Moretti sulla polemica di Giovane Italia
Lunedi 22 Febbraio 2010 alle 13:57Comune di VicenzaÂ
Moretti sugli spazi dell'Informagiovani alla giovanile del PD: "Lo prevedono il regolamento e la legge elettorale"
"Nessun favoritismo, ma la semplice applicazione del regolamento per l'utilizzo degli spazi dell'Informagiovani e delle disposizioni di legge previste in occasione delle competizioni elettorali". La precisazione è dell'assessore alle politiche giovanili Alessandra Moretti che risponde alla polemica sollevata da Giovane Italia sulla concessione di una sala di contrà Barche per un incontro elettorale con il candidato Claudio Rizzato.
"L'assessorato - spiega il vicesindaco Alessandra Moretti - ha concesso la sala al gruppo giovanile del PD di Vicenza secondo quanto previsto dal regolamento sull'utilizzo degli spazi dell'Informagiovani, cioè per un incontro organizzato da giovani ai quali vengono prioritariamente dati i locali per conferenze e dibattiti. Inoltre, trattandosi di un incontro elettorale, ricordo che il Comune ha l'obbligo di mettere a disposizione dei partiti e dei movimenti presenti nella competizione elettorale, in misura uguale, i locali di sua proprietà , senza oneri a proprio carico. Non abbiamo fatto altro che applicare la normativa elettorale ed un regolamento che privilegia l'utilizzo di questi spazi da parte dei giovani. E' evidente che analogo trattamento riserveremo, in caso di richiesta dei nostri spazi, alle giovanili degli altri partiti e movimenti politici".
Per l'utilizzo della sala gli organizzatori hanno versato la quota prevista dal regolamento.
Bizzotto: quanti Udc e Pd per Zaia!
Venerdi 19 Febbraio 2010 alle 17:23
L'on. Mara Bizzotto sugli ultimi casi di dichiarazioni pro Zaia di dirigenti UDC e PD
"Poveri Udc e Pd, anche i loro dirigenti votano Zaia"
"E' già in corso lo smottamento dell'elettorato di questi partiti, che vedono in Zaia e nella Lega gli unici soggetti che tutelano gli interessi del Veneto"
"Avanti di questo passo, l'UDC e il PD non avranno più dirigenti disposti a votare De Poli e Bortolussi. Ma è soprattutto l'elettorato di questi partiti a vedere in Zaia e nella Lega Nord gli unici soggetti in grado di tutelare gli interessi del Veneto e dei Veneti".
Queste le parole dell'europarlamentare e segretaria della Lega Nord del Bassanese, Mara Bizzotto, dopo la dichiarazione di voto pro Zaia del segretario dell'UDC di Bassano, Giovanni Battista Sandonà , che segue di pochi giorni quella del consigliere comunale vicentino del Pd, Luca Balzi.
"Gli outing di questi giorni dei vari Sandonà e Balzi, dimostrano in modo lampante come Luca Zaia sia davvero quel super candidato che raccoglie consensi trasversali anche tra i dirigenti di altre forze politiche -spiega l'onorevole Bizzotto- Ma questi sono soltanto la punta d'iceberg dell'insoddisfazione generale che serpeggia tra l'elettorato del centro e della sinistra, che ormai disconoscono pubblicamente le scelte dei loro partiti".
"Ad ogni modo è la gente veneta, da destra a sinistra, a voler Zaia Governatore -conclude Mara Bizzotto- Questa è la cosa più importante, più degli outing di qualche dirigente di qualche altro partito, perché dimostra che i cittadini sanno riconoscere e premiare chi, da anni, lavora per il bene del nostro Veneto come la Lega Nord".
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Fiera al Cis? Tentativo di sviare opinione
Martedi 16 Febbraio 2010 alle 12:29Partito Democratico VIcenza
Al Cis la Fiera di Vicenza? È l'ennesimo tentativo di sviare l'attenzione dell'opinione pubblica
PD provinciale. «Avevamo chiesto spiegazioni sui misteri del Cis. Aspettiamo ancora le risposte».
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«Cis. Anno XXII. Si ricomincia da zero. Schneck boccia il commerciale e vuole la Fiera. Fino al prossimo litigo fra Pdl e Lega, fino alla prossima sparata da titoloni sui giornali, fino al prossimo sbalzo di umori all'interno della maggioranza. A quel punto, il futuro dell'area Cis sarà ridiscusso ancora una volta da capo. E i cittadini continueranno ad essere presi in giro».
Così il gruppo consiliare del Partito Democratico in Provincia commenta la proposta apparsa sulla stampa del presidente della Provincia Attilio Schneck che auspica il trasferimento della Fiera di Vicenza nell'area Cis, dove da anni si parla della realizzazione di un centro logistico per il trasporto merci e dove sembra sempre più probabile la nascita di un mega centro commerciale su un'area di 500mila metri quadrati.
«Le intuizioni del presidente Schneck spesso sono sorprendenti, e la Fiera al Cis sembra una di queste - spiega il capogruppo Pietro Maria Collareda -. Se ci sentiamo di apprezzare l'originalità dell'idea della Fiera al Cis, che però presenta diverse incognite e difficoltà , altrettanto ci sembra inaccettabile il metodo seguito. Dopo 22 anni (il progetto Cis è nato nel 1988) si fa tabula rasa del progetto di centro logistico e si punta tutto sulla Fiera ripartendo da zero? La "sparata" di Schneck sa tanto di ammissione del fallimento totale della Provincia sulla questione Cis; è un coniglio tirato fuori dal cilindro qualche secondo prima che il pubblico inizi a tirare pomodori sul prestigiatore pasticcione. In Provincia, invece di tentare di voltare pagina con nuove proposte, dovrebbero dirci la verità sul centro commerciale: come da tempo chiede il Pd, come chiedono i commercianti preoccupati per un mega centro commerciale che rischia di mettere in grande difficoltà i piccoli negozi tradizionali e di congestionare ulteriormente la viabilità della zona. E invece la giunta snobba i timori segnalati dal consiglio e dalle associazioni di categoria».
«La proposta di Schneck ci coglie di sorpresa - spiega il gruppo dei democratici in Provincia -. Avevamo chiesto spiegazioni sui costi del Cis, sulla legittimità della delibera di giunta, sui litigi interni alla maggioranza e le accuse di speculazione, sui tempi del progetto e via dicendo. Cosa risponde il presidente? Dimenticatevi tutti i problemi che si trascinano da anni, si riparte da zero, vogliamo la Fiera nell'area Cis. Ma il presidente ci crede veramente o è l'ennesimo tentativo di sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dal "pasticcio Cis"? E se il presidente Schneck ci crede veramente, quanto durerà questa convinzione prima di cambiare nuovamente idea? È da considerare la posizione del Presidente, della Provincia o della Lega Nord?».
«Ripetiamo ancora una volta la nostra richiesta - conclude il Pd in Provincia -. Lega Nord e Pdl dovrebbero smetterla di prendere in giro i cittadini e spiegare quali sono le intenzioni per l'area Cis. 500 mila metri quadrati di verde sono un patrimonio da preservare, e non da cementificare senza nemmeno sapere cosa costruirci sopra».
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Un Balzi nel vuoto
Lunedi 15 Febbraio 2010 alle 14:02A Vicenza la mesta campagna elettorale per le regionali è stata illuminata da un piccolo faro di luce. Un consigliere comunale del Partito Democratico, un trentenne cresciuto a pane e talk show politici, che parla con tutte le contorte e vagamente comiche fumisterie del politichese, ma che ci crede a tal punto da passare per stravagante bastian contrario ultramoderato, ha osato dire la verità : il candidato del suo partito, Bepi Bortolussi (sostenuto anche da Idv, rimasugli sinistrorsi e venetisti anti-Lega), è la copia carbone dell'avversario leghista, il ministro dell'agricoltura Luca Zaia. E l'ha detto, lo scapestrato Luca Balzi, senza giri di parole e senza chiedere permesso, alla stampa. Non si è fatta attendere la reazione furente dei capi e capetti del Pd, sbugiardati da un soldato semplice che si è rifiutato di obbedire a testa bassa, che si è ribellato al all'obbligo di mentire a sé stesso e agli elettori. Non è che abbia detto un'eresia, l'eretico Balzi: ha solo voluto rendere pubblico il proprio pensiero libero dall'ipocrita disciplina di partito. Così come dovrebbe fare un qualsiasi uomo che ragiona e che ha un residuo rispetto per il mandato ricevuto, almeno secondo quanto insegna la teoria rappresentativa. Che è, appunto, solo teoria. E proprio Balzi ne ha dato l'ennesima dimostrazione.Â
Giuseppe Bortolussi: Sono qui per vincere
Sabato 13 Febbraio 2010 alle 19:42Bortolussi Presidente
Giuseppe Bortolussi: «Sono qui per vincere. Facciamo l'impresa»
Oggi al Pedrocchi di Padova la presentazione del programma e della campagna elettorale del candidato del centrosinistra
Padova - «Sono qui per vincere. Facciamo l'impresa». Così oggi Giuseppe Bortolussi ha inaugurato la campagna elettorale per le elezioni regionali. Il candidato presidente della coalizione di centrosinistra ha presentato questa mattina a Padova i dieci punti del suo programma per il futuro del Veneto.
«Mi occupo di impresa da trent'anni e vincere le elezioni sarà un'impresa. Quindi, "Facciamo l'impresa". E sono convinto che ce la faremo - ha spiegato Bortolussi -. Abbiamo buone idee per il futuro del Veneto. Forse in questa campagna elettorale spenderemo un terzo o un quarto delle risorse impiegate da Zaia, ma questo non è un problema: le idee hanno gambe per camminare da sole».
Bortolussi ha affrontato i temi principali della sua campagna: il sostegno alle famiglie, le politiche per il lavoro, la green economy, il potenziamento del turismo e la valorizzazione del territorio, il miglioramento dell'assistenza sanitaria, le infrastrutture, la tutela delle autonomie, le politiche per i giovani, l'università , la formazione e la cultura, l'integrazione.
«Non intendo parlare con slogan, ma dirò ciò che so di essere in grado di fare - ha spiegato Bortolussi -. Oggi il Veneto, dopo la fine del ciclo Galan, è a un bivio e la sfida riguarda tutti noi. Voglio il Veneto primo in Europa, perché i veneti tornino ad essere protagonisti dello sviluppo. Certo, è un'impresa. Ma vedo molto entusiasmo girando il Veneto e sono convinto che possiamo farcela. Facciamo l'impresa".
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Al via la campagna del Pd per le regionali
Venerdi 12 Febbraio 2010 alle 12:58Partito Democratico
"Fatti. Non promesse". Al via la campagna del Partito Democratico verso le elezioni regionali
Filippin: «La Lega Nord smentisce con i suoi fallimenti ciò che promette a parole. Il PD è l'unica vera alternativa al "dramma" della Lega»
Padova - «Per noi contano i fatti e non le promesse. I fatti dicono che la Lega Nord in Veneto sta promettendo di fare tutto ciò che non è riuscita a realizzare in questi anni di governo in giunta a Palazzo Balbi. I fatti dicono che la Lega Nord sta promettendo in Veneto il contrario di ciò che sta facendo a Roma e Milano. Sono solo promesse vane che lasciano il tempo che trovano. Il PD è l'unica alternativa alla politica delle promesse irrealizzate».
Così il segretario del Partito Democratico del Veneto Rosanna Filippin presenta la campagna "Fatti. Non promesse" che da alcuni giorni trova spazio nella stampa regionale e che comparirà anche su grandi manifesti visibili nelle prossime settimane nelle sette province venete.
I temi trattati sono il federalismo, che a parole è il cavallo di battaglia della Lega Nord, e la crisi, il cui superamento dovrebbe essere inserito come priorità nelle agende politiche di tutti i partiti, a prescindere dal loro colore.
«Federalismo e crisi sono temi cui bisogna dedicare la massima attenzione, con idee chiare e proposte di soluzione concrete e attuabili - spiega Filippin -. La Lega, invece, promette il federalismo, ma i soldi rimangono a Roma o, peggio ancora, vengono utilizzati per coprire i buchi dei bilanci fallimentari dei Comuni del Sud Italia. E i sindaci del nord che chiedono di allentare i vincoli del patto di stabilità e di incassare il 20% dell'Irpef vengono abbandonati al loro destino dal Carroccio. Riguardo alla crisi, la Lega urla dalle torri del fortino in cui è rinchiusa, "prima i veneti", ma fino ad ora non ha fatto nulla di concreto per aiutare famiglie e lavoratori. Prima i veneti? In questo modo la Lega tratta tutti nello stesso modo: non ha aiutato né veneti, né italiani e meno che mai gli stranieri. Prima i veneti? È meglio che pensino prima ai fatti».
«Il Partito Democratico rappresenta la vera alternativa ad un Veneto comandato dalla Lega Nord, che sarebbe, per usare un'espressione cara al governatore uscente Galan, "un dramma" - prosegue Filippin -. Non è una questione ideologica, ma un problema di capacità di amministrare, di know-how della cosa pubblica. La Lega ha dimostrato nei suoi anni di governo in giunta di non essere in grado di realizzare ciò che sta promettendo ora. I veneti non si faranno prendere in giro da chi a Roma e Milano dice una cosa e a Venezia il contrario, da chi promette in Veneto mari e monti e poi svende la propria credibilità per assicurarsi posizioni di potere. Ai veneti diciamo: attenti alle sirene della Lega, perché non si può amministrare la Regione Veneto a colpi di slogan incendiari che non risolvono i problemi ma aumentano la paura e l'insicurezza. Attenti, perché c'è il Veneto in ballo».
Continua a leggereFilippin: No al nucleare in Veneto
Martedi 9 Febbraio 2010 alle 18:06Partito DemocraticoÂ
«No al nucleare in Veneto. È pericoloso, costoso e presenta troppi problemi irrisolti»
Filippin: «Fra i dirigenti leghisti regna la confusione più assoluta su un tema fondamentale per il futuro del Veneto»
Padova - «Il referendum sul nucleare? Bisognerebbe farlo fra i dirigenti del Carroccio, per capire cosa pensano di un tema così importante per il futuro del Veneto. Per ora regna la confusione più assoluta nelle fila della Lega».
È il commento del segretario regionale del Partito Democratico Rosanna Filippin sullo scontro sul nucleare all'interno della Lega Nord. «La Lega Lombarda con Calderoli spinge per il nucleare, la Lega Veneta con Zaia risponde con un no secco e Gobbo, il segretario veneto del Carroccio, non sapendo più che pesci pigliare, propone il referendum per scaricare la responsabilità sui cittadini - prosegue la Filippin -. In questo modo la Lega conferma ancora una volta la sua doppia faccia, anzi tripla. Ci sarebbe da ridere, se non si stesse parlando di una grave ipoteca sul futuro del nostro territorio, gestita dalla Lega con imbarazzante superficialità ».
«La nostra posizione è nota e rimane ferma: in questo momento la tecnologia nucleare non è sicura, è costosa e presenta gravi problemi irrisolti come lo smaltimento delle scorie - conclude Filippin -. La posizione sul nucleare della Lega, che fino ad ora ha governato in giunta regionale senza riuscire a elaborare un piano energetico, dipende invece dagli umori altalenanti dei suoi leader. Una situazione inquietante, perché sul sì o no al nucleare si gioca il futuro del Veneto, del suo territorio, della sicurezza dei suoi abitanti».
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Bortolussi, un clone di Galan
Sabato 6 Febbraio 2010 alle 00:12Da oggi è in edicola a 1 euro il n. 181 di VicenzaPiù. Di lato la locandina con alcuni temi trattati.
Lo confesso, non ci capisco più niente. Dunque, il Pd e il centrosinistra hanno deciso di candidare, alle prossime regionali, Giuseppe Bortolussi, il presidente della Cgia di Mestre. Bene: Bortolussi è una persona seria e stimata, come si dice in queste occasioni, con una solida esperienza e una credibilità costruita in vent'anni di lavoro sul campo.
Di più, non essendo un uomo di partito è al di fuori del diabolico gioco dei veti incrociati che sono costati cari a Laura Puppato, e ha la possibilità di far presa anche oltre i soliti bacini delle forze di sinistra.
Di più, è uno che contrasta il centrodestra sul suo stesso terreno: il lavoro è lavoro, senza steccati tra dipendenti e autonomi, ha detto in una delle sue prime interviste da candidato. Aggiungendo anche che un'equa redistribuzione del reddito sta alla base della politica economica.Â
Continua a leggereFassino, Sbrollini, Variati e Ginato aprono le ostilità per le regionali a Vicenza
Venerdi 5 Febbraio 2010 alle 16:16Oggi, venerdì 5 Febbraio alle ore 11,45, presso il Caffè Garibaldi in Piazza dei Signori a Vicenza si è tenuta una conferenza stampa promossa dall'on. Daniela Sbrollini e dal PD Vicentino alla presenza dell'on. Piero Fassino e del Sindaco di Vicenza, Achille Variati sul tema:
"Il Pd veneto verso le regionali"
Ha aperto i lavori Federico Ginato, Segretario Provinciale PD, che, ringraziando l'on. Fassino della sua presenza, ha presentato gli ospiti (c'erano alcuni candidati alle regionali, e cioè Maurizio Scalabrin e Cristina Ruffati, i giornalisti di tutti i media, vari politici locali tra i quali Formisano e Quaresimin nonché molti simpatizzanti e curiosi, tra cui numerosi giovani e sindacalisti) e, introducendo quello che sarà uno dei temi della campagna, ha individuato in "Giuseppe Bortolussi, candidato Governatore, e Laura Puppato le due ‘armi' migliori per contrastare la Lega nel suo progetto di provincializzazione del Veneto".
Ginato ha richiamato i presenti all'attenzione su temi reali e drammatici "quali quelli dell'economia reale e della crisi del mondo delle imprese e del lavoro e della Giustizia, intesa, però, non come quella delle leggi ad personam per il Premier, ma quella per cui oggi hanno manifestato anche a Vicenza i lavoratori di quel mondo".
Dubbi sulla delibera della Provincia sul Cis
Giovedi 4 Febbraio 2010 alle 21:26Partito Democratico Vicenza
La delibera della giunta provinciale sul Cis? Molti dubbi sulla sua legittimitÃ
PD provinciale: «Ignorato il voto del consiglio provinciale. Il vincolo che impedisce l'insediamento di grandi strutture commerciali non può essere tolto dalla giunta»
«Il via libera della giunta provinciale alle osservazioni del Pati sul Cis? Una delibera di dubbia legittimità , che ignora il voto del consiglio provinciale e accende il semaforo verde per il mega centro commerciale. Se non verrà ritirata, la Provincia rischia una marea di ricorsi al Tar. E poi cosà andrà a dire la Provincia in conferenza dei servizi con la Regione? Che il centro commerciale si può fare, perché così dice il Pati, o che non si può fare, perché così dice il documento di indirizzo, mai decaduto, del Ptcp? Con la sua superficialità , la giunta Schneck si sta tirando la zappa sui piedi».
Il gruppo consiliare provinciale del Partito Democratico mette nuovamente sotto accusa la giunta provinciale per l'affare Cis di Montebello Vicentino. Alla vicenda ora si aggiunge un nuovo capitolo, dato che la delibera di giunta del 29 dicembre 2009 (in allegato a questa mail) con cui viene dato il via libera alle osservazioni del Pati di Gambellara, Montebello, Montorso e Zermeghedo (Pati che introduce la destinazione commerciale per l'area Cis), è in palese contrasto con quanto previsto nel documento di indirizzo del Ptcp Dal Lago, documento di indirizzo votato dal consiglio e valido fino a quando non sarà modificato da un voto dello stesso consiglio.
«Con quella delibera del 29 dicembre la giunta provinciale svilisce il ruolo del consiglio provinciale, poiché ignora il suo voto - spiega Pietro Maria Collareda, vicepresidente del consiglio provinciale -. Il documento di indirizzo del Ptcp Dal Lago, approvato dal consiglio provinciale, imponeva il vincolo contro nuove strutture commerciali di grandi dimensioni. Non ci sembra che la giunta abbia seguito una procedura legittima e per questo intendiamo muoverci nelle sedi opportune per chiedere che il ruolo del consiglio provinciale non venga umiliato in questo modo. Se i consiglieri votano documenti che la giunta considera carta straccia, è meglio se ce ne stiamo tutti a casa ed evitiamo di perdere tempo a Palazzo Nievo. Attendiamo risposte dalla giunta, come le attende l'Ascom preoccupata per la sopravvivenza dei negozi tradizionali, ma soprattutto come le attendono i cittadini».
Dell'affare Cis torna a parlare anche Matteo Quero, che questa mattina ha protocollato in Provincia un'interpellanza per chiedere conto degli investimenti della Provincia degli ultimi 20 anni sul Cis, in merito all'acquisto di terreni, fidejussioni, progettazioni, organi direttivi.
«A parte lo spreco di denaro pubblico, su cui spero di ricevere al più presto la documentazione, ciò che colpisce in questa vicenda sono le procedure seguite dalla giunta - afferma Quero -. Il Ptcp introduceva come documento di indirizzo approvato dal consiglio provinciale il vincolo contro la realizzazione di centri commerciali lungo l'asse Vicenza-Montebello con la motivazione: "Non è previsto l'insediamento di grandi strutture di vendita in quanto si richiede il miglioramento e lo sviluppo della rete distributiva esistente". Dopo tre anni e qualche giorno dall'adozione del Ptcp, la giunta provinciale il 29 dicembre 2009 ha messo il primo timbro sul Pati, forse pensando che quel vincolo fosse decaduto. Ma il vincolo rimane, perché è un documento di indirizzo votato dal consiglio, e solo il consiglio lo può togliere»
«Questa situazione può portare a conseguenze imbarazzanti per la Provincia - conclude Quero -. Se tutti i cittadini, le associazioni, gli enti che hanno presentato osservazioni (oltre 200) al Pati, decidessero di rivolgersi al Tar per far valere il documento di indirizzo del Ptcp che impone il vincolo? Quale interpretazione sceglierà di portare la Provincia in Regione: vincolo sì (Ptcp) o vincolo no (delibera di giunta)? Per l'ormai palese superficialità della giunta (ricordo i recenti precedenti: libretto sul Muro di Berlino - sponsorizzazione all'Arzignano Grifo - perdita dei fondi regionali per l'integrazione - assegnazione dell'appalto per i concerti in Villa al consorzio "Vicenza è" presieduto dal vicepresidente della Provincia) a pagare saranno come sempre i cittadini?».
Il gruppo consiliare provinciale del PD conclude: «Ci auguriamo che la giunta riesca a confutare le nostre ipotesi. E non ci vengano a dire che in giunta non ne sapevano nulla, dato che il Pati la Provincia lo ha "copianificato" con i quattro Comuni. La giunta Schneck non ha nulla da dire? Intende svendere il territorio agli interessi dei privati, cementificando, massacrando la piccola distribuzione commerciale locale e svilendo il ruolo del consiglio provinciale?».