A Thiene si registra la candidatura a sindaco di un vecchio protagonista della politica vicentina e regionale che prova a disarcionare dopo il primo mandato Gianni Casarotto. Titola il Mattino di Padova: "Il ritorno di Schneck «Immigrazione, c'è troppo buonismo Sarà accoglienza zero". Un programma chiaro in attesa del passaggio elettorale. Dalla Cina, infine, buone notizie per il Formaggio Asiago. Si legge sul Corriere del Veneto: "Il formaggio Asiago Dop entro fine anno otterrà il pieno riconoscimento e la protezione in Cina. È il risultato raggiunto dal summit economico Ue-Cina inserito nell'accordo bilaterale sulla cooperazione e la protezione delle indicazioni geografiche avviato fin dal 2010".
L'incontro di sabato 27 maggio a Marghera, organizzato da Codacons Veneto, come ci scrive nella nota che pubblichiamo, ha visto la partecipazione del prof. Urbani, molto interessante la sua relazione sulle responsabilità in questa vicenda e sulle prospettive per una maggiore tutela del risparmio. Tutti ne hanno apprezzato la semplicità di esposizione e gli spunti di riflessione. Importante la presenza del Sen. Giorgio Tonini, presidente della Commissione Bilancio. Nelle sue considerazioni abbiamo apprezzato la sollecitazione a cercare un impegno comune. Siamo certi che avremo un'altra persona autorevole a Roma che ha ben compreso (grazie ad alcuni interventi dei partecipanti) la gravità del dramma sociale che si sta consumando.
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Sono oltre 3.000 le denunce di azionisti di Veneto Banca per truffa ed estorsione inviate a Treviso dai magistrati di Roma. E come scrivono Corriere del Veneto e Mattino di Padova, tutto è fermo per ora a causa della mancanza di magistrati in grado di occuparsi delle pratiche. La Procura generale di Venezia ha già individuato nel pm Massimo de Bortoli il magistrato che dovrà seguire l'inchiesta. Ad aiutarlo ci sarà un nuovo magistrato che dovrebbe liberare de Bortoli dall'ordinaria amministrazione e probabilmente una task force della Polizia tributaria della Guardia di Finanza. Ma non si sa quando il nuovo giudice arriverà , le ipotesi indicano che potrebbe essere tra un paio di mesi. Il lavoro è complesso e lungo: infatti ogni posizione dovrà essere valutata dal magistrato, che indicherà l'ipotesi di reato.
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Fabrizio Viola (amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza e presidente del comitato strategico di Veneto Banca) oggi su Il Corriere della Sera fa scrivere: «Desidero rettificare una mia inesattezza contenuta nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera il 2 giugno scorso. Infatti, nel valutare le conseguenze del bail in, ho fatto riferimento agli effetti che potrebbero, eventualmente, verificarsi nel caso di una liquidazione coatta amministrativa. Nello scusarmi per l'equivoco, desidero comunque evidenziare che una resolution delle due banche venete non potrebbe non avere effetti - sia pur indiretti - anche sull'offerta di credito nelle aree di riferimento delle due banche».
"La Merkel vuol comprarsi il Veneto" titola, allarmante, Libero. L'articolo di Nino Sunseri si riferisce all'operazione di salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e alle trattative con la UE, trattative che secondo il giornalista sarebbero pilotate dall'alto: "C'è Berlino dietro lo stop al salvataggio delle popolari del Nord Est Col default i due istituti dovrebbero richiamare subito 30 miliardi di soldi prestati, provocando fallimenti a catena". L'analisi richiama alcune indiscrezioni pubblicate da Business Insider (gruppo Espresso), " Secondo questa ricostruzione l'obiettivo sarebbe la conquista, a poco prezzo, del ricco tessuto industriale della regione. La replica, in misura esponenziale, del copione già visto con gli aeroporti e i telefoni in Grecia." Uno scenario da brividi che risuona anche nelle parole, registrate da Il Gazzettino, del sottosegretario all'economia Pierpaolo Baretta: "Nel nostro territorio se falliscono quei due istituti ci sarà una crisi drammatica".
Pubblicato alle 19.56, aggiornato alle 23.50. Se "l'atto di citazione" per l'avvio dell'azione di responsabilità contro gli ex vertici "è questione di giorni", come ha annunciato il presidente di Veneto Banca, Massimo Lanza, uscendo dalla sede milanese dell'istituto al termine della riunione del cda, i fari sono stati puntati soprattutto sulla questione del salvataggio dlla banca che va di pari passo con quello della Banca Popolare di Vicenza. Il bail-in di Veneto Banca "mi sembra irragionevole e siccome credo nella ragionevolezza delle persone...". Lo ha dichiarato il presidente dell'istituto, Massimo Lanza, al termine della riunione del cda. Lanza ha spiegato che nel week end non si sono registrate novità nella partita per il salvataggio della banca e della Banca Popolare di Vicenza.
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Il Consiglio di Amministrazione di Veneto Banca S.p.A., riunitosi in data odierna, ha autorizzato Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni S.p.A. (BIM) a riconoscere a Banca Zarattini & Co. - a seguito delle offerte vincolanti pervenute da diversi potenziali acquirenti - un periodo di esclusiva di 30 giorni a decorrere dal 6 giugno 2017, durante il quale definire le condizioni di cessione del 100% delle azioni di Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni Suisse S.A. (BIM Suisse S.A.). Il CdA ha inoltre autorizzato la prosecuzione delle attività finalizzate alla migrazione del sistema informativo di BIM. Per ulteriori dettagli si rimanda al comunicato stampa diramato da Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni S.p.A. (BIM) in medesima data e pubblicato di seguito.
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Il governatore della Banca d'ItaliaIgnazio Visco e, in scala minore, il presidente della Confindustria Vincenzo Boccia, rappresentano loro malgrado i tratti peculiari del declino italiano. Il più scoraggiante è l'incapacità di autocritica. Decenni di selezione al contrario - meritocrazia per gli outsider, cooptazione per gli yesmen - hanno portato al vertice dell'economia uomini incapaci di riconoscere gli errori e di spiegare a milioni di disoccupati come è potuto accadere questo disastro. Visco e Boccia ripropongono il copione malinconico del cantante spompato che sollecita l'antico affetto del pubblico con i suoi vecchi cavalli di battaglia.
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Tutti scrivono di tutto di questi tempi, e non prima, sulle banche venete, ma nessuno o solo qualcuno scende nel particolare. Si tratta di banche anche dall'illustre passato, che però sono state rovinate a dir poco da una gestione sconsiderata, che si basava sul principio della catena di Sant'Antonio, complici anche molti imprenditori ingordi, che, a fronte di millantati utili futuri, si sono fatti prestare soldi per acquistare azioni. A loro ben gli sta, anche se ancora non hanno avuto la condanna del pubblico ludibrio. BPVi, già boccheggiante di suo grazie a Gianni Zonin e a chi lui aveva scelto per guidarla e gestirla, ha avuto anche la bella esperienza di Francesco Iorio, presuntuoso manager che ha trattato personalmente con Zonin (e una bella "indagine" su dove e come siano stati impegnati i sui circa 6 milioni di euro di emolumenti per poco più di anno ci starebbe bene).
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