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I rischi della SPV sottolineati oggi da Cappelleti, Brusco e Zaltron di M5S congiuntamente con Follesa e Costantini di CoVePa e AltroVe

Di Piero Zanin Venerdi 4 Agosto 2017 alle 19:29 | 0 commenti

"Proprio nel momento in cui ci si concentra sull'autonomia del Veneto, Zaia rischia di creare un buco mangia soldi che bloccherà per anni il bilancio regionale e alla fine è chiaro che dovrà intervenire lo stato e quindi che a pagare sarà il solito pantalone". A parlare così è il senatore Enrico Capelletti, al termine della conferenza stampa indetta dai rappresentanti cittadini con in testa Liliana Zaltron e regionali rappresentati da Manuel Brusco del Movimento 5 Stelle sulla Superstrada Pedemontana Veneta (SPV). e con la partecipazione degli architetti Massimo Follesa, portavoxce del CoVePa, e Carlo Costantini per AltroVe. Prima di lanciare l'allarme i grillini hanno fatto "i compiti a casa" scavando dietro gli annunci di Zaia per cercare di capire da dove dovrebbero arrivare i fondi che finanzieranno l'opera che da più di 20 anni fa discutere il veneto.

La premessa 

Lo scorso 21 luglio la Regione ha dato il via libera al collocamento tramite JP Morgan dei bond necessari per finanziare Sis a cui è affidata la controversa realizzazione della pedemontana e che ha palesato negli ultimi tempi problemi finanziari a fronte di un piano che secondo alcuni osservatori è irrealistico da realizzare in termini di traffico convolgliabile e di relativo ritorno economico. Tre le operazioni in corso per una raccolta totale che secondo le stime dovrebbe portare oltre un miliardo e mezzo di euro. Jp Morgan, Banca ImI e Santander (queste ultime in qualità di coordinatrici) hanno terminato lo scorso 25 luglio un road show con gli investitori, per lo più fondi ed istituzioni finanziarie. Secondo i Cinque Stelle, che hanno svolto un'attività di ricerca su siti economici stranieri aggirando il "silenzio" della regione, l'operazione è strutturata in due parti: una prima emissione di senior bond pari a 1.200 milioni di euro in scadenza nel 2047 e un altro subordinato con 350 milioni di debito con scadenza nel 2027.

Chi compra e perché

E' ancora presto per capire come il mercato reagirà e quanto sia stata efficace l'azione di JP Morgan. I pentastellati, però, attaccano, supportati da Massimo Follesa di Covepa: "Siamo alla post-verità, il piano d'investimento di SPV e della Regione è ancora una volta virtuale. Mi chiedo chi potrebbe pensare d'investire in una strada su cui ad esempio non c'è ancora l'approvazione del progetto definitivo da parte del Ministero dell'Ambiente. La regione dovrebbe spiegare chi coprirà i costi se non riuscirà la vendita dei bond sul mercato. Inoltre - continua Follesa- è impensabile che i debiti con i privati si possano coprire solo con gli introiti del pedaggio". 

La questione è di difficile approcci. Secondo i dati resi pubblici dalla Regione lungo la nuova superstrada dovrebbero transitare in media 27 mila veicoli al giorno, un traffico che dovrebbe essere costante per 39 anni per un totale di flusso di cassa di 15mld di euro.

Ma, spiega Follesa spalleggiato da Costantini, "è difficile comprendere come questo possa succedere, 27 mila veneti dovrebbero farsi ogni giorno 154Km di strada sabati e domeniche comprese, per di più spendendo un pedaggio superiore (39 euro al giorno, 26 euro per le auto e 13 euro per i camion) di quello dell'autostrada che ora collega il vicentino a Treviso". I calcoli vanno verificati... ma i conti non sembrano proprio tornare.

"Non siamo per forza sfavorevoli alla Pedemontana - ha concluso il consigliere regionale Manuel Brusco - ma abbiamo ben noto il fallimento della Pedemontana Lombarda, la BreBeMi. Abbiamo chiesto più volte a Zaia di venire in Consiglio regionale a spiegare l'operazione, ma lo abbiamo visto solo due mesi fa quando annunciò il nuovo accordo con i privati. Inoltre, la questione Pedemontana apre ad un altro grande problema, quello della necessità di un controllo di tutti i project financing in corso o pensati negli scorsi anni (una commissione era stata prevista dopo la... caduta di Galan, ndr). Ho sentito dire a Zaia che la pedemontana sarà l'ultima opera costruita in questo modo, spero sia vero, ma intanto serve fare chiarezza."

Messaggio chiaro dopo che si era paventata anche una tassazione supplemenatre dei veneti, poi e al momento rientrata, secondo il solito schema dei project, che riservano i guadagni ai privati e scaricano e le perdite sul pubblico...


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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