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Intesa Sanpaolo, reduce dal bocconcino fatto di Banca Popolare di Vicenza, sulla cui ex direzione non ha ancora fissato mega insegne (foto), e Veneto Banca, lancia un'emissione obbligazionaria subordinata tier 2 da 750 milioni massimi 'destinata a investitori qualificati e high-net-worth individuals sul mercato domestico'. Ci si chiede perchè l'Istituto con notevoli performance cerchi denaro sul mercato. A risponderci è il nostro esperto
Giancarlo Marcotti: "
Intesa cerca soldi perché non ne ha come tutte le banche. La situazione nonostante tutte le cose fatte rimane difficile per le banche. Intesa ha ancora il privilegio di pagare poco il denaro, 190 punti cioè l'1,9% in più dell'Euribor ma soffre come tutte".
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Ventiquattro miliardi e e 411 milioni. È l'ammontare a carico di Stato e privati (senza contare vecchi soci risparmiatori e obbligazionisti, ndr) per i salvataggi del settore bancario in Italia, dalle good banks a Mps alle venete. La stima tiene conto degli investimenti andati definitivamente in fumo e delle somme anticipate, comparate con i valori medi che oggi il mercato riconoscerebbe agli asset sottostanti (azioni e Npl) nel caso in cui si dovessero chiudere immediatamente tutte le partite: del conto finale, oltre la metà (13,2 miliardi) sarebbe a carico dei contribuenti, ma altri 11,2 miliardi dei privati.Viste le partite tuttora aperte, il conto è provvisorio. Ma fa comunque una certa impressione: 24 miliardi e 411 milioni. È l'ammontare a carico dello Stato e dei privati per i grandi salvataggi del settore bancario in Italia, dalle good banks a Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
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Così anche il dott.
Andrea Monorchio dichiara che delle "baciate" non ne sapeva nulla. Eppure il dott. Monorchio non è uno sprovveduto. E' persona colta, professionalmente molto preparato. Stralcio del suo curriculum (Wikipedia) alcuni passaggi che mi paiono particolarmente significativi come, ad esempio, laurea in Economia e Commercio presso l'Università di Messina, Laurea Honoris Causa in Giurisprudenza conferita dall'Università di Sassari, docente di Economia della spesa pubblica alla LUISS,docente presso l'Accademia della Guardia di Finanza, docente presso la Scuola superiore della pubblica amministrazione, Direttore generale del Ministero del Tesoro - Ragioneria generale dello Stato, Presidente del CdA della
Micoperi, per circa 12 anni
Ragioniere generale dello Stato, professore ordinario di Contabilità di Stato presso l'Università di Siena e, infine, dal 2011 braccio destro di
Gianni Zonin come vice presidente della
Banca Popolare di Vicenza.
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Dopo l'affare per l'acquisizione da "tutto a un euro" ma solo della parte buona di
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca,
Intesa Sanpaolo ha raggiunto un accordo con gli azionisti di
Morval Vonwiller Holding Sa per l'acquisto del gruppo svizzero, compresa
Banque Morval, non si sa, però, se a poco o molto più di... un euro. L'accordo, spiega una nota congiunta, risponde al disegno strategico di Intesa Sanpaolo di rafforzare la propria presenza sui mercati internazionali nel private banking. La presenza del gruppo Morval Vonwiller sulla piazza di Ginevra permettera' in tal modo alla divisione Private Banking di Intesa Sanpaolo, gia' operativa a Lugano, Londra e in Lussemburgo, di espandere ulteriormente il proprio raggio d'azione fuori dai confini nazionali.
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Sono state annunciate ieri senza motivazione. Per questo, le dimissioni dal
Single Resolution Board dell'olandese
Joanne Kellerman uno dei sei membri che compongono l'Autorità europea di risoluzione delle banche hanno suscitato rumors intorno ai motivi della decisione. Kellerman era direttrice per la pianificazione e perle decisioni sulle risoluzioni bancarie e tra i Paesi di cui era responsabile c'è l'Italia.
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Giampaolo Scardone,(nella foto) da due anni direttore generale della Carim (Cassa di Risparmio di Rimini), è un banchiere molto apprezzato. Nel 2016 ha preso 505 mila euro per occuparsi di una banca con attivi patrimoniali 280 volte inferiori a quelli di Unicredit. Guadagna più del presidente della Bce
Mario Draghi, più del governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, il doppio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Essendo la Carim da anni in crisi nera, tanto che è in corso un oneroso salvataggio "di sistema" a beneficio del gruppo francese Crédit Agricole, lo stipendio del 61enne Scardone dev'essere sintomo di una professionalità irrinunciabile. Ha fatto l'ispettore alla Banca d'Italia per 35 anni fino all'1 luglio 2013, quando è stato assunto a Rimini come vicedirettore generale.
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Francesco Bonazzi su La Verità trae le nostre stesse conclusioni dai verbali da noi pubblicati e che riproponiamo qui, per ora parzialmente, e ciò con particolare riguardo anche alle responsabilità di Andrea Monorchio, vice presidente della Banca Popolare di Vicenza, che non poteva non sapere essendo lui stesso coivolto in operazioni baciate con la sua Micoperi... Ecco l'articolo del collega de La Verità che conforta il nostro lavoro e che, forse, ci legge, più di quanto non facciano molti altri, che, forse, non ci vogliono leggere. Il direttore.
P.S. Ignazio Visco , dopo aver tanto vigilato, è ospite d'onore al Meeting di Comunione e Liberazione: W l'Italia!
«Zonin e Monorchio sapevano dello scambio fra prestiti e azioni», di Francesco Bonazzi, da La Verità : Â
Gianni Zonin era «consapevole delle cosiddette operazioni baciate» ed «era a conoscenza dei segnali di insofferenza di alcuni funzionari della banca a promuovere queste operazioni», che consistevano nel finanziare i soci che partecipavano agli aumenti di capitale. Un sistema che ha condotto la Popolare di Vicenza a un tracollo da oltre 6 miliardi di euro.
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Siamo ormai giunti a ridosso della scadenza del 24 agosto, termine per la presentazione delle istanze degli obbligazionisti subordinati, cui seguirà a settembre quello fissato per gli ex azionisti delle banche venete (
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca, ndr). La sensazione che si percepisce è quella di una desolante solitudine. C'è la solitudine degli ex azionisti, in primo luogo. In assenza di più ordinate soluzioni che si sarebbero potute adottare per tempo, a loro altro non è rimasto in questi mesi estivi che procedere in ordine sparso, per chiedere poco più che l'attestazione di una virtuale esistenza invita (non già come azionisti, bensì) in quanto creditori a fronte della liquidazione coatta amministrativa.
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Pubblichiamo una serie di "botta e risposta" riguardo alla situazione dei soci di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca che non hanno aderito all'Offerta Pubblica di Transazione e che, almeno per ora, sono rimasti con zero euro in tasca dopo la messa in Liquidazione Coatta Amministrativa delle due ex Popolari venete. Lo scambio di lettere, risposte e repliche è iniziato il 5 agosto su Il Gazzettino e si è concluso, si fa per dire, ieri 15 agosto tra un lettore eccellente, il notaio Battista Parolin, l'avv. Andrea Arman, presidente del "Coordinamento associazioni banche popolari venete don Enrico Torta", e Roberto Papetti, direttore del Gazzettino.
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Gli italiani tendono ad avere la memoria corta, persino se si parla dei loro risparmi. Poi adesso è estate, fa caldo, c'è voglia di leggerezza, ma è sempre meglio rinfrescarci la memoria sulle prodezze del sistema bancario italiano e soprattutto su chi dovrebbe vigilare i nostri risparmi, affinché per i giovani - ovvero il futuro del nostro Paese - uno straccio di futuro esista. In questi ultimi quindici anni, a danno dei cittadini e dei loro gruzzoli accumulati con la fatica di una vita, è successo veramente di tutto, ma sempre con un unico denominatore comune: il consumato tradimento verso la fiducia dei piccoli, inconsapevoli, risparmiatori.
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