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Categorie: Politica, Informazione, Fisco

Sistema Arzignano e silenzio dei candidati

Martedi 23 Marzo 2010 alle 04:49
Marco Milioni, Idv    

 

Marco Milioni (Idv)Da molte settimane la cronaca giudiziaria vicentina produce uno stillicidio di notizie senza precedenti. L'inchiesta della magistratura berica sulle imprese di Arzignano ha scoperchiato una pignatta maleodorante. Di fatto l'intero distretto della concia, vuoi per grane penali, vuoi per grane tributarie, è sotto inchiesta. Ovviamente le indagini penali e il giudizio relativo spettano alla magistratura. Sul piano politico però si tratta di una rogna in pieno stile che ha trasformato Arzignano nel capoluogo provinciale del malaffare. Duecento milioni di euro di evasione per un giro d'affari pari ad un miliardo di euro sono la cifra di un sistema che ha debordato da ogni recinto.

Ricordo al contempo che siamo in piena campagna elettorale e che è sacrosanto che i cittadini possano meditare le proprie scelte anche in considerazione di eventi come quelli collegati alla cosiddetta operazione "Pelli Sporche". Sì perché se di sistema si tratta non è pensabile che un giro di ruberie tarato sul miliardo di euro si sia materializzato solo grazie ad un comandante infedele della Guardia di Finanza, ad un paio di funzionari birichini dell'agenzia delle entrate e ad un gruppetto di consulenti fiscali pronti al rito dell'unzione per interposta persona.

Bisogna salire di grado e pensare che un sistema colossale non si può occultare per lustri senza la copertura del livello politico. Gli imprenditori rimasti invischiati nell'inchiesta sono nomi che pesano in provincia di Vicenza. Nomi che hanno (o che hanno avuto) referenti partitici ben precisi: in primis nel centrodestra, ma pure nel centrosinistra. Eppure durante questa campagna elettorale per le regionali venete non ho sentito alcun lamento, alcun dubbio sollevarsi soprattutto da chi nel centrodestra regge le sorti della provincia e della regione da un quindicennio. Stesso silenzio anche dalla maggior parte dei candidati di ogni schieramento. Perché? E quale percezione del loro territorio hanno lorsignori? Su alcune testate venete giustamente qualche sparuto notista si è posto queste domande. Purtroppo il silenzio, anche dei media, è pressoché totale. Come candidato (che di mestiere fa il giornalista) ho provato a smuovere un po' le acque con un paio di interventi pubblicati sul mio blog elettorale il 10 ed il 12 marzo. Domenica 21 marzo sono sceso nella centralissima piazza Castello, armato di megafono, per dare conto di tutto questo ai vicentini, ma la mia città e la mia provincia sembrano narcotizzate.

E tutto ciò capita in un momento particolare. Un momento in cui la crisi economica, le ore di cassa integrazione e i licenziamenti, stanno mettendo alla corda un sistema come quello arzignanese nel quale fior di imprenditori negli ultimi trent'anni almeno hanno fatto fortuna. Sicuramente lavorando molto, ma anche grazie al sistematico spregio delle regole fiscali, di quelle relative alla protezione ambientale e grazie ad un ricorso incessante a manodopera clandestina. Zermeghedo, Arzignano, Chiampo, Montebello, Montorso, Trissino e altri comuni del comprensorio pagano da anni un tributo silenzioso al comparto. Un tributo in morti ed ammalati di tumore, complice un sistema sanitario che non ha mai calcolato e contabilizzato a dovere le patologie tipiche, la contaminazione ambientale dovuta al distretto della concia: una bomba ecologica che deflagra continuamente da anni e della quale non si può parlare perché la concia con le sue devastazioni a Vicenza è un tabù, un santuario votato agli "schei" che politica, associazioni di categoria, finanche i sindacati hanno deciso di non violare finché l'albero, seppur venefici, dava i suoi frutti e la sua ricchezza. Non importa come questa arrivasse.

E viene da ridere se si pensa alle crociate dei big nazionali della Confindustria per espellere gli associati che pagano il pizzo. Perché l'Assindustria di Vicenza non chiede conto ai propri iscritti conciatori del verminaio "made in Arzignano"? Perché inquirenti e giornalisti della grande carta stampata non cominciano a seguire la traccia delle logge deviate sotto le cui volte si incontrano personaggi assai vari? Tra questi vi sono per caso imprenditori, politici, magistrati, faccendieri, emissari della criminalità organizzata, uomini della finanza e del mondo bancario? A Vicenza una vera Tangentopoli non è mai scoppiata. Siamo tutti anime sante benedette dalla Madonna di Monte Berico? Sarebbe ora di fare un po' di chiarezza. Gli esponenti del partito che mi ospita sono pronti a scendere in campo anche facendo ricorso ad esposti e interrogazioni parlamentari. Che diritto abbiamo di lasciare queste macerie e questi miasmi a chi verrà dopo di noi?

Marco Milioni
candidato indipendente per l'IDV alle regionali 2010 del Veneto, collegio provinciale di Vicenza

web: http://marcomilioni.blogspot.com ; e-mail: [email protected] ; telefono: 392-2965555

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Categorie: Politica

Occorre un'accorta vigilanza nei seggi

Martedi 23 Marzo 2010 alle 01:50

Giuliano Raimondo   

Riceviamo da Giuliano Raimondo e pubblichiamo
Elezioni: occorre una più accorta vigilanza ai seggi e nei presidi di raccolta dei dati elettorali per garantire la massima correttezza in quanto, il nostro Paese è sempre più in preda alle bugie e al pregiudizio.

Egregio direttore,
il clima che si respira nel nostro Paese consiglia anche una più adeguata attenzione nei seggi e nei presidi ove affluiscono i voti degli italiani. Il clima che si respira nel Paese non lascia spazio alla tranquillità.
Nel nostro Paese c'è qualcuno che non si rassegna al fatto che non sempre si può vincere. Questo clima richiama tempi non tanto remoti, nell'ambito del quale è successo di tutto.
Sono nato nel 1945 e ho cominciato lentamente, a 18 anni, a interessarmi di politica, ma oggi sono preoccupato; dopo l'opposizione, dopo il sistema dell'informazione, dopo la magistratura, dopo il C.S.M., sotto esame è anche la Questura di Roma perché qualcuno desiderava che in Piazza S. Giovanni questa contasse un milione di presenze. Suvvia!
Andando a Roma con una delegazione della CGIL, per partecipare alla Manifestazione Nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua del 20 marzo u.s., ero preoccupato di avere, come in precedenza, difficoltà per andare in bagno o per prendere un caffè lungo il viaggio in autostrada. Invece mi sono accorto, mano a mano che passavano i km, non si contavano tanti pullman oltre ai "nostri". Pullman che, a differenza dei "nostri", si recavano a Roma per la manifestazione del P.d.l.
Si capiva che la partecipazione invocata dal presidente Berlusconi era concretamente molto tiepida. D'altronde basta sovrapporre le foto delle varie manifestazioni avvenute in questi ultimi tempi in S. Giovanni per convincersi che i numeri della manifestazione del Pdl sono altri. Un riscontro è, se si vuole il confronto sui numeri, la partecipazioni ai concerti delle Feste del Primo Maggio delle Organizzazioni sindacali CGIL, CILSL e UIL.
Tutto questo per dire che concordo con Roberto Saviano quando fa capire che alle prossime elezioni, in particolare in alcune regioni della nostra Italia, ci vorrebbero gli osservatori dell'ONU perché gli elettori italiani devono essere sicuri che non ci sono brogli sul voto e che lo stesso è rispettato ovunque (dal sud al nord e a Roma).
Cordialmente
Giuliano Raimondo

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Categorie: Politica, Sanità

Dare i numeri su S. Giovanni (o sul cancro?)

Lunedi 22 Marzo 2010 alle 23:50

Federazione della Sinistra, Prc, PdCI   

 

Cellule del cancroIl titolo non si riferisce ai numeri di quanti hanno partecipato alla manifestazione di Berlusconi a Roma sabato scorso (più di un milione secondo il PDL o centocinquantamila come dice la questura?).
Basta guardare le fotografie della piazza e farsi un'opinione. C'è altro su cui si deve riflettere.
Durante il suo comizio in Piazza San Giovanni, Silvio Berlusconi ha fatto, al solito, molte promesse.
Una di queste dovrebbe attirare l'attenzione di tutti per la sua importanza sotto tutti i punti di vista.
L'attuale presidente del consiglio, infatti, ha affermato che, nei prossimi tre anni, il cancro ("un male che riguarda quasi 2 milioni dei nostri concittadini") potrà essere sconfitto.
È sottinteso che la lotta contro questa malattia avrà successo solo se Berlusconi stesso vincerà le elezioni regionali.
Ora, visto che il suo governo taglia i finanziamenti alla ricerca, ci dica come intende procedere in questa impresa.
Con decreto legge o con la sola imposizione delle mani?

Giorgio Langella
Federazione della sinistra - Rifondazione-Comunisti Italiani Vicenza

 

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Categorie: Politica

No all Tav, si al riassetto delle ferrovie

Lunedi 22 Marzo 2010 alle 20:10
Federazione della sinistra, Prc, PdCI      

 

Un treno 'normale'Dal Giornale di Vicenza del 20 marzo scorso, si legge che la TAV mette d'accordo i candidati vicentini per le regionali.
Facciamo presente che all'iniziativa promossa dall'Associazione Terre Veloci, del 19 marzo, non sono stati invitati tutti i candidati. Guarda caso i mancanti erano proprio quelli contrari alla TAV: la Federazione della Sinistra e Idea.
Non tutti i candidati sono concordi con la TAV e, come più volte precisato, noi della Federazione della Sinistra, consideriamo la TAV non solo inopportuna economicamente, ma anche dannosa per l'ambiente, e non utile alla cittadinanza, la quale è penalizzata da un sistema ferroviario depotenziato e destrutturato a favore degli investimenti per l'alta velocità.
Sarebbe invece utile un riassetto delle ferrovie, con un'adeguata ristrutturazione delle tratte esistenti, per un sistema, sia metropolitano, sia per l'alta capacità. Una riorganizzazione ferroviaria snella per il trasporto delle merci e delle persone, a costi moderati e con la possibilità di biglietti validi per tutti i treni, senza distinzioni fra categorie di servizio offerto.
Tutto questo al fine di ridurre il traffico su gomma e dare un reale servizio ai cittadini.


Irene Rui e Guido Zentile
Di. Ambiente e Territorio PRC
Federazione della Sinistra - Vicenza

 

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Categorie: Politica, Interviste

Variati:4 domande a Bortolussi,De Poli e Zaia

Lunedi 22 Marzo 2010 alle 15:52

Il sindaco Achille VariatiA meno di una settimana dalle elezioni regionali il sindaco di Vicenza Achille Variati pone ai candidati alla presidenza quattro questioni su altrettanti temi che interessano il territorio.

"Durante questa campagna - argomenta Variati - si è molto parlato di liste ammesse o non ammesse, sono state fatte molte polemiche, ma si è entrati davvero poco nel merito dei programmi, al punto che non so ancora come la pensino i candidati su alcune questioni chiave per il futuro della realtà vicentina. Credo che la risposta a questi quesiti sia importante per molti cittadini della nostra provincia".

Trasporti, inquinamento, sanità e rapporto tra la ragione di Stato e ragioni della comunità gli argomenti sul tappeto.

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Categorie: Politica, Eventi, Informazione

Variati interroga i candidati governatori

Lunedi 22 Marzo 2010 alle 11:14
Comune di Vicenza     

 

Oggi alle 12.30 il sindaco incontra la stampa a Palazzo Trissino, sala stucchi, per porre tre domande ai candidati alla carica di governatore della Regione Veneto su altrettante tematiche importanti per il territorio vicentino e rilevanti a livello regionale.

Riferiremo in seguito su queste domande

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Categorie: Politica, Informazione

Il valore dell'informazione

Lunedi 22 Marzo 2010 alle 01:42
Gianluca Panto, Pnv     

 

Gianluca PantoNell'era dell'informazione è il sapere il fattore chiave della vita economica.
E così oggi la vera ricchezza delle aziende non sono più le risorse naturali né i macchinari né gli stabilimenti e nemmeno il capitale finanziario: la materia prima più preziosa è il "capitale intellettuale".
Il capitale intellettuale è la somma di tutto ciò che i dipendenti di un'azienda sanno e che le assicura un margine di competitività ed è proprio la conoscenza a conferirle un margine rispetto alle altre.
Le nuove fabbriche di successo non sono quelle che aprono nuove unità produttive, ma sono quelle che le chiudono o meglio quelle che si trasformano, quelle che mantengono od incrementano la produzione senza necessariamente acquisire od attivare vere nuove fabbriche.
Infatti la civiltà dell'informazione non annullerà la precedente era industriale, ma la trasformerà.
Informazione e sapere saranno le armi termonucleari competitive del nostro tempo.
Continua

 

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Categorie: Politica

Il Pat di Torri di Quartesolo: senza i cittadini

Lunedi 22 Marzo 2010 alle 01:15
Federazione della Sinistra, Prc, PdCI     

 

Un modello "Vicenza" di fare urbanistica. Si pianifica senza i cittadini.
Roberto Fogagnoli, capolista della FdSCome tradizione della Giunta Marchioro che promette in campagna elettorale il coinvolgimento dei cittadini nella vita amministrativa, questo non si è verificato.

Il cittadino è escluso, non viene considerato, c'è una netta separazione tra gli amministratori (i politici di turno, modello Variati) e la base, che diligentemente ha espresso il proprio voto.

Ma nemmeno il Consiglio Comunale viene coinvolto nelle discussioni: le convocazioni avvengono ogni trenta-quaranta giorni e per argomentazioni futili, quali riconoscimento onorificenze, interrogazioni della minoranza, nonché approvazione di alcune delibere blindate sulle quali è già stato tutto deciso; il classico alza manina.

Il Consiglio Comunale luogo democratico dove i rappresentanti votati dai cittadini si riuniscono per argomentare, non funziona; fa tutto la maggioranza, in sede di Giunta, e lascia poco spazio di discussione.
Alla luce di quanto sopra leggiamo sul Giornale di Vicenza che dall'uovo di Pasqua uscirà il documento preliminare sul PAT.

Ma chi ne sapeva qualcosa? Le forze politiche (anche se non presenti in Comune, ma presenti nel territorio comunale), e i cittadini, più o meno sensibili all'argomento, sono stati informati? Naturalmente no, ciò che viene discusso e deciso all'interno del palazzo, davanti alle limpide acque della fontana, rimane un mistero per i comuni mortali.
I presupposti del PAT ricalcano storielle già sentite nell'ambito del PTRC e del PAT di Vicenza. Rispetto alla valorizzazione del verde agricolo e dell'ambiente, dietro l'angolo ci stanno gli autentici aspetti ai quali la pianificazione rivolgerà gli interessi: i centri commerciali, la grande distribuzione; questa secondo il PAT è la vera risorsa del Comune. Siamo alle solite, si pianifica senza le persone, non si guarda alla sociale: è il classico strumento che intende fondersi con le legge del mercato.
E' corretto programmare il futuro del territorio ed è bene che, in particolare per Torri, ciò venga fatto in collaborazione con il Comune di Vicenza, ma all'orizzonte si profila un devastante futuro dove il consumo di suolo, le grandi opere, e la militarizzazione del territorio saranno dominanti.
Staremo a vedere.

Irene Rui e Guido Zentile - Torri di Q.lo
Dip. Ambiente e Territorio PRC
Federazione della Sinistra - Vicenza

 

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Categorie: Politica

Lavoro in Veneto nei primi 2 mesi: i numeri

Domenica 21 Marzo 2010 alle 17:27
Federazione della Sinistra    

 

Veneto lavoro ha reso pubblici i dati sulla situazione del lavoro di febbraio 2010 in Veneto. La crisi occupazionale continua e, se possibile, si aggrava.

Giorgio LangellaVeneto lavoro ha reso pubblici i dati di fine febbraio 2010 sulla situazione del lavoro in Veneto. La crisi occupazionale continua e, se possibile, si aggrava. Nonostante quello che affermano "lorpadroni" e il governo che li rappresenta, la ripresa per i lavoratori non esiste. Anzi.
In questi primi due mesi del 2010 nella provincia di Vicenza , le aziende coinvolte in aperture di crisi sono state 38 (237 nel Veneto). I lavoratori coinvolti nel vicentino sono 421 (nel Veneto sono 4.422).
In provincia di Vicenza, nei primi due mesi dell'anno in corso, le ore di cassa integrazione ordinaria richieste sono 1.303.216, quelle di cassa integrazione straordinaria sono 4.232.848 per un totale di 5.536.064. L'anno scorso il totale di ore richieste erano, nello stesso periodo, 765.296. In tutto il 2009 sono state 21.138.487. Le ore richieste per cassa integrazione in deroga (sempre in gennaio e febbraio 2010) sono 1.576.701 e coinvolgono 1.615 lavoratori.
Mecc Alta di CreazzoLa mobilità, sempre nella nostra provincia e nei primi due mesi del 2010, ha colpito 379 lavoratori di aziende oltre i 15 dipendenti (a fine febbraio 2009 erano 350) e 907 lavoratori di piccole aziende (l'anno scorso erano 788).
Ma un altro dato, ben evidenziato nel rapporto di Veneto lavoro, fotografa il dramma di cosa sta succedendo nel mondo del lavoro veneto e vicentino in particolare. Mi riferisco al numero di aziende con trattamenti di cassa integrazione straordinaria approvati. A fine febbraio 2010 queste aziende sono 155 in provincia di Vicenza (a fine 2009 erano 127); in tutto il Veneto sono 494 (a fine 2009 erano 366).

Un numero impressionante, aggravato dal dato della scadenza della CIGS nei prossimi sei mesi (agosto 2010) che interesserà (solo nel vicentino) ben 103 aziende.
È un presente drammatico, un futuro tragico. Nel frattempo si parla di altro.

Di liste non presentate, di giudici che fanno il loro mestiere ma sono "comunisti" perché colpiscono il capo, di riforme costituzionali ... necessarie, dicono, a dare maggior potere a chi governa. Nel frattempo si licenziano altre centinaia di lavoratori.

Lo stabilimento OlimpiasSono di questi giorni le notizie di espulsione dal mondo del lavoro di 75 lavoratori della M.E.C.C. Alte e la chiusura della Olimpias di Grumolo.

"Crisi" aziendali? Non proprio. Sono, piuttosto, le ormai abituali delocalizzazioni verso nazioni dove, affermano "lorpadroni", il lavoro costa meno (Cina, India, Tunisia).

Noi crediamo, invece, che "lorpadroni" delocalizzano in paesi dove si può sfruttare di più e meglio (per i loro profitti) chi lavora, dove ci sono meno "lacci e lacciuoli" (così chiamano i diritti) nella sicurezza sul lavoro, nelle condizioni di lavoro, nelle norme di tutela dell'ambiente... Ma questi sedicenti imprenditori dove vogliono arrivare, qual è il progetto che hanno in mente per l'industria italiana?

E il governo nazionale, quello regionale e quello provinciale (guarda caso sempre di centrodestra) cosa fanno, che progetti hanno? Perché continuano a cancellare diritti di chi lavora (vedi l'ultima legge che prevede l'arbitrato privato al posto del giudice per i licenziamenti) e dei pensionati (additati spesso come causa della crisi). Lo dicano, per favore, a chi sta perdendo il posto di lavoro. Lo dicano con parole chiare. Cosa fanno? O sono troppo impegnati a "salvare il capo" dai processi?
Non possiamo attendere che "lorpadroni", i responsabili della crisi, continuino nei loro giochi di borsa, nei loro investimenti finanziari che penalizzano il lavoro. Non si possono più giustificare profitti immensi in cambio di sempre maggiori sacrifici da parte dei lavoratori e dei pensionati. Non si può più tollerare una corruzione valutata in 60 miliardi di euro all'anno e una evasione fiscale di centinaia di miliardi ogni anno.
Cambiare politica nazionale e locale può essere un primo passo. C'è bisogno di un nuovo progetto, un nuovo piano locale e nazionale, che metta il lavoro e i lavoratori al primo posto e che, finalmente, faccia pagare la crisi a chi l'ha prodotta.

Giorgio Langella
Federazione della sinistra - Rifondazione-Comunisti Italiani Vicenza

 

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Categorie: Politica

Un Veneto diverso è possibile? Molla la Lega

Domenica 21 Marzo 2010 alle 14:29

Carlo Rizzotto, Idv                  

Carlo Rizzotto (Coordinatore Prov. Idv)La politica che ci coinvolge ogni giorno , assai prima della delocalizzazione industriale, ha de - localizzato, determinando la fine della politica popolare, consentendo a lobby economiche il controllo totale della programmazione e della gestione del territorio al solo fine speculativo .
Se si osserva il territorio da una posizione privilegiata , limitandosi alla sola provincia di Vicenza , si nota che la cementificazione è quasi totale, con una rete di strade impressionante - i centri urbani si susseguono con continuità , le zone dedicate all'agricoltura sono limitate ed inserite tra strade , industrie , centri commerciali e urbani ad alta intensità abitativa con un livello di inquinamento che supera in ogni stagione dell'anno i valori stabiliti dalle norme europee . Non esiste in tutto il territorio veneto un poligono industriale da definirsi tale, dove sia possibile recarsi al lavoro in un tempo accettabile utilizzando un servizio pubblico. È facile dedurre che le scelte fatte in questi ultimi venti anni dalla politica non abbiano certo avvantaggiato la grande Comunità! Ma sono necessarie nuove strade, autostrade , tangenziali , rondò , centri commerciali , di conseguenza non c'è un angolo in cui non vi sia un progetto di cementificazione. L'agricoltura è scivolata verso un impoverimento senza ritorno, così come la nostra salute.
Quello che non si vede e che sta sotto (grazie al silenzio di molti e nell'indifferenza di alcune istituzioni) condizionerà per sempre la vita e il futuro di molte comunità. Secondo il rapporto dell'ecomafia, il Veneto è tra le primissime regioni in Italia. Certamente il futuro che ci rimane non sarà facile, ma innanzitutto essere consapevoli che la situazione è grave e non è più possibile sottrarsi alle proprie responsabilità delegando agli "altri" la determinazione di un futuro che è anche nostro.
Sviluppo, Crescita, Competitività, Rilancio di una politica industriale e commerciale innovativa, poligoni industriali ben definiti e sinergici, la via alta dello sviluppo sono il risultato di una programmazione democratica dell'economia, di conseguenza la Famiglia, la Scuola, l'Ambiente, la Cultura, la Sanità , la Solidarietà , la Legalità non dovrebbero essere solo linee guida ma priorità all'interno di una programmazione amministrativa. Il Domani dipende dalle scelte fatte oggi. Un altro Veneto è possibile, ma è necessario il ritorno immediato della Legalità, in tutti i settori . Nulla succede fortuitamente, sia in negativo che in positivo. L'economia e i servizi di una società sono sempre il risultato di una programmazione ...
E' possibile riconsegnare il nostro futuro a coloro che governano il nostro Veneto da 15 anni?


Carlo Rizzotto - Coordinatore prov. IDV Vicenza - candidato per Italia dei Valori - Regionali 2010

 

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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