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BPVI cerca di vendere le sedi di Roma e di Milano. CorSera: a Vicenza sarà difficile liberarsi di Palazzo Repeta ex Bankitalia

Di Rassegna Stampa Giovedi 10 Novembre 2016 alle 10:49 | 0 commenti

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In attesa di comprendere quanto senso economico possa avere la fusione con Veneto Banca, la Banca Popolare di Vicenza cerca di fare cassa mettendo in vendita i gioielli immobiliari di famiglia. Dopo aver accumulato perdite superiori ai 3 miliardi di euro negli ultimi 3 esercizi - 795 milioni nella sola semestrale al 30 giugno 2016 - la banca presieduta da Gianni Mion e guidata da Francesco Iorio ha deciso di fare cassa, vendendo quello che può. È il caso di alcune proprietà immobiliari di particolare pregio. La prima è a Roma, in via del Tritone angolo via del Traforo, ed ospita un'agenzia dell'istituto veneto che però ha sede di rappresentanza in piazza Venezia, davanti all'Altare della Patria, in un immobile di proprietà di Generali Assicurazioni, di cui - si dice - non verrà rinnovato il contratto quando arriverà a scadenza.

Palazzo Repeta, ex sede Banca d'Italia a VicenzaA Milano è in vendita un palazzo arrivato alla Vicenza con il lodo Ricucci, ma soprattutto l'immobile di via Turati. È l'antica sede della Solvay, nelle vicinanze del consolato americano, che l'allora presidente della banca, Gianni Zonin, comperò nel 2009 in accordo con il direttore generale Samuele Sorato. Palazzo liberty di raffinata eleganza, venne inaugurato nel giugno del 2010 alla presenza dei nomi più importanti della business community milanese, chiamati a celebrare la grandeur della popolare veneta. Sembra passato un secolo. Ora verrà alienato. Più difficili da vendere sono invece altri immobili, in particolare nel centro di Vicenza, come l'ex sede della Banca d'Italia in piazza San Lorenzo (Palazzo Repeta, ndr), a due passi dal centralissimo Corso Fogazzaro. Doveva diventare un albergo di lusso, è inutilizzato da anni.

Di Stefano Righi, da Il Corriere Economia


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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