FILLEA Cgil FILCA Cisl e FENEAL Uil oggi 21 novembre hanno presentato lo sciopero nazionale dell'edilizia per il contratto collettivo nazionale del settore industria che vede come controparte ANCE. Luca Rossi (Fillea) con Riccardo Martin, Lorenzo D'Amico (Filca) con Andrea Padrin, e Giacomo Pirro (Feneal) hanno spiegato i motivi che porteranno all'astensione dal lavoro del 18 dicembre prossimo e al lavoro di informazione e di assemblea sui posti di lavoro che verrà realizzato da oggi allo sciopero. In Veneto la manifestazione si svolgerà a Padova.
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"Se la Regione deve essere una casa con le pareti di vetro, non si può impedire a un Consigliere di opposizione di esercitare al meglio il proprio mandato istituzionale. E sul caso della Pedemontana Veneta sta accadendo proprio questo, visto che mi viene negato il diritto a essere informato". La denuncia è del Consigliere regionale del Partito DemocraticoAndrea Zanoni che ha scritto una lettera all'Ufficio di presidenza "chiedendo un pronto intervento ai sensi ex articolo 109, comma 4, del Regolamento consiliare."
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"I lavori per la Pedemontana Veneta tornano nel mirino della magistratura dopo il crollo avvenuto a Castelgomberto l'11 settembre scorso: mi auguro che si indaghi a fondo su come è stata fatta la Valutazione di impatto ambientale (Via), in quell'area, dove, non dimentichiamolo, c'è stato anche un incidente mortale". L'appello è di Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, all'indomani dell'apertura da parte della Procura di Vicenza di un nuovo fascicolo per crollo colposo sul cedimento avvenuto nei pressi del cantiere Sis.
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"Proprio nel momento in cui ci si concentra sull'autonomia del Veneto, Zaia rischia di creare un buco mangia soldi che bloccherà per anni il bilancio regionale e alla fine è chiaro che dovrà intervenire lo stato e quindi che a pagare sarà il solito pantalone". A parlare così è il senatore Enrico Capelletti, al termine della conferenza stampa indetta dai rappresentanti cittadini con in testa Liliana Zaltron e regionali rappresentati da Manuel Brusco del Movimento 5 Stelle sulla Superstrada Pedemontana Veneta (SPV). e con la partecipazione degli architetti Massimo Follesa, portavoxce del CoVePa, e Carlo Costantini per AltroVe. Prima di lanciare l'allarme i grillini hanno fatto "i compiti a casa" scavando dietro gli annunci di Zaia per cercare di capire da dove dovrebbero arrivare i fondi che finanzieranno l'opera che da più di 20 anni fa discutere il veneto.
"Finalmente la Regione ha ripreso a pagare gli indennizzi agli espropriati, che in questi anni hanno subìto le gravissime conseguenze delle inadempienze del consorzio Sis. Troppe persone finite sul lastrico, che hanno perso l'azienda o la casa e non hanno avuto neanche i soldi per ripartire". È quanto afferma Cristina Guarda della Lista AMP commentando la notizia della liquidazione dei ‘saldi' da parte di Palazzo Balbi, a cominciare dagli accordi più datati e dalle situazioni maggiormente complesse, per quanto riguarda la Pedemontana veneta. "Questo sblocco, richiesto con forza da tutto il Consiglio lo scorso marzo, 34 milioni per quattro mesi - prosegue la consigliera veneta - è sicuramente una boccata d'ossigeno, tanto urgente quanto dovuta, per numerose imprese e famiglie. Continua a leggere
Con la sua lettera a Gentiloni e al ministro Galletti, il presidente della Regione Luca Zaia ha confermato di non avere la volontà di risolvere il problema dei Pfas in Veneto. Zaia chiede gli 80 milioni promessi dal Governo, dicendo che senza quelli non si può portare a compimento neppure la progettazione delle opere che servirebbero a risolvere l'emergenza. Peccato che proprio in queste settimane si siano spesi 300 milioni di euro per la Pedemontana veneta, mettendo quindi gli interessi di un costruttore privato al di sopra della salute dei cittadini veneti. Ma Zaia con la sua lettera dimostra ancora una volta di non essere al corrente dei problemi della Regione, delle inchieste, delle emergenze.
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Il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa scrive: in una sua nota on-line, in cui pompa l'ultimo intervento sulla Pedemontana Veneta, il Presidente Luca Zaia ha sostenuto quanto ha dichiarato a Focus di Rete Veneta nello scorso week-end: insieme a un prono Baccialli, intento in uno dei suoi lavoretti, ha scusato se stesso e sostenuto di aver raddrizzato la SPV dei salernitano-piemontesi, dandoci per giunta dei lazzaroni, quelli dei comunicati. Al lazzarone dell'IRPEF vorremmo rispondere che non gli resta ormai che raddrizzare le banane, ma invece rispondiamo che è evidente che la sua operazione IRPEF sulla Pedemontana Veneta dimostra che ha un orizzonte che arriva all'oggi.
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Enrico Cappelletti (M5S) parla della Pedemontana: "Abbiamo chiesto ai Ministri Delrio e Padoan per quale motivo le previsioni dei flussi di traffico della Pedemontana Veneta mutano, e non di poco, a seconda dell'ente che le ha predisposte. Nella consulenza commissionata da Cassa Depositi e Prestiti e Banca Europea per gli Investimenti allo studio professionale Righetti&Monte il traffico medio giornaliero è di circa 15 mila veicoli, meno della metà dei 33 mila stimati dal promotore del progetto; mentre per la società Area Engineering il numero di veicoli è compreso tra 18.000 e 20.000 e può arrivare a 27.000. A quanto pare le cifre sul traffico sono "ballerine", per cui abbiamo chiesto ai Ministri di attivarsi al fine di addivenire a delle previsioni quanto più obiettive possibili, in modo da stabilire una volta per tutte se l'opera è finanziariamente sostenibile o insostenibile. Continua a leggere