1° marzo: il Circolo Nessuno Escluso c'é
Venerdi 26 Febbraio 2010 alle 18:12 | 0 commenti
Circolo Nessuno Escluso di Vicenza Â
Spett.le Redazione,
riporto il Comunicato Stampa del Circolo Nessuno Escluso che aderisce alla giornata "un giorno senza di noi" di Lunedì 1 marzo p.v.
Con preghiera di pubblicazione.
Grazie
Matteo Quero
Il Circolo Nessuno Escluso di Vicenza aderisce alla manifestazione nazionale "Un giorno senza di noi"
Il Circolo Nessuno Escluso di Vicenza aderisce alla giornata "Un giorno senza di noi" del primo marzo lanciata a livello nazionale per sensibilizzare la popolazione sulla condizione dei cittadini stranieri.
L'adesione del Circolo Nessuno Escluso di Vicenza si inserisce nel programma di iniziative dell'associazione che dedicherà il mese di marzo all'approfondimento dei temi legati all'integrazione dei cittadini stranieri e alle buone pratiche per favorire la pacifica convivenza.
I promotori della manifestazione "Un giorno senza di noi" intendono far comprendere che gli stranieri sono una componente imprescindibile del tessuto sociale e lavorativo del nostro Paese.
Per farlo capire anche a chi pensa che i problemi dell'Italia possano essere risolti cacciando gli stranieri, hanno chiesto che il primo marzo gli stranieri non siano nei luoghi di lavoro ma nelle strade e nelle piazze.
Noi del Circolo Nessuno Escluso di Vicenza aderiamo perché crediamo che a prescindere dalla nazionalità qualunque residente in Italia che lavora, paga le tasse e i contributi e rispetta le regole deve godere degli stessi diritti degli italiani (ciò non accade in molti Comuni, ad esempio Montecchio Maggiore, dove le ordinanze hanno caratteristiche discriminatorie nei confronti degli
stranieri).
A uguali doveri devono corrispondere uguali diritti.
Crediamo che anche chi non é in regola con il permesso di soggiorno deve avere garantiti i diritti fondamentali in quanto essere umano (ad esempio il diritto alla salute che l'attuale governo ha tentato di annullare con una proposta di legge leghista che chiedeva di trasformare medici e infermieri in poliziotti e spie a caccia di stranieri non regolari).
Crediamo sia un errore la scelta di alcune amministrazioni (fra cui la Provincia di Vicenza) che hanno tagliato i progetti per l'integrazione in tempi di crisi. Una scelta deleteria per il futuro della convivenza. Se ad esempio viene organizzato un corso di italiano per stranieri é immaginabile che lo straniero che li frequenta avrà più facilità a comprendere e rispettare le nostre leggi. Lasciare da parte l'integrazione significa lasciare campo libero alla conflittualità .
Crediamo che esempi come Rosarno, dove gli stranieri si ribellano contro le condizioni disumane imposte dalla camorra, e per questo vengono deportati dallo Stato italiano, non sono comportamenti degni di uno Stato di diritto, di un paese civile.
Crediamo che slogan elettorali come "Prima il Veneto" e "Prima i veneti" siano benzina per far bruciare il fuoco dell'intolleranza nella paglia della paura del diverso.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.