Barack Variati
Lunedi 14 Dicembre 2009 alle 19:20 | 2 commenti
Sembra che i No Dal Molin abbiano aperto gli occhi sull'impostore Obama. Sono andati a contestarlo fino ad Oslo, dove il presidente Usa è stato solennemente investito del premio Nobel per la Pace. Una "pace americana" che nel suo discorso di ringraziamento per l'onorificenza ricevuta ricalca la formula della pax romana: "si vis pacem, para bellum", se vuoi la pace, fai la guerra. Secondo il nero per caso Obama, infatti, esistono guerre giuste, e su questo siamo d'accordo. Il fatto è che per lui, fedele come il predecessore Bush al fondamentalismo democratico pur se edulcorato con abile retorica "buonista", quelle giuste restano le guerre americane. Come l'invasione dell'Afghanistan, dove il pacifinto Barack ha inviato altri 30 mila soldati per portare a quei buzzurri di talebani la nostra superiore civiltà fatta di elezioni, oleodotti, tv-spazzatura e consumi globalizzati.
Insomma, pare che agli irriducibili no-base sia venuto il dubbio che dietro il "lifting nero fatto al Potere", l'elezione di Barack Obama, ci sia soltanto una ben orchestrata messinscena per ripulire l'immagine dell'America consentendo al complesso militar-finanziario-industriale di continuare a fare affari nel mondo. Lascia interdetti, tuttavia, vedere come da un lato si trovi il coraggio per contestare nientemeno che il Presidente degli Stati Uniti d'America, e dall'altro, nel consiglio comunale di Vicenza, la rappresentante del Presidio Cinzia Bottene lo perda e si astenga dal votare il piano urbanistico licenziato dalla maggioranza di centrosinistra. Ma come: dopo aver mosso una serie di rilievi e critiche nel merito, dopo aver puntato il dito contro il vulnus di un Pat sbilanciato a favore di certi gruppi privati, invece di stampare in faccia alla giunta un bel no la Bottene si tira indietro e sceglie di non scegliere? Cos'è, Variati garantisce più concessioni di Obama?
Alessio Mannino
vergogna
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