Archivio per tag: Matteo Quero

Categorie: Politica, Famiglia

Odg del Pd in Provincia sul caso Montecchio

Martedi 23 Marzo 2010 alle 20:14

Partito democratico di Vicenza   

Bambini a pane e acqua - Il gruppo consiliare del Pd presenta un ordine del giorno
Sul caso dei bambini lasciati a pane e acqua alla mensa scolastica per decisione dell'amministrazione comunale di Montecchio Maggiore, è stato depositato oggi un ordine del giorno del gruppo consiliare del Partito Democratico di Vicenza.

Il documento, che invita il Consiglio provinciale a condannare e stigmatizzare l'operato dell'amministrazione comunale di Montecchio Maggiore, è stato sottoscritto, oltre che dal gruppo consiliare del Partito Democratico, dal consigliere Emilio Franzina.
Il documento sarà esaminato e discusso nella seduta del Consiglio provinciale del prossimo 30 marzo.
Di seguito il testo del documento.

Al Signor Presidente del
Consiglio Provinciale

Oggetto: Ordine del Giorno su situazione mense scolastiche a Montecchio Maggiore

PREMESSO che nella giornata del 22 marzo il Comune di Montecchio Maggiore ha provveduto a non distribuire 9 pasti ad alunni della scuole dell'obbligo, perché figli di genitori insolventi con le rette della mensa scolastica e inadempienti con le opportune domande di accesso al servizio mensa;
CONSIDERATO che tali nove famiglie (7 di extracomunitari e 2 italiane) sono state opportunamente avvisate da tempo e che alcune sono insolventi da piu' anni e che non è stata avviata una necessaria procedura di riscossione coattiva degli importi e che non è stata avviata nessuna procedura per far intervenire i servizi sociali.

VISTO che tale atteggiamento da parte dell'Ente Comune di Montecchio Maggiore, risulta essere altamente discriminatorio e lesivo nei confronti dell'infanzia, tale da configurare anche il reato di "violenza psicologica su minori".
PRESO ATTO
Uno dei principi cardine della società civile e democratica è quello "che le responsabilità dei padri non possono, in alcun modo, ricadere sui figli"

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

· Esprime la propria condanna per quanto accaduto e stigmatizza l'operato dell'Amministrazione Comunale di Montecchio Maggiore

· Si impegna a farsi parte attiva, attraverso il proprio assessore ai servizi sociali, affinchè possa dirimersi positivamente l'attuale conflittualità tra le famiglie inadempienti e l'Amministrazione Comunale di Montecchio Maggiore e a fare in modo che non abbiano mai piu' a ripetersi situazioni del genere.

Vicenza, 23/03/2010
Matteo Quero

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Categorie: Politica, Famiglia

Bambini a pane e acqua: rabbia e disgusto

Martedi 23 Marzo 2010 alle 15:35
Matteo Quero, Partito Democratico    

 

Quero: "Rabbia e disgusto per il comportamento del Comune di Montecchio Maggiore".
Il consigliere provinciale del Pd: "Lancio una raccolta fondi per estinguere il debito delle famiglie".

 

"Rabbia e disgusto: è questo quello che provo di fronte al comportamento dell'amministrazione comunale di Montecchio Maggiore. Vendicarsi sui bambini per il comportamento dei padri è una cosa vergognosa, indegna di un Sindaco che dovrebbe dare ai suoi cittadini un esempio di civismo".
Matteo Quero, consigliere provinciale del Partito Democratico a Vicenza, commenta così il caso verificatosi a Montecchio Maggiore, dove per decisione del Comune (amministrato dalla Lega Nord) dei bambini sono stati lasciati a pane e acqua nella mensa scolastica perché le loro famiglie non avevano saldato le rette arretrate. E, attraverso il circolo Nessuno Escluso, di cui è tra i promotori, lancia una sottoscrizione pubblica per saldare il debito delle famiglie verso il Comune.
"Educare alla conoscenza delle regole - spiega Quero - e farne valere il rispetto da parte di tutti è una cosa doverosa. Ma usare i bambini come ostaggi in un braccio di ferro tra amministrazione comunale e famiglie in difficoltà è una cosa che si può definire in un modo solo: disgustosa. Ammesso che i padri abbiano una colpa, è infatti disgustoso che tale colpa venga fatta ricadere sui figli".
Prosegue il consigliere provinciale del Pd: "Mi sono personalmente informato. Le famiglie dei nove bambini, in parte italiani, in parte stranieri, vivono in diversi casi situazioni di grave difficoltà economica. Di fronte a un problema come questo, l'amministrazione comunale poteva scegliere la strada costruttiva di una conciliazione tra l'esigenza di far rispettare le regole e quella di andare incontro alla difficoltà delle famiglie. Invece, proprio quando il problema si era ridotto ad appena nove famiglie, che hanno un debito residuo di 4.341 €, l'amministrazione comunale ha deciso di adottare la soluzione più odiosa e umiliante. Una scelta che ha una logica puramente punitiva. È questo l'approccio della Lega ai bisogni delle famiglie numerose o in difficoltà?".

 

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Categorie: Politica

Zaia ubiquo, sorprese e verità

Sabato 20 Marzo 2010 alle 13:42

Matteo Quero   

Sull'ipotesi del doppio incarico da Ministro e Governatore per il leghista Luca Zaia, pubblichiamo una dichiarazione del consigliere provinciale del Partito Democratico di Vicenza Matteo Quero.


Le sorprese e le verità di una campagna elettorale

Luca Zaia con Umberto BossiLa campagna per le elezioni del 28 e 29 marzo non cessa di riservare sorprese. Soprattutto in Veneto. Succede che un ministro della Funzione Pubblica, il paladino dell'efficienza della pubblica amministrazione, il crociato della lotta ai fannulloni, si candidi a Sindaco di una città non esattamente semplice come Venezia e proclami fiero ai suoi concittadini: sarò il Sindaco del sabato e della domenica, sono pronto al sacrificio, per voi rinuncerò ai week end. È difficile capire se Renato Brunetta faccia un torto maggiore al suo incarico da Ministro, che ha voluto caratterizzare all'insegna dello spirito di servizio dovuto da chi lavora nella pubblica amministrazione. Oppure ai veneziani, cittadini di una metropoli difficile e complessa, che merita ben altre attenzioni di quelle che l'efficientissimo Ministro è pronto a dedicare nel suo tempo libero.
Ma le sorprese non sono finite. Succede infatti che un Ministro della Repubblica, che sembra usare con disinvoltura le occasioni di visibilità offerte dal suo ruolo, dopo essersi candidato alla guida della Regione, sia indicato da un altro Ministro e capo del suo partito per un inedito doppio ruolo: governatore del Veneto e Ministro dell'Agricoltura.
Luca Zaia e Umberto Bossi ci hanno risparmiato, almeno questo, la loro idea su come ripartire i giorni della settimana tra Venezia e Roma. Ci hanno in cambio offerto un siparietto estremamente significativo del modo in cui la Lega Nord intende il ruolo della politica e il rapporto con il territorio. Con Bossi che dà la linea e Zaia che alza le mani e risponde: decide lui. Matteo Quero (Cons. Prov, Pd)Sì perché Luca Zaia predica "bene", ma razzola male. Si proclama alfiere del Veneto e della sua autonomia, ma fa parte di un Governo che regala soldi a Roma e Catania, mentre nega ai nostri Comuni la revisione del Patto di stabilità. Parla di federalismo, ma nasce come candidato dal baratto milanese e romano tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi. Ora persino l'ipotesi del doppio incarico nasce lontano da questa terra. Perché nella Lega è sempre Milano a decidere. Luca Zaia è talmente poco padrone delle sue scelte, che deve sempre rimandare a ciò che dice e decide Bossi. Come fanno quei figli timorosi di sbagliare: "me l'ha detto papà". E forse, è questa la cosa più vera che Zaia ha detto sinora in tutta la campagna elettorale. Perché nel suo partito il Veneto è come una periferia. E le decisioni che contano si prendono sempre altrove.

Matteo Quero

 

 

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Categorie: Politica

In difesa di Giorgio Napolitano

Martedi 9 Marzo 2010 alle 18:57
Matteo Quero      

 

Giorgio NapolitanoGiovanni Giolitti diceva che "per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano".
Forse basterebbe questa frase da sola per commentare il tragicomico caos-liste cui abbiamo assistito e il conseguente salvagente ministeriale, il decreto ad-listam che sta sollevando l'indignazione dei cittadini.
Lo spettacolo è deprimente, per due motivi almeno.
Il primo è evidente a chiunque.

Cosa dovrebbe pensare il cittadino italiano che, soffocato da una bulimia legislativa senza pari in altri paesi europei, si impegna a rispettare le leggi e vede i propri rappresentanti in Parlamento cambiare in corsa la legge elettorale per salvare la poltrona (ma non la faccia) degli amici pasticcioni in Lazio e Lombardia? Cambiare le leggi in corsa per salvare gli interessi di bottega è un segnale devastante verso la popolazione chiamata a rispettare le leggi.
Il secondo motivo è che ora sotto tiro si trova il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, individuato da alcuni come "capro espiatorio" cui addossare responsabilità che sono evidentemente di altri.
Anche lui, tanto per confermare la tendenza di moda, è stato messo sul banco degli imputati per aver rispettato le regole. Il suo ruolo gli impediva di bloccare il decreto, a prescindere dal suo giudizio. Era una scelta obbligata, sofferta e obbligata.
Da un Presidente all'altro.

Il Presidente della Camera Gianfranco Fini definisce il decreto ad-listam "il male minore".
Se per Gianfranco Fini iniettare nei cittadini la sconfortante sensazione che chi rispetta le regole fa una fatica inutile, e chi non le rispetta può dormire sonni tranquilli, se per Fini questo è il male "minore" ... il male "maggiore" qual è?

Matteo Quero

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Categorie: Politica

Luca Zaia ministro sorride su pagine patinate

Martedi 2 Marzo 2010 alle 08:01

 

Riceviamo da Matteo Quero e pubblichiamo

Luca ZaiaLuca Zaia ministro sorride in giacca e cravatta fra le spighe di grano su pagine patinate e profumatamente pagate (450.000euro di soldi pubblici) dai contribuenti.
Luca Zaia candidato sorride su migliaia di manifesti con cui ha tappezzato tabelloni, fermate dei tram, stazioni, strade, ponti e qualsiasi superficie piana verticale in Veneto, formando un interminabile prato verde virtuale (il verde reale la Lega preferisce cementificarlo, vedi operazione Cis a Montebello Vicentino).
Zaia ministro e candidato sorride perché è l'unico leghista nato a più di 100 chilometri da Varese ad essersi attovagliato al tavolo dei ministri a Roma, e così pensa di avere le carte in regola per guidare la Regione Veneto.

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Categorie: Politica, Immigrazione

1° marzo: il Circolo Nessuno Escluso c'é

Venerdi 26 Febbraio 2010 alle 18:12

Circolo Nessuno Escluso di Vicenza  

 

Spett.le Redazione,
riporto il Comunicato Stampa del Circolo Nessuno Escluso che aderisce alla giornata "un giorno senza di noi" di Lunedì 1 marzo p.v.
Con preghiera di pubblicazione.
Grazie
Matteo Quero

 

Il Circolo Nessuno Escluso di Vicenza aderisce alla manifestazione nazionale "Un giorno senza di noi"

Il Circolo Nessuno Escluso di Vicenza aderisce alla giornata "Un giorno senza di noi" del primo marzo lanciata a livello nazionale per sensibilizzare la popolazione sulla condizione dei cittadini stranieri.
L'adesione del Circolo Nessuno Escluso di Vicenza si inserisce nel programma di iniziative dell'associazione che dedicherà il mese di marzo all'approfondimento dei temi legati all'integrazione dei cittadini stranieri e alle buone pratiche per favorire la pacifica convivenza.
I promotori della manifestazione "Un giorno senza di noi" intendono far comprendere che gli stranieri sono una componente imprescindibile del tessuto sociale e lavorativo del nostro Paese.
Per farlo capire anche a chi pensa che i problemi dell'Italia possano essere risolti cacciando gli stranieri, hanno chiesto che il primo marzo gli stranieri non siano nei luoghi di lavoro ma nelle strade e nelle piazze.
Noi del Circolo Nessuno Escluso di Vicenza aderiamo perché crediamo che a prescindere dalla nazionalità qualunque residente in Italia che lavora, paga le tasse e i contributi e rispetta le regole deve godere degli stessi diritti degli italiani (ciò non accade in molti Comuni, ad esempio Montecchio Maggiore, dove le ordinanze hanno caratteristiche discriminatorie nei confronti degli
stranieri).
A uguali doveri devono corrispondere uguali diritti.
Crediamo che anche chi non é in regola con il permesso di soggiorno deve avere garantiti i diritti fondamentali in quanto essere umano (ad esempio il diritto alla salute che l'attuale governo ha tentato di annullare con una proposta di legge leghista che chiedeva di trasformare medici e infermieri in poliziotti e spie a caccia di stranieri non regolari).
Crediamo sia un errore la scelta di alcune amministrazioni (fra cui la Provincia di Vicenza) che hanno tagliato i progetti per l'integrazione in tempi di crisi. Una scelta deleteria per il futuro della convivenza. Se ad esempio viene organizzato un corso di italiano per stranieri é immaginabile che lo straniero che li frequenta avrà più facilità a comprendere e rispettare le nostre leggi. Lasciare da parte l'integrazione significa lasciare campo libero alla conflittualità.
Crediamo che esempi come Rosarno, dove gli stranieri si ribellano contro le condizioni disumane imposte dalla camorra, e per questo vengono deportati dallo Stato italiano, non sono comportamenti degni di uno Stato di diritto, di un paese civile.
Crediamo che slogan elettorali come "Prima il Veneto" e "Prima i veneti" siano benzina per far bruciare il fuoco dell'intolleranza nella paglia della paura del diverso.

 

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Categorie: Politica, Immigrazione

Quero: Integrazione, soldi buttati

Lunedi 22 Febbraio 2010 alle 18:25

Matteo Quero 

«Integrazione. La Provincia butterà via altri 135mila euro nel 2010 dopo averne persi oltre 200mila nel 2009?»

Quero: «Ad un mese e mezzo dalla mia denuncia ancor nessun progetto per accedere ai fondi regionali»

 

Matteo QueroVicenza - «La Provincia butterà altri 135mila euro nel 2010 euro dopo averne sprecati oltre 200mila nel 2009? Sembra proprio di sì, dato che non ci risulta che sia stato presentato alcun progetto per accedere ai fondi regionali per l'integrazione per il 2010».

E' il commento del consigliere del Partito Democratico in Provincia Matteo Quero, dopo la diffusione dell'ordine del giorno del consiglio provinciale di domani in cui non compare nessun riferimento al tema dell'integrazione dei cittadini stranieri.

«Un mese e mezzo fa avevo denunciato la latitanza della Provincia sul tema dell'integrazione. La Provincia, infatti, non ha utilizzato i fondi regionali per il 2009 e non ha ancora presentato progetti per i fondi del 2010 per il bando che scade il 31 marzo - spiega Quero -. Sui giornali l'assessore Stevan ha risposto scaricando la colpa sui vincoli del patto di stabilità per il mancato accesso ai fondi del 2009 e, con arroganza, ha rifiutato l'offerta dell'opposizione di collaborare alla redazione di un progetto condiviso per il 2010, affermando di non avere bisogno di consigli. Ma nemmeno nel consiglio provinciale di domani si parlerà di integrazione, segno che all'assessore e alla giunta l'argomento non interessa».

«Evidentemente l'assessore leghista Stevan e il presidente leghista Schneck sono ostaggi della linea politica del loro partito, la Lega Nord, per cui per risolvere i problemi legati alla presenza di stranieri è necessario ripetere come mantra "Prima i veneti" e "Rimandiamo a casa gli immigrati", pensando che ciò basti a risolvere le difficoltà - conclude Quero -. Visto che il nostro appello a condividere un progetto fra maggioranza e opposizione per accedere ai contributi regionali è caduto nel vuoto, ne lancio un altro. Invito la giunta provinciale a farsi un giro per il Vicentino per vedere i tanti esempi di buone pratiche promossi dai sindaci per favorire l'integrazione: corsi di lingue, corsi di formazione per mediatori, convegni. Se non accettano consigli dall'opposizione, forse impareranno qualcosa dai sindaci, che i progetti per l'integrazione li realizzano da anni».

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Categorie: Politica

Quero, coerente,restituisce doppia indennità

Mercoledi 10 Febbraio 2010 alle 15:07
Matteo Quero    

 

Quero dopo la sentenza del Tar: «Restituisco l'indennità per doppio incarico da consigliere ed assessore»

Matteo QueroMatteo Quero, consigliere del Partito Democratico in Provincia di Vicenza ed ex assessore comunale, annuncia la restituzione dell'indennità ricevuta per il doppio incarico, indennità già accreditata automaticamente in seguito alla sentenza del Tar dello scorso dicembre. Ecco le motivazioni.

"Apprendo dalla stampa che in seguito alla sentenza del Tar dell'8 dicembre 2009 mi viene rimborsata dalla Provincia di Vicenza un'indennità non corrisposta quando ricoprivo il doppio incarico di assessore comunale e di consigliere provinciale - spiega Quero -. Oggi ho presentato in Provincia la richiesta di restituire quell'indennità - che mi è stata già accreditata in automatico, cogliendomi di sorpresa perché pensavo che fosse necessario richiedere il rimborso per ottenerlo - perché non mi trovo d'accordo con la sentenza del Tar e intendo rispettare con coerenza l'impegno preso quando entrai in Provincia come consigliere: in quell'occasione, infatti, mi impegnai a non percepire doppie indennità, impegno che intendo rispettare fino in fondo. Non si tratta di una grande cifra, ma è comunque una goccia nel mare (sempre più prosciugato) del bilancio provinciale. Credo infatti che per occuparsi della cosa pubblica sia sufficiente una singola remunerazione a prescindere dal numero di poltrone occupate. Rimango quindi favorevole al divieto, introdotto dalla Provincia all'inizio del 2008, di percepire doppie indennità, a maggior ragione in un periodo di crisi durante cui il calo delle entrate e i vincoli del Patto di stabilità mettono in difficoltà il bilancio di palazzo Nievo".

 

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Categorie: Politica

Dubbi sulla delibera della Provincia sul Cis

Giovedi 4 Febbraio 2010 alle 21:26

Partito Democratico Vicenza

La delibera della giunta provinciale sul Cis? Molti dubbi sulla sua legittimità

PD provinciale: «Ignorato il voto del consiglio provinciale. Il vincolo che impedisce l'insediamento di grandi strutture commerciali non può essere tolto dalla giunta»

 

«Il via libera della giunta provinciale alle osservazioni del Pati sul Cis? Una delibera di dubbia legittimità, che ignora il voto del consiglio provinciale e accende il semaforo verde per il mega centro commerciale. Se non verrà ritirata, la Provincia rischia una marea di ricorsi al Tar. E poi cosà andrà a dire la Provincia in conferenza dei servizi con la Regione? Che il centro commerciale si può fare, perché così dice il Pati, o che non si può fare, perché così dice il documento di indirizzo, mai decaduto, del Ptcp? Con la sua superficialità, la giunta Schneck si sta tirando la zappa sui piedi».

 

Il gruppo consiliare provinciale del Partito Democratico mette nuovamente sotto accusa la giunta provinciale per l'affare Cis di Montebello Vicentino. Alla vicenda ora si aggiunge un nuovo capitolo, dato che la delibera di giunta del 29 dicembre 2009 (in allegato a questa mail) con cui viene dato il via libera alle osservazioni del Pati di Gambellara, Montebello, Montorso e Zermeghedo (Pati che introduce la destinazione commerciale per l'area Cis), è in palese contrasto con quanto previsto nel documento di indirizzo del Ptcp Dal Lago, documento di indirizzo votato dal consiglio e valido fino a quando non sarà modificato da un voto dello stesso consiglio.

 

«Con quella delibera del 29 dicembre la giunta provinciale svilisce il ruolo del consiglio provinciale, poiché ignora il suo voto - spiega Pietro Maria Collareda, vicepresidente del consiglio provinciale -. Il documento di indirizzo del Ptcp Dal Lago, approvato dal consiglio provinciale, imponeva il vincolo contro nuove strutture commerciali di grandi dimensioni. Non ci sembra che la giunta abbia seguito una procedura legittima e per questo intendiamo muoverci nelle sedi opportune per chiedere che il ruolo del consiglio provinciale non venga umiliato in questo modo. Se i consiglieri votano documenti che la giunta considera carta straccia, è meglio se ce ne stiamo tutti a casa ed evitiamo di perdere tempo a Palazzo Nievo. Attendiamo risposte dalla giunta, come le attende l'Ascom preoccupata per la sopravvivenza dei negozi tradizionali, ma soprattutto come le attendono i cittadini».

 

Dell'affare Cis torna a parlare anche Matteo Quero, che questa mattina ha protocollato in Provincia un'interpellanza per chiedere conto degli investimenti della Provincia degli ultimi 20 anni sul Cis, in merito all'acquisto di terreni, fidejussioni, progettazioni, organi direttivi.

«A parte lo spreco di denaro pubblico, su cui spero di ricevere al più presto la documentazione, ciò che colpisce in questa vicenda sono le procedure seguite dalla giunta - afferma Quero -. Il Ptcp introduceva come documento di indirizzo approvato dal consiglio provinciale il vincolo contro la realizzazione di centri commerciali lungo l'asse Vicenza-Montebello con la motivazione: "Non è previsto l'insediamento di grandi strutture di vendita in quanto si richiede il miglioramento e lo sviluppo della rete distributiva esistente". Dopo tre anni e qualche giorno dall'adozione del Ptcp, la giunta provinciale il 29 dicembre 2009 ha messo il primo timbro sul Pati, forse pensando che quel vincolo fosse decaduto. Ma il vincolo rimane, perché è un documento di indirizzo votato dal consiglio, e solo il consiglio lo può togliere»

«Questa situazione può portare a conseguenze imbarazzanti per la Provincia - conclude Quero -. Se tutti i cittadini, le associazioni, gli enti che hanno presentato osservazioni (oltre 200) al Pati, decidessero di rivolgersi al Tar per far valere il documento di indirizzo del Ptcp che impone il vincolo? Quale interpretazione sceglierà di portare la Provincia in Regione: vincolo sì (Ptcp) o vincolo no (delibera di giunta)? Per l'ormai palese superficialità della giunta (ricordo i recenti precedenti: libretto sul Muro di Berlino - sponsorizzazione all'Arzignano Grifo - perdita dei fondi regionali per l'integrazione - assegnazione dell'appalto per i concerti in Villa al consorzio "Vicenza è" presieduto dal vicepresidente della Provincia) a pagare saranno come sempre i cittadini?».

Il gruppo consiliare provinciale del PD conclude: «Ci auguriamo che la giunta riesca a confutare le nostre ipotesi. E non ci vengano a dire che in giunta non ne sapevano nulla, dato che il Pati la Provincia lo ha "copianificato" con i quattro Comuni. La giunta Schneck non ha nulla da dire? Intende svendere il territorio agli interessi dei privati, cementificando, massacrando la piccola distribuzione commerciale locale e svilendo il ruolo del consiglio provinciale?».

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Categorie: Politica

Interpellanza sui costi del progetto Cis

Giovedi 4 Febbraio 2010 alle 18:19

Matteo Quero   

Matteo QueroRiceviamo da Matteo Quero e pubblichiamo

Allego alla presente mia interpellanza, protocollata in data odierna, relativa a conoscere i costi maturati ad oggi sul progetto Cis

 

AI Signor Presidente della Provincia
AI Signor Presidente del Consiglio Provinciale
Oggetto: Interpellanza

lo sottoscritto Matteo Quero Consigliere Provinciale del Partito Democratico

Considerato

Che il progetto per la realizzazione del CIS è nei programmi di codesto spettabile Ente da oltre 20 anni

Visto

Che la Provincia di Vicenza ha investito ingenti risorse pubbliche da pari tempo, investimenti che non hanno fino ad ora dato i frutti sperati

Constatato

Che la Giunta della ProvinCia di Vicenza sembra non essere in grado di gestire al meglio la progettualità legata al Cis

Richiedo

Di conoscere l'importo complessivo investito nel Progetto Cis dalla Provincia di Vicenza nel corso degli anni ed in particolare:
a) Costi legati alle varie progettazioni, studi, consulenze, comunicazione
b) Costi di acquisizione terreni
c) Costi di gestione degli organi amministrativi (Cda, Presidenza, Personale)
d) Costi delle Fidejussioni

Vicenza, 04 febbraio 2010

 

Matteo Quero (Gruppo Consiliare Partito Democratico)

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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