Archivio per tag: No Dal Molin

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Equizi: "Chi ha venduto Vicenza?"

Venerdi 2 Ottobre 2009 alle 18:28

Riceviamo e pubblichiamo

 

Il Dal Molin visto da Monte BericoLa mia lotta personale contro la realizzazione della nuova base Usa al Dal Molin è iniziata oltre quattro fa. Da consigliere comunale, tra richieste di dibattito e interrogazioni sulla questione Dal Molin, intasavo il consiglio comunale. L'allora presidente Sarracco, in accordo anche con buona parte dell'opposizione di centrosinistra, voleva modificare il regolamento per arginare il mio operato. Ho frequentato per un bel po' di tempo il presidio permanente cercando di portare il mio contributo, ma qualsiasi proposta veniva sistematicamente accantonata. Da tempo vorrei porre le seguenti domande.

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Sinistra e Libertà, Variati e Dal Molin

Sabato 26 Settembre 2009 alle 14:23
Sinistra e libertà    

 

Ieri pomeriggio, a Palazzo Trissino, si è svolta la programmata riunione tra il Sindaco di Vicenza e una delegazione di "Sinistra e Libertà", per l'occasione composta da: Ciro Asproso per i Verdi, Luca Fantò, segretario provinciale del Partito Socialista, Davide Vittorelli, coordinatore del circolo giovanile di Sinistra Democratica.

L'incontro, che si è svolto in un clima di assoluta franchezza, ha consentito un utile chiarimento in merito a tutta la questione "Dal Molin" e più in particolare, sul tema di una rinnovata strategia dei rapporti tra l' Amministrazione comunale e i rappresentanti del governo nazionale.

Per parte nostra, abbiamo rivendicato le ragioni inalienabili della nostra contrarietà alla base e ribadito la ferma opposizione sia, al nuovo insediamento americano sia, alla progressiva militarizzazione del territorio vicentino, ritenendo che non possa esservi alcuna compensazione in grado di ripagare la città del grave danno che le viene inferto.

Non di meno, gli insuccessi fin qui registrati e sul fronte della mobilitazione civile e su quello giurisdizionale, ci impongono una linea d'azione più articolata e flessibile, in modo da conseguire dei primari obiettivi di sicurezza in campo ambientale e sociale.

Pur riconoscendo la buona fede del sindaco, avremmo confidato in una maggiore risolutezza da parte di questa Amministrazione, quantomeno per il rispetto delle norme inerenti le attività di cantiere e per il trasporto dei materiali. Un primo segnale per testare la sincerità degli interlocutori istituzionali, dovrebbe quindi essere la costituzione di una commissione di controllo e verifica, composta da rappresentanti del Comune, dell'Arpav e dei comitati civici.

Sul tema delle infrastrutture e dei sottoservizi, abbiamo riaffermato un concetto a noi caro:
 nessuna riduzione del danno, in mancanza di una precisa quantificazione.

In concomitanza con il prossimo 5 ottobre - giorno in cui ricorre il primo anno dalla consultazione popolare autogestita - abbiamo dunque chiesto al Sindaco, di avviare una campagna per la realizzazione della Valutazione d'Impatto Ambientale e di sottoporre, in via pregiudiziale, tale questione al tavolo governativo.

Altre indicazioni hanno riguardato i seguenti punti:
 acquisizione del terreno dell'ex aeroporto per ricavarne un parco urbano fruibile dall'intera cittadinanza;
 rifiuto del tracciato della tangenziale nord, quale strada di collegamento tra due caserme;
 stipula di un accordo con lo Stato italiano per la cessione gratuita al Comune, di tutte le aree di proprietà del demanio militare, insistenti sul nostro territorio, nel caso di dismissione o cambio di destinazione d'uso.



Infine, abbiamo invitato il Sindaco a non disperdere il grande patrimonio di coscienza civica e di partecipazione popolare che è venuto formandosi in questi anni, coinvolgendo il più possibile la cittadinanza e riportando in "tempo reale" ogni aspetto di questa delicata fase di confronto istituzionale.

La voglia di cambiamento è la vera forza su cui ha potuto contare questa Amministrazione, se Variati dovesse smarrire la fiducia dei suoi elettori, si ritroverebbe molto più debole e ancor più esposto all'arroganza di certi poteri dello Stato.

 

Ciro Asproso
Esecutivo dei Verdi Vicenza

Luca Fantò
Segretario provinciale Partito Socialista Vicenza

Tomaso Rebesani
Segretario provinciale Sinistra Democratica Vicenza

 

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Più Democrazia contro le compensazioni

Giovedi 24 Settembre 2009 alle 18:25

Comitato Più Democrazia

Compensazioni; la terribile operazione che Variati si appresta a compiere sul terreno della base Dal Molin ci trova totalmente contrari.

Compensazione, compensare, compenso significa -secondo la lingua italiana- equivalenza, equilibrio, corrispondenza fra ciò che si dà e ciò che si riceve, cioè fra la realizzazione della base e ciò che il Governo, la Regione, il commissario Costa vorrebbero darci. Ma sono compensabili la realizzazione e funzionamento della base militare al Dal Molin?

La 173° brigata é una unità d'attacco. "Strike" la definiscono i comandi miliari USA in Europa nelle loro relazione al Senato statunitense. Strike é il primo colpo con cui al bowling si abbattono tutti i birilli. L'uso del nostro territorio per far guerra al Sud povero del Mondo é compensabile?

La distruzione di 56 ettari di verde, l'occupazione dell'area sovrastante una della maggiori falde acquifere a livello europeo sono compensabili?  No, non c'é compensazione possibile.

E non si dica che se il sindaco Variati non si siederà al tavolo delle compensazioni qualcuno lo farà al suo posto. Sbagliato perché le competenze comunali in questo terreno di totale discrezionalità politica ed amministrativa non sono surrogabili né giuridicamente né politicamente. Noi riteniamo che l'assenza del sindaco finirà per dare una dimensione di oggettiva inconcludenza all'eventuale tavolo nazionale delle compensazioni.

Per questo motivo non si sarebbe dovuto partecipare all'incontro con il sindaco; un incontro contraddittorio perché dedicato invece ad individuare le compensazioni.

Siamo contro questi mercanteggiamenti perché cerchiamo di portare la Pace ed il pacifismo dalle nuvole sulla terra. Non pensiamo di possedere la verità né di avere qualcosa da insegnare agli altri. Ma abbiamo idee ed ideali e vogliamo proporli a tutti, anche a chi é favorevole alla base.

Il pacifismo oggi é   l'unico atto realistico e positivo  possibile. La guerra nel Viet-Nam, in Somalia, le due guerre contro l'Iraq ove attentati ed anarchia sono ampiamente presenti, la guerra contro la Jugoslavia in Kosovo che richiede tuttora il presidio di migliaia di militari ONU -prevalentemente occidentali- per evitare che gli albanesi massacrino la minoranza serba,  la guerra in Afghanistan (solo il 3% dela territorio controllato dal governo centrale) che, per quanto si legge e si vede ma soprattutto per le dichiarazioni dei vertici militari USA ed inglesi, è avviata alla sconfitta dell'Occidente sono una prova purtroppo sanguinosa, soprattutto per i civili,  che -come disse padre Balducci- la guerra é oggi un "ferro vecchio".  Le guerre attuali contro il Sud del Mondo seminano morti innocenti, creano confusione e distruggono quel poco di ordine che c'è ma non si vincono più. Oggi le guerre  non si possono più vincere. Serve invece sostituire la guerra con una politica di promozione dello sviluppo  del Sud povero del Mondo secondo le vocazioni locali che non sono necessariamnte industriali o finanziarie. La scelta della Pace, come presupposto necessario di questa politica, è dunque l'unico atto di realismo oggi possibile. Una concreteza totale anche se avversata da buona parte della classe politica e dell'apparato politico-militare che vede la guerra non più come mezzo, qual'era nel recente passato, ma come fine, per distribuire gli utili e le rendite da morte. L'impiego della 173° brigata che dovrebbe occpuare l'area Dal Molin si colloca in questa concezione, della guerra come fine e senza fine. Di fronte a questo quadro, altro è opporsi alla base decisamente e senza tentennamenti ed altro supportare dal fronte del NO le compensazioni con atti incoerenti qual'è quello di sedersi al tavolo con Variati. Altro é il realismo mercantile delle compensazioni scambiato con alcuni vantaggi che sono il prezzo della inazione, se non del silenzio ed altro è il realismo della Pace. Il realismo pacifista comporta poi che il sindaco compia finalmente le scelte che finora ha scansato.

1) applicare l'ordinanza del 17/1/1991 (prot. 318/91) che limita il passaggio in via Ferrarin ai veicoli autorizzati, non permettere l'accesso ai mezzi delle imprese costruttrici e quindi inibire il transito verso la base. Le  esimenti addotte, anche dal Prefetto, prive del  necessario supporto di provvedimenti formali, non sono invalide;

2) emanare una ordinanza di blocco dei lavori per abuso edilizio come gli chiedono da mesi tutti i gruppi NO DAL MOLIN con esposti ampiamente documentati e  a mani del sindaco;

3) disporre la Valutazione di Impatto Ambientale che, come noto, riguarda sia l'esterno che l'interno del Dal Molin e si può legittimamente fare anche senza accertamenti sul terreno dell'aeroporto. Le norme in materia di VIA (Dir. CEE  85/337 e L.R. Veneto 10/1999) riguardano gli effetti diretti e indiretti di un progetto sull'uomo, sulla fauna e la flora; sul suolo e sottosuolo, sulle acque di superficie e sotterranee, sull'aria, il clima ed il paesaggio; sui beni materiali e sul patrimonio culturale; le interazioni tra i precedenti fattori; le possibili alternative al progetto, compresa la sua non realizzazione; le eventuali misure per eliminare o mitigare gli impatti negativi previsti; il monitoraggio continuo della compatibilità ambientale dei progetti, lo scambio di informazioni e la consultazione  in ogni fase della procedura; la promozione dell'informazione e della partecipazione dei cittadini. Su questa valutazione erano disponibili docenti universitari esperti in materia, come Variati ben sa. Ma hanno atteso invano la chiamata. Non ci sono i soldi? E' risibile perché il bilancio e l'impiego dei quattrini lo decide proprio l'amministrazione Variati

Prima di chiamare in causa Regione, Governo, CEE il sindaco faccia l'autocritica e cerchi di  rimediare, come ora proposto.

COMITATO PIU' DEMOCRAZIA E PARTECIPAZIONE  

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Dal Molin: la posizione della CGIL

Mercoledi 23 Settembre 2009 alle 18:31

CGIL Vicenza

Il Dal Molin resta una scelta sbagliata.
La città ha bisogno di un nuovo modello di sviluppo.
La partecipazione è il metodo, la cura e la valorizzazione dei beni
comuni il merito.


La posizione in sintesi:
- Quelli alle nostre spalle sono stati anni di alta partecipazione democratica, in cui i
vicentini hanno discusso come non mai sui temi della pace e della guerra, della
Costituzione, dell'ambiente, della politica internazionale. Del futuro della città. Il no al
Dal Molin non ha mai significato, per noi, ostilità alla comunità americana.
- Il Dal Molin resta una scelta sbagliata. Ben altro e alto progetto poteva trovare posto lì,
ben altra occupazione, proposte che guardassero al futuro, alla ricerca, all'innovazione,
al benessere dei cittadini. Per questo, vi fossero ancora strade aperte per recedere da
una decisione sbagliata, si dovrebbero responsabilmente percorrere.
- La partecipazione democratica diventi volano di una cultura di pace. La costruzione
dell'insediamento militare è in corso. Ciò non significa abdicare rispetto alla sua critica e
alla necessità urgente di proporre un altro modello di sviluppo.
Per questo la Cgil vicentina intende stare, con i temi e le modalità che le sono proprie,
nell'alveo di un movimento che intende valorizzare la straordinaria coscienza civile
maturata a Vicenza, con l'obiettivo di far diventare questa città un punto di riferimento
per il Movimento pacifista.
- Quale sovranità per le Istituzioni locali e le comunità? Resta un grande vulnus non aver
consentito la realizzazione della V.I.A. e quindi una approfondita ed autonoma
valutazione sull'impatto ambientale che deriverà dalla costruzione della nuova base.
Riteniamo che l'Amministrazione Locale debba poi esercitare, per quanto oggettivamente
possibile, il massimo dell'attenzione sulle attività che vengono svolte oggi in cantiere e
domani in caserma, e tra caserma e caserma, al fine di preservare la comunità vicentina
da ogni possibile incidente. Il tema del livello di sicurezza di un territorio diventato più
vulnerabile di prima, si pone con urgenza.
Per quanto ci riguarda, come Organizzazione sindacale, pretendiamo la difesa di chi
lavora, la messa in totale sicurezza del cantiere, l'assolvimento delle obbligazioni delle
aziende appaltatrici.
La protezione del lavoro non va confusa con il consenso alla base.
- Un rilancio dei beni comuni. Vicenza ha bisogno di nuovo slancio e di una nuova
strategia di sviluppo. La comunità e gli attori sociali locali si devono mettere intorno a un
tavolo per uscire da una crisi economico-sociale inedita e grave e dal provincialismo che
opprime Vicenza, a prescindere dal Dal Molin.
Serve un rilancio dei beni comuni, ovvero un ritorno ad una fruizione collettiva degli
spazi e delle risorse del territorio, di una regia pubblica che abbia a mente questo e non
interessi particolari o corporativi. E, nel metodo, si deve privilegiare la partecipazione
democratica.

Camera del Lavoro di Vicenza
Questi principi devono ispirare le politiche comunali e il nascente PAT.
E' indubbia la necessità di una viabilità fluida a nord del Comune, che va risolta con
soluzioni meno impattanti rispetto ad una sola grande tangenziale nord.
Crediamo si debba dare avvio alla richiesta di cessione al Comune dei terreni ad est
dell'ex aeroporto Dal Molin, al fine di restituirli ad un uso collettivo. Il Comune, inoltre e
fin da subito, si deve attivare per poter riacquisire, quando matureranno le condizioni,
l'intera area Dal Molin, segno di un interesse immutato per una preziosa zona della città.
Siamo contrari, e non solo per motivi legati alla fruibilità dell'area, ad una riedizione
dell'aeroporto (o eliporto che sia), già costato molto alla collettività e non utile in un
contesto territoriale già servito e da mettere, semmai, in collegamento veloce.
Una concreta cultura di pace, infine, va praticata mediante il riconoscimento, il rispetto
e la valorizzazione delle culture delle molte comunità straniere presenti sul nostro
territorio.
CGIL Vicenza

36100 VICENZA - Via Vaccari, 128 - Tel. 0444/564844 - Fax 0444/567682
www.cgilvicenza.it

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Il Comune: richieste di compensazione

Venerdi 18 Settembre 2009 alle 16:47

Comune di Vicenza

Dal Molin, al via lunedì prossimo le consultazioni del sindaco Variati per l'elaborazione delle richieste da presentare al Governo
Inizieranno lunedì prossimo 21 settembre le consultazioni del sindaco Achille Variati propedeutiche all'elaborazione delle richieste che il Comune di Vicenza avanzerà al Governo per la costruzione sul territorio di Vicenza della nuova base militare americana.
Preannunciate nei giorni scorsi dopo aver constatato che non esistono altre strade percorribili per opporsi all'installazione della base al Dal Molin, nel corso della mattina e del pomeriggio di lunedì le consultazioni daranno spazio ai gruppi consiliari (Pd, Variati Sindaco, Vicenza Capoluogo, Pdl, Lega Nord, Lista Cicero, Udc) e ai movimenti che finora si sono occupati della questione (Tavolo della Pace, Sì Dal Molin, Patto per Vicenza e comitato "Salviamo l'aeroporto").
Nello specifico saranno i rispettivi capigruppo e rappresentanti, accompagnati da una ristretta delegazione, che verranno ricevuti separatamente dal sindaco, il quale sarà a sua volta affiancato dal direttore generale del Comune, Simone Maurizio Vetrano, e dal direttore del dipartimento territorio, Antonio Bortoli, oltre che dal capo di gabinetto e portavoce del sindaco, Jacopo Bulgarini d'Elci.
Alle consultazioni di lunedì - alle quali non hanno aderito il gruppo consiliare "Vicenza Libera - No Dal Molin" e il movimento "No Dal Molin" - il sindaco intende aggiungere altri incontri e precisamente con il mondo economico e sindacale della città, con la Camera di Commercio e la Provincia, nonché con i gruppi politici che si sono presentati alle ultime elezioni comunali, ma che non hanno rappresentanza in Consiglio comunale.
"Solo a conclusione di queste consultazioni - ha aggiunto Variati - esprimerò delle prime valutazioni che mi serviranno per elaborare un pacchetto di richieste da presentare al Governo. Siamo quindi molto lontani dall'alzare bandiera bianca: si tratta invece di un nuovo capitolo sulla questione Dal Molin".

 

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Marcia mondiale per la pace a Vicenza

Martedi 15 Settembre 2009 alle 17:42

Comune di Vicenza

La Marcia mondiale per la pace e la non violenza passa per Vicenza l'8 novembre

Domenica 8 novembre passerà anche per Vicenza la "Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza", quale tappa simbolica fondamentale per le vicende legate alla base americana in costruzione al Dal Molin. L'iniziativa - promossa a livello internazionale da "Mondo senza guerre e senza violenze" e a Vicenza dal Tavolo della consultazione-Casa per la Pace - prevede un percorso di 160 mila chilometri che un gruppo di 30 persone circa percorrerà in 93 giorni con partenza dalla Nuova Zelanda il 2 ottobre, ricorrenza della nascita di Gandhi e Giornata internazionale della Nonviolenza.
Hanno presentato oggi a palazzo Trissino il significato e il calendario delle iniziative in programma a Vicenza l'assessore alla famiglia e alla pace Giovanni Giuliari, assieme alla coordinatrice nazionale della manifestazione, Emanuela Fumagalli, a Francesco Ambrosi e Silvano Caveggion del Tavolo della Consultazione e ad Alberto Peruffo, curatore delle iniziative per le Giornate gandhiane.
L'amministrazione comunale ha così aderito al progetto generale della marcia, i cui obiettivi urgenti, da raggiungere attraverso una grande azione collettiva di sensibilizzazione nei confronti dei governi, sono lo smantellamento degli arsenali nucleari, la riduzione progressiva degli armamenti e delle spese militari, il ritiro delle truppe di invasione dai territori occupati e la rinuncia dei governi ad utilizzare la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti.
"Non solo abbiamo dato il patrocinio all'iniziativa - ha spiegato l'assessore alla pace Giovanni Giuliari -, ma abbiamo voluto anche aderire ai principi ispiratori e agli impegni che l'adesione alla Marcia intende proporre. Da solo il Comune non ha la pretesa di cambiare il mondo, ma con un'azione congiunta, dal basso, i Comuni e i Paesi possono senz'altro contribuire ad accelerare il processo".
"Ben si inserisce allora la Marcia mondiale nel nostro panorama cittadino alla luce delle ultime vicende legate al Dal Molin - ha aggiunto l'assessore -. Vicenza è infatti diventata il simbolo di un vergognoso metodo con cui è stata inferta una pesante ferita al suo territorio. Per noi comunque non è una sconfitta, anzi. I cattivi esempi che arrivano dalla politica non possono continuare ad influenzare le normali relazioni sociali e su questo la nonviolenza e la cultura della pace possono proporre percorsi innovativi capaci non solo di considerare le diversità come valore, ma di generare una democrazia più matura, alla luce anche della testimonianza data dal grande uomo politico e nonviolento Gandhi". A proposito di Gandhi l'assessore ha tra l'altro annunciato che Vicenza riceverà dal console indiano in Italia una statua del Mahatma che verrà collocata a Campo Marzo.
L'appuntamento dell'8 novembre con la Marcia mondiale previsto per le 14 in Campo Marzo verrà preceduto da un intenso programma di incontri, spettacoli e dibattiti, oltre che da due giornate gandhiane in calendario per il 2 e il 3 ottobre. In particolare si segnalano l'incontro pubblico di lunedì sera 21 settembre alle 20.45 all'auditorium Canneti con l'assessore Giuliari e il sociologo Alberto L'Abate sul tema "Nuova base militare Usa e Africom: costruire la pace a Vicenza con passi concreti" e l'incontro del 19 ottobre, sempre all'auditorium Canneti alle 20.45, con il sindaco di Vicenza Achille Variati e il sindaco di Aviano Stefano Del Cont Bernard sul tema "Il ruolo delle amministrazioni locali in territori ad alta militarizzazione".
Maggiori informazioni su www.marciamondiale.org e www.siamovicenza.it.

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Categorie: Politica

Addio mio Dal Molin

Lunedi 14 Settembre 2009 alle 18:50

Variati con il commissario CostaFinalmente il sindaco ha detto chiaro e tondo quello che in tanti avevano intuito da tempo. Piaccia o non piaccia, la base al Dal Molin si farà, il tempo della battaglia è finito, non resta che concentrarci sulle compensazioni. Amen. L'annuncio ufficiale - peraltro già nell'aria da almeno un paio di settimane, cioè da quando Variati aveva incontrato l'ultima volta il commissario Costa - è arrivato sabato sera sotto il tendone del Presidio Permanente. E al sindaco va dato atto di essere andato a portare la "cattiva" notizia nel luogo forse più scomodo, nel cuore della mobilitazione popolare contro il Dal Molin, con un gesto talmente inusuale in politica da apparire coraggioso.

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Categorie: Politica

Variati e le compensazioni sul Dal Molin

Lunedi 14 Settembre 2009 alle 17:20

Comune di Vicenza

Dal Molin, il sindaco Variati: "La base si farà. Ma grazie al movimento dei cittadini, la città potrà pretendere dallo Stato le compensazioni"

"Non vedo altre strade da percorrere per bloccare la realizzazione della base americana. È quindi giunto il momento di aprire un nuovo capitolo, quello delle opere di compensazione". Le parole, sofferte, sono quelle del sindaco di Vicenza Achille Variati, già anticipate, di persona, sabato sera al Festival del presidio "No Dal Molin", perché "se mi appresterò a sedere ad un tavolo con lo Stato per verificare prima, e concordare poi, la disponibilità a delle opere compensative per la ferita che è stata inferta e imposta alla città, lo devo al fatto che alle spalle non ho una città silenziosa e rassegnata. Non andrò quindi dal Governo ad elemosinare, ma avrò la forza per pretendere, a testa alta. L'incontro di sabato sera mi è costato molto emotivamente - confessa Variati -, ma non avevo scelta: dovevo comunicare l'amara realtà guardando negli occhi quei concittadini che in tutti questi anni hanno coraggiosamente tenuto alta la faccia della dignità di Vicenza".
Il sindaco precisa inoltre di non aver mai cambiato idea: "Anzi - ricorda -, ho sempre ritenuto che fosse un grave errore realizzare una base lì, in quel sito particolare, al Dal Molin. Tuttavia io non sono un qualsiasi cittadino: sono un amministratore, che può e deve percorrere solo le strade amministrative per opporsi. E le ho percorse tutte: quella giuridica e giurisdizionale, ricorrendo al Tar e al Consiglio di Stato, quella dei rapporti politici nazionali, quella europea e anche quella internazionale. È dunque con sofferenza che oggi dico che non abbiamo alcuna altra strada da percorrere per bloccare la base. Non è stato un anno perso - ribatte Variati -. Potrei, anzi, dire che altri avendo avuto a disposizione diversi anni, non mi hanno consegnato nulla tranne un assenso dato per il luogo sbagliato, e nulla nemmeno sul tavolo delle compensazioni, visto che il documento votato dal consiglio comunale del 2006 è molto generico e non detta precisi impegni. Basta ricordare che una delle condizioni dettate da quell'ordine del giorno era che l'aeroporto civile non avesse danni, e oggi è completamente smantellato per far posto al cantiere".
Variati spiega quindi come ora intende muoversi: "Avvierò a breve una serie di incontri per sentire l'opinione della città, e quindi delle istituzioni a partire dalla Provincia, delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, nonché delle forze imprenditoriali, economiche e sindacali, e dei movimenti. Vedrò quindi di interpretare una sintesi delle richieste che emergono per portarle ad un tavolo Comune-Stato, senza nulla togliere al ruolo di coordinamento tecnico della Provincia su tutte le opere che dovessero coinvolgere altri Comuni".
Il sindaco infine scende più nel dettaglio sul tema delle compensazioni: "Lasciando da parte gli aspetti ideologici su cui ognuno può pensarla come vuole, il punto di partenza è che il Dal Molin è innanzitutto una ferita urbanistico-ambientale. Mi aspetto quindi che lo Stato dimostri una particolare attenzione per le compensazioni di carattere ambientale, visto che la città già vive una situazione critica sul fronte dell'inquinamento".

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Categorie: Politica

Berlato: "Basta antiamericanismo"

Lunedi 14 Settembre 2009 alle 16:16

Ufficio Stampa On. Sergio Berlato

Berlato: "Basta con la retorica antiamericana, Variati ora pensi allo sviluppo della città".


A seguito delle dichiarazioni del Sindaco di Vicenza in merito alla questione Dal Molin è intervenuto anche l'on. Sergio Berlato, Deputato al Parlamento europeo e Vice Coordinatore della federazione provinciale del PDL di Vicenza. "Già un anno fa abbiamo invitato il Sindaco Variati ad utilizzare il buon senso nella gestione della questione Dal Molin, evitando, per il bene della città, strumentalizzazioni a fini propagandistici."

 

"Accogliendo con favore il cambiamento di rotta, seppur tardivo, ed augurandoci che sia terminata la fase degli slogan e della vetusta retorica antiamericana " - continua Berlato - " è il momento di cogliere le opportunità discutendo seriamente dei piani di compensazione, recuperando il tempo perduto e soprattutto evitando di trasformare anche questa importante fase di trattative in occasione di scontro".

 

"E' ora che Variati si distacchi da quella parte minoritaria di contestatori per professione che sa offrire solamente dinieghi ed utopiche soluzioni e porga attenzione ai bisogni di quella Vicenza sana che vuole crescere e che vede nella base opportunità di sviluppo."

 

Ufficio stampa
On. Sergio Berlato

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Categorie: Politica, Dal settimanale

Schneck segreto: "Sono contrario al Dal Molin Usa"

Sabato 12 Settembre 2009 alle 08:00

Articolo pubblicato su VicenzaPiù n.162 in edicola sabato 12 settembre

 

Il presidente della Provincia di Vicenza, Attilio SchneckEcco la trascrizione di una conversazione privata col presidente leghista della Provincia. In cui Titti il Panzer dice quel che pensa davvero sulla base, sulle armi atomiche a Longare, su Hullweck. E sul nuovo teatro

 

La Lega vicentina ha il cervello che dice una cosa e la pancia che ne sente un'altra. E' di lotta e di governo, e quando governa copre gli istinti che la spingono alla lotta. Ma essi, al riparo da taccuini e telecamere, saltano fuori, straripano, si liberano dal politically correct che li ingabbia. E se c'è un padano che tale contraddizione la riassume in sé condita di quella veracità allergica al bon ton che ha reso i leghisti così invisi ai parrucconi, è il presidente della Provincia, Attilio "Titti" Schneck detto il Panzer.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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