Tav: Paolo Franco attacca i No Dal Molin
Domenica 17 Gennaio 2010 alle 11:30Paolo Franco  Â
Tav: Paolo Franco (LN), presenza No Dal Molin inutile, costosa e dannosa per nostra comunitÃ
"Nella ennesima manifestazione in sfregio a Vicenza i No Dal Molin ritengono ‘la Tav un'opera inutile, costosa e dannosa per i territori della Val di Susa'. Da parte mia ritengo la presenza e la tracotanza dei No Dal Molin inutile, costosa e dannosa per la comunità vicentina".
Lo ha detto il segretario provinciale della Lega Nord-Liga Veneta, sen. Paolo Franco sull'appoggio del comitato contro l'aeroporto vicentino (trasformato in base Usa, pensiamo, n.d.r.) ai manifestanti anti-Tav della Val Susa.
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Barack Variati
Lunedi 14 Dicembre 2009 alle 19:20Sembra che i No Dal Molin abbiano aperto gli occhi sull'impostore Obama. Sono andati a contestarlo fino ad Oslo, dove il presidente Usa è stato solennemente investito del premio Nobel per la Pace. Una "pace americana" che nel suo discorso di ringraziamento per l'onorificenza ricevuta ricalca la formula della pax romana: "si vis pacem, para bellum", se vuoi la pace, fai la guerra. Secondo il nero per caso Obama, infatti, esistono guerre giuste, e su questo siamo d'accordo. Il fatto è che per lui, fedele come il predecessore Bush al fondamentalismo democratico pur se edulcorato con abile retorica "buonista", quelle giuste restano le guerre americane. Come l'invasione dell'Afghanistan, dove il pacifinto Barack ha inviato altri 30 mila soldati per portare a quei buzzurri di talebani la nostra superiore civiltà fatta di elezioni, oleodotti, tv-spazzatura e consumi globalizzati.
Insomma, pare che agli irriducibili no-base sia venuto il dubbio che dietro il "lifting nero fatto al Potere", l'elezione di Barack Obama, ci sia soltanto una ben orchestrata messinscena per ripulire l'immagine dell'America consentendo al complesso militar-finanziario-industriale di continuare a fare affari nel mondo. Lascia interdetti, tuttavia, vedere come da un lato si trovi il coraggio per contestare nientemeno che il Presidente degli Stati Uniti d'America, e dall'altro, nel consiglio comunale di Vicenza, la rappresentante del Presidio Cinzia Bottene lo perda e si astenga dal votare il piano urbanistico licenziato dalla maggioranza di centrosinistra. Ma come: dopo aver mosso una serie di rilievi e critiche nel merito, dopo aver puntato il dito contro il vulnus di un Pat sbilanciato a favore di certi gruppi privati, invece di stampare in faccia alla giunta un bel no la Bottene si tira indietro e sceglie di non scegliere? Cos'è, Variati garantisce più concessioni di Obama?
Alessio Mannino
Continua a leggereI No dal Molin a Oslo contro Nobel a Obama
Martedi 8 Dicembre 2009 alle 20:31
Mentre a Vicenza proseguono i lavori di costruzione al Dal Molin della nuova base militare Usa per unificare la 173esima Brigata Aerotrasportata, è partita oggi per Oslo una delegazione di 'No dal Molin' per contestare l'assegnazione del Premio Nobel per la pace al presidente Usa, Barack Obama.
"Chi verra' insignito del Premio Nobel per la Pace - dichiarano i 'No Dal Molin' in una nota - rifiuta di rispettare la democrazia di una citta' europea alla quale viene imposto l'ennesimo progetto militare: e, con questa scelta, Obama mette l'ennesimo caricatore nel fucile della guerra. La scelta di voler realizzare una nuova installazione militare e' stata contestata dalla maggior parte della comunità locale, alla quale però è stato negato il diritto di conoscere i dettagli del progetto e di esprimersi sul futuro del proprio territorio: gli statunitensi, con la complicità del governo italiano, occupano il territorio vicentino".
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Rebesani: "Sul Dal Molin si sta tirando troppo la corda..."
Venerdi 13 Novembre 2009 alle 17:48Riceviamo da Fulvio Rebesani e pubblichiamo.
Sulla questione Dal Molin gli uomini delle istituzioni nazionali, regionali, comunali hanno dato ai vicentini solo risposte evasive o negative e repressione. Solo l'indole bonacciona, moderatista ed incassatrice della gente berica ha impedito che il coperchio della pentola saltasse. Se fossimo stati in Valsusa ciò sarebbe probabilmente già successo. Comunque la pentola continua a bollire e fumare.
Il sindaco Hullweck ed i suoi accoliti hanno taciuto per tre anni sulle trattative, anch'essi parte, per la costruzione della base, i Governi Berlusconi-Prodi-Berlusconi hanno rifiutato ogni dialogo che non fosse finalizzato alla accettazione della base, solo in seguito a due decisioni giudiziarie hanno consegnato i documenti che ci spettava avere fin dall'inizio (diritto di accesso), il Consiglio di Stato in ossequio ai desideri degli uomini del Governo ha negato con motivazioni inconsistenti il referendum consultivo nel settembre 2008. La magistratura amministrativa -violando la tripartizione dei poteri stabilita dalla Costituzione- ha esercitato le prerogative del Governo dichiarando che la base è opera di difesa nazionale. Per non andar oltre nel lungo elenco delle illegalità commesse dagli uomini delle istituzioni come si ricava dalla sentenza del TAR 8/X/2008 n° 3619.
Equizi contro la Bottene: "Non ho usato il Presidio"
Giovedi 12 Novembre 2009 alle 18:41Riceviamo e pubblichiamo la replica di Franca Equizi all'intervista
rilasciata al nostro settimanale dalla consigliere comunale di Vicenza
Libera Cinzia Bottene.
Penso di aver ampiamente dimostrato, in questi venti anni d'attività politica, la mia onestà morale e intellettuale. Ho rifiutato assessorati, incarichi, imposizioni di partito e compromessi. Il mio motto è non usare per non essere usato. Ho frequentato il presidio fin dalla nascita, turandomi il naso vista la presenza dei centri sociali (la chiusura della sede abusiva dello Ya Basta fu anche merito mio) e pregiudicati per reati di terrorismo. La mia convinzione era ed è che, al di la della fede politica, solo l'unità dei contrari può impedire lo scempio al Dal Molin. Frequentai il presidio fino al 29/05/2008, quando fui minacciata da due esponenti del centro sociale: "Se vieni ancora al presidio ti spezziamo le gambe", ci sono testimoni. Altri subirono nel tempo trattamenti simili, forse Bottene & c. temevano di perdere la leadership. La Ederle 2 si può impedire solo con mezzi legali (esposti, denuncie, no infrastrutture), ma evidentemente la Bottene riconosce come fatti solo i metodi dei centri sociali, scontri con la polizia e occupazioni farsa, finalizzati solo ad ottenere visibilità mediatica. Per il centro sociale (reale gestore del presidio) la contrarietà alla base non è il fine ma il mezzo per ottenere, sfruttando la buona fede della gente, la tanta agognata sede a spese dei contribuenti mentre la casalinga insoddisfatta spera, con l'aiuto di Variati e soci, di agguantare una carega. Bottene e soci sono solo accecati dal rancore nei miei confronti per essere stati scoperti con il dito nella marmellata.
Franca Equizi
Comitato Salviamo l'Aeroporto
Bottene: "Nessuno sconto a Variati"
Domenica 8 Novembre 2009 alle 08:00Articolo tratto dal numero 170 di VicenzaPiù, in edicola e da oggi in distribuzione in città nei Punti di distribuzione elencati a destra e scaricabile in pdf dal box sempre a destra.Â
La consigliere dei No Dal Molin accusa la maggioranza: "Troppi compromessi"
E sui poteri forti: "Non vorrei cambiassero solo i referenti"
Agli esordi dell'amministrazione di centrosinistra che governa la città , la consigliere comunale di Vicenza Libera-No Dal Molin, pur se fuori dalla maggioranza, sembrava fiancheggiarla. Quanto meno sul punto decisivo che accomunava il no-base Achille Variati e il Presidio di cui lei è il braccio istituzionale, e cioè la lotta alla Ederle 2. Oggi che il sindaco vi ha desistito, ogni legame è stato reciso e la Bottene fa opposizione. «Costruttiva», tiene subito a precisare.
In che senso?
Nel senso che rifiuto quella pregiudiziale, ideologica. Io non ho un partito alle spalle, non ho l'obbligo di fare un'opposizione strumentale, preconcetta. Valuto caso per caso.
Cos'è che impedisce ai contrari alla base, che l'anno scorso hanno fatto vincere Variati, di riconoscersi nella sua giunta, e a lei di entrare nella maggioranza?
Il fatto che non accetterò mai di fare continui compromessi andando contro le mie convinzioni e gli interessi della gente che mi ha votato. Un detto dice che un politico non può mai essere del tutto innocente. Ecco, io invece voglio restare innocente.
Mercoledì conferenza stampa sul Dal Molin
Martedi 27 Ottobre 2009 alle 20:03
Alle ore 13,00 in Casa della Pace (Contrà Porta Nova , n.2) , il Coordinamento dei comitati insieme alla CGIL e, con la partecipazione delle associazioni del tavolo della consultazione organizza una conferenza stampa per dare un aggiornamento sulla situazione dal punto di vita legale rispetto alla realizzazione della nuova base al Dal Molin.
Illustrerà alcune iniziative volte in quella direzione nonché la ricerca di possibili percorsi di tutela della città e dei cittadini dalla militarizzazione crescente del territorio.
I rappresentanti del Coordinamento dei Comitati analizzeranno margini e i percorsi di discussione e di sensibilizzazione ma soprattutto, come dovranno fare cittadini e le istituzioni per esercitare i propri diritti in ambito territoriale.
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Concluse le consultazioni sul Dal Molin
Lunedi 26 Ottobre 2009 alle 19:36Comune di Vicenza
Dal Molin, concluse le consultazioni del sindaco. Variati traccia il bilancio delle risposte sui temi proposti a partiti, movimenti, associazioni di categoria: "Forte convergenza trasversale sul sì alla Tangenziale Nord e sul no alla ricostruzione dell'aeroporto. Presto la definizione della piattaforma di richieste allo Stato per ridurre l'impatto della base sulla città "
"Come ridurre al minimo l'impatto sulla città di una nuova base militare che, nonostante la nota contrarietà di quest'amministrazione, verrà realizzata? Quali opere - complementari e compensative - chiedere allo Stato per mitigare gli effetti della struttura su Vicenza?". Sono queste le domande che il sindaco di Vicenza, Achille Variati, ha posto nel corso dell'ultimo mese a 28 soggetti rappresentativi tra partiti, associazioni di categoria, sindacati, movimenti nati attorno alla discussa decisione di realizzare il nuovo insediamento statunitense al Dal Molin. Obiettivo delle consultazioni, la ricerca di un'ampia convergenza sulla piattaforma di richieste da sottoporre allo Stato. Questa mattina il sindaco ha tracciato il primo bilancio delle consultazioni. Cinque le questioni principali che Variati ha sottoposto ai diversi soggetti: il completamento della grande viabilità si scorrimento nell'area nord del capoluogo, il destino del lato est dell'area aeroportuale Dal Molin, il rafforzamento dell'università con un potenziamento della ricerca in collegamento con il mondo produttivo, la modernizzazione della mobilità pubblica e la costituzione di un meccanismo informativo sui lavori in corso nella base per dare risposte ai dubbi e alle domande dei cittadini.
In merito al primo punto Variati ha dichiarato di aver raccolto "un parere positivo schiacciante" sul bisogno di una viabilità a nord della città sia fra i partiti politici sia all'interno del mondo delle imprese e del lavoro. "Viceversa ho registrato una sostanziale contrarietà da parte dei movimenti - ha aggiunto Variati - in parte per preoccupazioni di carattere ambientale, in parte perché alcuni soggetti vi vedono una viabilità ad esclusivo servizio delle basi".
Per quanto riguarda il lato est del Dal Molin, quello non occupato dalla costruenda base militare, la questione posta dal sindaco ai suoi interlocutori è stata sull'opportunità di avere o meno un aeroporto di tipo tradizionale. "Salvo alcuni gruppi notoriamente favorevoli - ha quindi palesato il sindaco -, la stragrande maggioranza delle forze politiche e del mondo dell'impresa e del lavoro hanno risposto con un parere apertamente contrario o profondamente scettico sulla ricostruzione dell'aeroporto. Tuttavia, da parte di alcuni soggetti, viene evidenziata l'importanza che Vicenza possa contare su collegamenti veloci con i due grandi aeroporti di Venezia e di Verona e le altre stazioni aeroportuali del nord. Serve pertanto un approfondimento, anche perché diverse sono le ipotesi sul tavolo: da un eliporto allo sviluppo della metropolitana regionale di superficie". Il sindaco ha quindi aggiunto di aver registrato una larga intesa, che comprende anche i movimenti, per l'acquisizione del lato est dell'area, con una forte indicazione per la sua destinazione ad uso pubblico, in particolare con un'idea di parco cittadino o bosco urbano.
Un altro tema di largo consenso emerso dai colloqui è l'opportunità che Vicenza giochi un ruolo da protagonista nella ricerca universitaria, in relazione al suo forte legame con il mondo dell'impresa e dell'innovazione, magari sviluppando legami strategici con università statunitensi: "Il consenso registrato si riferisce a Vicenza come polo nazionale della meccatronica - ha precisato Variati -, in una visione complementare rispetto all'unico polo esistente attualmente in Italia, quello di Torino, che è orientato all'auto".
Largo inoltre l'interesse registrato sull'idea di modernizzare la mobilità pubblica, con un'ipotesi dichiarata dal sindaco verso la creazione di una linea elettrica di filobus, che si pone nella logica di innovazione della mobilità urbana volta a diminuire i livelli di inquinamento dell'aria: in un'ottica compensativa rispetto all'atteso impatto su traffico e ambiente della nuova base, sia nella fase di cantiere che una volta raggiunta la sua operatività .
L'ultima questione emersa dalle consultazioni riguarda il meccanismo informativo sulla costruzione della base, ad esempio, su come procedono i lavori, sugli impatti ambientali, sulle garanzie del rispetto della Vinca; "tutte informazioni - ha annunciato Variati - che potrebbero essere fornite ai cittadini da una commissione tecnica mista in grado di dare risposte ai dubbi e alle domande dei vicentini". "Questo aspetto - ha aggiunto - interessa molto ai movimenti e ai partiti che si sono sempre schierati contro la costruzione della base, ma interessa molto anche me, visto che è stato uno degli aspetti più critici del passato".
"Questi cinque punti non sono una lista della spesa - ha comunque avvertito il sindaco -. Andranno infatti approfonditi e verificati all'interno della piattaforma di richieste allo Stato che è in fase di elaborazione e sulla quale è e sarà coinvolta anche la Provincia, ente con cui contiamo di condividere questo percorso e a cui spetterà l'eventuale progettazione della Tangenziale Nord".
Unici assenti alle consultazioni, tra i soggetti invitati, sono risultati il gruppo consiliare "Vicenza Libera - No Dal Molin" e il movimento "No Dal Molin", che da subito non avevano aderito all'invito del sindaco. Ciononostante Variati ha dichiarato di aver comunque appreso le loro posizioni dalla stampa, ovvero - sintetizzando - la contrarietà all'aeroporto e alla tangenziale nord e l'appoggio invece alla realizzazione di un parco sul lato est dell'ex aeroporto.
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Contractors Usa, la Vicenza Connection
Domenica 25 Ottobre 2009 alle 08:00Articolo pubblicato sul numero 168 di VicenzaPiù, da sabato in edicola a 50 cent e da oggi, domenica, in distribuzione gratuita in numerosi locali cittadini (vedi l'elenco dei principali su Punti di distribuzione nel box a destra) e scaricabile in pdf dal box sempre qui a destra
Approfondimento dei legami fra il Pentagono e l'economia locale
Secondo i dati trovati da un ricercatore siciliano, Antonio Mazzeo
Dire che industrie ed enti di Vicenza abbiano consolidati rapporti d'affari con l'esercito Usa è scoprire l'acqua calda. E in questi anni di roventi polemiche sulla nuova base americana al Dal Molin sono stati versati fiumi d'inchiostro sull'indotto, gli "schei" che i militari del Pentagono farebbero piovere attraverso appalti, subappalti e affitti. A tutt'oggi, la fetta più grossa (245 milioni di euro per la costruzione degli edifici) se la sono aggiudicata la Cmc di Ravenna e la Ccc di Bologna, le due maggiori cooperative (ex) rosse legate al Partito Democratico. Per i subappalti finora si sa solo della Isnardo Carta di Montecchio Precalcino, impresa di impiantistica che sta lavorando a preparare il terreno per l'edificazione. Quanto alla ricaduta immobiliare, proprio in questi giorni gli Americani stanno cercando casa attraverso banali inserzioni sul giornale, dopo il no del Comune di Quinto ad un nuovo villaggio a Quintarello, fra il fiume Tesina e l'autostrada Valdastico. Resta da vedere, infine, quante imprese locali saranno coinvolte nei servizi interni alla nuova caserma: alla Ederle i lavoratori civili italiani si aggirano sulle 700 e più unità .
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Venerdi 9 Ottobre 2009 alle 16:41Con i se e con i ma non si fa la storia. Vero, ma sarei proprio curioso di sapere come sarebbe andata negli ultimi dieci anni se al posto di Bush ci fosse stato uno come Obama. Proprio oggi il presidente degli Stati Uniti si è aggiudicato il Nobel per la pace. Un po' a sorpresa, ma neanche troppo. Se l'hanno vinto personaggi il cui concetto di pace era quantomeno elastico, personaggi come Kissinger o Arafat, tanto per dirne due, Obama se lo merita tutto. Se non altro, in questi dieci mesi di mandato, ha dimostrato che i problemi si possono affrontare in modo più intelligente che non spedendo marines ed F16 in giro per il mondo. Ha mandato in soffitta i toni da crociata e il ritornello sull'asse del male, ha aperto un nuovo canale di dialogo con il mondo musulmano, ha perfino mostrato un atteggiamento più disponibile nei confronti dell'Iran. Non è un caso se Israele, per l'ennesima operazione militare contro i palestinesi, ha approfittato delle ultime settimane del mandato Bush: sapeva che, dopo, sarebbe stato molto più complicato. E io credo che, se ci fosse stato Obama, anche la guerra in Iraq non sarebbe mai cominciata. E forse nemmeno quella in Afghanistan.
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