procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri e vari magistrati e avvocati, sono quelli che ne hanno una copia, ma non molti dei nostri politici, di qualunque livello ma con asserite radici sul territorio, se ne sono procurati una copia. Questi ultimi, se sono ben attenti a rilasciare comunque poche ma comode dichiarazioni, sono ancora più restii, per pigrizia attuale o collusioni precedenti, consapevoli o incoscie, a prendere posizione contro un sistema, quello che ruotava intorno a Gianni Zonin e denunciato, anche se solo una volta per esserne poi zittito, anche dal vice sindaco di Vicenza, Jacopo Bulgarini d'Elci. Da ieri, 12 novembre, "Vicenza. la città sbancata" è nelle mani del vice ministro alle infrastrutture Riccardo Nencini, che ci ha promesso di leggerlo.

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Quotidiano | Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende, trasporti

Riccardo Nencini dopo il Sì alla riforma costituzionale conferma ma "svicola" su Tac Tav a Vicenza e su effetto Fiera su seconda stazione. Ma per la BPVi... ora può leggere "Vicenza. La città sbancata"

ArticleImage Riccardo Nencini, Segretario Nazionale del PSI e Viceministro per le infrastrutture, venuto a Vicenza oggi per incontarre i quadri dirigenti del PSI veneto (nella foto Nencini è con Fantò alla sua destra e con Tosetto), e la stampa locale, per parlare delle iniziative del partito in merito al referendum costituzionale voleva concentrarsi su questo argomento per cui le immaginabili domande su un tema ancora delicato come la Tac Tav e sulla situazione dei soci della Banca Popolare di Vicenza, di cui riferiremo a seguire, non volevano di certo essere da lui evitati di per se stessi ma erano un "disturbo" alla volontà di concentrarsi sul Sì sostenuto dal Psi nazionale nella tornata referendaria del 4 dicembre. Ci abbiamo, comunque, provato e, dopo la scontata conferma dell'attivazione dei primi due step, quello della Brescia - Verona e l'altro della Verona - ingresso di Vicenza, è arrivata l'affermazione della necessità di completare i collegamenti a nord est con Verona snodo principale del sistema anche per le merci : «la cosiddetta "via della seta" di fatto attiva su ferrovia fino a Lione consentirà di farle viaggiare dalla Cina e per la Cina in 15 giorni, invece che nei 45 necessari fino a ieri via nave».

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Fusione Banca Popolare di Vicenza con Veneto Banca: rischia una filiale su 5

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di Nicola Brillo, da Il Mattino di Padova 

Un rapporto «preoccupante» tra crediti deteriorati e crediti netti pari al 22,82%, sofferenze nell'ordine dell'8,31% e 60 sportelli di troppo in Veneto: uno su cinque è a rischio chiusura. Sono questi i numeri del "matrimonio" tra Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Dopo avere esaminato i bilanci dei due istituti nei primi sei mesi dell'anno, l'ufficio studi Orietta Guerra del sindacato Uilca ha reso nota la "dote" della banca post-fusione. Tra gli indicatori presi in considerazione dallo studio c'è la distribuzione delle filiali dei due istituti in Veneto: sono 58 i comuni dove entrambe la banche sono presenti e gli sportelli in queste piazze sono 123.

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Quotidiano | Categorie: Banche

Licenziamenti BPVi, Sinistra Italiana: tagli che feriscono profondamente il tessuto sociale

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Di seguito pubblichiamo l'interrogazione parlamentare di Sinistra Italiana sui Licenziamenti in BPVi presentata dall'Onorevole Giovanni Paglia. "Sinistra Italiana non può accettare licenziamenti orizzontali di questo tipo. Il profitto può essere tratto da comportamenti di valore, non solo con tagli che ferisco profondamente il nostro tessuto sociale. Considerato anche che, chi dovrebbe pagare (dirigenti ed amministratori), risente solo marginalmente della situazione e troppo spesso resta impunito - afferma Keren Ponzo, Segretaria prov. Sinistra Italiana
Premesso che: rispettivamente da maggio e giugno 2016, in seguito ad aumenti di capitale privi di riscontro sul mercato, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono partecipate interamente dal Fondo Atlante, che in entrambi i casi ha acquisito l'intero inoptato.

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BPVi-Veneto Banca, Pier Paolo Beretta rilancia sulla fusione

ArticleImage «Credo nella fusione. Non è il momento di gettare la spugna». Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, rilancia sulla fusione Bpvi-Veneto Banca. Raccoglie l’invito del segretario nazionale del sindacato autonomo bancari Fabi, Lando Sileoni, di andare a cercare con Luca Zaia i capitali per la banca regionale post-fusione tra le due ex popolari e invita il governatore a rientrare in partita: «Giusto che la politica si dia da fare. Ma bisogna partire dal piano industriale. Per gestire i problemi su personale e servizi informatici e vedere chi prenderà la banca quando Atlante si ritirerà».

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CorVeneto: Popolare di Marostica, ex vertici a processo per l’acquisizione di Banca Treviso

ArticleImage Banca Popolare di Marostica e bilanci che sarebbero stati «ritoccati» per tre anni, con l’iscrizione di valori sovrastimati, complice l’acquisizione di Banca di Treviso. Andranno a processo a gennaio gli ex vertici e l’istituto di credito stesso, nel frattempo acquisito dall’altoatesina Volksbank, per rispondere dell’accusa di false comunicazioni sociali relative ai bilanci 2011 e 2012 (già prescritte quelle 2010, quelle dell’anno successivo sono a rischio). Lo ha deciso ieri il giudice Roberto Venditti per i dodici indagati (undici persone fisiche più la banca).

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BPVI cerca di vendere le sedi di Roma e di Milano. CorSera: a Vicenza sarà difficile liberarsi di Palazzo Repeta ex Bankitalia

ArticleImage In attesa di comprendere quanto senso economico possa avere la fusione con Veneto Banca, la Banca Popolare di Vicenza cerca di fare cassa mettendo in vendita i gioielli immobiliari di famiglia. Dopo aver accumulato perdite superiori ai 3 miliardi di euro negli ultimi 3 esercizi - 795 milioni nella sola semestrale al 30 giugno 2016 - la banca presieduta da Gianni Mion e guidata da Francesco Iorio ha deciso di fare cassa, vendendo quello che può. È il caso di alcune proprietà immobiliari di particolare pregio. La prima è a Roma, in via del Tritone angolo via del Traforo, ed ospita un'agenzia dell'istituto veneto che però ha sede di rappresentanza in piazza Venezia, davanti all'Altare della Patria, in un immobile di proprietà di Generali Assicurazioni, di cui - si dice - non verrà rinnovato il contratto quando arriverà a scadenza.

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Banca veneta, Luca Zaia: "Io non ho sposato la tesi della fusione"

ArticleImage Eravamo rimasti al suo appello: «Dobbiamo fare una banca veneta, se il progetto è serio gli imprenditori ci stanno». Ma in queste tre settimane Luca Zaia ha visto succedere di tutto, compreso il passo indietro di Beniamino Anselmi dal vertice di Veneto Banca, meno che un passo avanti da parte di aspiranti partner imprenditoriali. Così ora che il sindacato Fabi lo chiama in causa, come sostenitore della proposta di fusione tra Montebelluna e Vicenza, il governatore non ci sta. Zaia, perché?

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Popolari venete, Lando Maria Simeoni del sindacato Fabi: licenziamenti? "Scateneremo l'inferno"

ArticleImage Le parole di Beniamino Anselmi riecheggiano ancora: «Ho fatto un passo indietro perché certe scelte preferisco non farle. Non stiamo parlando di barattoli ma di persone in carne e ossa. Se parlo di esuberi devo dire come li tratto». E le dichiarazioni dell’ormai ex presidente di Veneto Banca, che ha deciso di rinunciare alla carica in disaccordo su tempi e soprattutto modi del progetto di fusione con la Popolare di Vicenza, suscitano il plauso delle organizzazioni sindacali.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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