Archivio per tag: Veneto Banca
Categorie: Economia&Aziende
Lo scorso 3 agosto a Zugliano, presso la sala Riunioni Pubbliche delle scuole elementari, si è svolta un'assemblea pubblica a cui hanno preso parte i soci "traditi" delle due ex popolari venete: la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Durante la serata, dopo il saluto del primo cittadino Sandro Maculan e dell'avv. Franco Conte, presidente Codacons della Regione Veneto, i quali hanno invitato i cittadini a reagire e a non nascondersi dietro il velo della vergogna per giunta per un danno subito, Giovanni Coviello, direttore di VicenzaPiù, ha presentato il nostro libro "Vicenza. La città Sbancata". Continua a leggere
Zugliano, i soci traditi da BPVi e Veneto Banca chiedono risposte: la storia la racconta "Vicenza. La città sbancata", le strade per recuperare maltolto le indica Codacons Veneto
Venerdi 5 Agosto 2016 alle 12:15Lo scorso 3 agosto a Zugliano, presso la sala Riunioni Pubbliche delle scuole elementari, si è svolta un'assemblea pubblica a cui hanno preso parte i soci "traditi" delle due ex popolari venete: la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Durante la serata, dopo il saluto del primo cittadino Sandro Maculan e dell'avv. Franco Conte, presidente Codacons della Regione Veneto, i quali hanno invitato i cittadini a reagire e a non nascondersi dietro il velo della vergogna per giunta per un danno subito, Giovanni Coviello, direttore di VicenzaPiù, ha presentato il nostro libro "Vicenza. La città Sbancata". Continua a leggere
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Potrebbe rivelarsi come la classica pietra che, una volta tolta, rischia di far crollare tutto il castello. La pietra d'inciampo sulla costruzione dell'inchiesta della Procura di Roma su Veneto Banca, per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, che ha condotto agli arresti domiciliari lo storico manager di Montebelluna Vincenzo Consoli, riguarda ancora una volta le «baciate». In termine tecnico, il capitale finanziato, ovvero i prestiti che la banca ha concesso per comprare, in tutto o in parte, le proprie azioni. Fatto in partenza vietato dal codice civile, secondo la linea della Procura di Roma; che invalida i prestiti e il capitale costituito a quel modo, e regge quindi a cascata i dati gonfiati che costituiscono la base dell'aggiotaggio e dell'ostacolo alla vigilanza.
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Vietate o legali? Tutto si gioca sulle «baciate»
Venerdi 5 Agosto 2016 alle 10:10
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Finanziamenti di Veneto Banca come «contropartita» e, sullo sfondo, l'operazione che portò Banca Intermobiliare nell'alveo di Veneto Banca. Eccolo, il famoso «piacerino» che, secondo la procura di Roma, avrebbe permesso a Vincenzo Consoli di parcheggiare qualcosa come 15 milioni di euro in bond, attraverso una cessione fasulla. Ma l’ex Ad dell’istituto di Montebelluna, l’operazione è un ricordo quantomeno confuso. L’ha spiegato lui stesso ai magistrati che lo hanno interrogato il 29 settembre dello scorso anno. Il pm Francesca Loy lo incalza sui finanziamenti-fotocopia concessi a Pietro d’Aguì e a un altro socio di Bim, Gianclaudio Giovannone. «Il piacerino le dice niente?», chiede il magistrato.
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Il piacerino a Pietro d’Aguì e quel «non ricordo» dell’ex dg al magistrato
Venerdi 5 Agosto 2016 alle 09:53
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«C'erano due binari che correvano paralleli: uno era il mercato ufficiale e l'altro il mercato delle Banche Popolari. A un certo punto hanno cercato di farli incontrare, decidendo che il metodo di valutazione delle Popolari non era più adatto...». È il passaggio cruciale dell'interrogatorio di Vincenzo Consoli, reso il 29 settembre 2015 e svelato ieri dal Corriere del Veneto , quello in cui l'ex dominus di Veneto Banca di fatto scarica sul governo la responsabilità del crollo delle azioni, imputandola alla riforma che ha imposto la trasformazione delle Popolari in Spa. Una versione che l'esecutivo rispedisce tuttavia al mittente. «Mi dispiace per Consoli, che ha già abbastanza guai, però la sua ricostruzione non sta in piedi», dice il veneziano Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'Economia con delega al sistema bancario.
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«Consoli, la difesa non sta in piedi La riforma ha evitato il fallimento»
Venerdi 5 Agosto 2016 alle 09:28
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Zugliano col sindaco Sandro Maculan si informa su "Vicenza. La città sbancata" e sul proprio futuro di soci BPVi e Veneto Banca visto da Codacons
Giovedi 4 Agosto 2016 alle 18:25Â
Mercoledì 3 agosto la sala Riunioni Pubbliche di Zugliano presso le scuole elementari era piena di soci "traditi" dalle due ex Popolari venete, la maggior parte dalla Banca Popolare di Vicenza ma alcuni anche da Veneto Banca, arrivati con le angosce, sicure, di chi ha perso i suoi risparmi e con le speranze, ancora vive, di poterli recuperare anche per riconquistare la dignità di un "popolo" che si sente colpito nell'intimo per la fiducia incondizionata riposta nelle due banche che reputavano affidabili ma, soprattutto, amiche e che spesso, se non sempre, è stata carpita con "destrezza" dai vertici dei due istituti, simbolicamente, e non solo identificati, in Gianni Zonin e Vincenzo Consoli, che, col supporto di direttori e funzionari di filiale, hanno speculato sulla pelle della povera gente. Continua a leggere
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È il 29 settembre del 2015. A Roma sembra autunno: ci sono 21 gradi e il cielo è coperto. Le strade della capitale si riempiono di ragazzini gasati per il concerto di Mika, che la sera sarà sul palco del Palalottomatica. E intanto quattro uomini salgono le scale del tribunale, ciascuno con in mano una valigetta di documenti. Sono le 3 del pomeriggio, e a quell’ora i giornalisti hanno già lasciato le aule del Palazzo. Nessuno li vede entrare. Tra loro c’è Vincenzo Consoli, dimessosi un paio di mesi prima dalla carica di amministratore delegato di Veneto Banca. Al suo fianco ci sono i suoi avvocati: Franco Coppi, Alessandro Moscatelli e Massimo Malvestio.
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Sul CorVeneto l’interrogatorio di Vincenzo Consoli al tribunale di Roma prima dell'arresto: "il crollo è colpa della riforma. E le baciate erano legali"
Giovedi 4 Agosto 2016 alle 10:35
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Poche settimane prima dell'arresto di ieri 2 agosto di Vincenzo Consoli, l'uomo dell'ascesa e poi della caduta di Veneto Banca, la giornalista Francesca Carrarini della trasmissione La Gabbia di La7 ha realizzato un servizio “premonitore†nel centro di Vicenza, tra la filiale di Veneto Banca in piazza dei Signori e la villa palladiana “blindataâ€in centro a Vicenza dove risiede Consoli con la moglie e all'interno della quale ora è sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Continua a leggere
Vincenzo Consoli, “La Gabbia” alla villa palladiana in centro a Vicenza: tra buonuscita e stipendi milionari, jet dell'istituto e prestiti di Veneto Banca
Mercoledi 3 Agosto 2016 alle 22:40Poche settimane prima dell'arresto di ieri 2 agosto di Vincenzo Consoli, l'uomo dell'ascesa e poi della caduta di Veneto Banca, la giornalista Francesca Carrarini della trasmissione La Gabbia di La7 ha realizzato un servizio “premonitore†nel centro di Vicenza, tra la filiale di Veneto Banca in piazza dei Signori e la villa palladiana “blindataâ€in centro a Vicenza dove risiede Consoli con la moglie e all'interno della quale ora è sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Continua a leggere
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Veneto Banca e Vincenzo Consoli: Lettera43 tra gli affari, il rapporto col potere e i prestiti facili a Galan, Samorì e Verdini (pagati dal Cav)
Mercoledi 3 Agosto 2016 alle 15:43
Era l'aprile del 2014. Veneto Banca viveva uno dei suoi momenti più difficili, costretta a rinnovare una dirigenza che la Banca d'Italia aveva accusato di opacità nella gestione dell'istituto di credito. E all'assemblea dei soci il governatore Luca Zaia si spese in loro difesa: «È stato portato un attacco senza precedenti alla nostra autonomia, un preciso disegno contro il sistema delle popolari e le Banche del credito cooperativo, proprio perché a fianco del territorio». LA FAVOLA DI VENETO BANCA. Allora l'istituto di Montebelluna era stato solo multato e ispezionato. Ma il sistema veneto aveva fatto muro.
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Ci sono i presidenti di Veneto Banca, che firmavano attestazioni false sulla dotazione di capitale. Come dirigenti della popolare e uomini di finanza di lungo corso, attraverso cui transitava l’acquisto di azioni finanziato dall’istituto, non detratte dal patrimonio. E i membri dei collegi sindacali, fino all’aprile 2014, che hanno attestato come buoni dati di bilancio rivelatisi gonfiati. Sono loro i 14 indagati al fianco dell’ex amministratore delegato Vincenzo Consoli, nell’estensione dell’inchiesta per aggiottaggio e ostacolo alla vigilanza esplosa ieri. Nomi noti, come quelli dei due presidenti, Flavio Trinca e Francesco Favotto. Il presidente dell’ascesa e del declino di Veneto Banca, Trinca, 77 anni, il commercialista alla guida della banca a fianco di Consoli, dal 1997 al 2014.
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Corriere del Veneto: tutte le accuse agli altri 14 indagati per Veneto Banca
Mercoledi 3 Agosto 2016 alle 11:46
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"Sono meravigliato per la tempistica. Arrestare una persona in via preventiva è sempre grave, ma farlo dopo un anno, quando non c’è più pericolo di fuga, di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato, è qualcosa che non capiscoâ€. Giovanni Schiavon, attuale vice presidente di Veneto Banca è stupito alla notizia che Vincenzo Consoli – una vita ai vertici dell’istituto – sia finito ai domiciliari. Eppure per il gip di Roma, Vilma Passamonti che ieri ha emesso l’ordinanza, Consoli è stato arrestato proprio perché continuava, anche dopo le dimissioni, a incidere “nelle scelte di politica aziendale†della banca, trasformata in spa, con il decreto sulle popolari.
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Il Fatto Quotidiano: Vincenzo Consoli in manette, era ancora il dominus di Veneto Banca
Mercoledi 3 Agosto 2016 alle 11:06