Bortolussi, un clone di Galan
Sabato 6 Febbraio 2010 alle 00:12 | 0 commenti
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Lo confesso, non ci capisco più niente. Dunque, il Pd e il centrosinistra hanno deciso di candidare, alle prossime regionali, Giuseppe Bortolussi, il presidente della Cgia di Mestre. Bene: Bortolussi è una persona seria e stimata, come si dice in queste occasioni, con una solida esperienza e una credibilità costruita in vent'anni di lavoro sul campo.
Di più, non essendo un uomo di partito è al di fuori del diabolico gioco dei veti incrociati che sono costati cari a Laura Puppato, e ha la possibilità di far presa anche oltre i soliti bacini delle forze di sinistra.
Di più, è uno che contrasta il centrodestra sul suo stesso terreno: il lavoro è lavoro, senza steccati tra dipendenti e autonomi, ha detto in una delle sue prime interviste da candidato. Aggiungendo anche che un'equa redistribuzione del reddito sta alla base della politica economica.Â
Benissimo. Solo che una settimana dopo, intervistato da una televisione locale, Bortolussi se ne esce con una frase così: "Se Galan si fosse candidato di nuovo, staccandosi dal suo partito, sarei entrato nella sua lista, perché ho sempre stimato il suo modo di amministrare". Ma come, dopo quindici anni di governo Galan, il candidato di centrosinistra cosa propone come modello? Galan stesso! Geniale.
In realtà le ragioni dell'uscita di Bortolussi sono chiare: la campagna elettorale della sua coalizione sarà giocata molto sulla contrapposizione frontale con la "barbarie" leghista, i buoni contro i cattivi.
E punterà a raccogliere consensi anche, se non soprattutto, tra i moderati, tra gli elettori di centrodestra che possono sentirsi più rappresentati dal moderato Bortolussi che non dal rampante Luca Zaia. Con una frase come quella riportata sopra Bortolussi gioca dunque sulle divisioni interne della coalizione di centrodestra e lancia un messaggio chiaro a pidiellini ed elettori dell'Udc: chi preferiva Galan come governatore, voti per me.
Il problema è che messaggio lancia all'altra metà del Veneto, che invece vorrebbe provare a costruire un'alternativa alle politiche del centrodestra.
Perché Lega e Pdl, al di là delle scaramucce di facciata, in tutti questi anni hanno governato di comune accordo. Ora, va bene non demonizzare l'avversario, e di sicuro anche Galan e la Lega avranno fatto qualcosa di positivo.
Ma dire che si sarebbe corso con l'avversario, è un po' troppo anche per chi si accontenta della politica del meno peggio.
Con che programma si presenterà il centrosinistra a fine marzo? Una fotocopia di quello di Galan?
Che tristezza la politica ridotta a mero tatticismo.
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