Liliana Zaltron, uno dei pochissimi consiglieri comunali con Francesco Rucco di Idea Vicenza e ora anche Daniele Ferrarin del Movimento 5 Stelle Vicenza, di cui Zaltron è capogruppo, ad essersi occupata fin dall'inizio con costanza e caparbietà della "demolizione" sistematica della Fondazione Roi (cfr. "Roi. La Fondazione demolita") da quando nel 2009 a prenderne la guida, alla morte del marchese Giuseppe Roi, che l'aveva dotata di un patrimonio, tra beni mobili e immobili, di circa 100 milioni di euro da far "fruttare" per finanziare esclusivamente il museo civico comunale di palazzo Chiericati, è stato Gianni Zonin che, da presidente della Banca Popolare di Vicenza e per via statutaria, seguita quando faceva comodo, si è autonominato presidente.
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Liliana Zaltron (M5S) in una nota parla di quanto acacduto mercoledì 5 luglio in II commissione consiliare quando è iniziata la presentazione da parte dell'assessore Cavalieri del progetto di valorizzazione proposto da Investire Sgr. Da quanto riferito dall'assessore - si legge - il tutto sembra essere partito a Novembre 2016 con una proposta avanzata da Investire Sgr (Società di gestione del risparmio). L'assessore nella sua presentazione non ha accennato al fatto che già nel luglio del 2013 e poi nuovamente a distanza di un anno nel luglio del 2014 si era avuta la presentazione da parte di NAI Italy, aderente al gruppo NAI Global, del progetto di costituire un fondo chiuso ad apporto.
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In un'intervista concessa a Francesco Brasco direttore di Radio Vicenza e riportata sul suo blog da Marco Milioni, che l'ha poi allargata anche a questioni riguardanti la Banca Popolare di Vicenza, fa alcune osservazioni con annesse domande sulla Fondazione Roi Barbara Ceschi a Santacroce, nipote del marchese Giuseppe Roi a cui si deve l'omonima Fondazione, nata in funzione di Palazzo Chiericati con un centinaio di milioni di euro, tra beni mobili e immobili, in dote e poi "demolita" (cfr. "Roi. La Fondazione demolita", dalla gestione del suo ex presidente Gianni Zonin, che in contemporanea era a capo della BPVi dei cui fatui titoli, oltre che dell'abbandonato ex Cinema Corso, ha infarcito la Onlus di contrà S. Marco 37 che ha visto così crollare il suo patrimonio.
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La manifestazione di venerdì sera 30 giugno in Piazza dei signori a Vicenza è stata l'occasione per un sussulto di dignità e orgoglio da parte dei soci presenti di Veneto Banca, arrivati in buona parte dalla Marca e che già avevano partecipato a dimostrazioni lungo le strade delle loro città con don Enrico Torta e il suo Coordinamento banche, e, soprattutto, da parte di quelli di Banca Popolare di Vicenza che avevano riempito i palazzetti quando a organizzarli c'era l'associazione "Noi che credevamo nella BPVi" di Luigi Ugone, ma che mai erano scesi in piazza così numerosi.
"C'è da rimanere stupiti dalla richiesta avanzata dai consiglieri comunali Ruggeri, Possamai e Pupillo che hanno presentato una "richiesta di dibattito urgente in Consiglio Comunale sul tema delle Banche Popolari Venete": così inizia la nota che pubblichiamo a firma di Liliana Zaltron, capogruppo del Movimento 5 Stelle Vicenza. Per motivare la loro richiesta i consiglieri considerano (in data 13/06/2017) che la situazione è gravissima e merita una azione straordinaria e ritengono che il salvataggio delle banche venete debba essere posto in testa all'agenda politica di tutti i riferimenti istituzionali del nostro territorio. Solo ora i suddetti consiglieri comunali hanno realizzato che la situazione è gravissima e ritengono che la questione abbia priorità ??
"Lo avevamo ricordato qualche mese fa, che non era solo la Procura ad occuparsi del caso Borgo Berga, ma anche l'Autorità Nazionale Anticorruzione e la Corte dei Conti. Avevamo anche ricordato come dalle indagini in corso da parte della Procura avrebbero potuto scaturire elementi per un'eventuale condanna per danno erariale, da parte della magistratura contabile. Ed alla fine abbiamo avuto ragione. La delibera dell'Anac dice che il Comune ha agito illegittimamente con riferimento alle opere di urbanizzazione di Borgo Berga e che rimette la questione alla Corte dei Conti per la valutazione di un eventuale danno erariale" lo affermano il Senatore Enrico Cappelletti del M5S ed i consiglieri comunali M5S Liliana Zaltron e Daniele Ferrarin.
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Liliana Zaltron (M5S) presenta un'interrogazione in merito al complesso immobiliare del Caffè Garibaldi. Vista: La determina n. 1037 del 27/05/2017 avente ad oggetto il Complesso Immobiliare denominato "Caffè Garibaldi" - El Coq Srl dove risulta: a)la disponibilità del Comune a stornare il canone di concessione relativo al periodo in cui l'esercizio è stato chiuso per l'esecuzione degli interventi sulla struttura; b)la disponibilità a defalcare dal canone da pagarsi entro l'anno 2016 la spesa di € 8.214,05... sostenuta per l'esecuzione degli interventi....; c)la rateizzazione del restante insoluto... in 10 rate mensili decorrenti dal 1°marzo 2017.....; d)la disponibilità a riconoscere lavori eseguiti sulla struttura...; e)la sospensione e differimento del pagamento di parte del canone mensile per un periodo di 2 anni... e recupero dell'importo complessivo del canone differito in 48 rate mensili...
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