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Categorie: Politica, Energia

Il vento: il petrolio del 2020

Domenica 21 Marzo 2010 alle 01:30

Movimento 5 Stelle       

 

Energia eolicaChi ha la fortuna di frequentare spesso i paesi del Nord Europa o la Spagna non ha potuto di certo ignorare l'aumento esponenziale degli impianti eolici che si è verificato negli ultimi dieci anni. Sembrano spuntare come funghi e le dimensioni delle cosiddette turbine eoliche è sempre maggiore.
Molti si lamentano del fatto che queste grandi strutture "deturpano" il paesaggio con la loro ingombrante presenza ma il loro numero continua comunque ad aumentare senza sosta. La spiegazione a questo fenomeno sta nel fatto che il vento, costante in molte zone nord europee, è una fonte di energia rinnovabile estremamente abbondante e a buon mercato. Non è un caso che Lester Brown, uno dei più grandi pensatori del nostro tempo, nel suo "Piano B" abbia eletto il "vento" come principale fonte energetica nell'economia del 2020.
In un momento come quello attuale, in cui in Italia si fa un gran parlare di ritorno al nucleare, vale la pena di fare una riflessione molto approfondita sulle fonti rinnovabili ed in maniera particolare sull'eolico.
Movimento 5 StelleInnanzitutto cerchiamo di capire quali sono i vantaggi dell'energia eolica. Uno dei più evidenti è certamente che lo spazio occupato è estremamente ridotto: una grande turbina eolica da più di un megavatt di potenza può essere installata in un'area di circa 1000 metri quadrati. Per fare un esempio concreto, se si immaginasse di coltivare la stessa area a granturco allo scopo di produrre bioetanolo per autotrazione, si potrebbero ottenere circa 1,4 metri cubi di granturco, che fornirebbero a loro volta 450 litri di etanolo. Il valore di questo combustibile sul mercato è di circa 300 dollari (negli Stati Uniti). L'energia elettrica prodotta dalla turbina ha invece un valore di 300000 dollari! Questo è uno dei motivi per cui già ora moltissimi contadini guadagnano di più dall'energia elettrica prodotta dalle turbine installate nel loro terreno che dai prodotti agricoli. In Danimarca moltissimi cittadini, specialmente agricoltori, hanno già delle partecipazioni negli impianti eolici presenti nel loro terreno, oppure in quelli off-shore. Anche nelle grandi pianure degli Stati Uniti la tendenza è molto simile. Nello stesso tempo quei contadini possono continuare a coltivare prodotti agricoli e ad allevare bestiame negli stessi terreni in cui sono installati gli impianti eolici.
Un altro grande vantaggio è sicuramente quello che grandi turbine possono essere installate in mare aperto (impianti off-shore) dove la ventosità è costante e l'impatto sul paesaggio estremamente ridotto.
Molti paesi Europei, che in fatto di sviluppo energetico hanno le idee chiare, hanno già fatto una scelta molto precisa, la Danimarca per esempio produce già più del 20% della sua energia elettrica tramite l'eolico e punta ad arrivare al 50% del fabbisogno interno entro il 2020. In questo modo i Danesi stanno pianificando di utilizzare le centrali alimentate da combustibili fossili solo per colmare i "buchi" determinati dalla riduzione dell'intensità del vento. Esemplare è il caso dell'isola Danese di Samsø che già copre il suo fabbisogno di energia elettrica per uso domestico, agricolo ed industriale tramite 10 turbine eoliche da 1 megawatt l'una poste a terra e integrate da altre fonti rinnovabili. L'isola possiede poi un impianto eolico off-shore che consente di pareggiare il bilancio energetico anche per quanto riguarda la mobilità dei veicoli. In termini pratici ciò significa che tutti gli abitanti potrebbero muoversi su auto elettriche sfruttando l'energia del vento. Un vantaggio di questa scelta è che durante la notte, quando le torri eoliche continuano a produrre energia e la domanda per uso domestico si riduce notevolmente, le batterie delle auto possono essere ricaricate con energia elettrica a buon mercato. Quando si ascolta Soren Hermansen, un ex insegnante di scienze naturali ed ideatore del progetto, si capisce immediatamente che è stato grazie alla partecipazione di gran parte degli abitanti dell'isola che questo sogno si è potuto realizzare. Parte della popolazione ha infatti investito il proprio denaro acquistando delle quote negli impianti eolici installati e ha quindi preso parte in prima persona alla realizzazione di un obiettivo in cui tutta la popolazione credeva.
Anche l'Inghilterra punta molto sullo sviluppo dell'eolico tanto che il premier inglese Gordon Brown ha recentemente affermato in un'intervista alla rivista New Scientist che il vento potrebbe diventare in futuro il petrolio della Gran Bretagna. Il premier ha annunciato la prossima inaugurazione di 3000 turbine eoliche entro il 2020. A causa dell'opposizione di numerose persone all'installazione delle turbine a terra, il governo si propone di puntare molto sul cosiddetto eolico "off-shore" riducendo così l'impatto visivo e guadagnandosi la fiducia della popolazione. L'inghilterra ha infatti dichiarato di partecipare alla realizzazione del cosiddetto Atlantic Array, una centrale off-shore (in mare aperto) da 1500 megawatt al largo della costa del Devon. Da sola questa centrale produrrà energia elettrica per più di mezzo milione di abitazioni.
Passiamo ora all'esempio della Germania, uno dei paesi più industrializzati al mondo, anch'essa ha scelto di puntare in maniera massiccia sulle fonti alternative e in particolare sull'eolico, tanto che è attualmente uno dei leader mondiali per potenza installata. Il Cancelliere Angela Merkel ha dichiarato che perseguirà in tutti i modi l'obiettivo 20-20-20. Questo significa che entro il 2020 la Germania produrrà il 20% della propria energia da fonti rinnovabili e avrà ridotto del 20% la produzione di anidride carbonica da fonti non rinnovabili. C'è da dire che già adesso la Germania produce il 16% della propria energia in questo modo. Il capo del governo ha inoltre dichiarato che la Germania proseguirà con l'obiettivo di produrre il 100% della propria energia da fonti rinnovabili.
Un altro punto estremamente importante è che tutte le fonti energetiche rinnovabili sono un enorme volano per lo sviluppo industriale e la ricerca; in Germania ad esempio il numero di persone impiegate in questo settore è superiore alle 250000! Si pensi quale enorme traino per lo sviluppo potrebbero essere le fonti rinnovabili nelle regioni del Sud Italia dove la ventosità e l'irraggiamento solare sono estremamente abbondanti.
Tutti questi esempi, ma se ne potrebbero portare moltissimi altri, sembrano indicare che tutti i paesi più industrializzati puntano in maniera massiccia sull'eolico. Cerchiamo ora di capire come sta andando invece in Italia, questo settore.
L'Italia ha tutte le carte in regola per incentivare un grosso sviluppo dell'eolico: è un paese estreamente energivoro (consumiamo circa 320000 TWh = 320000 miliardi di kWh all'anno) non possediamo fonti di combustibili fossili (petrolio, carbone, metano) e ci sono delle regioni con una buona ventosità. Nonostante nel 2009 abbiamo raggiunto i 4850 megawatt di potenza installata ed una produzione elettrica pari a circa 6,7 TWh (terawattora) (cioè 6,7 miliardi di kWh) (fonte rapporto TERNA), questi equivalgono solo al 2,1% del Consumo Interno Lordo. Anche se in Europa siamo quindi terzi per potenza installata (4850 MW) abbiamo ancora molto da fare per arrivare a livello dei migliori nel settore (Germania 25000 MW e Spagna 20000 MW). Attualmente assistiamo ad un blocco nell'installazione degli impianti in Sicilia, mentre molti ritengono che anche l'eolico off-shore non venga adeguatamente incentivato (http://www.edilportale.com/news/2010/01/risparmio-energetico/eolico-da-record-nel-2009-installati-1.114-megawatt_17487_27.html). Nonostante da molte parti si esprima soddisfazione per i risultati finora raggiunti, quello che lascia perplessi è che, mentre dal 1994 al 2009 la produzione di energia in Italia è passato da circa 232000 GWh a circa 314000 GWh (+35%), la percentuale totale di energia prodotta da fonti rinnovabili è scesa dal 21% al 15,7% (http://www.ecoage.it/produzione-energia-in-italia.htm) ed è attualmente pari a circa il 18%. Inoltre, circa il 15% dell'energia rinnovabile è rappresentata dall'idroelettrico.
Veniamo infine dal quadro internazionale ad una realtà molto vicina a noi: il Veneto e la provincia di Vicenza. E' possibile da noi installare impianti eolici? Di particolare interesse è il caso di Badia Calavena un piccolo comune nei monti della Lessinia che ha sempre avuto un occhio di riguardo per le energie rinnovabili (http://www.badiacalavena.eu/badia-calavena/impianti-energetici/28-badia-calavena-centrale-eolica), la scelta di installare una grande pala eolica sul ventoso Monte Pecora sembra essere stato un buon affare visto che il comune può sfruttare circa il 10% dei 2 milioni di kWh prodotti da questo impianto (vedi foto di apertura dell'articolo). Più recentemente i comuni dell'alto Vicentino e del Trentino che circondano il Monte Carega stanno valutando la possibilità di installare piccoli impianti eolici (http://www.caregaweb.it/) di ridotto impatto paesaggistico. A volte sembra proprio che i piccoli comuni siano molto avveduti anche per quanto riguarda questioni di interesse strategico, questi sono segnali che fanno ben sperare per il prossimo futuro!
Per concludere, quello che viene da chiedersi è: "Quando tra pochi anni i paesi del Nord Europa produrranno percentuali elevatissime del loro fabbisogno energetico tramite le fonti rinnovabili, energia pulita e slegate dalle incertezze del prezzo del greggio, gel gas naturale e dell'uranio, l'Italia a che punto sarà arrivata?" Staremo cercando di installare centrali nucleari pagando cifre enormi alla società francese EDF che detiene il know-how in questo settore? Oppure staremo installando degassificatori per esportare il gas ad altri paesi europei? O peggio ancora staremo incenerendo i rifiuti per produrre energia elettrica (anzichè differenziarli e ridurne la produzione)?
In campo energetico a volte le situazioni appaiono difficili da comprendere. Chiediamoci per esempio come mai nell'inverno del 2009 la Francia con le sue 59 centrali nucleari è stata costretta ad importare l'energia elettrica dai paesi confinanti (http://www.blogeko.it/2009/francia-nucleare-in-crisi-per-il-freddo/). Il motivo è semplice, quando l'energia elettrica viene prodotta in quantità massiccia e superiore al fabbisogno, non vengono attuate poliche di risparmio energetico, l'energia elettrica non si può facilmente stoccare e conservare e quindi viene depauperata. Questo è il motivo per cui in Francia una grossa frazione dell'energia elettrica viene sprecata in inefficienti impianti di riscaldamento domestico. Provate a porvi una domanda: "Un'azienda che produce un determinato bene di consumo ha maggiore interesse a vendere grandi quantità di quel determinato prodotto o a far sì che i consumatori ne facciano un uso avveduto e ne consumino la minor quantità possibile?" La risposta probabilmente è: "cercheranno di incentivare i consumi". Da ciò quindi possiamo imparare una grande lezione: la strada corretta non è quella di produrre enormi quantità di energia elettrica in maniera non sostenibile nella speranza di farne diminuire il prezzo.
Siamo quindi ancora una volta noi cittadini, esattamente come hanno fatto gli abitanti dell'isola danese di Samsø, a doverci informare correttamente e a chiedere e ottenere che le energie rinnovabili vengano tenute in giusta considerazione, dato che innegabilmente saranno la nostra unica via di salvezza quando i combustibili fossili saranno vicini all'esaurimento.
Personalmente credo che molti cittadini sperino che il futuro del nostro paese in termini energetici sia simile a quello degli altri paesi europei più virtuosi e che non avremo invece ceduto alle "tentazioni" di alcune grandi industrie energetiche o di governanti che molti giudicano "poco lungimiranti" in tema di sviluppo energetico.

Prof. Stefano Campanaro per il MoVimento 5 Stelle

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Convegno sul lavoro a Lonigo,oggi alle 16,30

Domenica 21 Marzo 2010 alle 00:50
Fiamma Tricolore      

 

Convegno sul lavoro a LonigoDomenica 21 marzo si terrà un convegno a Lonigo.

Il tema è "Lavoro a Lonigo. Come difendere l'impresa e l'occupazione".

Intervengono Elena Donazzan, Luigino Bari, Enrico Curto, Alberto Lembo e Andrea Miglioranzi.
Modera Piero Puschiavo.

Il convegno si terrà alle 16,30 nella Sala Conferenza in Piazza Garibaldi.

 

 

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Sbrollini condanna minacce a Zaia

Sabato 20 Marzo 2010 alle 19:40

Daniela Sbrollini         

 

Esprimo condanna verso atti intimidatori che hanno colpito il Ministro Zaia e l'assessore provinciale al bilancio di Vicenza, Cristiano Sandonà .

On. Daniela SbrolliniTelefonate con minacce e atti violenti come quelli accaduti ai danni degli esponenti leghisti, non si possono che etichettare come gesta indegne.
Non si può far politica con questi mezzi, ogni atto di questo tipo non può appartenere ad un paese come l'Italia e a una Regione come il Veneto.
Mi auguro che si possano individuare i responsabili e che il clima elettorale rientri nella normalità.
Ci attende una settimana intensa, facciamo tutti uno sforzo per isolare questi personaggi e concentrare il lavoro sui programmi, sulle proposte e sugli obiettivi per un Veneto migliore di quello che questi atti può rappresentare.

On. Daniela Sbrollini

 

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Zaia ubiquo, sorprese e verità

Sabato 20 Marzo 2010 alle 13:42

Matteo Quero   

Sull'ipotesi del doppio incarico da Ministro e Governatore per il leghista Luca Zaia, pubblichiamo una dichiarazione del consigliere provinciale del Partito Democratico di Vicenza Matteo Quero.


Le sorprese e le verità di una campagna elettorale

Luca Zaia con Umberto BossiLa campagna per le elezioni del 28 e 29 marzo non cessa di riservare sorprese. Soprattutto in Veneto. Succede che un ministro della Funzione Pubblica, il paladino dell'efficienza della pubblica amministrazione, il crociato della lotta ai fannulloni, si candidi a Sindaco di una città non esattamente semplice come Venezia e proclami fiero ai suoi concittadini: sarò il Sindaco del sabato e della domenica, sono pronto al sacrificio, per voi rinuncerò ai week end. È difficile capire se Renato Brunetta faccia un torto maggiore al suo incarico da Ministro, che ha voluto caratterizzare all'insegna dello spirito di servizio dovuto da chi lavora nella pubblica amministrazione. Oppure ai veneziani, cittadini di una metropoli difficile e complessa, che merita ben altre attenzioni di quelle che l'efficientissimo Ministro è pronto a dedicare nel suo tempo libero.
Ma le sorprese non sono finite. Succede infatti che un Ministro della Repubblica, che sembra usare con disinvoltura le occasioni di visibilità offerte dal suo ruolo, dopo essersi candidato alla guida della Regione, sia indicato da un altro Ministro e capo del suo partito per un inedito doppio ruolo: governatore del Veneto e Ministro dell'Agricoltura.
Luca Zaia e Umberto Bossi ci hanno risparmiato, almeno questo, la loro idea su come ripartire i giorni della settimana tra Venezia e Roma. Ci hanno in cambio offerto un siparietto estremamente significativo del modo in cui la Lega Nord intende il ruolo della politica e il rapporto con il territorio. Con Bossi che dà la linea e Zaia che alza le mani e risponde: decide lui. Matteo Quero (Cons. Prov, Pd)Sì perché Luca Zaia predica "bene", ma razzola male. Si proclama alfiere del Veneto e della sua autonomia, ma fa parte di un Governo che regala soldi a Roma e Catania, mentre nega ai nostri Comuni la revisione del Patto di stabilità. Parla di federalismo, ma nasce come candidato dal baratto milanese e romano tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi. Ora persino l'ipotesi del doppio incarico nasce lontano da questa terra. Perché nella Lega è sempre Milano a decidere. Luca Zaia è talmente poco padrone delle sue scelte, che deve sempre rimandare a ciò che dice e decide Bossi. Come fanno quei figli timorosi di sbagliare: "me l'ha detto papà". E forse, è questa la cosa più vera che Zaia ha detto sinora in tutta la campagna elettorale. Perché nel suo partito il Veneto è come una periferia. E le decisioni che contano si prendono sempre altrove.

Matteo Quero

 

 

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Zaia ministro e governatore? Decide Milano

Sabato 20 Marzo 2010 alle 12:44
Partito democratico Veneto    

 

Filippin: Zaia sconvolgente, aspetta sempre un ordine da Milano
Il segretario del Pd: "L'appetito della Lega per le poltrone vien mangiando"

"Un doppio incarico per Luca Zaia, da Ministro e da governatore? Evidentemente per la Lega, quando si tratta di poltrone, l'appetito vien mangiando". Rosanna Filippin, segretario regionale del Partito Democratico, interviene sull'ipotesi avanzata da Umberto Bossi.
"Renato Brunetta - spiega la Filippin - l'aveva già sparata grossa, facendo capire che per lui il governo di una città come Venezia sarebbe più o meno un hobby del weekend. Umberto Bossi non poteva che puntare ancora più in alto e dire che sì, un leghista può essere ministro, presidente di Regione e domani chissà cos'altro ancora. La guida di un grande Comune o di una grande Regione è un impegno che richiede una dedizione totale. Pensare anche solo per un attimo che possa essere un incarico da cumulare, dimostra solo il disprezzo profondo del centrodestra veneto verso le istituzioni che si candida a guidare".
Conclude il segretario del Pd: "Che la Lega abbia imparato ad amare le poltrone è una cosa chiara da tempo. Ma la più sconvolgente di tutte le affermazioni è la replica di Luca Zaia, quando afferma che, in ogni caso, decide Bossi. L'uomo di punta della Liga Veneta ammette candidamente di non decidere nulla e di attendere gli ordini da Milano. Alla faccia del federalismo, è questa l'autonomia che ha in mente la Lega per il Veneto?".

 

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Categorie: Politica, Eventi

Pullman del Pd in Piazza Matteotti, lunedì

Sabato 20 Marzo 2010 alle 07:50

Daniela Sbrollini    

L'on. Daniela Sbrollini promuove una conferenza stampa che avrà luogo:
Lunedì 22 marzo alle ore 15:30 in Piazza Matteotti a Vicenza
Simbolo del pullman del PdL'iniziativa s'inserisce nelle tappe che il Pullman PD del Gruppo Camera dei Deputati sta realizzando in tutta Italia.
La Conferenza Stampa si realizzerà all'interno del Pullman che sarà posizionato in Piazza Matteotti dalle 15:30 alle 18:00.
All'iniziativa, oltre all'on.Sbrollini, saranno presenti il Seg. Prov. Federico Ginato, i Candidati alle Elezioni Regionali e i principali esponenti PD della Provincia.
Sarà l'occasione per un bilancio generale dell'attività Parlamentare svolta dall'on. Daniela Sbrollini e per un momento di confronto sui programmi e sulle proposte per il Veneto del futuro.

 

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Categorie: Politica, Eventi, Energia

No al nucleare, sì all'alternativa

Sabato 20 Marzo 2010 alle 05:53
Giovani Democratici, PD di Vicenza   

 

Sabato 19 e domenica 20 marzo i Giovani Democratici della provincia di Vicenza saranno presenti con i loro banchetti in molti comuni della provincia per la campagna "No al nucleare, sì all'alternativa".
La campagna si prefigge l'obiettivo di smascherare l'ennesima presa in giro leghista. Zaia, che in Consiglio dei Ministri ha votato a favore del ritorno al nucleare, assicura che in Veneto non ci saranno mai centrali nucleari. Calderoli il giorno successivo lo bacchetta sui giornali, confermando che è prevista la costruzione di una base in Veneto
"Noi diciamo no al nucleare in Veneto, ma soprattutto un forte no allo scellerato piano nazionale per il ritorno al nucleare, completamente sbagliato dal punto di vista dell'investimento economico e della tecnologia scelta per le basi in costruzione - sostiene Giacomo Possamai, segretario provinciale dei GD - chiediamo invece l'elaborazione di un grande piano nazionale per le energie rinnovabili perché è un paradosso che la Germania produca più energia solare dell'Italia o che il nostro paese sia agli ultimi posti tra i Paesi europei nella produzione di energia eolica."

 

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Testamento biologico e diritti civili, il 22

Sabato 20 Marzo 2010 alle 00:58
Daniela Sbrollini   

 

Lunedì 22 marzo 2010 alle ore 18 presso i Chiostri di Santa Corona si svolgerà un Convegno pubblico sul tema:

"Testamento biologico e diritti civili oggi in Italia"

Parteciperanno all'incontro:

Felice Casson - Senatore della Repubblica
Daniela Sbrollini - Deputato al Parlamento
Claudio Rizzato - Consigliere Regionale

Coordinatore dell'incontro:

Luigi Creazzo - responsabile Diritti e Nuova cittadinanza del PD Veneto

Il Convegno, organizzato dall'Associazione Olof Palme - il gruppo di esponenti del Partito Democratico vicentino più legati alle esperienze politiche e di governo delle grandi socialdemocrazie nordiche e alle idealità del Socialismo europeo - intende fare il punto sulla controversa questione del testamento biologico proprio in questi giorni in discussione presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.

La vicenda Englaro, nella sua drammaticità e disumanità, deve essere di insegnamento. L'Associazione Olof Palme ricorda che già la Corte Costituzionale ha scolpito con parole nette in una sentenza del 1989 che "il principio supremo della laicità dello Stato è uno dei profili della forma di Stato delineata dalla Carta Costituzionale".

Laicità significa che nessuna convinzione religiosa o morale può venire imposta per legge da un gruppo di persone - ancorché esteso - alla totalità dei cittadini. E questo vale soprattutto per le tematiche relative alla parte finale della vita così come per altre questioni relative ai "diritti civili": dalle "Unioni di fatto" alla lotta alle discriminazioni delle persone omosessuali, dalla procreazione assistita alla ricerca sulle cellule staminali etc. Sul testamento biologico occorre una buona legge e una buona legge è una disciplina che preservi la libertà di scelta del cittadino e il suo diritto all'autodeterminazione. Il morire - come ha affermato giustamente Umberto Veronesi - fa parte del corpus fondamentale dei diritti individuali e non può essere in alcun modo e per nessuna ragione espropriato.

Nella proposta di legge confezionata dal Centro-Destra la DAT - Dichiarazione Anticipata di Trattamento - è priva di carattere vincolante per il medico ed esclude nei casi di stato vegetativo permanente l'interruzione della nutrizione e dell'idratazione artificiali in quanto forme di sostegno vitale anziché di trattamento terapeutico. Si tratta di una impostazione totalmente contraria all'art. 32 della Costituzione italiana così come alla Convenzione di Oviedo ratificata dall'Italia nonché a numerose pronunce giurisprudenziali che sanciscono tassativamente che nessun cittadino può essere sottoposto a trattamenti sanitari senza il suo consenso debitamente informato. Sulla propria vita decide solo chi la vive e nessun altro. Occorre dunque battersi affinché la legge che il Parlamento voterà non sia contraria ai principi costituzionali e non assecondi situazioni disumane di intensificazione intollerabile delle sofferenze dei malati terminali in stato vegetativo permanente.

 

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Attività illegali cinesi in Veneto

Venerdi 19 Marzo 2010 alle 23:37

Roberto Ciambetti     

 

Ciambetti fa seguito a Zaia: "Basta con la concorrenza sleale"
"Come mai Bortolussi non ha mai segnalato il problema?"

"Ben venga la concorrenza cinese ma solo se si opera all'interno della legalità. Non possiamo più tollerare situazioni di disparità a danno dell'imprenditoria italiana".
Così il presidente del gruppo consiliare regionale leghista, Roberto Ciambetti, a seguito dell'intervento del ministro Luca Zaia sui casi di illegalità che riguardano i cittadini cinesi in Veneto.

"Sono pienamente d'accordo con le parole di Zaia - ha detto l'esponente vicentino del Carroccio -: in Veneto non possiamo tollerare nessuna Chinatown se questo comporta l'insediamento di attività illecite che non offrono nessuna tutela per i lavoratori, costretti, come sappiamo, a condizioni di schiavitù intollerabili. Le imprese cinesi che danneggiano i settori della nostra economia non possono non farci riflettere sul fenomeno del social dumping e sulle anomalie che esso favorisce: la concorrenza sleale operata dai cinesi implica il totale disinteresse verso i loro lavoratori. Dobbiamo quindi fare tutti quanti uno sforzo e riflettere sulle conseguenze dei nostri acquisti: spesso risparmiare significa finanziare forme inaccettabili di sfruttamento e mettere in seria difficoltà le nostre stesse imprese".
"Voglio ricordare - ha continuato Ciambetti - che la Lega segnala questo problema dell'illegalità cinese da molto tempo e le cifre snocciolate da Luca Zaia non fanno che confermare il quadro. L'impegno del ministro Maroni in questo campo è fondamentale ma ritengo importante che anche i cittadini siano pronti a collaborare e a segnalare episodi di dubbia legalità".

Conclude Ciambetti: "Strano che Giuseppe Bortolussi, esperto di numeri e dati e amico delle piccole imprese venete, non si sia mai espresso su questo pericoloso fenomeno ...".

 

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Categorie: Politica

Regionali a Vicenza, informazioni varie

Venerdi 19 Marzo 2010 alle 21:44
Comune di Vicenza    

 

Elezioni regionali del 28 e 29 marzo, gli orari di apertura degli uffici anagrafe ed elettorale e le modalità di richiesta del servizio gratuito di trasporto ai seggi
Per le prossime elezioni regionali i seggi saranno aperti domenica 28 marzo dalle 8 alle 22 e lunedì 29 marzo dalle 7 alle 15. Muniti di tessera elettorale e documento di identità valido si potrà votare recandosi alla sezione elettorale di appartenenza.
Al fine di consentire agli elettori il ritiro della tessera elettorale (o dei duplicati) e della carta d'identità, l'ufficio elettorale e l'ufficio anagrafe di piazza Biade 26 osserveranno nei prossimi giorni speciali orari di apertura.
Il rilascio delle tessere elettorali (o dei duplicati) va richiesto all'ufficio elettorale che sarà aperto lunedì dalle 8.30 alle 12.30 e - in via straordinaria - da martedì 23 a sabato 27 marzo dalle 8.30 alle 19, nonché domenica 28 marzo dalle 8 alle 22 e lunedì 29 marzo dalle 7 alle 15.
Per informazioni: tel. 0444 221430 - [email protected]
Per il rilascio invece delle carte d'identità l'ufficio anagrafe sarà aperto da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e il martedì e giovedì anche dalle 16.30 alle 18, nonché - in via straordinaria - sabato 27 e domenica 28 marzo dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30.
Per informazioni: tel. 0444 221413 - [email protected]  

Anche in occasione di questo appuntamento elettorale, inoltre, il Comune di Vicenza mette a disposizione dei cittadini con difficoltà di deambulazione o non vedenti un servizio gratuito di trasporto ai seggi con un minibus dotato di piattaforma elevatrice, un'autovettura e un'ambulanza. Il servizio va prenotato telefonando allo 0444 222560 (settore Interventi sociali - contrà Mure S. Rocco 34) a partire da giovedì 25 fino a sabato 27 marzo dalle 8.30 alle 12.30. Ma sarà possibile prenotare il servizio telefonicamente anche durante l'apertura dei seggi.
I richiedenti che possono muoversi autonomamente devono farsi trovare pronti in strada, con l'eventuale accompagnatore. Gli allettati invece vengono prelevati direttamente al domicilio (con prenotazione preferibilmente entro venerdì 26 marzo). E' possibile richiedere la presenza di un accompagnatore.

Accesso ai seggi privi di barriere architettoniche degli elettori non deambulanti
Possono accedere ai seggi privi di barriere architettoniche, anche se diversi dalla propria sezione di appartenenza, gli elettori non deambulanti in possesso di certificazione sanitaria rilasciata dall'Ulss. La certificazione, gratuita, può essere rilasciata solo nel caso di persone non deambulanti.
Il certificato va richiesto al Servizio di Igiene e Sanità pubblica ai distretti Ulss durante il normale orario ambulatoriale: ambulatorio di contrà SS. Apostoli 21, tel. 0444 752014-752515, lunedì dalle 8.30 alle 10 e giovedì dalle 8.30 alle 12; ambulatorio di via Albinoni 7, tel. 0444 229514, mercoledì dalle 14.30 alle 16.30; ambulatorio di via Giuriato 72, tel. 0444 503830, venerdì dalle 8.30 alle 12; Servizio Igiene e Sanità Pubblica di via IV Novembre 46 per l'utenza di tutta l'Ulss 6, sabato 27 marzo dalle 8.30 alle 9.30 e domenica 28 marzo dalle 9 alle 10.30. Ancora, in caso di necessità straordinarie, ci si può rivolgere al Suem - 118.
Infine, il personale addetto all'assistenza presente nelle giornate delle consultazioni nella sede del settore Servizi sociali e abitativi del Comune è a disposizione degli elettori non deambulanti per accompagnarli a ritirare il certificato medico e la tessera elettorale in caso di smarrimento.
Seggi privi di barriere architettoniche
Circoscrizione 1
• Sezione 52 - scuola elementare "G.Zanella" - contrà S. Domenico, 46
• Sezione 77 - scuola media "Maffei" - contrà S. Caterina, 11
Circoscrizione 2
• Sezione 72 - scuola media "Scamozzi" - via L. Einaudi, 74 - Longara
• Sezione 92 - scuola media "Maffei" - contrà S. Caterina, 11
Circoscrizione 3
• Sezione 44 - scuola media "Barolini" - via Palemone, 20
• Sezione 64 - scuola elementare "P.Lioy" - viale della Pace, 197
Circoscrizione 4
• Sezione 30 - scuola elementare "G.Zanella" - contrà Porta Padova, 63
• Sezione 34 - scuola elementare "Riello" - via A. Massaria, 70
Circoscrizione 5
• Sezione 78 - scuola elementare "Laghetto" - via Lago di Pusiano, 1
• Sezione 32 - ist. professionale "Lampertico" - succursale - strada S. Antonino, 32
Circoscrizione 6
• Sezione 80 - scuola elementare "Zecchetto" - via Corelli, 12
• Sezione 10 - scuola elementare "Zecchetto" - via Corelli, 12
• Sezione 86 - Ulss n.6 - corso SS. Felice e Fortunato, 227
Circoscrizione 7
• Sezione 88 - ex scuola elementare "Loschi" - via Rismondo 2
• Sezione 90 - ex scuola elementare "Loschi" - via Rismondo 2

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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